Visualizzazione post con etichetta #Premialità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Premialità. Mostra tutti i post

Firenze città circolare

Le nostre città sono grandi generatrici di rifiuti urbani ma bisogna iniziare a pensarle come vere “miniere urbane”, ovvero luoghi in cui sono presenti risorse importanti per l’economia ma sotto forma di rifiuti











L’attuale modello di sviluppo ci rende “produttori seriali” di rifiuti, nella sola città di Firenze, i suoi 380.000 abitanti producono circa 246.000 tonnellate di rifiuti, ogni anno, a cui contribuiscono turisti e pendolari.

Il problema esiste e va affrontato sia con politiche di prevenzione ma anche con una maggiore e migliore raccolta differenziata. Alia Servizi Ambientali SpA lancia il progetto Firenze Città Circolare, per rendere il capoluogo toscano una “miniera urbana": la città da grande produttrice di rifiuti a serbatoio di importanti risorse da impiegare in molteplici processi produttivi.

Il concetto di urban mining (miniera urbana), di cui si parla da qualche anno, riguarda tutte le attività ed i processi relativi al recupero di materia e energia da prodotti e rifiuti. In ottica di economia circolare, l’urban mining e il riciclaggio sono complementari e tese a garantire l’approvvigionamento in sostituzione delle materie vergini.


Per fare questo, abbiamo bisogno di trasformare le nostre città, ripensandole nell'ottica dell'economia circolare, quindi dobbiamo dfferenziare sempre di più e farlo in modo da garantire anche una buona qualità di quanto raccolto, che significa rifiuti omogenei e privi di impurità in grado di essere avviati ad un effettivo ed efficace recupero, riciclo e compostaggio.

Rifiuti come la carta, la plastica, il vetro, i RAEE, i metalli, gli scarti alimentari e tanto altro possono essere utili in diversi comparti industriali, che possono avvalersi di queste materie seconde al posto di quelle vergini. Questo comporta la costruzione di un solido rapporto con i settori industriali presenti sul territorio, in modo da costruire delle filiere corte, toscane, volte al riciclo...
Tutto questo va chiaramente nella direzione della transizione verde, che è tra gli obiettivi dell’Unione Europea, come chiaramente indicato nel New Green Deal, ma anche del nostro Paese, tanto da farne, di recente, uno dei pilastri del rilancio economico post Covid19, nel Piano governativo di ripresa e resilienza (PNRR).

Firenze non vuole perdere quest’opportunità e si candida ad essere una protagonista dello sviluppo industriale legato alla valorizzazione dei rifiuti, accelerando il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata contenuti nelle direttive UE sull’economia circolare.


Si tratta, in concreto, di adottare un diverso modello di raccolta dei rifiuti urbani, che abbandona l’accesso libero da parte degli utenti ai contenitori stradali.

Nelle aree collinari e a bassa densità abitativa, verrà introdotto il sistema di raccolta porta a porta, mentre nelle zone centrali della città, verranno collocati nuovi cassonetti, suddivisi per tipologia di rifiuto con la possibilità di apertura e conferimento esclusivamente per chi è iscritto a ruolo per la TARI o, per i soli utenti occasionali, tramite apposita App o un A-Pass temporaneo.

Il nuovo sistema porterà dei benefici, consistenti in aumento delle raccolte differenziate e raggiungimento anticipato degli obiettivi previsti dall’UE, in particolare, smaltimento in discarica ridotto a meno del 10% raggiunto al 2025 anziché al 2035, incremento della quantità (70%) e qualità della raccolta differenziata e raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio previsti dalle direttive UE, diminuzione dei costi di smaltimento dell’indifferenziato miglioramento delle qualità delle raccolte differenziata con aumento dei ricavi dalle singole frazioni, ottimizzazione dei servizio di raccolta con minori oneri di gestione. riduzione CO2 prodotta dagli spostamenti dei mezzi per la raccolta differenziata.

Il sistema di riconoscimento dell'utenza fornisce inoltre la possibilità di introdurre sistemi premianti per i cittadini virtuosi e va nella direzione di responsabilizzare i cittadini e premiare chi mostra di essere attento all’ambiente e ai necessari cambiamenti richiesti dalla “rivoluzione verde”.

Alia ha, infine, previsto, anche dei servizi a supporto della qualità delle raccolte differenziate, prevedendo le ecotappe, gli ecofurgoni e i punti di raccolta di oli alimentari.

Per sapere “quanto e come” la zona di proprio interesse sarà coinvolta in questo processo di cambiamento, che terminerà nel 2023, è possibile consultare il sito www.firenzecittacircolare.it, inserendo il proprio indirizzo di casa e/o lavoro, si può già conoscere quando è previsto il cambiamento e quale servizio arriverà nella zona di proprio interesse.

Con questo progetto, si può affermare che Firenze entra a fare parte del gruppo di città che, in Europa, stanno sperimentando la “miniera urbana”, come Amsterdam, che ha vinto il premio World Smart Cities nel novembre 2017, e Bruxelles; in entrambe sono attive strategie circolari, che rispondono agli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 previsti dalle Nazioni Unite e che stiamo cercando di attuare anche nel nostro Paese.

Ulteriori informazioni su Firenze Città Circolare e anche sul sito Web del Comune di Firenze - Direzione Ambiente

fonte: www.arpat.toscana.it


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!


=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Petrosino. Droni, transponder, spot e una RD da primato

















Petrosino. Un piccolo Comune costiero della provincia di Trapani di poco più di 8000 abitanti. Da poco ha implementato, con l’assistenza tecnica di ESPER,  un nuovo servizio di raccolta che ha portato il Comune da un sostanziale 0% di raccolta differenziata ad un 80% con una crescita costante.
Ne parliamo con il Sindaco Gaspare Giacalone
Sindaco, come sta andando il nuovo servizio di raccolta rifiuti a Petrosino?
Gradualmente negli ultimi mesi abbiamo iniziato questa nostra rivoluzione implementando quello che è un servizio fortemente innovativo. Per la nostra comunità, nel profondo Sud, rappresenta un cambiamento molto forte. Ricordo che la nostra esperienza va inquadrata nella realtà siciliana che vive costantemente in emergenza. Le cose che in altre parti del mondo appaiono normali, da noi diventano un po’ più che straordinarie. Fatta questa premessa, seguendo il progetto redatto da ESPER, abbiamo esteso il porta a porta a tutto il territorio comunale ed è iniziata una raccolta differenziata spinta. Ho preso un Comune che aveva completamente abbandonato la raccolta differenziata registrando un non proprio virtuoso 0%, oggi abbiamo raggiunto quota 80%, in pochissimo tempo. Quindi abbiamo raggiunto risultati straordinari con una crescita costante, grazie anche ad un’azione di comunicazione continua e, aggiungo, ad un’azione di repressione piuttosto forte.
Quando parla di repressione immagino si riferisca all’azione forte che la sua amministrazione sta portando avanti contro gli abbandoni.
Sì. da quando sono sindaco abbiamo sempre cercato di intervenire su questo problema. In Sicilia, e in buona parte del meridione, c’è la cattiva abitudine di abbandonare i rifiuti un po’ ovunque. E su questo noi abbiamo deciso di intervenire con risolutezza in maniera quotidiana. In particolare, oltre all’uso già sperimentato in passato delle telecamere e all’azione di squadre di vigili urbani che, accompagnati dagli operatori, vanno ad aprire i sacchetti abbandonati individuandone la provenienza ed andando a sanzionare i responsabili, secondo legge, quest’ anno abbiamo modificato il regolamento della videosorveglianza ed abbiamo dato il via ad un nuovo progetto sperimentale con l’utilizzo di un drone. Con scrupolo e nel rispetto totale della normativa, andremo davvero a dare battaglia a chi abbandona i rifiuti.
Io sono comunque soddisfatto: il mio Comune è pulito. Ma è una di quelle conquiste che vanno difese. Non abbassiamo la guardia e continuiamo quotidianamente a lavorare su questo fronte. Proprio in questi giorni abbiamo diffuso un video  che nel giro di 24 ore ha ricevuto migliaia di visualizzazioni. È uno spot contro gli abbandoni. Forte, provocatorio, ma anche ironico e divertente. Abbiamo scelto di dedicare una parte della nostra comunicazione istituzionale alla lotta contro gli abbandoni, cercando per una volta di far apparire chi ha questi comportamenti incivili non come il furbetto di turno, magari da guardare con un sorriso di comprensione, ma come un idiota da mettere in ridicolo.
Ci parlava di droni. Che ruolo riveste la tecnologia nel nuovo servizio?
Abbiamo dotato tutti i contenitori distribuiti alle utenze domestiche e commerciali di trasponder che ne permettono l’identificazione nel momento della raccolta, per monitorare il numero di svuotamenti relativo ad ogni contenitore.
Ma voglio essere chiaro: la filosofia non è quella del controllo da parte della Amministrazione.
Fino ad ora ho parlato delle politiche repressive e degli strumenti che abbiamo implementato per perseguire chi trasgredisce le norme. Ma quello che ci interessa è un meccanismo premiale, perché vogliamo che quei cittadini che gestiscono al meglio i propri rifiuti, siano premiati. Non solo, ma il piano redatto con la collaborazione di ESPER, prevede premialità non solo per i cittadini, ma anche per gli operatori e perfino per l’impresa che con noi collabora sul rinnovato servizio di raccolta rifiuti. L’obiettivo finale è quello di attivare ad una tassazione puntuale, parametrando la bolletta TARI sulla reale produzione di rifiuti di ogni utenza.
La raccolta a Petrosino però non è solo porta a porta: ci sono forme di flessibilità come le Isole Ecologiche. Come vengono utilizzate?
Abbiamo già un’isola ecologica che è abbastanza attrezzata e devo dire piuttosto moderna nel concetto e nelle forme di recepimento dei rifiuti. Tuttavia questo non è il nostro punto di arrivo: il punto d’arrivo è un ecocentro. Anche in questo caso stiamo parlando di un concetto comune in altre parti d’Italia, mentre in Sicilia il nostro sarà probabilmente il primo o quantomeno tra i primi ad essere costruito. Abbiamo presentato un progetto bellissimo che è stato già non solo approvato dalla Regione Sicilia, ma già finanziato. Sarà un posto accogliente per i cittadini e per i loro rifiuti.
“Un posto per ogni cosa” questo è il nostro motto
Un motto ed un’azione che hanno portato a risultati di eccellenza assoluta!
La bellissima notizia di oggi è che il Comune di Petrosino ha raggiunto l’80% di raccolta differenziata! Lo abbiamo fatto in piena estate quando la popolazione presente sul territorio comunale aumenta di altre 3 mila unità e quando nel resto della Sicilia si parla di emergenza rifiuti. È questo il risultato di un grande lavoro di prevenzione, informazione e repressione che ha portato velocemente a raggiungere risultati straordinari. Campagna di sensibilizzazione, distribuzione di nuovi contenitori, nuovo calendario per la raccolta, sistema di video sorveglianza, uso del drone con perlustrazione aerea, appostamenti dei vigili urbani. E poi, parafrasando il nostro video spot, abbiamo fatto la festa ad oltre 100 simpaticoni con multe salatissime per chi butta rifiuti fuori dai luoghi, dagli orari e dagli appositi contenitori. Petrosino: buone pratiche e risultati eccellenti!



fonte: http://esper.it

TARIFFA RIFIUTI: SOLO 223 COMUNI APPLICANO IL SISTEMA PUNTUALE





















La bagarre delle ultime settimane sugli importi della tassa rifiuti, indebitamente gonfiati da molti comuni – così come certificato dal Ministero delle Finanze – è l’occasione giusta per fare il punto sul sistema di finanziamento del servizio pubblico di igiene urbana nel nostro Paese. Un sistema tutt’altro che amico dell’ambiente. «Noi abbiamo un sistema di finanziamento che si basa ancora per larghissima parte sulla tassa e non sulla tariffa puntuale – dice Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, società di consulenza specializzata nel settore ambientale – e che quindi possiamo dire che non è amico dell’ambiente, non favorisce la raccolta differenziata e quindi il riciclo dei materiali perché non mette in relazione la produzione dei rifiuti con l’onere che sostengono i cittadini. Anche da questo punto di vista il sistema va in qualche modo ripensato».
Un primo passo in questa direzione potrebbe venire dall’approvazione della Legge di Stabilità 2018, che prevede l’attribuzione all’attuale Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico), delle competenze in materia di regolazione del ciclo dei rifiuti. L’organismo prenderà il nome di Arera (Autorità di regolazione per energia e reti e ambiente) e tra le altre cose dovrà garantire, si legge nel testo, “un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori”, armonizzando “gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio con gliobiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse“.
Un chiaro riferimento alla necessità di collegare gli importi delle tariffe al costo effettivo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, premiando al tempo stesso i comportamenti virtuosi di cittadini e amministratori locali. Di lavoro da fare, del resto, ce n’è tanto. Stando all’ultimo dossier rifiuti urbani dell’Ispra, infatti, nel 2016 solo 223 comuni dei quali ben 221 al Nord e nessuno al Sud hanno applicato la tariffa puntuale. Quella cioè che commisura l’onere economico per il cittadino e per le attività produttive alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta e conferita ai servizi di raccolta. “Pay as you throw”, insomma, ovvero “paga solo quello che butti”. A differenza della Tari, modulata sulla superficie calpestabile degli immobili suscettibili di produrre rifiuti e quindi indipendente dal comportamento più o meno virtuoso del singolo contribuente.
Un sistema, quello puntuale, che associa ai benefici ambientali quelli economici. Se infatti, si legge nel rapporto, nel 2016 il valore medio pro capite della Tari a livello nazionale e risulta pari a 218,31 € (più 0,6% rispetto al 2015) l’analisi dei dati sui comuni a tariffa puntuale rivela ad esempio che nella regione Piemonteil costo totale medio pro capite risulta pari a 144,37 euro, in Lombardia a 112,18 euro per abitante all’anno e in Trentino Alto Adige a 145,19 euro. Particolarmente basso risulta essere, in analogia con l’indagine condotta nell’anno 2015, il costo totale medio pro capite nella Regione Veneto, dove si registra un valore addirittura pari a 95,77 euro all’abitante per anno.
Con la speranza che la pubblicazione nella scorsa primavera del decreto del Ministero dell’Ambientecontenente i criteri tecnici, mai fino ad allora disciplinati, per la realizzazione dei sistemi di misurazione puntuale delle quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico possa spingere sempre più comuni a passare alla tariffa corrispettiva, abbandonando la vecchia Tari di stampo patrimoniale. «Il nuovo decreto ministeriale fornisce indicazioni preziose per la definizione della parte variabile della tariffa – spiega Gaetano Drosi, presidente di Payt Italia – e potrebbe far fare a tutto il territorio italiano un salto in avanti nell’applicazione del metodo puntuale. I comuni che hanno adottato questa metodologia finora sono pochissimi, quindi è necessario che idee e stimoli vengano soprattutto da parte della della politica. Del resto la tariffa puntuale introduce nel servizio fornito ai cittadini il principio dell’equità. Da questo punto di vista è giusto che la sua applicazione venga percepita come un obbligo da parte dei comuni e delle aziende pubbliche».

fonte: www.ricicla.tv