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Ecospiagge: 12 consigli per stabilimenti balneari sostenibili, accessibili e circolari

Siete tra coloro che d'estate preferite il mare? Ecco allora una serie di suggerimenti per individuare i lidi più ecologici. Si tratta di una serie accorgimenti- dalla mobilità sostenibile ai rifiuti inutili allo spreco d'acqua - per una stagione che possa essere circolare a partire dalle scelte individuali





Negli ultimi giorni l’estate ci è scoppiata addosso. E, come ripetono in tanti, il 2021 sarà un anno fondamentale per capire se torneremo a una normalità pre-pandemica o se impareremo a convivere con il Covid. Intanto, però, tra le lezioni apprese dal coronavirus c’è anche quella della sostenibilità. Il caldo afoso di queste ore è un ulteriore elemento che ci fa comprendere che non si può più prescindere dalle pratiche ambientali virtuose. Ecco allora una serie di consigli da seguire in spiaggia, e in special modo nei lidi dove andremo a trascorrere ampie parti delle nostre giornate.

Raccolta differenziata

Al giorno d’oggi disporre di un contenitore per la raccolta differenziata appare semplice eppure non dovremmo considerarla una cosa così scontata. Anche il loro numero e la dislocazione aiuta le persone a non buttare tutto a casaccio. In un eco-lido è buona norma poi apporre un cartello che spieghi come differenziare i vari rifiuti. Le regole, infatti, possono cambiare da Comune a Comune così come possono essere diversi i colori di riferimento. Guidare le persone nel corretto conferimento degli avanzi di un pranzo o di una lattina vuota sarà molto utile in un’ottica di stabilimento circolare.

Favorire la mobilità sostenibile

Come posso arrivare al lido? Questa è una di quelle domande che non devono essere sottovalutate specialmente nel caso di strutture scelte soprattutto da turisti che non conoscono il territorio. Se la spiaggia è raggiungibile facilmente con i mezzi pubblici o a piedi sarà utile indicarlo sui canali social e sul sito internet. Porre una rastrelliera (meglio se all’ombra) favorirà gli spostamenti in bicicletta o con strumenti di micro mobilità elettrica come i monopattini. Che ne dite poi di installare delle colonnine per la ricarica elettrica delle e-cars?

Tutta la forza del sole

Andiamo in spiaggia proprio per lui: il sole. Un eco-lido solitamente sfrutta questa risorsa non solo come attrattiva per la clientela, ma, soprattutto, installando pannelli solari-termici che consentiranno di avere gratuitamente acqua calda (perfetta per le docce) sfruttando l’energia pulita della stella del nostro sistema solare. Per soddisfare i fabbisogni elettrici potranno poi essere installati pannelli fotovoltaici. Cosa accade quando lo stabilimento è chiuso? L’energia prodotta finirà nella rete pubblica consentendo di contribuire al raggiungimento della transizione energetica.

Efficienza energetica

Anche se l’elettricità viene prodotta da fonti rinnovabili bisogna sempre ricordare che la prima forma di energia pulita è quella che non viene prodotta: l’efficienza. Dagli impianti di illuminazione agli apparecchi elettrici ed elettronici, ricordate sempre di scegliere prodotti che abbiano una classe energetica pari o superiore ad A.

Acqua piovana oro blu dal cielo

Uno stabilimento a vocazione verde cerca spesso di realizzare angoli con giardini o alberi che possano creare un’ombra naturale. Ove possibile, realizzare dei sistemi di raccolta delle acque piovane permetterà di garantire alle piante una fonte di approvvigionamento idrico.

Sprecare l’acqua? No grazie

Forse non tutti sanno che un modo per ridurre il fabbisogno idrico può essere ottenuto riutilizzando le acque grigie come quelle delle docce. Raccolte e opportunamente filtrate e trattate, potranno essere riutilizzate. Come? Ad esempio per riempire gli scarichi dei wc. Un perfetto esempio di economia circolare del ciclo delle acque. Inoltre, per ridurre gli sprechi sarà utile e opportuno installare docce e rubinetti a tempo.

Ecodetergenti, ecosaponi e creme solari

Negli stabilimenti – in particolar modo ai tempi del Covid – la pulizia è un’attività continua. Esistono molteplici detergenti in commercio il cui l’ “inci”, ovverosia la composizione, ottiene il semaforo verde (su Ecobiocontrol potrete facilmente controllare l’impatto ambientale degli ingredienti). Qualora non siate ferrati in chimica, saranno un valido aiuto le certificazioni come, ad esempio, l’Ecolabel (come recita il disciplinare europeo “tutte le sostanze tensioattive utilizzate nel prodotto devono essere biodegradabili in condizioni anaerobiche”) o quelle che vengono conferite ai prodotti ottenuti con ingredienti biologici. In ogni caso anche ridurre le dosi dei detersivi usati – dei quali troppo spesso viene fatto un abuso – potrà essere di per sé un primo importante passo.

Lo stesso discorso è valido per i saponi e le creme solari spesso in vendita negli store dei lidi. Bisogna ricordare che, quando entriamo in acqua, potrebbero essere rilasciate sostanze chimiche nocive per la flora e la fauna marina. Considerate che in luoghi incantevoli come le Hawaii o la Micronesia sono vietate le protezioni che non siano biodegradabili. Shampoo e bagnoschiuma poi, specie se vengono dispersi nell’ambiente (come nel caso di docce all’aperto), debbono essere banditi: per lavar via la salsedine sarà sufficiente un po’ d’acqua.

Lotta alla plastica monouso e ai rifiuti inutili

Acqua e bevande in vetro o lattina, contenitori monouso biodegrabili e compostabili, possibilità di utilizzo di piatti, bicchieri e tazzine riutilizzabili in ceramica: sono solo alcune delle soluzioni plastic free che si possono adottare nei lidi. Basta fare un bagno in mare per ricordarci che queste scelte sono essenziali. Su alcuni lungomari oggi si trovano anche le cosiddette casette dell’acqua: basta una borraccia e ci si può dissetare senza dover acquistare acqua imbottigliata (spesso in contenitori di plastica).

Nell’anno (o meglio nel biennio) del Covid è aumentato il numero delle persone che hanno deciso di utilizzare il bancomat per effettuare i pagamenti riducendo così ogni contatto interpersonale. Come riportato recentemente da SumUp, crescono anche i pagamenti effettuati sotto l’ombrellone tramite smartwatch. Utilizzando tali dispositivi mobili, lo scontrino viene sostituito da un sms e in questo modo otterremo un rifiuto (peraltro non riciclabile) in meno in spiaggia.

Un ecomenù del territorio

Spesso gli stabilimenti balneari offrono ai propri clienti la possibilità di mangiare: che sia un pasto veloce o sia servito in un vero e proprio ristorante, la struttura sostenibile dovrà servire prodotti locali e di stagione evitando l’offerta di cibi esotici o tipicamente invernali. Lasciatevi sedurre da sapori a km zero, meglio ancora se bio.

Accessibilità

Fortunatamente, la sostenibilità dei luoghi è sempre più intesa non solo in relazione all’impatto ambientale ma anche ai principi dell’inclusione e dell’accessibilità degli spazi. Sarà opportuno realizzare strutture che consentano a tutti l’accesso alla spiaggia. In tal senso sarà fondamentale predisporre e attrezzare le strutture tenendo conto delle esigenze delle persone con disabilità motoria e/o cognitivo-comportamentale, pensando anche agli anziani o alle famiglie con bambini.

Come trovare tali strutture? Ad esempio sul portale spiagge.it – selezionando i lidi con “spiagge accessibili a disabili” – che consente di prenotare il proprio lettino comodamente tramite una app, evitando anche di fare viaggi a vuoto.

Cicche in spiaggia no grazie

I filtri delle sigarette possono impiegare diversi anni prima di degradarsi e, nel frattempo, mozzicone dopo mozzicone, invadono le spiagge divenendo un pericolo per pesci e uccelli che possono scambiarli per cibo. Molti gestori balneari hanno dichiarato guerra a questi piccoli ma grandi pericoli e, in alcuni casi, è stato reso obbligatorio per i fumatori l’uso di posacenere tascabili.

In alcuni stabilimenti gli avventori che consegnano ai gestori un bicchiere pieno di cicche ottengono in regalo una birra fresca mentre in altri sono attivi sistemi come i “Cicca Goal” attraverso i quali – grazie a due contenitori dedicati ad altrettante squadre – i fumatori vengono invitati a gettare correttamente la sigaretta nel secchio indicando la squadra per la quale fanno il tifo per un sondaggio tra villeggianti sui colori del cuore.

Fare informazione ambientale e culturale

In ogni caso è opportuno che uno stabilimento che applica le buone pratiche dell’ecosostenibilità pubblicizzi le sue scelte dotandosi di cartelloni e sistemi di informazione che aiutino le persone a seguire le regole, ma anche a scoprire e rispettare l’ecosistema che le circonda. Ad esempio è buona regola invitare gli avventori a non portar via nulla dal mare – dalle stelle marine alle conchiglie – spiegandone le ragioni e facendo comprendere l’importanza di preservare i fragili equilibri dell’ecosistema.

Se poi si ha il privilegio dii trovarsi in un luogo dove avviene la nidificazione delle tartarughe, si potranno indicare le buone regole di una spiaggia tartafriendly per non danneggiare le uova (i cui nidi vengono spesso recintati dai volontari e dai centri di recupero di tartarughe marine) evitando ogni interazione con le tartarughe appena nate. Ricordate, infine, di fornire ai vostri ospiti informazioni sulle bellezze artistico-naturalistiche e sulle manifestazioni della zona, per promuovere un turismo di prossimità.

fonte: economiacircolare.com




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Basta mozziconi a terra, al via la campagna #seiunsupereroe










In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente dello scorso 5 giugno, l’associazione Assomozziconi ha dato il via ad una nuova e singolare campagna di comunicazione ambientale: #seiunsupereroe, parte del progetto europeo Let’s Clean Up Europe. Presentata a Firenze, l’obiettivo è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’annoso problema dei mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente. Abbiamo intervistato Tiziano Brembilla, Presidente di Assorecuperi e Vicepresidente di Assomozziconi.

Tiziano Brembilla

Salve Tiziano, in cosa consiste l’iniziativa da voi promossa?

Assomozziconi ha progettato questa nuova campagna di sensibilizzazione indirizzata ai fumatori. Vogliamo lanciare un messaggio diverso e nuovo. Mentre fino ad oggi gran parte delle campagne che affrontano il problema si è concentrata sull’organizzare giornate dedicate alla raccolta dei mozziconi, il nostro obiettivo è invece quello di convincere le persone a modificare a monte l’abitudine di abbandonarli dove capita, educandole a riporre il mozzicone negli appositi contenitori.

Più nel dettaglio, con quali mezzi e con quali modalità avete scelto di comunicare la campagna?

Per promuovere questo messaggio abbiamo pensato alla produzione di un brano musicale, interpretato da giovani, con un messaggio ben chiaro: “sei un supereroe se non mi lasci qua”, riferito al mozzicone. Abbiamo poi amplificato il messaggio con un video, sempre interpretato da ragazzi, i quali, in vari momenti della giornata, vengono sensibilizzati a non buttare il mozzicone a terra proteggendo la propria città.

Un messaggio studiato e creato da giovani menti che vogliono mandare un messaggio ai loro coetanei attraverso il loro stesso linguaggio: la musica, i video, i social.





Il problema dell’inquinamento da mozziconi di sigaretta è un problema annoso. Quale si stima sia il suo impatto sull’ecosistema urbano?

Non c’è solo il problema dell’inquinamento dell’ambiente, che comunque non è da sottovalutare. Il mozzicone buttato in strada spesso finisce nei tombini di raccolta delle acque, da lì va nelle fogne e poi corre sempre più veloce fino a raggiungere il mare. Qui diventa cibo per i pesci, che scambiano questi piccoli rifiuti come possibili fonti nutritive, e in definitiva entra quindi nella rete alimentare. Le sostanze che costituiscono i mozziconi finiscono così sulle nostre tavole e nel nostro corpo.

Poi c’è l’aspetto del decoro delle nostre città. In Italia abbiamo le città più belle del mondo, ma sono anche le più sporche, dove troviamo mozziconi ovunque: alle fermate dei bus, dei treni, fuori dai bar, sui marciapiedi. I turisti che vengono a vedere i nostri monumenti, le nostre opere d’arte uniche al mondo, passeggiano per le città e di sicuro non sono felici di vedere questo spettacolo indecoroso.

Avete avuto già qualche riscontro positivo? La campagna sta avendo i risultati attesi?

Abbiamo lanciato la campagna il 5 giugno, a Firenze. È stato un successo, dalla Piazza San 
Firenze, luogo della manifestazione, sono passati tantissimi giovani che hanno apprezzato e si sono uniti ai protagonisti della campagna per festeggiare con loro l’iniziativa. Abbiamo inoltre distribuito gratuitamente più di 1.500 porta-mozziconi portatili, è stato un vero successo. Dopo la manifestazione di Firenze abbiamo ricevuto numerose richieste di sindaci che vorrebbero che questa manifestazione si ripetesse anche nelle loro città. Stiamo cercando di organizzarci al meglio per poter raggiungere più centri urbani possibili.



Assomozziconi, ci ricorda infine Brembilla, è un’associazione costituita da Assorecuperi e Fit, Federazione Italiana tabaccai, nata con lo scopo preciso di promuovere iniziative al fine di affrontare il triste problema delle “cicche” buttate a terra.

fonte: www.envi.info/

 

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Striscia la Notizia lancia la campagna “No mozziconi a terra”

A quasi due mesi dal lancio della campagna “No mozziconi a terra” contro il diffuso malcostume di gettare per strada uno dei rifiuti più inquinanti al mondo, sono già 35 i comuni italiani (da Nord a Sud) che hanno aderito alla campagna nazionale di Striscia la notizia.

Firmare un accordo

La campagna nasce da un’idea di a Max Laudadio che, insieme a tutti gli inviati del Tg satirico di Antonio Ricci, sta chiedendo a tutti i Sindaci dei Comuni d’Italia di firmare un accordo che li impegni ufficialmente ad applicare la normativa, già in vigore dal 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 221, art. 40) che prevede una multa dai 60 ai 300 euro per i trasgressori, ma che quasi nessun comune fa rispettare.


Un gesto ormai automatico, per la maggior parte dei fumatori, quello di lanciare il mozzicone fuori dal finestrino delle auto o a terra come se l’ambiente fosse un grande cestino, senza rendersi conto che i mozziconi di sigarette una delle principali cause di inquinamento da plastica nel mondo perché contengono oltre 4000 sostanze tossiche.
Si tratta di materiali altamente cancerogeni che, se non correttamente smaltiti, finiscono inevitabilmente per contaminare il suolo e, quindi, la catena alimentare. Sono stati, infatti, anche analizzati gli effetti sulla vegetazione rivelando che la presenza di filtri di sigarette nel terreno riduce il successo della germinazione dei semi e dello sviluppo delle piante.

Iniziative contro il littering

Da non sottovalutare anche il fatto che buttare mozziconi a terra non fa che alimentare il littering e che tutto, inevitabilmente, arriva poi a inquinare i nostri mari. Fortunatamente, in Italia sono tantissimi gli eventi organizzati per contrastare questo fenomeno, come ad esempio il nostro Keep Clean and Run, il plogging più lungo d’Italia.

Se proprio non si riesce a smettere di fumare almeno si può evitare di buttare la cicca per terra!




fonte: www.envi.info