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Basta mozziconi a terra, al via la campagna #seiunsupereroe










In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente dello scorso 5 giugno, l’associazione Assomozziconi ha dato il via ad una nuova e singolare campagna di comunicazione ambientale: #seiunsupereroe, parte del progetto europeo Let’s Clean Up Europe. Presentata a Firenze, l’obiettivo è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’annoso problema dei mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente. Abbiamo intervistato Tiziano Brembilla, Presidente di Assorecuperi e Vicepresidente di Assomozziconi.

Tiziano Brembilla

Salve Tiziano, in cosa consiste l’iniziativa da voi promossa?

Assomozziconi ha progettato questa nuova campagna di sensibilizzazione indirizzata ai fumatori. Vogliamo lanciare un messaggio diverso e nuovo. Mentre fino ad oggi gran parte delle campagne che affrontano il problema si è concentrata sull’organizzare giornate dedicate alla raccolta dei mozziconi, il nostro obiettivo è invece quello di convincere le persone a modificare a monte l’abitudine di abbandonarli dove capita, educandole a riporre il mozzicone negli appositi contenitori.

Più nel dettaglio, con quali mezzi e con quali modalità avete scelto di comunicare la campagna?

Per promuovere questo messaggio abbiamo pensato alla produzione di un brano musicale, interpretato da giovani, con un messaggio ben chiaro: “sei un supereroe se non mi lasci qua”, riferito al mozzicone. Abbiamo poi amplificato il messaggio con un video, sempre interpretato da ragazzi, i quali, in vari momenti della giornata, vengono sensibilizzati a non buttare il mozzicone a terra proteggendo la propria città.

Un messaggio studiato e creato da giovani menti che vogliono mandare un messaggio ai loro coetanei attraverso il loro stesso linguaggio: la musica, i video, i social.





Il problema dell’inquinamento da mozziconi di sigaretta è un problema annoso. Quale si stima sia il suo impatto sull’ecosistema urbano?

Non c’è solo il problema dell’inquinamento dell’ambiente, che comunque non è da sottovalutare. Il mozzicone buttato in strada spesso finisce nei tombini di raccolta delle acque, da lì va nelle fogne e poi corre sempre più veloce fino a raggiungere il mare. Qui diventa cibo per i pesci, che scambiano questi piccoli rifiuti come possibili fonti nutritive, e in definitiva entra quindi nella rete alimentare. Le sostanze che costituiscono i mozziconi finiscono così sulle nostre tavole e nel nostro corpo.

Poi c’è l’aspetto del decoro delle nostre città. In Italia abbiamo le città più belle del mondo, ma sono anche le più sporche, dove troviamo mozziconi ovunque: alle fermate dei bus, dei treni, fuori dai bar, sui marciapiedi. I turisti che vengono a vedere i nostri monumenti, le nostre opere d’arte uniche al mondo, passeggiano per le città e di sicuro non sono felici di vedere questo spettacolo indecoroso.

Avete avuto già qualche riscontro positivo? La campagna sta avendo i risultati attesi?

Abbiamo lanciato la campagna il 5 giugno, a Firenze. È stato un successo, dalla Piazza San 
Firenze, luogo della manifestazione, sono passati tantissimi giovani che hanno apprezzato e si sono uniti ai protagonisti della campagna per festeggiare con loro l’iniziativa. Abbiamo inoltre distribuito gratuitamente più di 1.500 porta-mozziconi portatili, è stato un vero successo. Dopo la manifestazione di Firenze abbiamo ricevuto numerose richieste di sindaci che vorrebbero che questa manifestazione si ripetesse anche nelle loro città. Stiamo cercando di organizzarci al meglio per poter raggiungere più centri urbani possibili.



Assomozziconi, ci ricorda infine Brembilla, è un’associazione costituita da Assorecuperi e Fit, Federazione Italiana tabaccai, nata con lo scopo preciso di promuovere iniziative al fine di affrontare il triste problema delle “cicche” buttate a terra.

fonte: www.envi.info/

 

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Fiori dalle cicche di sigaretta a Capannori: seminate le prime piante

Entra nel vivo il progetto ‘Focus’ che trasforma uno dei rifiuti più dannosi in substrato per piante ornamentali. Capofila l’Università di Pisa.










CAPANNORI (Lu) – Dopo un anno di prove e analisi di laboratorio finalmente sono state seminate le prime piante: lavanda, salvia, rosmarino, oleandro e pungitopo.
Entra nel vivo il progetto ‘Focus’ (Filter of Cigarettes reUse Safely) che dà nuova vita ai micidiali mozziconi di sigaretta trasformandoli in substrato inerte per la coltivazione di piante ornamentali e arbusti. Una sperimentazione del genere non poteva partire che da Capannori, la capitale italiana della Strategia Rifiuti Zero.

Il progetto è promosso dal Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Pisa e Ascit servizi ambientali, con il cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.


Da sinistra, Lorenzo Guglielminetti dell’Università di Pisa, l’assessore Giordano Del Chiaro e il sindaco Luca Menesini.

Un primo quantitativo di mozziconi di sigaretta raccolti a Capannori, grazie agli appositi contenitori trasparenti che il Comune ha collocato in alcuni punti strategici, è approdato in laboratorio ed è stato utilizzato per ricavare tre lotti di substrato inerte. Sono state seminate 5 specie di piante: lavanda, salvia, rosmarino, oleandro e pungitopo. Per il mese di novembre saranno pronte circa 4 piante per ciascuna specie, quindi in totale 20, che saranno messe a dimora in un’aiuola o in uno spazio pubblico del territorio comunale.

Il progetto Focus prevede infatti che grazie a un’innovativa procedura i mozziconi di sigaretta da rifiuto altamente inquinante vengano trasformati in substrato inerte, cioè una base biodegradabile per la coltivazione di piante ornamentali e arbusti. E poiché nell’economia circolare non si butta via niente, dai residui della lavorazione dei mozziconi, usando particolari alghe, si otterrà una biomassa per la produzione di biocarburanti.

Piccoli ma altamente inquinanti, in quanto non sono biodegradabili, i mozziconi di sigaretta rappresentano tra il 22% e il 36% di tutti i rifiuti visibili. Ogni anno circa un milione di tonnellate finiscono nell’ambiente.
“Finalmente sono state seminate le prime specie ornamentali – dichiara il professor Lorenzo Guglielminetti dell’Università di Pisa, coordinatore del progetto -. Nel giro di alcune settimane avremo le piantine che passeranno dai semenzai ai vasi biodegradabili che contengono il substrato sperimentale e che saranno poi utilizzati per la piantumazione finale. Questo rappresenta un momento importante, il passaggio da un’innovazione sperimentale a un’applicazione tangibile e presto fruibile dai cittadini”.

fonte: www.toscanachiantiambiente.it


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Mascherine protettive dai filtri di sigaretta. Un brevetto torinese

L’idea è nata per riciclare questo rifiuto inquinante nel settore tessile. Dopo essere stata igienizzata, la fibra di cellulosa subisce trattamento simile alla cardatura della lana



Dai mozziconi alle mascherine. C’è una seconda vita per i filtri delle sigarette, che non nuoce gravemente alla salute. Anzi, la protegge. Si chiama Isabel, il brevetto dell’energy manager torinese Antonio Fischetto realizzato con l’aiuto di tre giovani collaboratori: Alessandro Guastella, Denis Brasola e Nicholas Carbone. Il prototipo è stato depositato alla Camera di Commercio il 16 marzo e messo subito a disposizione «gratuitamente di chi produce mascherine». L’idea, tutta made in Italy, è nata per riciclare questo rifiuto inquinante nel settore tessile. «Siamo partiti con le imbottiture dei giubbotti, al posto della piuma d’oca, e con l’interno delle cucce per animali domestici — racconta Antonio Fischetto — ma vogliamo fare la nostra parte in questa emergenza sanitaria da Coronavirus e così abbiamo lavorato per trasformare il materiale di recupero delle sigarette in dispositivi di protezione individuale».


Dopo essere stata igienizzata, la fibra di cellulosa contenuta nei filtri subisce un secondo trattamento. «Un processo simile alla cardatura della lana, che trasforma questo tessuto rendendolo morbido quasi come il cotone — continuano gli inventori di Isabel — e perfetto per diventare mascherina medica o industriale, o imbottitura di modelli chirurgici già confezionati».

In Piemonte c’è già chi ha deciso di prendere spunto da questo brevetto. E’ la Vercalmodel di Beinasco, nella prima cintura torinese, azienda che «ha riconvertito la produzione interna passando dalla produzione di sedili per auto a quella di dispositivi individuali di protezione — continua l’energy manager — e siamo in contatto con alcuni sindaci delle comunità montane locali per capire se e come aiutarli a produrre mascherine visto l’attuale difficoltà nel recuperarne». Immaginare, trovare e realizzare soluzioni utili «per superare l’emergenza da Covid-19 è una passione che travolge» rivela Fischetto. Che ha scritto e inviato una lettera al Ministero Dello Sviluppo Economico proponendo all’ente pubblico di poter coinvolgere, nella produzione di protezioni ottenute dai mozziconi di sigaretta, «i detenuti delle carceri italiane che hanno settori interni di lavorazione tessile».

fonte: https://torino.corriere.it/


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Riciclo: montature per occhiali dai mozziconi di sigaretta















Dai mozziconi di sigaretta si potranno ottenere delle montature per occhiali. Il progetto si chiama “Rinasce” ed è frutto della collaborazione tra AzzeroCO2 e il CNR. Un rifiuto che rappresenta spesso un problema per mari e spiagge, oltre che per le città o le aree naturali di terraferma, attraverso un processo può diventare una materia prima seconda e quindi riutilizzato per la produzione di un oggetto utile.

Il progetto per la trasformazione dei mozziconi di sigaretta in occhiali ha ricevuto il co-finanziamento della Regione Lazio, erogato nell’ambito dell’avviso “Circular economy e energia” – POR Lazio FESR 2014-2020. Nello specifico il processo a cui sono sottoposti questi rifiuti permette di recuperare l’acetato di cellulosa in essi contenuto, la parte plastica del filtro.

Grazie al supporto operativo della Gibaplast e della Essequadro è possibile trasformare 1000 mozziconi di sigaretta, questo il quantitativo richiesto, in una montatura per occhiali.

Al momento è stato prodotto un primo modello di prova, ma nei prossimi mesi dovrebbero essere realizzate montature in diverse forme e colori.

fonte: www.greenstyle.it

Striscia la Notizia lancia la campagna “No mozziconi a terra”

A quasi due mesi dal lancio della campagna “No mozziconi a terra” contro il diffuso malcostume di gettare per strada uno dei rifiuti più inquinanti al mondo, sono già 35 i comuni italiani (da Nord a Sud) che hanno aderito alla campagna nazionale di Striscia la notizia.

Firmare un accordo

La campagna nasce da un’idea di a Max Laudadio che, insieme a tutti gli inviati del Tg satirico di Antonio Ricci, sta chiedendo a tutti i Sindaci dei Comuni d’Italia di firmare un accordo che li impegni ufficialmente ad applicare la normativa, già in vigore dal 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 221, art. 40) che prevede una multa dai 60 ai 300 euro per i trasgressori, ma che quasi nessun comune fa rispettare.


Un gesto ormai automatico, per la maggior parte dei fumatori, quello di lanciare il mozzicone fuori dal finestrino delle auto o a terra come se l’ambiente fosse un grande cestino, senza rendersi conto che i mozziconi di sigarette una delle principali cause di inquinamento da plastica nel mondo perché contengono oltre 4000 sostanze tossiche.
Si tratta di materiali altamente cancerogeni che, se non correttamente smaltiti, finiscono inevitabilmente per contaminare il suolo e, quindi, la catena alimentare. Sono stati, infatti, anche analizzati gli effetti sulla vegetazione rivelando che la presenza di filtri di sigarette nel terreno riduce il successo della germinazione dei semi e dello sviluppo delle piante.

Iniziative contro il littering

Da non sottovalutare anche il fatto che buttare mozziconi a terra non fa che alimentare il littering e che tutto, inevitabilmente, arriva poi a inquinare i nostri mari. Fortunatamente, in Italia sono tantissimi gli eventi organizzati per contrastare questo fenomeno, come ad esempio il nostro Keep Clean and Run, il plogging più lungo d’Italia.

Se proprio non si riesce a smettere di fumare almeno si può evitare di buttare la cicca per terra!




fonte: www.envi.info

I mozziconi di sigaretta diventano base per la coltivazione di piante ornamentali


Da rifiuto altamente inquinante a risorsa da trasformare in substrato inerte, cioè una base biodegradabile per la coltivazione, da parte dei vivaisti, di piante ornamentali e di arbusti. Inoltre una sostanza utile da cui ricavare, attraverso l'uso di alghe, biocarburanti. Saranno questi gli usi innovativi dei mozziconi di sigaretta gettati dai cittadini di Capannori grazie a un progetto sperimentale, unico nel suo genere in Italia, dal titolo "Focus" (Filter of Cigarettes reUse Safely), che ha preso il via nelle scorse settimane e avrà una durata di tre anni.
Focus è promosso dal Centro Interdipartimentale "Enrico Avanzi" dell'Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, l'Istituto sugli ecosistemi terrestri del Cnr, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentarie Agro-ambientali (DiSAAAa) e Ascit. Proprio per il suo carattere innovativo ha ricevuto un cofinanziamento del 50% dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che si aggiunge alle risorse del Centro Interdipartimentale "Enrico Avanzi" e del Comune di Capannori.
“Focus”, fra l’altro, rientra nel percorso di sensibilizzazione della popolazione verso questo tipo di rifiuto promosso dall’amministrazione Menesini, che ha inoltre deciso di aderire alla campagna nazionale “No mozziconi a terra” lanciata dalla trasmissione “Striscia la notizia” di Canale 5.
“Questo progetto sperimentale vuole essere una risposta concreta e innovativa, sotto il segno dell’economia circolare, ai mozziconi di sigaretta, che sono altamente inquinanti e rappresentano una parte consistente del rifiuto non riciclabile – commenta il sindaco Luca Menesini -. L’idea di generare vita partendo da questo particolare tipo di scarto è senza dubbio stimolante e può essere una svolta. Per questo, assieme ad importanti partner scientifici ed accademici, abbiamo deciso di dare il via a ‘Focus’, dal quale siamo fiduciosi di ottenere risultati significativi. Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per aver creduto in questo progetto ed averlo cofinanziato con un rilevante importo”.
“I cittadini di Capannori hanno sempre dimostrato di essere particolarmente sensibili alle tematiche ambientali – prosegue il primo cittadino -. Per questo motivo, accanto a questo progetto che prevede di attivare una raccolta speciale dei mozziconi, abbiamo deciso che applicheremo strettamente la normativa nazionale che prevede multe fino a 300 euro a coloro che gettano le sigarette per terra. Una posizione, questa, promossa anche dalla campagna ‘No mozziconi a terra’ di ‘Striscia la notizia’, che riteniamo giusta e alla quale abbiamo deciso di aderire”.
I mozziconi saranno raccolti in appositi contenitori situati in luoghi strategici del territorio. Favorendo la raccolta differenziata di questi residui di sigaretta si darà una seconda vita a tale rifiuto riuscendo a produrre piante autoctone da utilizzare in spazi a verde pubblico. Infine, tramite l'uso di alghe, si riuscirà a decontaminare le acque di lavaggio dei filtri con contestuale produzione di biomassa utilizzabile per la produzione di energia.
“Nel dettaglio – spiega Lorenzo Guglielminetti, coordinatore del progetto - si prevede di riutilizzare i residui delle sigarette come substrato inerte per la crescita di piante ornamentali attraverso tecniche di coltura idroponica. Inizialmente dovranno essere individuate le migliori tecniche di preparazione del materiale inerte. I residui di sigaretta dovranno essere prima separati dalle componenti biodegradabili (carta e tabacco) e poi opportunamente trattati per risultare chimicamente e fisicamente adatti all'uso proposto. Ottenuto il substrato inerte adeguato saranno condotte prove di germinazione di molte specie vegetali al fine di individuare quelle che meglio si adattano al sistema. Con queste ultime saranno poi condotte prove di crescita fino al completamento del ciclo vitale. Diverse specie di micro-alghe saranno poi testate sui residui prodotti dal processo. Individuate le specie più adatte, sarà messo in opera un sistema in grado di abbattere tutti i residui con concomitante produzione di biomassa algale. Questa biomassa potrà poi essere utilizzata per la produzione di biocarburanti, chiudendo così un ciclo virtuoso”.
Uno dei rifiuti più diffusi, specialmente in ambiente urbano, è rappresentato dai mozziconi di sigaretta. Ogni anno vengono prodotti circa 1 milione di tonnellate di mozziconi che, essendo rifiuto non biodegradabile, porta ad evidenti effetti negativi verso l’ambiente, la salute pubblica e l’economia. Un studio pubblicato sul “Tobacco Control Journal” da Schneider e collaboratori riporta come i rifiuti derivanti dall’uso di sigarette rappresentino tra il 22% e il 36% di tutti i rifiuti visibili.
fonte: https://www.comune.capannori.lu.it

Lotta al mozzicone: posacenere e drink gratuiti a Firenze

IL PREMIO - RECIPIENTI PER LA CENERE A DOMICILIO, CONTRO I TAPPETI DI SIGARETTE LASCIATE IN STRADA. IN RIVA ALL’ARNO LA RICOMPENSA VINCE SUL CASTIGO: 80 MILA FUMATORI RICEVERANNO UN REGALO




La “c” è aspirata ma il risultato non cambia. A Firenze, come in altre città d’Italia, i mozziconi (o “mozzihoni”) di sigaretta stanno diventando un problema soprattutto con l’invasione estiva di turisti per le vie del centro. E per questo il Comune ha deciso di correre ai ripari. Ma, a differenza di altre città, non con le sanzioni per gli incivili che gettano i filtri per le vie più belle del centro: quelle ci sono già da tempo.

La strategia è diversa e innovativa: a fine agosto agli 80 mila fumatori fiorentini (12/13 sigarette al giorno è la media cittadina) saranno consegnati altrettanti posacenere portatili così da non inquinare e non creare la tentazione di gettare il mozzicone per strada in mancanza di cestini che lo includano. L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi da parte dell’assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio, Alessia Bettini, rispondendo ad un’interrogazione in consiglio comunale: “Non possiamo mettere un cestino con un posacenere ad ogni angolo della città – ha spiegato – perché ha dei costi e non è possibile farlo”. E allora? A fine agosto il Comune organizzerà una giornata in cui gli studenti delle università americane cittadine e gli “Angeli del Bello” (il movimento di volontari per il decoro e la cura di Firenze) consegneranno ai fumatori fiorentini i posacenere portatili. Lo stesso farà nelle prossime settimane Alia, la municipalizzata del Comune che si occupa di raccolta dei rifiuti. “Il tema è chiedere ai fumatori che non smettono di fumare di munirsi di un posacenere – conclude Bettini – e noi li regalaremo. Poi ovviamente aumenteremo anche le sanzioni per chi continuerà a gettare i mozziconi per strada”. Ma Palazzo Vecchio non si sta muovendo solo in questa direzione, per combattere l’abbandono di sigarette per strada: presto il Comune incontrerà i responsabili dei locali della movida (e non solo) per incentivare il mantenimento del decoro urbano legato al fumo.

L’idea è quella di ottenere un impegno serio da parte dei locali cittadini: questi dovranno offrire un drink analcolico ai clienti che raccolgono in un bicchiere i mozziconi abbandonati per strada. La campagna del Comune di Firenze contro i mozziconi di sigarette è il risultato di una nuova consapevolezza emersa negli ultimi mesi, soprattutto da quando (un anno fa) il rapporto di Nbc News ha messo in evidenza come i filtri dei 5,6 mila miliardi di sigarette prodotte ogni anno nel mondo impieghino dai dieci anni in su per decomporsi (sono fatti di acetato di cellulosa).

La battaglia contro i mozziconi abbandonati per strada del Comune di Firenze segue quella relativa al verde pubblico: negli ultimi cinque anni in città sono stati piantati 13mila nuovi alberi e nati nove tra nuovi parchi e giardini. Per “avvicinare i fiorentini ai loro alberi” Palazzo Vecchio ha deciso anche di dedicare, con una targhetta, le piante cittadine a chi si ama o a una persona cara.

fonte: www.ilfattoquotidiano.it


Birra, caffè e marijuana in cambio di plastica e mozziconi

Raccolta rifiuti in cambio di birra, caffè o marijuana, ecco le soluzioni più curiose contro l'inquinamento da plastica e mozziconi di sigaretta.














Riciclare i rifiuti conviene e può portare inattesi vantaggi. Grazie ad alcune curiose iniziative che stanno nascendo in giro per il mondo, dove in cambio di plastica e mozziconi di sigaretta è possibile ricevere in omaggio una birra, un caffè e, laddove tale pratica risulta in qualche modo legale, persino della marijuana.
A ciascun Paese la sua usanza e i suoi vantaggi. In Italia è già attivo in alcuni spiagge l’iniziativa che vede possibile scambiare mozziconi di sigaretta raccolti tra la sabbia con un caffè. Un’operazione che vedeva protagonista alcuni anni fa il locale storico Gambrinus e che ora sembra sia stata rilanciata nel Cilento, dove alcuni gestori di stabilimenti balneari sono stati convinti dal titolare della torrefazione CaffèCilento a offrire un espresso in cambio di una busta di rifiuti raccolti tra la sabbia.
Dalla Liguria arriva invece una trovata che molto ha in comune con la Spagna, dove è già presente da tempo (lanciata dal Tibu-Ron Castelldefels, un bar di Barcellona). Alcuni locali di Bordighera (fra i primi ad aderire lo stabilimento balneare/ristorante Amarea, il bar Hakuna Matata e il bar Eclisse) offriranno una birra omaggio in cambio di un bicchiere colmo di mozziconi di sigaretta.
In Giamaica è stato lanciato il progetto che vede come premio per la raccolta dei rifiuti uno spinello realizzato con “pura marijuana“. L’idea è del 33enne tedesco Marian Erbach, che ha deciso di contrastare l’ondata di rifiuti in plastica che sta infestando la zona di Port Antonio stimolando la coscienza ambientalista e non degli ospiti del vicino Germaican-Hostel.
Una proposta che qualche critica legale l’ha scatenata, ma respinta al mittente dal giovane tedesco, che sostiene come si tratti di un “semplice scambio” e non di vendita. Inoltre manterrebbe in maniera accurata il quantitativo disponibile al di sotto dei 56 spinelli (equivalenti a 56 grammi, il limite entro il quale non si rischia l’arresto in quanto ritenuto “a uso personale”). Una scelta che ha alla base anche un intento provocatorio, allo scopo di attirare l’attenzione sull’inquinamento da plastica degli oceani.
fonte: https://www.greenstyle.it

Spiagge senza filtro nelle Marche, campagna contro i mozziconi



















Lanciata la campagna di sensibilizzazione #spiaggesenzafiltro da parte di Arpa Marche, assieme a Regione Marche, ANCI e Marche Tourism, per sensibilizzare i cittadini sul tema della nocività dei mozziconi delle sigarette in modo che gli stessi non vengano abbandonati sulle spiagge.
Oltre a non essere biodegradabili, i mozziconi di sigaretta gettati a terra possono essere fonte di inquinamento per il suolo, oltre che per l’acqua, a causa della fuoriuscita di nicotina e catrame rimasti all’interno del filtro.
I mozziconi dei circa 80 milioni di chilogrammi di sigarette fumate in Italia ogni anno dai 13 milioni di fumatori italiani hanno un peso di oltre 20 mila tonnellate, poche rispetto ai quasi 35 milioni di tonnellate dei rifiuti solidi urbani, ma moltissime se si pensa al potenziale inquinante di tali mozziconi, dispersi dovunque.
D’altra parte l’abbandono incontrollato dei rifiuti (ed i mozziconi di sigaretta lo sono), oltre che un gesto di inciviltà che danneggia l’ambiente e noi stessi, è un reato che ( ai sensi del D.Lgs. 152/2006) prevede una sanzionzione amministrativa da 30 a 150 euro per rifiuti di piccolissime dimensioni (es. scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare) abbandonati sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi.
La sanzione è aumentata fino al doppio in caso di mozziconi dei prodotti da fumo.
Il rapporto Beach Litter 2019 di Legambiente ha collocato i mozziconi di sigaretta al 4° posto per oggetti rilevati nelle nostre spiagge, ben 77 ogni 100 metri.
Anche il monitoraggio ufficiale, effettuato dal Snpa ai sensi della Strategia Marina dell’UE, prevede il censimento dei rifiuti spiaggiati (modulo 4) e fra questi i mozziconi di sigaretta (IT32).
Quando si pensa all’inquinamento da plastica, raramente si associa quello che effettivamente è l’oggetto più inquinante di tutti: i filtri di sigarette. Questi, per la loro composizione e per il diffusissimo malcostume di gettarli per terra, sono diventati un problema da risolvere urgentemente.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i mozziconi di sigaretta hanno effetti tossici su diversi microrganismi, sugli insetti e soprattutto sugli organismi acquatici, inclusi i pesci. In particolare sul tema si segnala il rapporto “Tobacco and its environmental impact: an overview” pubblicato nel 2017 dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

I mozziconi sono costituiti in gran parte dal filtro, un insieme di fibre di acetato di cellulosa disposte in modo da offrire un ostacolo alle sostanze trascinate dal fumo delle sigarette verso la bocca e i polmoni dei fumatori. Il colore bruno dei mozziconi è dovuto alle sostanze trattenute, principalmente nicotina e un insieme di composti che rientrano nel nome generico di “catrame”: metalli tossici fra cui cadmio, piombo, arsenico e e i pericolosissimi idrocarburi aromatici policiclici, alcuni altamente cancerogeni, acido cianidrico, ammoniaca, acetaldeide, formaldeide, benzene, fenoli.
Il filtro è composto di un materiale chimico sintetico che è molto resistente. Dunque, in condizioni normali, saranno necessari dai 5 ai 12 anni di tempo per distruggere il filtro che, in questo periodo, potrebbe non solo sporcare la spiaggia ma anche provocare effetti dannosi su terreni e microrganismi.
Dal punto di vista numerico, i mozziconi di sigaretta sono il rifiuto singolo più abbondante sulla Terra: su scala globale, ogni giorno, ne vengono dispersi nell’ambiente più di 10 miliardi. Il problema è che poi impiegano anni a decomporsi.
fonte: http://www.snpambiente.it/

Pesaro dice no alle sigarette in spiaggia, da luglio vietato fumare

Dal 15 luglio via a un provvedimento per ridurre l'inquinamento delle spiagge di Pesaro, sporcate ogni anno da mozziconi di sigaretta.





Pesaro dice no alle sigarette in spiaggia. Una decisione epocale, che prende forma in un’ordinanza comunale approvata pochi giorni fa, dopo gli annunci poco prima dell’estate. Attivo dal 15 luglio il provvedimento vieterà il fumo nell’acqua, nella zona della battigia, e delle aree prospicienti fino a 200 metri dalla riva.

L’intento è quello di limitare fortemente l’inquinamento da mozziconi, una delle principali forme di contaminazione degli ambienti marini. A tal fine l’amministrazione pesarese sta già lavorando a un medesimo provvedimento riguardante la plastica monouso.

Per i trasgressori è prevista una sanzione che va dai 50 ai 500 euro. Una presa di posizione importante, già condivisa da altre località balneari nel nome di una politica smoking-free dei propri litorali: dalle isole di Lampedusa a Linosa a Lerici in Liguria, passando per San Benedetto del Tronto e per le sarde Sassari e Olbia. Una conseguenza necessaria per un fenomeno assai diffuso e dalle dimensioni poco controllabili.

Secondo dati Enea, ogni anno vengono gettate 51 miliardi di mozziconi di sigaretta nelle nostre spiagge, una quantità pari a 1400 tonnellate di catrame, 324 tonnellate di nicotina e 12mila tonnellate di acetato di cellulosa.

Un quadro preoccupante, aggravato dall’esistenza nelle famose bionde di numerose sostanze altamente inquinanti come Polonio 210, benzene, cromo, nichel e toluene (una sostanza che può formare malformazioni nei feti).

fonte: https://www.greenstyle.it

Il Parlamento europeo vieta la plastica monouso a partire dal 2021

Stoviglie e posate in plastica, cotton-fioc, bastoncini, cannucce e contenitori di polistirolo saranno vietati; ma la normativa prevede anche misure per il riciclo di bottigliette e chiama i produttori a prendere parte nei processi di recupero.


















Con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato la direttiva che vieta l’uso e la vendita di 10 prodotti in plastica monouso a partire dal 2021. Il bando si applica a posate e piatti in plastica, agitatori per bevande, cannucce, bastoni per palloncini, bastoncini di cotone (i comuni cotton-fioc), le plastiche ossi-degradabili, i contenitori di alimenti e le tazze in polistirolo espanso.

Secondo uno studio commissionato dall’Ue, il vecchio continente produce circa 26 milioni di tonnellate di plastica ogni anno; di queste, solo il 30% è riciclabile mentre tra le 150 e le 500 mila tonnellate finiscono in mare. Ancora, secondo la ricerca, l’80-85% dei rifiuti presenti sulle coste europee è composto da plastica di cui la maggior parte monouso.

La nuova direttiva punta anche al riciclo delle bottiglie in plastica: entro il 2025 i produttori dovranno mettere in commercio bottigliette con almeno il 25% di contenuto riciclato, percentuale che dovrà salire al 30% entro il 2030. Allo stesso tempo, gli Stati membri sono chiamati a raggiungere il 77% di tasso di riciclo delle bottiglie in plastica entro il 2025 e il 90% entro il 2029, introducendo anche sistemi di cauzione-deposito. Nel testo si introduce anche l’obbligo, a partire dal 2024, che il tappo sia attaccato alla bottiglia per evitare che si perda con facilità. Previsti anche sussidi per il settore industriale in modo da favorire la ricerca e l’adozione di produzioni meno inquinanti.

La normativa europea introduce poi una maggiore responsabilità dei produttori di tabacco, che saranno chiamati direttamente in causa per quanto riguarda il recupero e il riciclo di filtri e mozziconi di sigarette; così come per i produttori di attrezzature da pesca sulle cui spalle “peseranno” i costi della raccolta di reti perse in mare.

Parte della direttiva approvata dal Parlamento europeo introduce, infine, misure di sensibilizzazione dei consumatori: nel packaging di prodotti come bicchieri monouso, salviette umidificate, tovaglioli sanitari e sigarette con filtri in plastica verranno inserite nuove etichettature informative dell’impatto della dispersione in ambiente.
  
“Questa norma ridurrà il danno ambientale di 22 miliardi di euro ovvero il costo stimato dell’inquinamento da plastica in Europa di qui al 2030″, ha affermato la relatrice del provvedimento, Frèdèrique Ries.

Soddisfazione da parte del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Voto storico al parlamento europeo: il cammino per arrivare allo stop della plastica monouso in Ue è realtà – ha scritto in un comunicato il Ministro – Appena l’iter formale sarà concluso, orientativamente a fine aprile, ci attiveremo immediatamente per il recepimento della direttiva in Italia. Adesso è nostro compito valutare con attenzione i parametri imposti dalla Direttiva Europea e applicarla nel più breve tempo possibile. La plastica monouso è dannosa, va abolita e messa al bando senza esitazione”.

Parzialmente soddisfatte le sigle ambientaliste: secondo Giuseppe Ungherese, portavoce di Greenpeace Italia, la direttiva è un primo segnale, ma bisognerebbe introdurre misure vincolanti per gli Stati membri nel ridurre il consumo di plastica monouso, raggiungere da subito l’obiettivo del 90% di riciclo di bottiglie in PET oltre che sostituire con plastica biodegradabile e compostabile gli oggetti in plastica tradizionale.

fonte: www.rinnovabili.it

Strade senza cicche e multe. Parigi dichiara guerra ai mozziconi di sigaretta

36mila multe, milioni di mozziconi raccolti e “strade senza cicche”. Così Parigi vuole risolvere il problema dell’inquinamento provocato dalla sigarette.














Tutte le grandi città devono fronteggiare un problema che solo apparentemente può sembrare di poco conto. Quello dei mozziconi di sigaretta gettati a terra dai fumatori. Il ministero della Transizione ecologica della Francia ha deciso di analizzare il problema nel dettaglio. Giungendo alla conclusione che sono in tutto circa 30 miliardi le cicche spente ogni anno nella nazione europea. L’equivalente di 950 al secondo. Di cui più del 40 per cento viene gettato a terra.

Un mozzicone impiega anni a decomporsi e può inquinare 500 litri di acqua

Si tratta di rifiuti particolarmente pericolosi per l’ambiente, poiché contengono sostanze tossiche e poiché se non raccolti e smaltiti impiegano enormi quantità di tempo per decomporsi. Uno studio dell’università Federico II di Napoli, ha dimostrato che “a mano a mano che il processo va avanti, il residuo del mozzicone si degrada a velocità progressivamente minore, così il tempo di decomposizione completa aumenta esponenzialmente”. È per questo la città di Parigi ha deciso di adottare la linea dura contro i fumatori poco rispettosi dell’ambiente. Soltanto nel 2017, sono state comminate 21mila multe (da 68 euro ciascuna) a coloro che gettano per terra i mozziconi. Un numero in aumento del 1.200 per cento rispetto all’anno precedente. Che è poi cresciuto nel 2018 a 35.800.
La gravità del problema è stata d’altra parte confermata da un’iniziativa della ong Surfrider, che nel giugno del 2018 ha raccolto – soltanto in un’ora – ben 15mila cicche attorno al canale Saint Martin, nel cuore della capitale transalpina. Nonostante nella città siano stati disseminate ben 30mila pattumiere, disposte ad intervalli regolari di 50-100 metri.  
mozziconi sigaretta
A Parigi vengono raccolti ogni anno circa 10 milioni di mozziconi di sigaretta © Jeff J Mitchell/Getty Images

Una ong ha raccolto 23mila mozziconi in un quartiere di Parigi in 90 minuti

Ciò dopo aver raccolto 23mila mozziconi, due mesi prima, nel 19esimo arrondissement, assieme a 4.150 tappi di birra, 760 confezioni alimentari, 430 bicchieri di plastica, 300 bottiglie e 130 pacchetti di sigarette. il tutto in un’ora e mezza. Di fronte ad una situazione simile, il sindaco Anne Hidalgo e il consiglio municipale di Parigi hanno deciso di proporre una soluzione innovativa. Creare cioè delle “strade senza mozziconi”, che saranno presenti ogni quartiere della città. Esse saranno dotate di posacenere specifici, non soltanto in strada ma anche all’ingresso di uffici e negozi, che parteciperanno all’iniziativa.
Il comune ha ricordato infatti che una sola cicca “è in grado di inquinare fino a 500 litri d’acqua”. Per ora ciascun quartiere avvierà il progetto su base volontaria: la sperimentazione comincerà nel prossimo mese di luglio. Occorrerà dunque del tempo per capire se l’idea sarà stata efficace.
fonte: www.lifegate.it

Mozziconi di sigaretta, al primo posto tra i rifiuti oceanici: inquinano più della plastica



















I mozziconi di sigaretta inquinano di più di cannucce e buste di plastica. A stabilirlo un nuovo rapporto di Nbc News, secondo cui, tutto ciò succede perché nonostante la legge e la promessa di multe salate, sono in pochi coloro che si preoccupano delle conseguenze.
Quante volte avete sentito parlare della possibilità di riciclare i filtri delle sigarette? Probabilmente poche o mai, visto che non esiste una regolamentazione precisa sullo smaltimento delle cicche.
Mentre per le cannucce molte aziende hanno iniziato ad adottare una filosofia più green e a vietarle e per le buste di plastica c’ è stata una vera e propria mobilitazione, sui mozziconi, di strada fare ce n’è tanta da fare e sembra essere tutta in salita.
Il discorso del bagnino sulla spiaggia sarda: ‘Non gettate i mozziconi nella sabbia e venite dal sottoscritto per farvi dare un posacenere’ è sintomatico di quello che succede da sempre, perché nonostante la promessa di multe salate (fino a 300 euro) sembra che la maggior parte delle persone non capiscano quale sia il vero problema.
Secondo il nuovo rapporto di Nbc News, al primo posto tra i rifiuti inquinanti prodotti dall’uomo e che ogni anno finiscono in mare, ci sono proprio i mozziconi di sigaretta, le cicche. La maggioranza dei 5,6 trilioni di sigarette prodotte ogni anno hanno un filtro fatto di acetato di cellulosa che ci mette più di dieci anni per decomporsi.
Immaginate, dunque, quello che succede nelle nostre belle spiagge dove le cicche vengono insabbiate. 
Secondo i dati raccolti dal Cigarette Butt Pollution Project circa due terzi di questi filtri vengono gettati in strada o sulle spiagge, i filtri non biodegradabili finiscono per inquinare all’ennesima potenza.
Dal 1986, l’organizzazione ambientalista Ocean Conservacy, finanzia la pulizia delle spiagge: in 32 anni sono stati trovati 60milioni di mozziconi che con il rilascio di microplastiche avrebbero potuto distruggere l’ecosistema marino e gli abitanti dei nostri mari, inquinando fiumi, ruscelli e corsi d’acqua in generale.
sigarette spiaggia1
Impossibile sapere quante sigarette siano state gettate, ma molti resti vengono ritrovati nello stomaco di uccelli, pesci e tartarughe e sono una delle cause principali della loro morte. Il problema però sembra non interessare a molti fumatori che continuano ad adottare un comportamento sbagliato.
Se nulla o quasi si può fare per impedire alle persone di fumare, con il progetto Cigarette Butt Pollution, fondato dal professore di salute pubblica alla San Diego State University Thomas Novotny in partnership con un gruppo di avvocati ambientalisti, si vuole vietare la produzione e commercializzazione di questi filtri non biodegradabili, ma per adesso a prevalere sono solo i conflitti d’interesse tra le lobby che li immettono sul mercato.
Guardate queste immagini di una campagna e di sensibilizzazione promossa dall'università del Texas nel 2009 per farci riflettere sull'inquinamento. Passano gli anni, ma a quanto pare non smette di essere attuale:
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fonte: www.greenme.it