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OsservatorioBorgoGiglione: Perche' aumenta la Tari?

 

fonte: osservatorioborgogiglione.it


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#ComitatoInceneritoriZero: sesta udienza del processo Spazzatura d'oro connection contro Gesenu, Gest, Tsa










Buongiorno,

Come vi avevo anticipato il prossimo giovedì, 27 febbraio alle ore 9,30, nella sala degli Affreschi, presso la Corte d’Appello in Piazza Matteotti ci sarà la nuova udienza dove si parlerà della costituzione di parte civile del processo che è stato accorpato al nostro (che probabilmente a costituirsi parte civile sarà solo GSE). Visto che con una sola costituzione di parte civile si dovrebbe fare presto c’è la probabilità (molto remota) che il giudice decida di iniziare il dibattimento.

Per chi vuole venire ci vediamo al parcheggio del campo sportivo di Pierantonio per partire alle 8,30 in punto. Se qualcuno vuole venire da solo ci vediamo davanti al tribunale alle ore 9.

Auguro a tutti una buona giornata

Marco Montanucci

#RifiutiZeroUmbria @Cru_rz: Appuntamento il 4 Dicembre al Tribunale di Perugia







Il 4 Dicembre prossimo alle ore 11 presso il Tribunale Penale di Perugia in Via XIV settembre (di fronte alla galleria Kennedy) si terrà l’udienza di apertura del processo contro Gesenu, Tsa chiamato “Spazzatura d’oro connection” in cui vengono contestati più di 20 milioni di euro di illeciti. Due associazioni che fanno parte del CRURZ, InceneritoriZero Umbria e Osservatorio Borgo Giglione, si costituiranno parte civile e sarebbe auspicabile una rappresentanza dei cittadini all’udienza. Quindi chi può e vuole è invitato al presidio.

#RifiutiZeroUmbria @Cru_rz 

Alla Magione se la cantano e se la suonano… e mettono il silenzio stampa


Alla presentazione del Progetto EMaRES sui rifiuti, al Castello di Magione, venerdì scorso, le presenze critiche non erano ammesse. L’Osservatorio Borgogiglione ha contestato le dichiarazioni di amministratori regionali e comunali, schierati a pieno sostegno dell’azienda gestore (partecipata dai Comuni stessi). Ma i cittadini finora hanno potuto leggere sulla stampa solo la versione ufficiale del Convegno.
Ricordiamo che ammonta a 1 milione 352mila € il preventivo del Progetto, co-finanziato dall’UE. Aldilà dei bei discorsi generali, sarebbe giusto far conoscere anche consuntivo analitico e ricadute benefiche sui cittadini e l’ambiente.

Si è parlato di raccolta differenziata di grande qualità (con scarti del 3%) e sono state sbandierate percentuali di effettivo riciclo superiori al 64%. CHI DÀ I NUMERI?
Tutti vedono il declino sconfortante dell’UMBRIA VERDE in tema di rifiuti: traguardi e programmi procrastinati di anno in anno, pratiche di prevenzione e riduzione sempre sbandierate e ancora non concretizzate, silenzio imbarazzato sulle percentuali reali di rifiuti faticosamente differenziati dai cittadini e finiti di nuovo in discarica, con conseguenti altissime bollette TARI.
Anche la Delibera della Giunta regionale del 18 gennaio scorso per accelerare la RD è stata subito contestata dai Comuni e dall’AURI!
Il Sindaco Chiodini ha presentato l’esperienza magionese di tariffazione puntuale, dimenticando che per mandare in soffitta la famigerata TASSA RIFIUTI serve innanzitutto che i Comuni riprendano il controllo quotidiano del servizio di gestione.
Per esempio, i nostri Sindaci conoscono le cifre dei rifiuti raccolti nei rispettivi Comuni in queste prime due settimane di marzo, sia in totale che come Raccolta Differenziata? le quantità alla fine rispedite in discarica, da un lato, così come i materiali avviati effettivamente a recupero/riciclo, con i relativi ricavi della vendita, che nessuno mai precisa? Temiamo di no! Tutti i discorsi sulle tariffe si riducono a chiacchiere per rabbonire i tartassati…
I giornali raccontano che TSA ha coinvolto la cittadinanza in “un pomeriggio formativo e ludico sul Riciclo”. Che c’è da divertirsi, viste le indagini della magistratura perugina tuttora in corso per verificare eventuali ipotesi di truffa, smaltimento di percolato non corretto e traffici illeciti di rifiuti?
Andiamo a vedere in dettaglio l’efficienza degli impianti di recupero… Gli ultimi dati ufficiali a disposizione (ISPRA 2014), lasciano sconcertati e indignati.
Impianto compostaggio Pietramelina: da 67.192 t. di rifiuti trattati sono uscite 4.947 t. di compost misto e 47.401 t. di scarti (per discarica)
Impianto TMB Ponte Rio /Perugia: da 103.497 t. di rifiuti trattati, 72.964 t. (frazione secca) in discarica + 31.044 t. (frazione umida) in discarica + 194 t. (materiali ferrosi) recuperati.
Ci sono cifre diverse non ancora pubblicate?
E quando potremo sentire da autorità indipendenti che succede davvero nella discarica di Borgogiglione?
Sappiamo che la Regione, dopo una nota critica di Arpa Umbria, a gennaio non ha rinnovato l’autorizzazione per la gestione “bioreattore” dello spazio per i rifiuti organici, salvo poi concedere una proroga fino al 31 maggio prossimo, per evitare una vera e propria emergenza rifiuti.
Lunedì scorso, poi, si è svolta una Conferenza di Servizi in Regione per “il piano di caratterizzazione e il D.Lgs. 152/2006, art. 242, comma 3”, e l’avvenuto superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione.
Avevamo letto ultimamente della presenza anomala di fluoruri… C’entra qualcosa? Perché i nostri virtuosi amministratori, tralasciando ovviamente il Gestore della discarica, non informano la cittadinanza? 

Con il “Rapporto Borgogiglione” inauguriamo il nostro “scaffale di vetro”

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Di fronte all’opacità con cui le istituzioni locali trattano temi che interessano direttamente la salute e l’ambiente, vogliamo mettere a disposizioni di chiunque degli strumenti di conoscenza e d’azione.
Per questo stiamo costruendo il nostro “scaffale di vetro”: una raccolta di sezioni tematiche – in continuo aggiornamento e corredate da tutta la documentazione utile – per comprendere ed approfondire le importanti questioni di cui ci occupiamo da alcuni anni.
Il primo “volume” di questo scaffale è il Rapporto Borgogiglione: una breve storia della piccola discarica comunale divenuta “strategica” per l’Umbria, coronata dall’emergenza rifiuti emersa nelle ultime settimane e rinviata di pochi mesi dalla Regione.
Visita lo “scaffale di vetro” dell’Osservatorio!

fonte: http://osservatorioborgogiglione.it

Caso Gesenu: ASM acquisti quote soggette ad interdittiva


Un consorzio di società pubbliche come gestore unico della raccolta e del recupero dei rifiuti in Umbria. Il modello Contarina applicato al nuovo assetto dell’AURI e del gestore unico, come braccio operativo di un nuovo piano regionale Rifiuti Zero per rilanciare l’economia e risolvere definitivamente il problema dei rifiuti. Una regione di 900mila abitanti. Le aziende di proprietà dei comuni ci sono: Gesenu, Vus, Asm, Sogepu, Tsa, Sia, Esa.
Questa la proposta del M5S che può partire da un intervento diretto dell’ASM Terni SpA, società al 100% di proprietà del Comune di Terni, attraverso la rilevazione delle quote private di GESENU oggi soggette ad interdittiva antimafia.
Terni e Perugia insieme per vincere il derby della legalità, della salute e della crisi.
Una umbrian way of life estranea alle logiche di spartizione del territorio nazionale da parte delle multiutility, ad oggi unico sinonimo della discussione sulle macroregioni. L’Umbria si sottrae e guarda alla qualità dei servizi, alla possibilità di abbattere drasticamente le tariffe e sviluppare piattaforme di materie prime seconde a basso costo: rilanciare piccole e medie imprese e l’industria manifatturiera per centinaia di nuovi posti di lavoro.
Oggi se esiste una “EMERGENZA RIFIUTI” in Umbria, di sicuro è l’inerzia degli Enti pubblici che prima dovevano controllare e non l’hanno fatto e che ora lasciano GESENU in preda a possibili appetiti di organizzazioni criminali che hanno fatto del traffico illecito di rifiuti il loro Core Business. Le pressioni fatte e l’ottenimento dell’autorizzazione a mandare avanti il fantasmagorico bioreattore di Borgo Giglione sono l’ennesima prova di come solo un cambio radicale di paradigma possa salvare l’Umbria dall’ampliamento delle discariche, dagli inceneritori e dal CSS nei cementifici. La gestione pubblica non può condurre ad esempi virtuosi se ad essa non si applicano criteri meritocratici di selezione della classe dirigente e strumenti partecipativi che coinvolgano cittadini e lavoratori. Il MoVimento Cinque Stelle è oggi l’unico interlocutore politico credibile per un cambio di passo in questa direzione.
C’è una strana aria. Qualcuno vuole farci credere che quell’odor di mafie nella gestione dei servizi, certificato dalle varie interdittive, sia un fenomeno endogeno agli appalti pubblici, “dove ci sono i rifiuti c’è anche un po’ di mafia”. Questo è il pericolo numero uno per la comunità umbra: sottovalutare i fenomeni di penetrazione criminale, sempre più diffusi e confermati, da ultimo, dalla relazione della Direzione distrettuale antimafia e arrendersi all’idea che la permeabilità alle infiltrazioni mafiose sia una sorta di “normalità” alla quale abituarsi.
I portaVoce del M5S respingeranno con tutta la loro forza ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nei loro territori, senza se e senza ma, a prescindere da ogni calcolo di convenienza politica o protagonismo territoriale. E si opporranno anche a qualsiasi tentativo di conquista da parte dei grandi gruppi economici operanti nella gestione dei rifiuti, pronti a conquistarsi senza neppure passare da una gara pubblica una partita da 140 milioni di euro l’anno; tanto vale la gestione dei rifiuti nella nostra regione. Questo è il nuovo corso M5S.

Andrea LiberatiConsigliere regionale M5S Umbria
Cristina RosettiConsigliere comunale M5S Perugia
Thomas De LucaConsigliere comunale M5S Terni
Simone MorettiConsigliere comunale M5S Trevi
Stefania TroianiConsigliere comunale M5S Gualdo Tadino
Gruppo consiliare M5S Gubbio
Andrea TaddeiConsigliere comunale M5S San Giustino
Paola CerchiceConsigliere comunale M5S Spello
Valentina PigliapocoConsigliere comunale M5S Umbertide
Ilaria GabrielliConsigliere comunale M5S Città della Pieve

fonte: http://www.m5sumbria.it

Inceneritori e discariche: i territori rispondono insieme alle emergenze nella gestione dei rifiuti

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Mercoledì 20 Gennaio, ore 10,
presso la Sala Partecipazione del Consiglio Regionale,
Piazza Italia, Perugia
Conferenza stampa del Comitato NO INCENERITORI di Terni e di Osservatorio Borgogiglione per illustrare le ultime notizie sulla gestione regionale del ciclo dei rifiuti.

Inceneritori e discariche: i territori rispondono insieme alle emergenza nella gestione dei rifiuti

Il Decreto governativo cosiddetto “Sblocca Italia”, che finanzia la combustione dei rifiuti spacciandola come la strada obbligata per chiudere le discariche, prevede 1 inceneritore anche in Umbria. Dall’Assessore all’Ambiente Cecchini e dalla Presidente Marini finora solo risposte imbarazzate e una contrarietà di principio a “realizzare nuovi impianti in Umbria”. Illustreremo quanto emerge dal carteggio recente tra Regione e Ministero dell’ambiente.
La scelta di bruciare i rifiuti non annulla, comunque, il bisogno di discariche, anzi le alimenta e insieme garantisce la lobby locale dei rifiuti: con il Progetto di Razionalizzazione della discarica di Borgogiglione, appena approvato dalla Regione, i vertici di T.S.A. S.p.A. considerano che continueranno ad affluire 120mila tonnellate annue di rifiuti in media per i prossimi 3-4 anni di vita della discarica. In barba a tutte le disquisizioni sul Piano regionale e sul CSS.
Dopo l’avvio dell’inchiesta della Magistratura perugina la Giunta Marini gioca la carta dell’emergenza rifiuti per far passare le sue politiche, disastrose per la salute e l’ambiente e oltremodo dispendiose per le tasche dei contribuenti; ma non riuscirà a mettere i territori dell’Umbria gli uni contro gli altri, discariche contro inceneritori.
Un’alternativa reale e sostenibile per l’Umbria è possibile.

Comitato NO INCENERITORI di Terni
Osservatorio Borgogiglione

Rifiuti d'oro, in 5 anni +22,6% tariffe, Lazio al top - Umbria al quinto posto con 190,23 euro pro capite (+13,1%)

Rifiuti d'oro, in 5 anni +22,6% tariffe, Lazio al top © ANSA

Rifiuti d'oro, in 5 anni +22,6% tariffe, Lazio al top © ANSA
ROMA - Rifiuti sempre più cari per le tasche del contribuente. Le tariffe per la raccolta in Italia negli ultimi 5 anni - rileva Confartigianato - sono aumentate del 22,6%. E nelle regioni in cui sono più salate, peggiore è la qualità del servizio: nel Lazio, "dove è alta la percezione di sporcizia", il costo è al top, a 214 euro a testa. Il rincaro delle tariffe corre più dell'inflazione (+14,6%) e segna un +12,8% rispetto alla crescita media del costo per lo stesso servizio nell'Eurozona.

La rilevazione di Confartigianato ha calcolato il costo del servizio di igiene urbana per le tasche di famiglie e imprenditori che in media, nel 2014, per tasse e tariffe hanno pagato 168,14 euro pro capite, per un totale di 10,2 miliardi. Ma con una vera e propria impennata negli anni 2012-2015 che si è tradotta in un rincaro del 12,5%, nove volte e mezzo in più della crescita del costo della vita (+1,6%) e con una differenza del 7,4% in più rispetto alla media dei rincari nell'Eurozona fermi al +5,1%.

In testa nella classifica delle regioni con le tariffe più alte figura il Lazio con 214 euro di costi per abitante, superiore del 27,3% rispetto alla media nazionale. Seguono la Liguria con 211,75 euro/abitante (25,9% in più rispetto alla media nazionale), Toscana con 208,25 euro/abitante (23,9% più della media), Campania con 205,02 euro/abitante (superiore del 21,9% rispetto alla media italiana), Umbria con 190,23 euro pro capite (+13,1%) e Sardegna con 188,90 euro per abitante (+12,3% rispetto alla media nazionale). All'altro capo della classifica, la regione più virtuosa è il Molise dove i cittadini pagano 123,12 pro capite per il servizio di igiene urbana. Secondo posto per il Trentino Alto Adige con un costo di 128,60 euro pro capite e medaglia di bronzo per il Friuli Venezia Giulia con un costo per abitante di 127,92 euro.

fonte: www.ansa.it

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Terremoto rifiuti? TSA S.p.A. va avanti con i propri progetti insostenibili

Logo Osservatorio Borgogiglione 
Tonnellate di rifiuti organici non bio-stabilizzati gettati nella discarica “tradizionale” di Borgogiglione? La Guardia Forestale avrebbe anche fotografato gli illeciti.
Dal Progetto presentato a settembre da TSA S.p.A. per la “Razionalizzazione del sistema di gestione e della relativa viabilità di collegamento della discarica di Borgo Giglione” uno squarcio informativo molto interessante sulla fine dei rifiuti organici…
Progetto TSA S.p.A. gestione e viabilità Borgogiglione. Annotazioni


La nostra posizione è chiara e, come facciamo da mesi, continueremo ad opporci a questo progetto che non fa altro che perpetuare l’attuale insostenibile situazione.
Al contempo continuiamo ad attendere una presa di posizione chiara dai nostri amministratori: La politica si preoccupi dei cittadini e dell’ambiente più che dell’azienda!
Per maggiori informazioni sul progetto, vedi i documenti presentati da TSA S.p.A. all’ufficio VIA – Valutazione Impatto Ambientale della Regione Umbria: “Razionalizzazione del sistema di gestione e della relativa viabilità di collegamento della discarica di Borgo Giglione”.

http://osservatorioborgogiglione.it

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La politica si preoccupi dei cittadini e dell’ambiente più che dell’azienda!

Vicenda Gesenu, sindaci del Trasimeno ribadiscono loro estraneità

Vicenda Gesenu, sindaci del Trasimeno ribadiscono loro estraneità

I Sindaci del Trasimeno e Corciano tengono a ribadire la propria assoluta estraneità alle note vicende sui rifiuti, sulle quali si augurano che si faccia chiarezza fino in fondo ed in breve tempo. Con questa nota intendono informare i cittadini circa le politiche adottate negli ultimi tempi. Come soci di maggioranza di TSA si ribadisce che si tratta di un’azienda sana ed autonoma. I Comuni soci hanno spinto ancor di più in tal senso al punto che l’amministratore delegato, che da statuto è di nomina da parte del socio privato più grande (Gesenu), nell’ultimo mandato non è stato nominato, in virtù di una precisa volontà di preminenza pubblica ed autonomia gestionale. Tutti i Consigli Comunali hanno approvato, prima dell’assemblea di TSA di inizio 2015, modifiche statutarie volte a ridurre il potere dell’amministratore delegato. In sede di Ati n.2 i Sindaci del Trasimeno e Corciano hanno richiesto ed ottenuto la possibilità di trattamento del rifiuto differenziato (umido e verde) in ambito locale invece di essere obbligati a conferire presso l’impianto di Pietramelina. I Sindaci si augurano che il sistema regionale dei rifiuti possa essere interamente riorganizzato anche attraverso la ricerca di nuovi e qualificati soggetti. Infine, anche alla luce degli ultimi accadimenti, i Sindaci del Trasimeno e Corciano auspicano il superamento degli attuali vincoli contrattuali al fine di ottenere un servizio più efficiente e contenere i costi.

fonte: http://www.trasimenooggi.it

CS RIFIUTI: SI TORNI ALLA GESTIONE PUBBLICA E TRASPARENTE

Sulla gestione rifiuti di buona parte dell'Umbria non c'è bisogno di tante parole, in quest'ultimo periodo parlano già, e molto chiaramente, le operazione della Guardia Forestale e gli atti del Prefetto. Una malagestione che viene da lontano e che i cittadini avevano sospettato.

Allora quale momento migliore, se non questo, potrebbe suggerire un cambio deciso nella gestione?
La base da cui partire è la riduzione dei rifiuti, ormai molti comuni, più virtuosi di quelli umbri, hanno adottato la strategia Rifiuti Zero, che non è un'utopia, come molti sedicenti ambientalisti affermavano, ma un progetto per il futuro.

Intorno all'obiettivo “Riduzione” deve organizzarsi tutta la gestione a cominciare dalla intoccabile economia degli imballaggi, che nessuno vuole penalizzate quanto piuttosto riorientare.

E' chiaro che il soggetto che gestisce la raccolta rifiuti deve essere lontano dal malaffare, per questo pensiamo che la società deve essere pubblica, sul  modello Contarina che, così ci risulta, gli amministratori del comune di Perugia sono andati a visitare. Una società pubblica e trasparente non correrebbe il rischio di avere un amministratore delegato costretto alle dimissioni a seguito della interdittiva antimafia e, soprattutto di avere un sostituto già rinviato a giudizio per gestione illecita dello smaltimento rifiuti (come riporta oggi 12/11 Umbria24  http://www.umbria24.it/gesenu-i-soci-privati-indicano-un-nuovo-ad-e-indagato-in-calabria-per-gestione-illecita-di-rifiuti/378092.html)   

Insomma chiediamo alla politica di non avere sudditanza verso il socio privato e assumere posizioni coraggiose. Contare anche sulla capacità dei cittadini di comprendere e sostenere le scelte coraggiose.

12 novembre 2015

COORDINAMENTO REGIONALE UMBRIA RIFIUTI ZERO


TSA esce allo scoperto, 7 milioni per il compostaggio sulle rive del lago

TSA esce allo scoperto, 7 milioni per il compostaggio sulle rive del lago
TSA esce allo scoperto, 7 milioni per il compostaggio sulle rive del lago
da M5S Castiglione del Lago – Oscar Monaco, consigliere d’amministrazione di TSA nonché segretario provinciale di Rifondazione Comunista, rende pubblico che TSA è interessata ad investire nell’impianto di compostaggio di Castiglione del Lago.
Durante l’incontro svoltosi a Sanfatucchio il 9 novembre per la costituzione del Comitato contro la costruzione del centro di compostaggio in zona Lacaioli, Monaco afferma che TSA sta valutando un investimento da 7 milioni di euro nell’impianto, ufficialmente privato, per il compostaggio sulle rive del Trasimeno.
Ma il progetto presentato dalla Trasimeno Srl prevede un investimento di 4,5 milioni di euro, e gli altri 2,5?
Sta di fatto che un ente a maggioranza pubblica (TSA) sta valutando per meri interessi economici, non di salute non ambientali, se investire in un impianto di compostaggio a soli 500 m. dal lago, in zona sottoposta a vincoli ambientali, in un sito con falda freatica a soli 1,5 metri di profondità, nei pressi di un centro abitato.
Il Movimento 5 stelle di Castiglione del Lago, critico da sempre sul progetto e sulla politica dei rifiuti della Regione Umbria, denuncia l’atteggiamento di TSA che nell’inconsapevolezza dei cittadini, che pure dagli enti pubblici coinvolti dovrebbero essere informati, rappresentati e tutelati, prende decisioni il cui peso ricade sulle loro spalle.

fonte: http://www.trasimenooggi.it

IN UMBRIA LA PEGGIOR GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA?


La situazione umbra sui rifiuti si fa ogni giorno più pesante. Vediamo di fare una breve storia.
Il 12 ottobre una cinquantina di agenti del Corpo Forestale, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, effettuano un blitz negli uffici di Gesenu (Perugia), Negli uffici di Tsa (Magione), nella discarica di Pietramelina (Perugia) e nella discarica di Borgogiglione (Magione) acquisendo documenti sulla gestione dei rifiuti. Gli accusati sono dodici per traffico illecito di rifiuti ed avvelenamento colposo di acque, mentre per otto di loro c’è anche l’accusa di associazione a delinquere. Tra di essi manager e tecnici di Gesenu e Tsa.
Cominciano a trapelare le prime notizie: sembra che il percolato è penetrato il terreno sottostante la discarica di Pietramelina. Il danno ambientale è praticamente certo. Inoltre sui campioni di compost prelevato all’impianto di Pietramelina risulterebbe che ci sono cose che non dovrebbero esserci (forse anche nocive).
L’inchiesta sembra fermarsi qui ma all’improvviso c’è un’accelerazione: Gesenu subisce un’interdittiva antimafia e viene posta sotto sequestro una parte di discarica, una parte di bosco ed una parte del torrente che scorre sotto la discarica. Si comincia a parlare di una possibile truffa, dello smaltimento di percolato non corretto e di traffici illeciti di rifiuti speciali.
Tutti pensano che siamo alla fine ma al peggio non c’è mai fine. Arriva una seconda interdittiva antimafia per Ecoimpianti (una controllata sarda) ed una terza interdittiva a Gest (che ha vinto l’appalto per la gestione dei rifiuti dell’Ati 2 Umbria).
L’ultima notizia è che sembra ci siano indagini perché, dopo i rapporti con Cosa Nostra, ci sarebbero stati rapporti anche con la Camorra.
Se solo un terzo di tutte queste indagini fossero vero ci troveremmo di fronte alla peggior gestione dei rifiuti in Italia.


Umbria verso Rifiuti Zero 

CS - RIFIUTI ZERO: L’UNICA SOLUZIONE





In Umbria la raccolta differenziata (RD) aumenta ma nelle discariche si portano sempre più rifiuti, nel compost ci finisce di tutto, le discariche sono causa di inquinamento e multe della Comunità Europea. Se ne deduce che la gestione dei rifiuti in Umbria è completamente sbagliata, infatti, mentre in tutta Italia con l’aumentare della RD le tariffe diminuiscono da noi accade il contrario, allora, forse, i dati della RD non rispondono al vero.
Questo, e tanto altro, è quanto i comitati umbri sostengono da decenni ed è anche il motivo per cui il Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero non è stupito per le recenti notizie relative all’indagine su Gesenu e Tsa.
Tanto per fare un esempio nel 2013 nell’Ati 2 (Perugia, comuni del Lago, assisano, tuderte) la RD dell’umido rappresentava il 42% della RD totale. A Pietramelina il 56% di questo umido veniva scartato e tornava in discarica. Quindi il comune di Perugia riesce a riciclare solo il 37% del 59% di RD. A questo potremmo aggiungere che nell’impianto di Ponte Rio il 39% della RD multi materiale (plastica, vetro e metalli) diventa scarto il che praticamente dimezza la percentuale della RD dichiarata.
Ulteriori conferme di quanto diciamo siamo sicuri che verranno dalle indagini dalla magistratura. Quello che è incredibile è vedere gli Amministratori umbri commentare questi fatti come se solo ora cominciassero a capire quanto stava accadendo sotto i loro occhi.
C’è però una cosa che non sembra abbiano ancora capito: questa non è solo un’indagine sulle presunte malefatte di Gesenu e Tsa ma è il verdetto che condanna la politica umbra sulla gestione dei rifiuti. Una politica troppo spesso più vicina al gestore  che ai cittadini, una politica che troppo spesso ha preferito le scorciatoie che nella gestione dei rifiuti, come stiamo vedendo, non portano lontano. Cosa dire, poi, degli impianti di trattamento per l’umido che stanno sorgendo in Umbria? Sono dimensionati per 370.000 tonnellate circa di potenzialità contro una produzione regionale di circa 100.000 tonnellate. Sarà un ulteriore regalo ai soliti noti che faranno arrivare rifiuti da fuori regione con altissimi guadagni e con tanti disagi per i cittadini?
Invece è proprio adesso il momento di un vero cambio di passo. Quando all’inizio di quest’anno contestavamo l’adeguamento del Piano Regionale dei Rifiuti la regione, con una certa dose di arroganza, non l’ha nemmeno portato in partecipazione. La verità è che in Umbria non serve un adeguamento di piano ma un nuovo Piano che partendo dalla strategia Rifiuti Zero punti all’azzeramento dei rifiuti da smaltire, non porti inquinamento e crei nuovi posti di lavoro.
Un sogno? No. Ormai ci sono realtà molto vicine a questo obiettivo e l’Umbria potrebbe seguirle, magari partendo dalla bozza di Piano che il nostro Coordinamento aveva lasciato all’allora Assessore Rometti, più di tre anni fa, e che è rimasto in un cassetto (o è finito nella raccolta differenziata della carta) senza che ci sia mai stata una risposta.
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero