Visualizzazione post con etichetta #Gioco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Gioco. Mostra tutti i post

Coreplay, con Corepla anche la scuola gioca per salvare l’ambiente

In palio una borsa di studio per l’istituto che si posizionerà in testa alla classifica




Imparare, giocando, a differenziare la plastica, un materiale che se correttamente gestito e riciclato può dar vita a una moltitudine di altri oggetti. Un modo innovativo, dinamico e divertente che utilizza anche i social media per imparare, creare nuove connessioni e approfondire i temi cruciali per il futuro del pianeta: è l’iniziativa Coreplay, promossa da Corepla – il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica – che coinvolge studenti e insegnanti delle Scuole Secondarie di tutto il territorio nazionale e li educa ai grandi temi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.

“La sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente – sottolinea Giorgio Quagliuolo, Presidente di Corepla – deve necessariamente passare per le giovani generazioni, i futuri cittadini di domani. Corepla da sempre collabora col mondo scuola fornendo tanti strumenti per il corretto approccio alla tematica della sostenibilità ambientale e con questo nuovo format dedicato alle superiori i ragazzi potranno facilmente imparare a distinguere e raccogliere in maniera differenziata gli imballaggi in plastica, risorse preziose alle quali tutti noi possiamo offrire una seconda vita”.

A vincere una borsa di studio sarà la Scuola Secondaria che avrà registrato la percentuale maggiore tra ragazzi che hanno partecipato in rapporto all’intera popolazione studentesca.

L’iniziativa Coreplay: impara, gioca e vinci

Il progetto Coreplay coinvolge le Scuole Secondare italiane a più livelli: da un lato gli insegnanti saranno chiamati a esplorare, insieme agli studenti, tutto quello che c’è da sapere sul ciclo di vita degli imballaggi e sul corretto conferimento della plastica.

Dopo aver appreso le nozioni principali, sarà il turno degli studenti che dovranno sfidarsi “a colpi di testa” per cercare di guadagnare il punteggio più alto raccogliendo in un bidoncino virtuale unicamente gli imballaggi in plastica.

Per giocare basterà collegarsi all’account Instagram @corepla_consorzio e cliccare sul filtro che si trova sulla pagina. Per selezionare gli imballaggi di plastica e metterli nella raccolta differenziata basterà muovere la testa a sinistra o a destra. Ogni imballaggio corretto varrà 2 punti, mentre si perde un punto se si raccoglie un oggetto diverso dagli imballaggi.

A sfida conclusa bisognerà fare uno screenshot del punteggio ottenuto e caricarlo sul sito www.coreplay.it

Si aggiudicherà la borsa di studio la Scuola i cui studenti avranno partecipato più numerosi, concorrendo al miglior rapporto tra contributi caricati e alunni iscritti all’Istituto.

fonte: www.rinnovabili.it


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Enter your email address:

Delivered by FeedBurner

Online il videogioco contro lo spreco alimentare: per imparare a compiere scelte non sprecone

Protagonista del gioco è Giulia, che, con la sua famiglia, deve compiere scelte non sprecone dalla colazione alla cena. Meno si spreca, più si vince. E così si impara a non buttare il cibo, divertendosi.

















Un videogioco contro gli sprechi di cibo, per grandi e piccini. Disponibile gratuitamente sulla piattaforma piusaipiusei.org, nell’ambito del progetto omonimo finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Obiettivo è fornire una guida divertente e interattiva ai consumatori in tema di spreco alimentare, fornendo risposte ludiche alle domande che chiunque si pone ogni giorno: «Sarà ancora buono?», «Lo butto?», «Ha superato la data di scadenza, che faccio?», «Ho cucinato troppo, e adesso?»

Sviluppato in collaborazione con Confconsumatori e un team di esperti, il videogame prende spunto dalla realtà quotidiana: la protagonista, Giulia, va guidata dal momento della colazione fino alla sera, consentendole, attraverso la nostra interazione, di fare le scelte migliori in tema di spreco alimentare, con l’obiettivo di totalizzare il punteggio più alto mediante decisioni consapevoli e non sprecone.

Giocando, infatti, si aiutano i giocatori-consumatori a riflettere sulle abitudini di ciascuno in tema di consumo alimentare e spreco, si offrono strumenti pratici, consigli e pillole di buonsenso, aiutando i giocatori a correggere i comportamenti e le scelte errate e a rafforzare le decisioni ecologiche e anti-spreco.

Le avventure di Giulia e la sua famiglia sono parte di un più ampio progetto che punta a rafforzare la sostenibilità alimentare e ridurre il gap di informazioni sul benessere e la sicurezza alimentare: un vero e proprio spazio web interattivo con tante curiosità sul cibo, su una dieta bilanciata, sulla corretta composizione dei pasti e la spesa sostenibile, sulle etichette alimentari, ma anche sulle possibili frodi e fake news a tema cibo. Infine, con un semplice accesso a Facebook, ognuno potrà interagire liberamente con esperti nutrizionisti e con altri consumatori per chiedere consigli e confrontarsi su abitudini di spesa e di alimentazione.




GIOCHI CONTRO LO SPRECO DI CIBO

Tuttavia il progetto Più sai più sei non è l’unico ad aver sviluppato un gioco per trattare il tema dello spreco alimentare in forma ludica e divertente: negli anni i giochi contro il food-waste sono stati tanti, dai giochi da tavola agli esperimenti di percorsi digitali.

Lottare contro lo spreco alimentare e combattere contro la fame nel mondo è uno degli obiettivi principali anche di Action Aid, che da due anni sviluppa e promuove l’iniziativa “Momenti da non sprecare”, campagna che vuole coinvolgere studenti e studentesse delle scuole contro lo spreco alimentare. Più di novecento scuole e 640mila tra alunni, docenti e famiglie partecipanti, non solo in Italia ma anche in Polonia e Slovacchia, hanno ricevuto un kit didattico contenente un album illustrato interattivo La mia cucina antispreco, che permette di condividere il progetto con i familiari, ed il gioco Nella nostra cucina non si spreca!, con un tabellone e 12 carte per esercitarsi al non spreco con un vero e proprio gioco dell’oca.

Tra gli altri, è stato presentato, in occasione dell’Expo 2015, SPRECARE NON VALE!, iniziativa di edutainment, promosso sulla nuova piattaforma digitale Scuola Channel. Rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, il progetto permette di avvicinare gli studenti al concetto di spreco in tutte le sue forme, sviluppando percorsi diversi in base alle età dei partecipanti attraverso una modalità interattiva, multimediale e multidisciplinare, che utilizza la didattica on-line unendo nel canale Scuola Channel divertimento e apprendimento.


fonte: https://www.nonsprecare.it



RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz 
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Green League: la sostenibilità ambientale si impara giocando

CONOU rinnova l'app Green League, realizzata con il supporto scientifico di Legambiente, per insegnare la sostenibilità ambientale attraverso il gioco.





Un gioco per salvare l’ambiente divertendosi. Questo è quanto propone Green League, la rinnovata app realizzata dal CONOU (Consorzio Nazionale degli Oli Usati) con la consulenza scientifica di Legambiente. Educazione e divertimento insieme, con i tre giochi scelti (Snuck, Garble e Oil Buster Reloaded) volutamente ispirati a quella dimensione “arcade” tipice delle sale giochi.

Green League è realizzata dal CONOU con la collaborazione tecnica di Mashfrog, società di innovazione digitale. Il Consorzio ha voluto puntare su una miscela di educazione e intrattenimento: prima di ogni partita gli utenti riceveranno delle “pillole formative” su temi legati alla sostenibilità come ad esempio il risparmio energetico e la raccolta differenziata; al termine della sessione di gioco alcune rapide domande potranno permettere di “incrementare il proprio punteggio e scalare la classifica mondiale”. Ha dichiarato Paolo Tomasi, presidente CONOU:

Green League è un’app elaborata con un duplice obiettivo: da un lato vuole sensibilizzare un vasto pubblico che va dagli studenti delle scuole elementari ai teenager, dai millennials ai giovani adulti amanti del gaming. Dall’altro vuole incoraggiare l’adozione di comportamenti virtuosi per favorire la tutela ambientale: per questo si serve della doppia anima del progetto Green League che unisce contenuti formativi alla presenza ludica.


La possibilità di scalare la classifica rispondendo a domande sui temi ambientali punta a creare una community di giocatori consapevoli e desiderosi di diffondere il messaggio legato alla sostenibilità ambientale. Questi i tre giochi disponibili, insieme a tante informazioni utili per salvaguardare l’ambiente, all’interno della app Green League (disponibile per iOS e Android):
Oil Buster Reloaded – Nuovo concept di gioco suddiviso in 14 livelli e layout con focus sulla qualità della raccolta dell’olio usato. Protagonista del gioco è Joil, la storica mascotte dei progetti di educazione ambientale del CONOU. Il personaggio viene riprodotto in versione 3D ed è impegnato a liberare le gocce d’olio usato colpendo gruppi di sfere e successivamente a raccoglierlo, evitando però di includere gocce d’acqua o di altre sostanze inquinanti per preservare la qualità del rifiuto raccolto.
Snuck – Evoluzione green di Snake, l’indimenticabile gioco che ha dominato gli anni ’90, che assume una nuova veste grafica in 3D per rendere ancora più realistica l’esperienza. Il giocatore, alla guida di un mezzo di raccolta del CONOU, deve raccogliere il maggior numero di barili di olio usato possibile contribuendo così all’economia circolare della Filiera.
Garble – Realizzato sulla logica del classico tetris, è centrato sul recupero di materiali di uso quotidiano in un’ottica di economia circolare evoluta. Lo scopo è abbinare tre o più icone dello stesso oggetto riciclabile (olio usato, carta, plastica, alluminio, rifiuti organici e batterie) per innescare serie di combo, prestando però particolare attenzione ai rifiuti speciali al fine di ottenere punti aggiuntivi e incrementare il tempo di gioco a disposizione.

fonte: www.greenstyle.it

#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz 
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria 

Luca Mercalli promuove il Green Game di APPA Trento

Edizione speciale del Green Game di APPA Trento dedicata ai temi dell'Agenda 2030 e del clima realizzata in collaborazione con l’Osservatorio climatico del Trentino (Servizi prevenzioni rischi della Provincia autonoma di Trento).

















Sarà presentata il 25 ottobre la nuova edizione per il Green Game, “un torneo per non giocarsi il pianeta” che coinvolge le classi secondarie di secondo grado del Trentino per parlare di cambiamenti climatici e dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Anche il meteorologo Luca Mercalli, in occasione del 120° anniversario di costruzione del Rifugio Stavel – Denza ha promosso l’iniziativa.



Green Game è realizzato da APPA Trento in collaborazione con il Servizio Prevenzione Rischi – Osservatorio trentino per il clima.
La pagina dedicata al Green Game sul sito di APPA Trento: www.appa.provincia.tn.it/educazioneambientale/Greengame/
fonte: http://www.snpambiente.it

Un gioco in realtà virtuale per sensibilizzare sull’ambiente



















Quattro ragazzi, tre settimane, due tutor, un goal: make it green. È questo un progetto che nasce da un sogno di chi scrive: aiutare i giovani a sviluppare competenze nel lavoro in équipe e nella progettazione, e allo stesso tempo collaborare nella transizione verso stili di vita più rispettosi del Pianeta e dell’umanità. I ragazzi sono studenti di diverse discipline provenienti da tutta Italia e condividono vita e lavoro in un centro di ricerca a Philadelphia con l’obiettivo di sviluppare un gioco in realtà virtuale, per sensibilizzare alla sostenibilità ambientale. L’impresa sembra ardua: può un gioco aiutare a modificare stili di vita e comportamenti individuali? Può far divertire e nello stesso tempo renderci migliori? Se ben pensato può quantomeno indurre a riflettere.

Gli scenari del nostro gioco traggono ispirazione da scene di vita quotidiana - una festa con gli amici, un falò sulla spiaggia, una spesa al supermercato - e si sviluppano attorno alla teoria del disimpegno morale dello psicologo Albert Bandura, che risponde alla domanda: come si può fare il male e continuare a vivere bene con se stessi? È uno studio dei meccanismi, personali e collettivi, che permettono la violazione dei propri principi senza la perdita di una buona considerazione di sé. Spiegano perché ciascuno di noi continua ad usare la plastica usa e getta, nonostante si sappia che essa è dannosa per l’ambiente; ma spiegano anche perché gli Stati giocano al ribasso negli accordi internazionali. Ci è mai capitato di usare un bicchiere di plastica, e di fronte a chi ci faceva notare che non è rispettoso per l’ambiente, rispondere: non è il mio gesto a cambiare il mondo, lo fanno tutti? Questa, secondo Bandura, è una giustificazione che ci permette di continuare a star bene con noi stessi pur sapendo che il nostro gesto è dannoso per l’ambiente.

In generale i processi di disimpegno morale appartengono a tre grandi gruppi: strategie di disimpegno che operano sulla definizione della condotta, meccanismi che determinano una distorsione nella valutazione delle responsabilità, processi che provocano una rivalutazione della vittima, che può essere persona umana o vittima in senso figurato, come ad esempio l’ambiente. Per esempio, tra i processi che operano sulla definizione della condotta, vi è l’etichettamento eufemistico. Si utilizza un linguaggio edulcorato, confuso o innocuo, in modo da ridurre l’autosanzione morale che deriva da comportamenti sbagliati. Parlare di cambiamenti climatici, anziché di riscaldamento globale ci fa stare più sereni: siamo più propensi a pensare che i ghiacciai si sciolgano con maggiore rapidità in un contesto di riscaldamento globale che di cambiamenti climatici. Il confronto vantaggioso, invece, consiste nel rendere un’azione meno riprovevole, mettendola a confronto con comportamenti più gravi: non fare la raccolta differenziata non è grave come gettare la plastica in mare, che a sua volta non è grave come far del male ad una persona. Altro meccanismo illustrato da Bandura è quello di ignorare o sminuire le conseguenze.

Quando si compie un danno, si prova a non riconoscerlo oppure a sdrammatizzarlo. Ecco perché il dibattito tra politici, imprenditori, ambientalisti, climatologi è così acceso: si va dalla negazione o rifiuto del riscaldamento globale, all’ammettere che la terra si stia riscaldando, ma non è detto che sia per opera dell’uomo, e così via. La breve panoramica sui meccanismi di disimpegno ci fornisce un’idea del perché è così difficile cambiare le nostre abitudini. Il gioco che i giovani stanno ideando e realizzando tende a riprodurre in modo avvincente situazioni che inducono ad utilizzare i meccanismi descritti, in modo da smascherarli: psicologia, grafica, comunicazione, informatica, si fondono nel progetto con un intento educativo. Se lo vivo nel gioco, quando la stessa situazione si ripresenta nella realtà posso riconoscere i meccanismi di disimpegno. E forse agire diversamente. È un gioco pensato per adolescenti, ma la presentazione che ne è stata fatta ad alcune grandi multinazionali del posto, che hanno mostrato un grande interesse, suggerisce che la sensibilità verso questi temi si sta diffondendo in modo esponenziale. Le grandi aziende si stanno muovendo e mettendo in atto programmi rivolti sia ai dipendenti, sia ai clienti. E quando una multinazionale con quasi 200.000 dipendenti si muove, probabilmente qualche effetto diventa visibile e virale. Stili di vita più attenti e rispettosi si stanno diffondendo, magari senza fare rumore. Questa è una buona notizia. * Religiosa, economista, consigliera dello Stato Vaticano


fonte: https://www.corriere.it

Procida, facce di cotton fioc e tappi: raccogliere rifiuti diventa un gioco

























Bastoncini di cotton fioc e manichi di paletta, dischetti per filtri e tappi di bottiglia. Persino un cavetto USB: il mare restituisce tutto. E sull'isola di Procida raccogliere i rifiuti può diventare un gioco. Diego Renna è ingegnere e attraverso il suo profilo Facebook prova a lanciare un messaggio positivo, accompagnando la singolare creazione di un volto, interamente fatto dei rifiuti raccolti in spiaggia, con l'hashtag #beachcleanup. "Così provo a insegnare anche alle mie figlie l'importanza di raccogliere, in spiaggia e nei luoghji pubblici, i frammenti di plastica e i rifiuti che inquinano l'ambiente, smaltendoli poi nel modo corretto". Tutt'intorno, negli arenili dell'isola cara a Elsa Morante, curiosità e apprezzamento, con l'auspicio "che le buone pratiche si diffondano, anche grazia a un pizzico di fantasia. Non ho la presunzione - spiega Diego - di pensare che la plastica possa essere bandita, perlomeno in tempi brevi, ma che almeno tutti possano contribuire a mantenere più puliti gli spazi in cui vivono. E la logica del 'clean up' è semplicissima: ognuno può contribuirvi, lasciando i luoghi che attraversa più puliti rispetto a come li trova".


fonte: http://napoli.repubblica.it/

Raccolta differenziata: cestino parlante la insegna ai più piccoli













Un Pianeta pulito si ottiene soprattutto educando le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. Un bambino educato sin dalla più tenera età a smaltire correttamente i rifiuti diventerà quasi certamente un adulto che fa una raccolta differenziata di qualità e adotta comportamenti ecofriendly.

Ad aiutare genitori, educatori e insegnanti a spiegare la raccolta differenziata ai più piccoli arriva un gioco divertente tutto italiano, che insegna come smaltire correttamente i diversi materiali sfruttando un cestino interattivo e parlante.
Il gioco green si chiama “Speakbin” ed è nato da un’idea di Orazio Lacenere per sensibilizzare i bambini sull’importanza di avviare al riciclo i rifiuti per recuperare materie prime e ridurre lo spreco di energia. Il team di sviluppatori ha lanciato una raccolta fondi su Kickstarter per finanziare la produzione del gioco.

Il gioco si basa su una tecnologia smart che facilita il riconoscimento e il corretto conferimento dei rifiuti sfruttando dei microchip applicati sugli oggetti da smaltire. Basta avvicinare il rifiuto da smaltire al cestino per sapere di che materiale è composto, in quale bidone va gettato e quali precauzioni adottare prima del conferimento (ad esempio svuotare le scatole dei medicinali prima di smaltirle nel bidone della carta).
Il cestino parlante grazie a un software per smartphone riconosce decine di materiali: dalla carta alla plastica, dal legno ai medicinali. Per abbattere l’impatto del gioco la tecnologia wireless che permette il riconoscimento immediato dei rifiuti è a ridotto consumo energetico.
Il gioco è fornito con un’applicazione che fornisce informazioni e dati utili sul materiale e sulle varie opzioni per il riciclo. Il kit ludico base contiene 4 contenitori in carta riciclata; l’applicazione per smartphone; un cestino parlante e 8 microchip da applicare ai rifiuti da identificare.
Per promuovere la diffusione del gioco in tutte le scuole primarie e secondarie gli sviluppatori hanno deciso di donare un kit in più a un istituto scolastico a scelta per ogni Speakbin acquistato dagli utenti. Di seguito un video che illustra il funzionamento del gioco.



fonte: http://www.greenstyle.it

Gioco da tavolo alle scuole per imparare la differenziata

C’era una volta il Monopoli, che insegnava le principali regole del capitalismo: acquistare a minor prezzo per poi rivendere con la plusvalenza, tra imprevisti, probabilità e passaggi dal via. Sul modello del famosissimo gioco da tavolo, arriva per gli alunni del primo anno della scuola primaria “Differenziando”, un’idea di Roberto Latorre e Manuel Manotta, originari di Bassiano, presentato dalla De Vizia nei giorni scorsi al Comune. Giocando, si impara a differenziare il rifiuto, a conoscerlo e a comprendere i vantaggi di un corretto smaltimento, l'idea di fondo. Il gioco è stato presentato anche al Romics, il festival del Fumetto, riscuotendo un grande successo tra i bimbi. La giunta Procaccini nei giorni scorsi ha deciso di accettare la proposta di De Vizia, acquistando ben 600 kit da gioco ad un costo di 30 euro l’uno. Circa 18 mila euro, ricavati dai famosi finanziamenti provinciali per l’incentivazione alla raccolta differenziata, tra quelli destinati alle campagne di comunicazione. Il gioco andrà a tutti i bambini del primo anno della scuola primaria.
Insieme all’isola ecologica didattica e alle diverse iniziative intraprese nel corso dell’anno in materia educativa riguardo la sostenibilità ambientale, l’acquisto del gioco “Differenziando” costituisce un ulteriore passo avanti del Comune di Terracina verso gli argomenti legati allo smaltimento dei rifiuti. La filosofia, ormai sposata da diversi Comuni, è quella di partire dall’educazione dei più piccoli per avere, un domani, il risultato di una città pulita e un servizio di raccolta differenziata rispettoso dell’ambiente. A questo, prima o poi, dovrà aggiungersi una riduzione del costo in bolletta.

fonte: http://www.latinaoggi.eu