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Ricerca del virus SARS-CoV-2 nei reflui urbani: primi risultati in Valle d’Aosta

 

A giugno 2020 è stato avviato, in Italia, il progetto SARI, ovvero “Progetto di Sorveglianza Ambientale di SARS-CoV-2 attraverso i Reflui urbani in Italia: indicazioni sull’andamento epidemico e allerta precoce”. Il coordinamento tecnico-scientifico del progetto è a cura dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS.


In sintesi lo scopo è quello di predisporre un sistema per tracciare la presenza del virus sul territorio nazionale, tramite l’analisi dei reflui urbani, analogamente a quello che già succede attualmente per altri virus. Anche ARPA Valle d’Aosta partecipa al progetto SARI, come struttura di livello ST3R, come struttura di coordinamento di tutte le attività analitiche eseguite nell’ambito del progetto per la Valle d’Aosta.

I siti di campionamento scelti, durante il periodo estivo, sono stati il depuratore di Brissogne, quello di La Salle e quello di Valtournenche. I prelievi sono stati effettuati con una cadenza settimanale nel periodo luglio-agosto 2020 in tutti e tre i siti, mentre a partire da metà settembre ci si è limitati a prelevare solo al depuratore di Brissogne.

Le analisi dei campioni sono iniziate a metà novembre. I risultati ottenuti fin qui sono molto interessanti in quanto sono state rilevate tracce del genoma virale di SARS-Cov-2 già a partire dai primi campioni, prelevati presso il depuratore di Valtournenche il 15 luglio 2020. Nella settimana successiva, tracce del virus sono state rilevate anche nel depuratore di La Salle, mentre in quello di Brissogne solo a partire dal 29 luglio 2020.

I protocolli analitici utilizzati sono ancora in fase di validazione, in quanto si tratta di metodiche molto complesse, di conseguenza i dati ottenuti in questa prima fase della ricerca possono essere considerati solo indicativi della presenza di tracce del virus nei campioni raccolti e quindi della sua circolazione nel territorio regionale.

In oltre 30 dei 40 campioni analizzati è stata rilevata almeno una delle due sequenze target del virus, ricercate tramite RT—Real Time PCR, cosa che indica la presenza, o meglio la presunta presenza, di RNA virale nei campioni.

Tuttavia bisogna specificare che rilevare tracce di RNA virale nei reflui non corrisponde a rilevare, in questa particolare matrice, virus vitale e infettivo: ciò significa soltanto che, molto presumibilmente, nella popolazione afferente a quel depuratore ci sono delle persone che hanno “incontrato” le particelle virali e le stanno eliminando tramite le loro deiezioni.

I risultati riportati, pur dovendo essere approfonditi con ulteriori prove di conferma, ci fanno supporre che questo sistema sia in grado di evidenziare la circolazione del virus in una determinata area geografica, anche in un momento in cui il numero di casi rilevati nella popolazione è molto basso, se non addirittura nullo, confermando quanto già riscontrato dagli altri studi citati.

I risultati ottenuti sono sicuramente molto interessanti e devono essere una base per indagini e approfondimenti ulteriori.

Scarica il documento completo in formato pdf Ricerca del virus SARS-CoV-2 nei reflui urbani: primi risultati in Valle d’Aosta



Foto 2 – Fase di concentrazione del campione

Foto 3 – Fase di estrazione degli acidi nucleici con metodo ISS

Foto 4 – Fase di estrazione degli acidi nucleici con metodo ARPA Valle d’Aosta

Foto 5 – Rilevazione sequenze target in RT Real Time PCR

fonte: www.snpambiente.it


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La scienza vola in una scatola di biscotti

 













Tra le ultime esperienze di Citizen Science realizzate da Arpa Valle D’Aosta, quella effettuata da 5 studenti del V anno dell’Istituto Manzetti, Michel Ferrod, André Ramolivaz, Erik Sacchet, Fabio Scali e Federico Zappia, nel corso di uno stage di tre settimane svolto presso la propria sede, merita sicuramente di essere “raccontata” in quanto esempio di particolare creatività e ingegno.

Spesso si rimprovera agli adolescenti di essere passivi e privi di iniziativa: in realtà, se adeguatamente stimolati e incuriositi, i giovani mostrano di essere pronti a rispondere alle sfide, mettendo in campo vivaci risorse intellettive e avanzate competenze tecniche. E questo è quello che hanno fatto i 5 giovani volontari cui Arpa VdA ha “commissionato” la creazione di un sistema per la misura delle polveri sottili, pericolosi inquinanti presenti nell’aria che respiriamo.

I giovani studenti, partendo da una serie di materiali low cost e utilizzando la piattaforma Arduino, hanno messo a punto un sensore di più parametri (temperatura, umidità e polveri) collegandolo a un processore. Il tutto è stato inserito in una scatola di biscotti vuota e montato su un drone: ed ecco realizzato un valido e ingegnoso strumento, capace di monitorare, con la variazione della quota, più grandezze nello stesso momento! I dati ottenuti durante un percorso aereo effettuato dal drone sull’area verde Croux di Saint Christophe sono stati raccolti, analizzati e riportati in una lunga e dettagliata relazione scientifica.


Il lavoro realizzato è stato presentato al pubblico nel corso della conferenza “Riscaldamento a legna tra cambiamenti climatici e qualità dell’aria: quanto ne sappiamo?”, moderata da Luca Mercalli e realizzata da Arpa il 15 ottobre scorso presso la sala conferenze della BCC Valdostana (link video conferenza Mercalli Arpa). L’esperienza svolta è risultata positiva sia per gli studenti, sia per il personale tecnico di ARPA.

La realizzazione concreta di un progetto ha arricchito la formazione degli stagisti, consolidando le conoscenze acquisite a scuola e testando sul campo le loro attitudini. Inserendoli in un ambiente dove si fa ricerca, Arpa ha dato ai ragazzi la possibilità di confrontarsi con tutto ciò che implica la realizzazione di un progetto scientifico, creando il contesto che ha stimolato le loro competenze tecniche e che li ha spinti a collaborare e a confrontarsi tra loro per risolvere le numerose difficoltà della cui esistenza, quando ci si ferma solo alla teoria, spesso non si ha la percezione.

Dal canto suo, Arpa, lavorando con i giovani grazie a diverse proposte didattiche e ad esperienze di alternanza scuola-lavoro, ha avuto, oltre all’occasione di far conoscere ciò di cui si occupa, anche la possibilità di affrontare, secondo un approccio scientifico, temi di attualità tra i giovani. E questa è risultata essere una modalità vincente di coinvolgimento e sensibilizzazione del mondo giovanile sulle tematiche ambientali del nostro secolo.

PRESENTAZIONE DEGLI STUDENTI




I ragazzi di V dell’Ist. Scolastica Manzetti che hanno partecipato al progetto di Alternanza scuola – lavoro




Alcuni momenti dell’esperienza di volo del misuratore low cost




Alcuni momenti dell’esperienza di volo del misuratore low cost

fonte: www.snpambiente.it

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Valle d'Aosta, al via gli incentivi per la mobilità sostenibile



Attuando quanto previsto dalla recente Lr 16/2019, la Regione ha approvato i criteri e le modalità per la concessione dei contributi per lo sviluppo della mobilità sostenibile.


Possono beneficiare dell'incentivo regionale sia i soggetti privati che gli enti locali e loro forme associative, gli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione e gli enti strumentali.

Il contributo copre parte dei costi sostenuti per:

• l'acquisto, il leasing e il noleggio a lungo termine dei veicoli - nuovi di fabbrica o usati - "a bassa emissione" (veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 70 grammi per chilometro);

• l'acquisto di biciclette a pedalata assistita nuove di fabbrica;

• l'acquisto di dispositivi nuovi di fabbrica per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (hoverboard, segway, monopattini, monowheel);

• l'acquisto e l’installazione della stazione di ricarica domestica nuova di fabbrica (del tipo wallbox, colonnina o similari), compresi i costi per il collegamento alla rete di distribuzione.

L'intensità del contributo varia in funzione del tipo di beneficiario e in relazione alla sussistenza o meno della rottamazione di un veicolo della medesima categoria omologato nelle categorie Euro 0, 1, 2, 3 e 4. La dotazione finanziaria per questa misura ammonta complessivamente ad € 4.900.000, spalmati sul triennio 2019-2021.

Per gli acquisti effettuati nell’anno 2019, le domande di contributo possono essere presentate fino al 31 marzo 2020.

Per maggiori informazioni e per consultare il bando, si vedano i riferimenti qui sotto.
Riferimenti

Valle d'Aosta - Contributi per lo sviluppo della mobilità sostenibile
in Nextville (Incentivi e bandi)


Lr Valle d'Aosta 8 ottobre 2019, n. 16 - Misure e incentivi per lo sviluppo della mobilità sostenibile
in Nextville (Osservatorio di normativa energetica)



fonte: www.nextville.it

Bolzano incentiva le auto elettriche, in Valle d’Aosta nasce una grande rete di ricarica

L’Alto Adige offre 4.000 euro a chi compra un’auto a batteria. In Valle d’Aosta 100 prese pubbliche (più un Supercharger Tesla) per 127 mila abitanti















Bolzano e Valle d’Aosta: pare che lo status di Province (e Regioni) a “statuto speciale” permetta alle amministrazioni locali di favorire le auto a basso impatto ambientale. L’amministrazione di Bolzano ha dato infatti il via al programma #ViaggiareSmart , che offre ben 4.000 euro di incentivi per chi sceglie un veicolo a emissioni zero e 2.000 euro per le ibride ricaricabili (plug-in). L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 derivate dai mezzi di trasporto a 1,9 tonnellate entro il 2020, contro le 4,9 del 2008. Per questo in Trentino puntano a triplicare il parco di auto elettriche circolante, oggi quantificato in 600 unità. 

L’incentivo offerto dalla provincia di Bolzano sarà coperto dalla pubblica amministrazione per il 50%, mentre la metà restante sarà garantita dai rivenditori. Tuttavia il piano di “elettrificazione” include anche il potenziamento della rete di ricarica: entro fine anno si aggiungeranno 10 nuovi impianti di ricarica ai 35 già distribuiti nella provincia; altri 30 arriveranno nel 2018 mentre per il 2020 il target è di 150 colonnine. 

L’adeguamento infrastrutturale è iniziato anche in Valle d’Aosta col progetto “E-Via!” , finanziato con i fondi del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il piano prevede l’installazione di 35 colonnine, 11 ad Aosta e le altre lungo l’asse centrale della Valle e nelle principali vallate laterali che affiancheranno le 8 già presenti. 

A conti fatti quindi saranno 100 le prese di ricarica dedicati ai veicoli a zero emissioni, attive dalla primavera, a cui si aggiungeranno 14 punti installati nel Supercharger Tesla di Aosta. Numeri davvero elevati in relazione alla popolazione residente, quantificata in circa 127 mila abitanti.

fonte: http://www.lastampa.it