Visualizzazione post con etichetta #Caffè. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Caffè. Mostra tutti i post

Buste per caffè senza alluminio

Goglio ha sviluppato per Segafredo Zanetti due diverse configurazioni a base di poliolefine per agevolare la raccolta e il riciclo a fine vita dell'imballaggio.





Il produttore di imballaggi flessibili Goglio sta collaborando con il produttore di caffè Segafredo Zanetti allo sviluppo di soluzioni di confezionamento più sostenibili, in particolare eliminando dalle buste lo strato barriera in alluminio che rende complesso, se non impossibile, il loro riciclo a fine vita.


I nuovi imballi studiati da Goglio per il mondo del caffè non contengono alluminio e vengono proposti in due configurazioni: laminato poliolefinico ottenuto accoppiando una struttura di polipropilene e una di polietilene, oppure monomateriale, utilizzando una sola di queste poliolefine.
In entrambi i casi, l’assenza dello strato di alluminio consente di conferire l'imballo, nella raccolta differenziata, insieme con la frazione plastica e non nell'indifferenziato, come avviene oggi.

Goglio e Segafredo stanno testando soluzioni più avanzate per diverse linee di prodotti, come il monomateriale in polipropilene per il confezionamento delle cialde, al fine di consentire un corretto recupero della confezione, oltre che degli scarti di lavorazione.

“Da oltre 50 anni Goglio sviluppa per Segafredo Zanetti soluzioni di confezionamento studiate per preservare inalterate nel tempo la qualità, l’aroma e la freschezza del caffè – spiega Alessandro Caretti, Direzione Commerciale EMEA/Sud America di Goglio –. Siamo orgogliosi di intensificare ora la nostra collaborazione con un grande e ambizioso obiettivo: produrre in maniera sostenibile e trovare le migliori soluzioni di packaging eco-compatibili che tengano conto delle esigenze del Pianeta e della sempre crescente sensibilità ambientale dei consumatori".

fonte: www.polimerica.it


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

#Iscriviti QUI alla #Associazione COORDINAMENTO REGIONALE UMBRIA RIFIUTI ZERO (CRU-RZ) 


=> Seguici su Blogger 
https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram 
http://t.me/RifiutiZeroUmbria
=> Seguici su Youtube 

Birra, caffè e marijuana in cambio di plastica e mozziconi

Raccolta rifiuti in cambio di birra, caffè o marijuana, ecco le soluzioni più curiose contro l'inquinamento da plastica e mozziconi di sigaretta.














Riciclare i rifiuti conviene e può portare inattesi vantaggi. Grazie ad alcune curiose iniziative che stanno nascendo in giro per il mondo, dove in cambio di plastica e mozziconi di sigaretta è possibile ricevere in omaggio una birra, un caffè e, laddove tale pratica risulta in qualche modo legale, persino della marijuana.
A ciascun Paese la sua usanza e i suoi vantaggi. In Italia è già attivo in alcuni spiagge l’iniziativa che vede possibile scambiare mozziconi di sigaretta raccolti tra la sabbia con un caffè. Un’operazione che vedeva protagonista alcuni anni fa il locale storico Gambrinus e che ora sembra sia stata rilanciata nel Cilento, dove alcuni gestori di stabilimenti balneari sono stati convinti dal titolare della torrefazione CaffèCilento a offrire un espresso in cambio di una busta di rifiuti raccolti tra la sabbia.
Dalla Liguria arriva invece una trovata che molto ha in comune con la Spagna, dove è già presente da tempo (lanciata dal Tibu-Ron Castelldefels, un bar di Barcellona). Alcuni locali di Bordighera (fra i primi ad aderire lo stabilimento balneare/ristorante Amarea, il bar Hakuna Matata e il bar Eclisse) offriranno una birra omaggio in cambio di un bicchiere colmo di mozziconi di sigaretta.
In Giamaica è stato lanciato il progetto che vede come premio per la raccolta dei rifiuti uno spinello realizzato con “pura marijuana“. L’idea è del 33enne tedesco Marian Erbach, che ha deciso di contrastare l’ondata di rifiuti in plastica che sta infestando la zona di Port Antonio stimolando la coscienza ambientalista e non degli ospiti del vicino Germaican-Hostel.
Una proposta che qualche critica legale l’ha scatenata, ma respinta al mittente dal giovane tedesco, che sostiene come si tratti di un “semplice scambio” e non di vendita. Inoltre manterrebbe in maniera accurata il quantitativo disponibile al di sotto dei 56 spinelli (equivalenti a 56 grammi, il limite entro il quale non si rischia l’arresto in quanto ritenuto “a uso personale”). Una scelta che ha alla base anche un intento provocatorio, allo scopo di attirare l’attenzione sull’inquinamento da plastica degli oceani.
fonte: https://www.greenstyle.it

Lavazza lancia le Tazzine Commestibili e le Cialde Fertilizzanti
















In occasione del torneo di Wimbledon, che si concluderà il 14 luglio, di cui è sponsor ufficiale, Lavazza ha ufficialmente lanciato le tazzine commestibili e le cialde fertilizzanti.
Le tazzine commestibili sono realizzate con una miscela di cereali e potranno essere mangiate subito dopo aver bevuto il caffè. Le cialde fertilizzanti – che prendono il nome di Eco Caps – saranno introdotte dal mese di novembre e andranno a sostituire tutte le cialde della gamma A Modo Mio. Sono realizzate in bioplastica, sono biodegradabili e diventeranno un fertilizzante dopo 180 giorni dal loro utilizzo.
Marco e Giuseppe Lavazza, vicepresidenti dell’azienda produttrice di caffè, hanno dichiarato di aver ideato questi prodotti per la vicinanza al tema della tutela dell’ambiente e verranno inizialmente lanciati in Inghilterra, Francia e Germania in quanto si potrà capire se l’approccio verso la nuova offerta sarà uguale o diversa da paese a paese.
L’inserimento delle tazzine commestibili e delle cialde fertilizzanti nel mercato italiano avverrà al termine di questa fase di sperimentazione e a seconda dei risultati ottenuti.

fonte: https://loves.cucchiaio.it/

Capsule caffè e furano: l’anatema di chi tiene alla salute e all’ambiente

Solo per la vostra informazione…
Sono una capsula di caffè e ve ne faccio vedere di tutti i colori!
I miei 4 grammi di caffè sono vestiti da un vestito di alluminio al colore a vostra scelta dove ognuno trova il suo caffè, secondo il suo gusto e il suo umore.
4 grammi di caffè a 0,40 euro, fa si che per 1000 grammi di capsule caffè siano 100 euro.


Capsule di caffè: un lusso che uomo e ambiente non possono permettersi

Sì, 100 euro al chilo, è il prezzo del lusso, non si scappa!
Il, che,  sarebbe anche piccolo.
Non ho il pizzo con i miei vestiti di luce in alluminio.
Ho bisogno di un sacco di energia elettrica fornita da belle centrali nucleari o molto efficienti centrali termiche.
Per 1 tonnellata di alluminio, produco 4 tonnellate di scarichi sotto forma di arsenico, titanio, cromo, piombo, vanadio, o mercurio.
In breve, bellissimi fanghi rossi che, per esempio, grazie ad una splendida canalizzazione terrestre di 55 km, scivolano dalla fabbrica di Alteo di Gardanne fino alla grande marea blu.
capsule di caffè e inquinamento
I metalli pesanti che creano la fanghiglia rossa dalla zona delle fabbriche delle capsule verso il mare
E grazie a un altro bel tubo di 7,7 km, vado a fare un giro, tenetevi bene, fino a 320 metri di profondità, tutto in fondo al canyon sottomarino di Cassidaigne nel bellissimo parco delle Calanche.
Tutto questo, dà sete, bevo come un buco della buona acqua locale.
Ora vi invito a fare un giretto nella tazza
Con le mie tonnellate di anidride carbonica che produco!


Tot caffè a settimana, sono il re del mercato!
Faccio quello che voglio. Prendo tutte le qualità del caffè nel corso più basso del momento.
Ti sto mescolando tutto al meglio (al meglio finanziario, ovviamente).
Comunque, me la caverò sempre grazie agli aromi aggiunti.
Sai, questa piccola nota di nocciola cosi ‘ sottile!
Per la torrefazione, io sono il campione: 1000°C in 90 secondi quando gli altri (tradizionali) fanno con 200/220° in 20 minuti.
E toc, bingo!
Caffè in capsula
Capsule caffè: un’abitudine recente che non fa bene nè alla salute nè all’ambiente
Il pom-pom è la schiuma che persiste diverse ore quando gli altri tengono solo pochi minuti.
La ricetta e ‘ segreta. Vi dico un po ‘, non tutto, solo un po ‘:
Un po ‘ di grasso animale, additivi top secret, e vai col tango.
In generale, me la cavo abbastanza bene per essere ricordato come un buon caffè,  nonostante alcuni tentativi macchinosi e sprechi di energia e acqua.
Non mi riciclo.
Cosi ‘puoi trovarmi un po’ ovunque sul pianeta.

La pericolosità di caffè e furano confermata da studi universitari


Ah, dimenticavo!… ho anche il record del più grande tasso di furano.
Non mi faccia un bell’applauso, perchè è possibile che si batta un record senza reale volontà. Una ricerca su internet vi insegnerà che il furano è una sostanza organica (prodotto intermedio utilizzato nell’industria chimica come solvente per le
resine durante la produzione di lacche e come agglomerante nelle fonderie).

Volatile e cancerogeno per il fegatoil furano raddoppia in quantità quando il caffè ingerito proviene da capsulepiuttosto che da una caffettiera classica, secondo gli scienziati tra cui quelli dell’università di Barcellona.
Capsule di caffè………….: una dose di cancro ogni volta!
E ‘ da prendere o da lasciare! Anche se l’AIRC preferisce non scriverlo in etichetta come per le sigarette..
fonte: https://www.ambientebio.it

Scarpe ecologiche: ecco le sneakers a base di caffè riciclato

Quelle ideate da nat-2 sono scarpe ecologiche unisex realizzate dagli scarti del caffè, con cui l’azienda punta a ridurre l’inquinamento e lo spreco globale che caratterizza il settore della moda






















Dopo la sneaker a base di funghi, le frontiere delle scarpe ecologiche si allargano con quelle a base di caffè. L’idea è del designer tedesco Sebastian Thies, appartenente alla sesta generazione di una famiglia che dal 1856 produce scarpe, e fondatore di nat-2, un marchio di calzature che utilizza materiali innovativi per la realizzazione di prodotti high-tech, progettati in Germania e realizzati principalmente in Italia e Spagna. Di Thies l’idea di realizzare una scarpa utilizzando come materiale i funghi, e sua l’idea di ampliare l’offerta di scarpe ecologiche della sua azienda con una sneakers realizzata dagli scarti del caffè. Quella ideata da nat-2, infatti, è una calzatura unisex che vuole contribuire a ridurre l’inquinamento e lo spreco globale, attraverso l’utilizzo di accortezze, di solito ignorate dal settore della moda, compresa l’industria calzaturiera.

Per il rivestimento della scarpa, l’azienda ha pensato di sostituire la pelle con un materiale proveniente dal riciclo di bottiglie di plastica, una scelta che offre un contributo concreto da una parte alla riduzione dei rifiuti di plastica dopo il consumo, e dall’altra alla riduzione dei problemi  ambientali associati alla lavorazione dei sottoprodotti della carne; la sua copertura color cioccolato proviene al 50% da caffè riciclato, che fornisce una texture simile alla pelle scamosciata. La società, tra l’altro, riferisce che le scarpe emanano un sottile profumo di caffè. Le suole di cui sono dotate queste originali scarpe ecologiche, invece, sono di vera gomma, preferita all’alternativa sintetica non sostenibile, utilizzata da molte aziende, per evitare sostanze chimiche aggressive pericolose per i lavoratori, che possono anche filtrare nel terreno. A base d’acqua e priva di ingredienti di origine animale anche la colla impiegata per l’assemblaggio dei vari componenti della sneakers; di sughero antibatterico naturale, invece, la soletta interna.

Anche il processo produttivo delle strutture in cui sono realizzate le sneakers cerca di abbattere gran parte dell’inquinamento da anidride carbonica proveniente dalle tradizionali strutture di combustione del carbone, che producono circa 20 miliardi di scarpe all’anno. La prima produzione delle sneakers al caffè è andata esaurita, ma l’azienda è già al lavoro per realizzare una seconda mandata.

fonte: www.rinnovabili.it

I ricercatori di Bolzano scoprono un riutilizzo eco-sostenibile per il caffè delle vecchie cialde




Il laboratorio di Bolzano è dotato di un impianto che funziona con CO2 supercritica (in uno stato a metà tra gassoso e liquido) e che, nell’industria, ad esempio, viene già usato proprio per produrre caffè decaffeinato. Lo stesso processo è sfruttato anche per estrarre oli essenziali, antiossidanti e coloranti, come alternativa “green” rispetto a quei processi di estrazione che utilizzano solventi organici. “Il processo presenta notevoli vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali” afferma il prof. Scampicchio. “Innanzitutto, gli estratti naturali ottenuti sono privi di solventi o residui inquinanti. Poi, la tecnologia è ecologica in quanto usa solo anidride carbonica come solvente. Questa è atossica, naturale e viene completamente riciclata alla fine del processo. Infine, le temperature usate non superano i 40°C, quindi si parla di estrazione a freddo, per preservare al meglio i preziosi oli essenziali”.


cittaeco

FREIBURGCUP: LA TAZZA DA CAFFÈ RICICLABILE “MADE IN GERMANY”

LA GERMANIA CONSUMA MEDIAMENTE 300.000 TAZZE DI CAFFÈ OGNI ORA. MOLTI DI QUESTI CAFFÈ SONO BEVUTI DI CORSA, PER STRADA, IN BICCHIERI DI CARTONE USA E GETTA. DA QUI L’IDEA: PERCHÉ NON PENSARE AD UNA TAZZA DA CAFFÈ RICICLABILE?








Le tazze da caffè usa e getta rappresentano una fonte di inquinamento da carta o polistirolo importante. In Germania, dove ogni ora si consumano circa 300 mila tazze di caffè, la città di Friburgo ha pensato di risolvere il problema con la “FreiburgCup”, la tazza da caffè riciclabile che può essere riutilizzata fino a 400 volte. In paesi con elevato consumo di caffè o bevande acquistare, utilizzare e gettare un bicchiere ogni giorno comporta una produzione pro capite di rifiuti pari a circa 23 kg all’anno. Non solo, la produzione delle tradizionali tazze da caffè impatta non poco sull’ambiente. Secondo una ricerca condotta da Starbucks e l’Alliance for Environmental Innovation ciascun bicchiere in carta (che mediamente ha una vita di 13 minuti!) è responsabile dell’emissione di 110 gr di CO2; per produrre un singolo bicchiere servono anche 33 grammi di legno, 4 grammi di petrolio, quasi 2 grammi di prodotti chimici e più di 3 litri e mezzo di acqua.  Se consideriamo i bicchieri in plastica il risultato peggiora: ogni bicchiere di plastica genera il 28% in più di gas serra e impiega fino a 1 milione di anni per decomporsi. I bicchieri in polistirolo che vengono gettati dopo il loro utilizzo, saranno ancora in discarica fra 500 anni.











Perché una tazza da caffè riciclabile?

Le classiche tazze da caffè non posso essere riciclate, la carta è rivestita di polietilene (che la rende impermeabile), un materiale che i tradizionali impianti di riciclaggio non riescono a separare. Per contrastare l’inquinamento da materie plastiche ed evitare la produzione eccessiva di rifiuti la città di Friburgo ha provato a cambiare le abitudini dei suoi cittadini sperimentando un sistema basato sul riutilizzo delle classiche “coffee cup”. Da qui la brillante idea della FreiburgCup, la tazza da caffè riciclabile con coperchio monouso in plastica (igienico e riciclabile al 100%) che i clienti possono ottenere con un deposito cauzionale di 1€ e, dopo aver bevuto il loro caffè, possono restituirla in una delle attività che hanno aderito all’iniziativa! Le attività aderenti al circuito espongono sulla vetrina del negozio l’adesivo verde dell’iniziativa e quando le cups vengono restituite, i negozianti, dopo averle disinfettate, le rendono disponibili per essere riutilizzate. Un sistema economico, virtuoso e soprattutto che contrasta l’inquinamento da materie tossiche. Lanciata nel novembre 2016 in occasione della Settimana Europea di Riduzione Rifiuti, ad un anno dal lancio dell’iniziativa possiamo affermare che la FreiburgCup è stata un grande successo. Molte altre città tedesche e nel mondo hanno espresso interesse al progetto e intendono replicarlo.














Un modo nuovo di ri-pensare l’economia verde

La FreiburgCup è la dimostrazione che esistono alternative green alla vita di tutti i giorni. Se i produttori di caffè non sono disposti a ripensare in chiave ambientale il loro modo di fare economia, è giusto che ci pensino i comuni. La tazza da caffè riciclabile tedesca è realizzata con polipropilene riciclabile, è lavabile in lavastoviglie, non contiene BPA (Bisfenolo A, composto organico sospetto per la salute umana) e plastificanti di nessun genere ed è garantita per almeno 400 cicli di riutilizzo. L’unica controindicazione? Che il 15% delle FreiburgCup viene perso perché i turisti la portano a casa come souvenir. “Un piccolo – anche se frustrante – prezzo da pagare per chi investe in sostenibilità” commenta il Commissario ambientale Gerda Stuchlik, “ci conforta sapere che l’idea di ridurre i rifiutivenga esportata nel mondo con ogni FreiburgCup”.
fonte: www.green.it