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COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA ALTOTEVERE SUD: “I HAVE A DREAM”



Le famose parole, pronunciate da Martin Luter King, nel suo famoso discorso del 28 agosto 1963, sembrano calzare a pennello per le legittime aspettative della popolazione di Calzolaro.




Già… perché, oggi come allora, la prepotenza e l’arroganza di taluni personaggi, non soltanto appartenenti al mondo imprenditoriale, evidenziano in maniera eloquente, la turpe quanto reiterata, prevaricazione dei diritti e delle aspettative di una intera comunità, di poter vivere in un ambiente sano e salubre, nelle proprie abitazioni, insieme alle proprie famiglie.



Senza dilungarci sul racconto delle peripezie che la vicenda ha causato, vorremmo tuttavia sottolineare sia l’ansia vissuta intorno ad un problema reale che l’ostracismo perpetrato nel tempo dalle amministrazioni Comunale nonché Provinciale prima, Regionale oggi, insieme alle agenzie di controllo del territorio Usl e Arpa.



Certo tipo di attività imprenditoriali, ancorché necessarie alla lavorazione ed allo smaltimento dei rifiuti che tutti noi produciamo, così come previsto da testo unico della sanità e dalle normative europee, devono essere allocate lontano dai centri abitati, dalle scuole e dalle altre attività commerciali. 



Inoltre tutte le aziende per poter esercitare la lavorazione di rifiuti, c.d. fine-rifiuto ( end of waste ), devono avere delle attestazioni/certificazioni specifiche e, presumibilmente, essere iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali, articolato in un Comitato nazionale con sede presso il Ministero dell’Ambiente.



Quindi “la domanda sorge spontanea”, parafrasando Lubrano, l’azienda che opera a Calzolaro è iscritta in questo Albo? E ancora, come mai la Camera di Commercio di Perugia, nonostante regolare accesso agli atti, ha negato l’esibizione di questo tipo di documentazione, mentre La Camera di Commercio di Arezzo, depositaria , da autorizzazione unica ambientale, di tali certificazioni, ha risposto per iscritto alla senatrice Emma Pavanelli che nulla vi è di tali certificazioni ? E per concludere, come mai nonostante l’atto di significazione diffida proposto, per il tramite del nostro avvocato Valeria Passeri in data 2 Luglio 2020, alla data odierna non trova alcun tipo di riscontro, nonostante la legge fissi in 30 giorni il tempo di risposta?



Nel sottolineare che con l’atto sopra citato viene chiesto alla Regione dell’Umbria l’annullamento della determinazione provinciale 4922 del 20/11/2015, stante la carenza delle caratteristiche tecniche e merceologiche ai fini dello svolgimento dell’attività ( end of waste ) , vorremmo anche stigmatizzare il comportamento delle Istituzioni ed in particolare le caratteristiche di terzietà, dell’ Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente, che, proprio in questi giorni è salita alla ribalta delle cronache per questioni legate a lauti contributi privati non vincolati, preventivati in bilancio.



Siamo cittadini Italiani ed abbiamo il diritto di pretendere che le nostre Istituzioni funzionino bene e operino correttamente, caratteristiche queste che, purtroppo, troppo spesso, vengono messe a dura prova dai numerosi fatti di cronaca.




NON CI FERMEREMO


Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud 


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COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA ALTOTEVERE SUD: Tanto tuonò che piovve!




















Nella giornata odierna, il comunicato stampa del Comune di Città di Castello, con il quale viene resa pubblica la notizia della volontà di delocalizzazione da parte di Color Glass, ha scatenato una ridda di prese di posizione da parte di tanti che, a vario titolo, si attribuiscono il merito di un risultato che descritto con le parole di Manzoni: “ e il giunge, e tiene un premio ch’era follia sperar; ”



In effetti sono passati circa tre anni dalla prima raccolta di firme ( oltre 1.300 in un giorno ) con le quali il comitato chiedeva alla conferenza di servizi della regione Umbria di non rinnovare l’autorizzazione unica ambientale alla ditta Color Glass S.p.a. Le motivazioni, evidenziate in più occasioni, erano la preoccupazione per le emissioni in atmosfera dei fumi combusti del forno calcinatore (per la cronaca allora indicati come “vapore acqueo”). 



Senza dilungarci sul racconto delle peripezie che la vicenda ha causato, oggi tutta la popolazione è a conoscenza sia dell’ansia vissuta intorno ad un problema reale che dell’ostracismo perpetrato nel tempo dalle amministrazioni Comunale e Regionale insieme alle agenzie di controllo del territorio Usl e Arpa.



Tuttavia, l’incessante quanto tenace impegno del comitato che si è avvalso della collaborazione dell’avv. Valeria Passeri, della consulenza tecnico/scientifica dell’ing. Luciano Blois e dell’esperienza e conoscenza medico/scientifica dei rappresentanti di Isde Dr. Carlo Romagnoli, Dr. Giovanni Vantaggi e Dr. Massimo Formica, ha determinato una crescita ed una presa di coscienza delle problematiche da parte di tutta la popolazione della zona Sud del nostro Comune.



Inoltre, non vogliamo dimenticare l’impegno di alcuni gruppi di opposizione del Comune di Città di Castello che in Consiglio Comunale ed in commissione hanno sempre sostenuto le ragioni del Comitato e le legittime preoccupazioni della popolazione.



Quindi se merito c’è stato per aver approfondito e sviscerato le varie problematiche, questo merito và in primis attribuito al Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud ed a ognuno dei suoi componenti che con serietà, impegno e determinazione hanno lavorato in questi anni dimostrando capacità, organizzazione e resilienza.



Quanto alla scelta aziendale ci limitiamo a riflettere circa l’ipotesi di una eventuale valutazione dei vantaggi economico e finanziari derivanti dall’insediamento dell’attività in una zona adeguata, in locali di proprietà e vicino alla produzione della materia prima lavorata.


Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud – NON CI FERMEREMO



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Color Glass torna a casa. Delocalizza …se ne và!

Una battaglia ambientale lunga tre anni, che ha visto contrapposta la politica con la p minuscola, una proprietà interessata a resistere e i cittadini, i quali chiedevano a gran voce (E ORA HANNO OTTENUTO) la tutela della loro salute e della qualità della vita, attraverso la delocalizzazione degli impianti.




Il Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud, il WWF di Perugia hanno da subito schierato il Loro legale, l’Avv. ambientalista Valeria Passeri, la quale ha iniziato da subito ad agire con gli strumenti di legge, avendo scoperto le lavorazioni pericolose  di questa Azienda Insalubre di I° Classe, come poi certificato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Quello che va stigmatizzato, è che quando sono le Associazioni, i Comitati Cittadini a dover scendere in campo, ad organizzarsi per difendere i propri diritti, la salute e la qualità della vita, …è evidente che la politica è assente e ha fallito il proprio ruolo.
Nel caso specifico, hanno fallito quei politici, che non sono riusciti a tutelare i propri cittadini, a interpretarne le giuste istanze, a farsi interpreti di una politica attiva e decisionista a tutela dalla salute pubblica, ma si sono limitati ad un ruolo notarile passivo, aspettando e rincorrendo gli eventi, senza farsi parte lungimirante in favore della cittadinanza.
Ovviamente la multinazionale e la proprietà, prima di arrivare allo schianto finale, ovvero alla decisione di delocalizzare, cedendo il passo alle armi, ha posto in essere tutto il suo volume di fuoco legale, a colpi di carte bollate, ricorsi, pressioni lecite ed anche azioni risarcitorie pretestuose, chiedendo 50.000 euro di danni, ma  a nulla sono valse contro la pervicacia, la competenza e la determinazione dell’Avv. Valeria Passeri, del Comitato e del WWF di Perugia, che sono oggi arrivati dopo una solitaria battaglia, all’affermazione che la tutela della salute e della qualità della vita è l’unico e primario obiettivo possibile non contrattabile, battaglia anche di principi, che come sempre accade, oggi vede salire sul carro dei vincitori, molti attori sconosciuti.
Quando ciò accade, non ci può mai essere un ricatto occupazionale da barattare né si può consentire un profitto privato e un danno pubblico a scapito di un bene primario, la salute.
La parola fine a questa annosa vicenda ha contribuito a metterla anche l’Istituto Superiore di Sanità, che correttamente afferma: è l’imprenditore che gestisce un’Industria Insalubre di prima classe che DEVE DIMOSTRARE -A SUE SPESE- CHE LE SUE LAVORAZIONI (emissioni, rumori, inquinamento, disturbo, lavorazioni e cautele) NON NUOCIONO ALLA COLLETTIVITA’.
Il resto è storia nota, evidentemente i costi d’adeguamento, di delocalizzazione degli impianti, di aggiornamento alle migliore tecnologie possibili erano insostenibili, tanto da decidere di DELOCALIZZARE e tornare, con ogni probabilità, alla casa madre di Trento.
Purtroppo (uscendo dallo specifico contesto della vicenda Color Glass), le battaglie che il WWF ha spesso portato avanti in altri casi,  confermano il ripetersi e la presenza di una “morale immorale”: se la proprietà di un qualsiasi impianto industriale non intende investire per migliorare le tecnologie attuali, non intende adeguarsi alle migliori tecnologie per evitare emissioni, sicurezza,  rumori ed eventuali inquinanti per continuare le proprie lavorazioni, non ritenendole più remunerativi e convenienti, allora drammaticamente ciò sta a significare che, quello che non si è speso nel tempo per la tutela della salute, della sicurezza, la qualità della vita e il rispetto del limite delle emissioni, diventa quella parte del  profitto privato di certo modo di far imprenditoria, a scapito della collettività, che non si può condividere, né tollerare.


WWF Perugia (sempre dalla parte della Giustizia)


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Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina: Va’ a sellare la mula!




L’atteggiamento di certi “personaggetti” , per usare ancora una volta le parole di un noto politico campano, riportano alla mente il comportamento di Don Lollò Zirafa, protagonista della commedia comico drammatica La Giara, dove Pirandello lo descrive come un proprietario terriero ricco e taccagno, che ovunque vede nemici che vogliono depredarlo della sua roba e che, essendo di carattere piuttosto litigioso, non perde occasione di citare in giudizio i suoi presunti avversari, spendendo una fortuna in liti. Costui, in qualsiasi circostanza, ordinava al suo contadino di sellare la mula al fine di potersi recare dall’avvocato. 



Non possono certo sfuggire le ormai innumerevoli occasioni in cui il novello Don Lollò ordina al contadino di sellare la mula, comando con il quale, neanche troppo velatamente, viene paventata la minaccia di denunce querele con annessa richiesta di danni a fronte di legittime opinioni espresse da amministratori e consiglieri del nostro Comune.

Qualche tempo fa un nostro comunicato stampa stigmatizzava gli strali lanciati nei confronti dell’allora Vice Sindaco Bettarelli, accusato di menzogna visto che in punto di diritto, secondo quanto riportato dalla stampa, “ nelle more del procedimento di rinnovo del titolo autorizzativo il soggetto istante può infatti proseguire l’attività sulla base della precedente autorizzazione”. 


























In questi ultimi giorni invece salgono alla ribalta i fulmini e le saette lanciati contro l’assessore Massetti e la consigliera Arcaleni, rei di menzogna, l’uno per aver riportato informazioni circa la definizione della classificazione da parte della Comunità europea del biossido di titanio, l’altra per aver sostanzialmente espesso libere opinioni e richiesto chiarimenti sulla natura e la composizione dei fanghi che vengono lavorati da Color Glass nel bel mezzo di Trestina.




Orbene, siamo anche un po’ stufi di simili atteggiamenti che oltre che arroganti tendono a prevaricare le legittime preoccupazioni sia dei cittadini di Trestina che dei loro rappresentanti nelle istituzioni. Riteniamo quindi che chi lancia minacce di azioni legali con annesse eventuali richieste di danni, dovrebbe innanzitutto guardarsi bene al proprio interno dove autorità e istituzioni pubbliche hanno verificato che trattasi di azienda insalubre di prima classe, che emette in atmosfera sostanze oltre i limiti consentiti, che operava in locali abusivi e in assenza di agibilità, che la classificazione dell’area dove insiste l’opificio non è urbanisticamente compatibile con l’attività produttiva e molto altro ancora.

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud

Essere membri della stessa associazione non è certo reato ma in certe situazioni potrebbe apparire disdicevole?




















Leggendo il verbale della Riunione della Conferenza di Servizi della Regione dell’Umbria del 26 Novembre 2019 , che aveva per oggetto il rinnovo dell’autorizzazione Unica n. 5262 del 13.06.2007, richiesta dalla società Color Glass S.p.A con sede legale a Trento, rileviamo tra le presenze ammesse, in qualità di consulente per la stessa Color Glass S.p.A., l’Ing Mauro Mariotti, mentre in qualità di funzionario verbalizzante per la Regione Umbria il sig. Nicola Casagrande.

Leggendo poi un libricino che ci siamo trovati tra le mani, dal Titolo “DISTRETTO 108 L Lions International Massimo Paggi Governatore 2019 – 2020” , a pagina 76 e 77 troviamo le caratteristiche specifiche del distretto 108 L MONTONE ARIES.

Il club di Montone Aries è composto da 21 iscritti, tra i quali vengono elencati Mariotti Dott. Ing. Mauro di Città di Castello ( socio fondatore e vicepresidente ) e Casagrande Nicola di Strada Civitella Benazzone Perugia.

A questo punto la domanda sorge spontanea, recitava un detto di tanto tempo fa: Trattasi delle stesse persone? Se così fosse, è deontologicamente opportuno che due soci appartenenti allo stesso legittimo Lions Club o ad altra Associazione riconosciuta, si siedano poi in conferenza di servizi dove, da una parte c’è L’ing. Mauro Mariotti, consulente della ditta Color Glass S.p.A. che richiede il rinnovo di autorizzazioni, e dall’altra troviamo Nicola Casagrande che opera per conto dell’Ente regionale che le autorizzazioni le dovrebbe rinnovare?

“ Ai posteri l’ardua sentenza”, tuttavia ci sia concesso almeno il diritto di rimanere sbigottiti difronte ad una situazione che potrebbe rappresentare un evidente ipotetico conflitto di interessi e contribuisce ulteriormente ad alimentare quel senso di sfiducia, già in larga misura presente, tra i cittadini e le loro Istituzioni democratiche.


COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA

ALTOTEVERE SUD

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud: Che Fine Ha Fatto L’interpellanza Del Consigliere Schiattelli?




Qualche giorno fa avevamo accolto, di buon grado, l’interpellanza del Consigliere Schiattelli circa le problematiche di Trestina, riferite alla Color Glass che da anni è ormai fonte di preoccupazione per la salute dei cittadini dell’intera zona Sud.

Gli 11 punti di domanda contenuti nel documento presentato, che affrontavano nel dettaglio le particolarità tecniche, politiche e amministrative, sembra siano diventati “off limits” per l’amministrazione Tifernate, visto che, nel prossimo Consiglio Comunale, convocato per il giorno 19 Dicembre alle ore 16:00, sessione dedicata ad interrogazioni ed interpellanze, guarda caso, dell’interpellanza di cui sopra non c’è traccia.



Sarà forse perché il mattino dello stesso giorno si riunisce a Perugia l’ennesima conferenza di Servizi che tratta appunto l’eventuale rinnovo dell’autorizzazione AUA alla stessa Color Glass ? Oppure trattasi di atteggiamento attendista per l’esito di tale conferenza? Giusto per non esporsi più di tanto!



Se analizziamo attentamente il parere rilasciato dal rappresentante del nostro comune nell’ultima conferenza di servizi del 26 novembre scorso, non ci meraviglia affatto un simile atteggiamento che ricorda un famoso procuratore Romano in Giudea, visto che proprio in quella sede, non è stato rilasciato un parere favorevole o contrario, ma una sorta di descrizione dell’avvicendarsi dei fatti che riguardano la classificazione urbanistica dell’area dove opera Color Glass.



Insomma sembra che nessuno nel nostro Comune, voglia assumersi le responsabilità connesse ai ruoli tecnico/amministrativi per la vicenda di cui trattasi.

Eppure è noto a tutti il parere dell’Istituto Superiore di Sanità che classifica l’azienda Insalubre di peima classe, che ci sono problemi urbanistici circa abusi compiuti e reiterati, che le emissioni in atmosfera furono, a suo tempo, da Arpa rilevate fuori della norma, che per stessa ammissione dell’Usl sono state rilevate nella zona sostanze pericolose, che la copertura in eternit rappresenta un problema per il quale l’Usl stessa ha prescritto la bonifica entro il 2020 e molto altro ancora.



Mah! Non ci meravigliamo più di nulla!! Tuttavia, se qualcuno pensa che il comitato, che da oltre tre anni rappresenta in tutte le sedi la preoccupazione dei cittadini di Trestina, si possa fermare davanti a questi reiterati atteggiamenti di sufficienza e quotidiano menefreghismo, si sbaglia di grosso; anzi, andremo avanti con ulteriore rinnovata determinazione, nella convinzione di fare la cosa giusta per la tutela della salute e dell’ambiente delle nostre vallate.


COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA
ALTOTEVERE SUD

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina: Meglio tardi che mai !!


Finalmente anche alcuni consiglieri di maggioranza cominciano ad avere serie perplessità, dubbi e preoccupazioni circa le emissioni, l’ubicazione e l’attività della ditta Color Glass S.p.A. che opera a Trestina in via primo Maggio, vicino a civili abitazioni, attività commerciali, asilo nido e scuole medie ed elementari.


Sono infatti ben 11 i punti di interrogazione elencati dal consigliere di maggioranza Filippo Schiattelli circa la vicenda Color Glass, tristemente alla ribalta delle cronache locali  da oltre tre anni. L’interpellanza, depositata in data odierna al protocollo del comune, affronta in maniera puntuale tutte le problematiche che il Comitato, metodicamente e con grande determinazione, porta avanti fin dall’inizio di questa odissea.



Analogamente anche l’amministrazione comunale,  come svegliatasi da un atavico torpore, pone al centro della propria azione il rispetto delle regole  con l’ordinanza dirigenziale n. 309 del 3 dicembre 2019,  notificata alla Color Glass S.p.A. e alla Ediltrestina S.r.l., proprietaria dei locali,  avente per oggetto: “intimazione di rimozione di opere eseguite in assenza di atti autorizzativi in località Trestina Via 1° Maggio n.5.”


In sostanza la struttura attuale, realizzata in tubolari metallici e coperta da un telone di plastica, sorta al posto della precedente,  per la quale è  stata emessa l’ordinanza di demolizione n. 202 del 30/07/2018,   non del tutto ancora  demolita, viene utilizzata, così come rilevato da una ispezione dell’Usl, come ambiente di lavoro.
Purtroppo se da una parte dobbiamo registrare, anche se tardiva, una presa di coscienza sia dell’amministrazione comunale che di alcuni consiglieri di maggioranza, in ordine alla preoccupante situazione che la vicenda Color Glass genera a Trestina, dall’altra assistiamo alla caparbia determinazione di enti e agenzie pubbliche, quali Arpa e Usl,  che continuano a minimizzare il pericolo, per la popolazione, circa le emissioni in atmosfera da parte di una azienda Insalubre di prima classe così come precisato dall’Istituto Superiore di Sanità.


Vorremmo inoltre stigmatizzare,  le palesi accuse al sistema produttivo di Trestina, da parte di chi tenta, in tal modo, di giustificare le proprie omissioni. Ovviamente non staremo a guardare e con i nostri legali continueremo ad agire nelle sedi opportune.

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud 

CSA Calzolaro Trestina : Perché le istituzioni create per la nostra tutela non lo fanno?


Questa mattina una rappresentanza del Comitato ha dato luogo ad un Flash Mob davanti a palazzo Broletto, in Perugia, sede della Giunta Regionale dell’Umbria.  Era stata convocata per le 09:30 la conferenza di servizi regionale che doveva analizzare la richiesta di Color Glass circa il rinnovo dell’autorizzazione AUA.  Abbiamo poi appreso, dagli organi d’Informazione, del rinvio, di quella  conferenza di servizi,  aperta da oltre un anno, che ancora non è riuscita ad esprimersi per il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale, funzionale all’emissione in atmosfera  dei fumi combusti, residui della lavorazione dei rifiuti fangosi provenienti da Ferrara. Il Comitato chiede da oltre tre anni la delocalizzazione di questa azienda,  classificata,  “Insalubre di prima classe”, dall’Istituto Superiore di Sanità. La legislazione vigente, stabilisce che le aziende “ Insalubri di prima classe” non possono essere insediate vicino ad abitazioni, attività commerciali e scuole. Vale forse ricordare,  a tal proposito,  il recente pronunciamento del Consiglio di Stato che impone, per tale tipologia di aziende, la delocalizzazione in aperta campagna lontano da case e scuole,  proprio nel rispetto della legislazione in materia.  Allora NON riusciamo a capire la caparbia determinazione di coloro che, per legge, sono preposti al controllo sanitario e ambientale del nostro territorio, nel sostenere, anche con discutibili interpretazioni, la legittimità dell’azienda ad operare nell’attuale sito, minimizzando il pericolo per la salute di chi intorno ci abita e ci lavora.
Nel ricordare che Il comitato ha da subito fatto proprie le lamentele dei cittadini, circa i fastidi sopportati agli occhi e alla gola, oltre all’odore nauseabondo in concomitanza alle emissioni di fumi grigiastri dai comignoli dell’azienda, ha portato all’attenzione dell’amministrazione comunale gli abusi edilizi compiuti,  ha prodotto perizie e pareri pro veritate con cui venivano evidenziati i pericoli per la presenza di sostanze pericolose e cancerogene, ha denunciato l’Usl per un parere non corretto circa la classificazione dell’azienda,  tanto e vero che poi lo stesso parere è stato ritirato in autotutela dalla stessa Usl, ha evidenziato, ancora oggi, le mancanze dell’azienda, che, pur in assenza dei rinnovi richiesti, continua ad operare in una struttura non idonea, così  come anche rilevato dalla stessa Usl, nella lettera dell’11 Novembre 2019, in occasione dell’ispezione del sito operativo,  ha diffidato tutti gli attori, che a vario titolo, sono chiamati a pronunciarsi in Conferenza di Servizi Regionale.  A questo punto, Il Comitato e tutti i cittadini della zona sud si chiedono :
Perché le Istituzioni create per la nostra tutela non lo fanno?  La risposta la lasciamo alla libera interpretazione di ognuno,  noi, ci limitiamo a sostenere che  NON CI FERMEREMO.

                                    

COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA


ALTOTEVERE SUD

Cs: Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud






















Apprendiamo dal sito internet della Regione dell’Umbria che il prossimo 26 Novembre si terrà l’ennesima conferenza dei servizi finalizzata al rinnovo dell’autorizzazione alla produzione per la Soc. Color Glass S.p.a.,  il cui sito produttivo, pur essendo in zona industriale, è di fatto, a pochi metri da abitazioni, attività commerciali ed anche vicinissimo a scuole e asilo nido.  
Nel rammentare :
-          che l’Istituto Superiore di Sanità ha classificato l’azienda Color Glass S.p.a. Azienda Insalubre di Prima Classe, proprio per la specifica attività relativa alla produzione di biossido di titanio,
-           che il nocumento per le persone è provato dallo sforamento di emissioni  in atmosfera oltre i limiti di legge, rilevato da Arpa in occasione dell’ispezione fatta in data 11 e 13 aprile 2018, e tuttavia segnalato, soprattutto in questi giorni di Novembre,  anche da moltissimi abitanti di Trestina, 
-          che le informazioni fornite dalla Usl nel consiglio comunale aperto del 19 ottobre 2019 hanno ulteriormente supportato la tesi circa la presenza di sostanze pericolose.
-          che, come prescrive il Testo Unico della Sanità, tale attività deve, di conseguenza, essere localizzata in aperta campagna, lontano da abitazioni, attività commerciali e scuole.
-          che il Piano Regolatore Generale del comune di Città di Castello vieta, in quella zona, l’insediamento di tale tipologia di attività produttiva.  
-          che, il comitato insieme a diverse diffide e denuncie inoltrate, dal proprio avvocato Valeria Passeri, alle diverse Istituzioni Umbre, comprese, Usl e Arpa,  ha prodotto ben due perizie pro-veritate, redatte da professionista titolato, con le quali viene constatato il nocumento per i cittadini di Trestina, anche di tipo sonoro,  e contestato il modus operandi sul rilevamento e sulla misurazione delle sostanze in atmosfera da parte di Arpa.
-          che il parere precedentemente emesso da Usl Umbria 1, con il quale Usl stessa sosteneva che l’azienda Color Glass non rientrasse nell’elenco delle aziende Insalubri di prima classe,  è stato ritirato in autotutela dalla stessa USL, a seguito della denuncia proposta dal comitato e al chiarimento espresso dallo stesso Istituto Superiore di Sanità.
-          che l’accesso Civico Generalizzato richiesto dal comitato per disporre della documentazione relativa al permesso di costruire in sanatoria n.  4238/2019 , rilasciato alla soc. Ediltrestina S.r.l.  proprietaria dell’immobile dove lavora l’azienda Color Glass S.p.a. non ha incontrato nessuna opposizione della società proprietaria,  ma ha invece incontrato l’atto di Motivata Opposizione della soc. Color Glass S.p.a. attraverso il proprio legale Avv. Michela Paganelli.
-          che, tuttavia il comune di Città di Castello  ha accertato l’insussistenza degli elementi che integrano l’esistenza del pregiudizio evidenziato dal controinteressato Color Glass S.p.a. e quindi, rende disponibile la documentazione richiesta.
Tutto ciò rammentato, vedremo se la conferenza dei servizi del 26 novembre p.v. , in base agli imput della nuova e diversa amministrazione Regionale, sarà in grado di correggere gli errori, le mancanze e gli orientamenti di una amministrazione che non ha avuto alcuna sensibilità riguardo alle problematiche della popolazione di Trestina, Calzolaro e dell’Alto Tevere in generale.

NON CI FERMEREMO

COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO-TRESTINA  ALTOTEVERE SUD

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud: Ormai non ci stupiamo più di nulla!


                           




















Ormai non ci stupiamo più di nulla!

E’ da circa un mese che il Comitato, attraverso taluni consiglieri di opposizione , ha avanzato la richiesta di un Consiglio Comunale aperto, da tenersi di Sabato e possibilmente a Trestina nella sede del CVA.  L’incontro ci sembrava opportuno per affrontare la spinosa questione riguardante la ditta Color Glass, azienda Insalubre di I° classe, così definita dall’Istituto Superiore di Sanità, che  produce biossido di Titanio  a Trestina,  vicinissima  a civili abitazioni, attività commerciali, scuole e asilo nido. L’occasione di affrontare il problema che affligge la popolazione di Trestina, alla luce dei nuovi elementi che hanno perfino indotto, Usl Umbria 1,  a ritirare in autotutela il proprio parere precedentemente espresso,  ci sembrava di buon senso e la data ventilata del 19 ottobre era apprezzabile.
Ma, le elezioni regionali  del prossimo 27 ottobre hanno sicuramente fatto scattare l’idea, nella mente dei nostri amministratori, che parlare con la gente di Trestina, prima delle elezioni, non sarebbe stato utile e quindi, hanno pensato bene di fissare il consiglio comunale aperto al 9 novembre successivo.
Il Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud non cede certo alle provocazioni di chi ancora si ostina a sbandierare di tutelare la pubblica salute senza dare seguito ad azioni concrete in tale direzione. Ci auspichiamo che la massima autorità sanitaria locale, ovvero il Sindaco di Città di Castello,  si assuma le proprie responsabilità. Siamo stanchi di essere presi in giro da chi, addirittura, dichiara di aver preso accordi con il legale del Comitato sull’opportunità di rinviare il Consiglio ad una data successiva alle elezioni regionali. Respingiamo questa menzogna e andiamo avanti con la nostra azione giudiziaria anche nei confronti di chi ancora si spoglia delle proprie responsabilità istituzionali e crede di farla franca rinviando impegni e scelte amministrative.

NON CI FERMEREMO
COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA ALTOTEVERE SUD

Dall’Istituto Superiore di Sanità : Color Glass S.p.a. Azienda Insalubre di Prima Classe




















Apprendiamo dalla stampa che la vicenda Color Glass si arricchisce di ulteriori particolari.
Questa volta è addirittura l’Istituto Superiore di Sanità che esprime il proprio  parere, su richiesta del Ministero della Salute, circa la classificazione dell’azienda Color Glass Spa che opera a Trestina quale industria insalubre di prima classe.
Giorno dopo giorno vengono infatti alla luce documenti e pareri ufficiali che smentiscono puntualmente l’atteggiamento di alcuni politici e amministartori, che, ostinatamente,  insieme ad Arpa e Usl,  si impegnano a cercare cavilli e scappatoie, per sostenere il rilascio di favorevoli autorizzazioni,  relegando in secondo piano le grida di preoccupazione, per la propria salute, della popolazione di Trestina e Calzolaro.
Abbiamo promosso convegni scientifici, partecipato a commissioni consiliari, assemblee e Consigli Comunali, per tentare di far capire l’esasperazione in cui vivono le persone della zona Sud, ma, purtroppo, il solito rimpallo politico/amministrativo ha finora sempre prevalso, nonostante le preoccupanti stime di mortalità per cancro che in Altotevere esigerebbero tutt’altro trattamento.
Seppure la legislazione Nazionale ed Europea sia ormai chiaramente orientata alla tutela della salute e dell’ambiente e sostenga con forza quel famoso “principio di precauzione”,  nella nostra disgraziata realtà sembra che tali norme non siano applicabili.
Prendiamo atto quotidianamente di pareri di agenzie ed enti pubblici, che, formulati in maniera acquiescente e funzionale, tendono a favorire il rilascio di autorizzazioni a dir poco discutibili, dove mancano procedimenti fondamentali quali ad esempio la valutazione di impatto ambientale.
A questo punto servono azioni più efficaci e, visto che  la politica non riesce a risolvere i problemi, allora è necessario che intervenga la Magistratura.
Il Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud non ha alcuna intenzione di mollare, anzi, con rinnovata convinzione e fortissima determinazione,  continuerà la propria azione a tutela della salute e dell’Ambiente del proprio comprensorio.

NON CI FERMEREMO
COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO-TRESTINA  ALTOTEVERE SUD

COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA: L’intervento della magistratura evidenzia il fallimento della politica!!


Rimaniamo stupiti da alcune esternazioni fatte, nella fase delle comunicazioni del Consiglio Comunale Tifernate del 30 Luglio u.s.,  da taluni consiglieri  in relazione alla vicenda Color Glass.
“ E’ un problema secondario “ questo è l’incipit dell’intervento, sic transit gloria mundi, della maggioranza,  circa la discussione riguardo la sentenza del TAR dell’Umbria sugli abusi edilizi contestati,  per inciso, circa centonovantametriquadri.
In tutta franchezza ci appare  sempre più chiaro il perché, troppo spesso, sia nella nostra regione  che a livello nazionale, gli organi d’informazione ci raccontano di indagini, rinvii a giudizio e condanne, per diverse tipologie di reati, che coinvolgono personaggi politici, amministratori pubblici e uomini delle istituzioni.
Il rispetto delle regole, su cui dovrebbe poggiare la civile convivenza di un paese democratico, viene relegata, da taluni politici, ad un mera questione secondaria. Per questo motivo riteniamo che l’azione importante della magistratura sia assolutamente indispensabile.
Bisogna risolvere i problemi politicamente!  Questa tiritera che viene ripetuta continuamente,  dopo anni di assemblee, commissioni, consigli comunali, conferenze dei servizi, e quant’altro, non ha prodotto finora nessun tipo di risultato. Tuttavia, per qualche pseudo politico, è meglio puntare il dito su avvocati e giudici,  per giustificare la propria insipienza, arroganza, ed incapacità, piuttosto che risolvere i problemi della comunità con gli strumenti che la legislazione Nazionale ed Europea mette loro a disposizione.
Cosa dobbiamo pensare noi cittadini difronte a simili comportamenti?  Quali conclusioni dobbiamo trarre dalle sentenze di condanna  che vengono puntualmente emesse dai giudici per fatti e misfatti quotidiani?
Siamo convinti che se questo è il pensiero dominante sul quale si formano certi raggruppamenti politici, è logico che ci sia una reazione contraria da parte dei  cittadini che  invece credono nel rispetto delle regole, nella legalità e nella giustizia. C’è bisogno dei circa trenta comitati in Umbria per analizzare  e portare all’attenzione pubblica le diverse problematiche ambientali?
Ritornando alla vicenda locale quindi, ci preme precisare che sia per il doveroso rispetto dei giudici amministrativi  che dei cittadini Tifernati,  auspichiamo la puntuale attenzione del nostro comune sul rispetto della sentenza del TAR .  Teniamo inoltre a  puntualizzare che in virtù di quello spiccato senso di giustizia, che caratterizza l’azione del comitato, non demorderemo né sulla questione abusi né sulla classificazione di azienda insalubre per la definizione della quale non avremo alcuna perplessità a ricorrere ai diversi Tribunali.
Una breve notazione infine ci porta a stigmatizzare l’intervento di chi, in virtù della propria professione,  si occupa quotidianamente di costruzioni, che minimizza l’abuso edilizio quasi come se, visto che ce ne sono tanti, fosse una cosa del tutto normale.
NON CI FERMEREMO
COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA ALTOTEVERE SUD

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina: Pubblicata la sentenza del TAR dell’Umbria su ricorsi Color Glass


Pubblicata la sentenza del TAR dell’Umbria su ricorsi Color Glass

Rimane valida l’ordinanza del comune, gli abusi vanno demoliti !


Si aggiunge un altro tassello alla vicenda Color Glass, questa volta si tratta dei ricorsi al Tar per gli abusi edilizi e relative richieste di sanatoria al comune di Città di Castello.

La Sentenza in nome del popolo Italiano, pubblicata ieri 26 luglio, è chiara ed inequivocabile :

“P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Umbria (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sui riuniti ricorsi, come in epigrafe proposti:

a) dichiara inammissibile l’impugnativa avverso il silenzio rigetto sull’istanza di sanatoria;

b) dichiara improcedibile l’impugnativa avverso l’ordinanza di demolizione n. 202 del 30 luglio 2018;

c) accoglie la domanda di annullamento del provvedimento soprassessorio del 17 dicembre 2018;

d) respinge la domanda di annullamento del provvedimento del 21 gennaio 2019 di rigetto della richiesta di permesso di costruire.”

Il Comune dovrà quindi ora garantirci che l'azienda ottemperi all’ordinanza di demolizione n. 202 del 30 luglio 2018: intimazione di ripristino di opere eseguite in assenza/difformità di atti autorizzativi in località Trestina Via 1° Maggio N°5.

Ci piace ricordare a tal proposito la proiezione delle slides, all’inizio dell’assemblea tenuta dal Comitato a Trestina il 14 dicembre 2018, dove le anomalie edilizie venivano evidenziate in maniera chiara e puntuale.

Il nostro impegno civile continua, a tutela di salute e ambiente, nelle competenti sedi giudiziarie, ricordando che la lavorazione a Trestina dei fanghi, provenienti da Ferrara, rientra a pieno titolo nell’elenco del D.M. 5 settembre 1994 – Elenco Industrie Insalubri di prima classe di cui all’art. 216 del Testo Unico della Sanità. Le aziende Insalubri di Prima classe non possono essere ubicate vicino a scuole e abitazioni civili, per evidenti motivi di pericolosità per la salute.

NON CI FERMEREMO


COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA ALTOTEVERE SUD