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CS Biondi Rec. le parti civili - Perugia 29 giugno 2023

 

 
Il nostro appello al Sindaco Romizi è caduto nel vuoto purtroppo. Pensavamo che potesse avere un seguito il comportamento tenuto in precedenza per il processo, ancora in corso, vs Gesenu & Co., ma ci siamo sbagliati. Eppure non è meno grave quanto accaduto nel deposito di Biondi Recuperi, tanto più che il processo appena iniziato è per il primo incendio, ma sappiamo bene che il fatto si è ripetuto altre volte, sempre nel deposito di Ponte S. Giovanni. Il comunicato che segue è stato condiviso dalle altre due associazioni che hanno condiviso con noi la necessità di "fare qualcosa" e di farlo insieme, infatti anche loro si sono costituite Parte Civile nel processo, pensiamo sia un buon segnale da parte della cosiddetta società civile.  


IL COMUNE DI PERUGIA NON SI

#ComitatoInceneritoriZero: sesta udienza del processo Spazzatura d'oro connection contro Gesenu, Gest, Tsa










Buongiorno,

Come vi avevo anticipato il prossimo giovedì, 27 febbraio alle ore 9,30, nella sala degli Affreschi, presso la Corte d’Appello in Piazza Matteotti ci sarà la nuova udienza dove si parlerà della costituzione di parte civile del processo che è stato accorpato al nostro (che probabilmente a costituirsi parte civile sarà solo GSE). Visto che con una sola costituzione di parte civile si dovrebbe fare presto c’è la probabilità (molto remota) che il giudice decida di iniziare il dibattimento.

Per chi vuole venire ci vediamo al parcheggio del campo sportivo di Pierantonio per partire alle 8,30 in punto. Se qualcuno vuole venire da solo ci vediamo davanti al tribunale alle ore 9.

Auguro a tutti una buona giornata

Marco Montanucci

UMBRIA ISOLA INFELICE







L’Umbria è sempre stata descritta come un’isola felice, il cuore verde d’Italia, tranquilla e lontana da infiltrazioni mafiose. Stando a quanto viene riportato dalla stampa da un anno a questa parte non c’è niente di più falso.
Le indagini sui rifiuti che hanno portato al primo blitz agli impianti Gesenu del 12 ottobre 2015, seguito da quattro interdittive antimafia (Gest, Gesenu, Ecoimpianti, Sia), hanno portato alla luce quanto il cuore verde d’Italia sia ormai solo un lontano ricordo.
Abbiamo detto “il primo blitz agli impianti Gesenu” perché da allora ce ne sono stati altri, fino ad arrivare all’arresto del direttore di Gesenu il 30-11-2016. L’inchiesta che, stando a quanto dice il procuratore della Repubblica di Perugia Luigi De Ficchy, è la più importante inchiesta fatta finora in Umbria sta mettendo in luce, se tutto fosse vero, una gestione dei rifiuti che potremmo definire in un solo modo: criminale.
I filoni d’inchiesta sono tre:
1 -   Il collegamento con le mafie da cui derivano le interdittive antimafia. Le interdittive, ora tolte per il passaggio di mano delle azioni private, prendevano la loro forza da contatti con il clan siciliano Santapaola-Ercolano e con il cosiddetto nodo Slia costituito da imprese di gestione di rifiuti riconducibili, si dice, a imprenditori vicini o appartenenti alla camorra (Casalesi);
2 -   L’inquinamento ambientale che ha portato al sequestro di una parte della discarica di Pietramelina, al sequestro di una porzione di bosco li vicino ed al sequestro di un tratto del torrente Mussino che scorre sotto la discarica. L’accusa è quella d’aver inquinato in modo irreversibile il bosco per colpa dell’uscita di percolato (liquido particolarmente inquinante che si forma dalla putrefazione dei rifiuti) che poi finiva nel torrente Mussino. Sull’inquinamento del bosco a spiegare come stanno le cose è una sola frase detta dal procuratore De Ficchy alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: “Dalle fotografie i fumi che escono dal bosco sono veramente impressionanti”.
3 -   La truffa sulla raccolta differenziata e lo smaltimento di questa a danno dei comuni dell’Ati 2 (che comprende i comuni del Trasimeno, perugino, marscianese – tuderte fino ad arrivare ad Assisi) e quindi di tutti gli utenti. L’accusa punta il dito sulla gestione della raccolta differenziata che invece di essere riciclata veniva, almeno in parte, messa in discarica facendo pagare ai comuni un servizio che non veniva fatto. Sarebbe importante sapere cosa intendono fare i comuni per tutelare i suoi cittadini.

Il danno è colossale perché al danno ambientale e quello finanziario va a sommarsi quello di immagine. La nostra è sempre stata considerata una regione verde e incontaminata, questo ha portato alla nascita di molti agriturismi e solo una pessima gestione regionale del turismo non ci ha permesso di crescere ulteriormente portando nuovi posti di lavoro  e benessere. Cosa accadrà ora?

RifiutiZeroUmbria Cru-Rz

Alla Magione se la cantano e se la suonano… e mettono il silenzio stampa


Alla presentazione del Progetto EMaRES sui rifiuti, al Castello di Magione, venerdì scorso, le presenze critiche non erano ammesse. L’Osservatorio Borgogiglione ha contestato le dichiarazioni di amministratori regionali e comunali, schierati a pieno sostegno dell’azienda gestore (partecipata dai Comuni stessi). Ma i cittadini finora hanno potuto leggere sulla stampa solo la versione ufficiale del Convegno.
Ricordiamo che ammonta a 1 milione 352mila € il preventivo del Progetto, co-finanziato dall’UE. Aldilà dei bei discorsi generali, sarebbe giusto far conoscere anche consuntivo analitico e ricadute benefiche sui cittadini e l’ambiente.

Si è parlato di raccolta differenziata di grande qualità (con scarti del 3%) e sono state sbandierate percentuali di effettivo riciclo superiori al 64%. CHI DÀ I NUMERI?
Tutti vedono il declino sconfortante dell’UMBRIA VERDE in tema di rifiuti: traguardi e programmi procrastinati di anno in anno, pratiche di prevenzione e riduzione sempre sbandierate e ancora non concretizzate, silenzio imbarazzato sulle percentuali reali di rifiuti faticosamente differenziati dai cittadini e finiti di nuovo in discarica, con conseguenti altissime bollette TARI.
Anche la Delibera della Giunta regionale del 18 gennaio scorso per accelerare la RD è stata subito contestata dai Comuni e dall’AURI!
Il Sindaco Chiodini ha presentato l’esperienza magionese di tariffazione puntuale, dimenticando che per mandare in soffitta la famigerata TASSA RIFIUTI serve innanzitutto che i Comuni riprendano il controllo quotidiano del servizio di gestione.
Per esempio, i nostri Sindaci conoscono le cifre dei rifiuti raccolti nei rispettivi Comuni in queste prime due settimane di marzo, sia in totale che come Raccolta Differenziata? le quantità alla fine rispedite in discarica, da un lato, così come i materiali avviati effettivamente a recupero/riciclo, con i relativi ricavi della vendita, che nessuno mai precisa? Temiamo di no! Tutti i discorsi sulle tariffe si riducono a chiacchiere per rabbonire i tartassati…
I giornali raccontano che TSA ha coinvolto la cittadinanza in “un pomeriggio formativo e ludico sul Riciclo”. Che c’è da divertirsi, viste le indagini della magistratura perugina tuttora in corso per verificare eventuali ipotesi di truffa, smaltimento di percolato non corretto e traffici illeciti di rifiuti?
Andiamo a vedere in dettaglio l’efficienza degli impianti di recupero… Gli ultimi dati ufficiali a disposizione (ISPRA 2014), lasciano sconcertati e indignati.
Impianto compostaggio Pietramelina: da 67.192 t. di rifiuti trattati sono uscite 4.947 t. di compost misto e 47.401 t. di scarti (per discarica)
Impianto TMB Ponte Rio /Perugia: da 103.497 t. di rifiuti trattati, 72.964 t. (frazione secca) in discarica + 31.044 t. (frazione umida) in discarica + 194 t. (materiali ferrosi) recuperati.
Ci sono cifre diverse non ancora pubblicate?
E quando potremo sentire da autorità indipendenti che succede davvero nella discarica di Borgogiglione?
Sappiamo che la Regione, dopo una nota critica di Arpa Umbria, a gennaio non ha rinnovato l’autorizzazione per la gestione “bioreattore” dello spazio per i rifiuti organici, salvo poi concedere una proroga fino al 31 maggio prossimo, per evitare una vera e propria emergenza rifiuti.
Lunedì scorso, poi, si è svolta una Conferenza di Servizi in Regione per “il piano di caratterizzazione e il D.Lgs. 152/2006, art. 242, comma 3”, e l’avvenuto superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione.
Avevamo letto ultimamente della presenza anomala di fluoruri… C’entra qualcosa? Perché i nostri virtuosi amministratori, tralasciando ovviamente il Gestore della discarica, non informano la cittadinanza? 

Con il “Rapporto Borgogiglione” inauguriamo il nostro “scaffale di vetro”

scaffale_vetro_sfondo
Di fronte all’opacità con cui le istituzioni locali trattano temi che interessano direttamente la salute e l’ambiente, vogliamo mettere a disposizioni di chiunque degli strumenti di conoscenza e d’azione.
Per questo stiamo costruendo il nostro “scaffale di vetro”: una raccolta di sezioni tematiche – in continuo aggiornamento e corredate da tutta la documentazione utile – per comprendere ed approfondire le importanti questioni di cui ci occupiamo da alcuni anni.
Il primo “volume” di questo scaffale è il Rapporto Borgogiglione: una breve storia della piccola discarica comunale divenuta “strategica” per l’Umbria, coronata dall’emergenza rifiuti emersa nelle ultime settimane e rinviata di pochi mesi dalla Regione.
Visita lo “scaffale di vetro” dell’Osservatorio!

fonte: http://osservatorioborgogiglione.it