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Stirati, Sindaco di Gubbio, ha firmato la petizione per la nostra proposta del piano regionale dei rifiuti.

Gubbio con la sua, ha raccolto 1475 firme!







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Comunicato stampa: “RIFIUTI: PIANO D’AMBITO e CICLO VIRTUOSO, QUALI PROSPETTIVE”



L’appuntamento è per il 22 settembre 2018 ore 15,30 presso la Sala Polimnia
del Park Hotel di Ponte S. Giovanni dove si parlerà di
“RIFIUTI: PIANO D’AMBITO e CICLO VIRTUOSO, QUALI PROSPETTIVE”
L’Umbria ha costituito un altro soggetto, l’AURI, che riunisce i 92 comuni umbri
e che si è dotato del Preliminare del Piano d’Ambito che gerarchicamente
dovrebbe rispettare il Piano Regionale vigente. E’ così? Cercheremo risposte a
questa domanda, ma soprattutto ci chiederemo il motivo per cui una regione
così piccola non riesce ad avere una gestione virtuosa dei rifiuti scaricando
tutte le inefficienze e inadeguatezze, dei soggetti responsabili ai vari livelli,
sulle bollette che i cittadini pagano tra le più care d’Italia.
Non ci limiteremo ad illustrare le criticità, già abbondantemente evidenziate in
numerose occasioni, ma cercheremo di capire se c’è una volontà di
intraprendere finalmente la strada più virtuosa per avere finalmente un servizio
efficiente, efficace ed equamente retribuito osservando anche le buone pratiche
già sperimentate in altre realtà.
Come dimostra il programma allegato non sarà una chiacchierata tra noi
perché abbiamo invitato relatori di grande spessore ed esperienza in materia e
che fin da ora ringraziamo per la disponibilità dimostrata insieme a tutte le
figure istituzionali, invitate, che vorranno intervenire a chiarire i dubbi che i
cittadini vorranno sollevare.




--
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero

http://rifiutizeroumbria.blogspot.it/
Ass.“Un’altra Gubbio”-ATESU-AzioneCivile Umbria-CSA Altotevere-Circolo culturale “Primo Maggio”-Com.Belladanza,C.Castello-Comitato Deruta 26 Settembre-Com.Inceneritorizero,Umbria-Com.Mulini di Fortebraccio-Com.NO INCENERITORI,Tr-Com.Rifiuti Zero Spoleto-CREU-Decrescitafelice PG-Ecologicpoint,Tr-Gruppo Ecologista "Il Riccio"-Ideazioni Civiche,Pg-Medici per l’Ambiente Italia,Umbria-Movimento Difesa del Cittadino,Pg-Movimento 5 Stelle Umbria-Osservatorio Borgo Giglione-WWF Umbria-Unione di scopo





RACCOLTA DIFFERENZIATA, BUGIE E VERITA' - Venerdi 20 maggio - Ore 21 - Mercato Coperto - Piazza Filippo Silvestri, Bevagna (PG)

RACCOLTA DIFFERENZIATA, BUGIE E VERITA'


Perché paghiamo tanto?

Perché nonostante i dati propagandati dal Comune la TARI non diminuisce?

Come pagare meno?


I rifiuti sono risorse non un business!


Intervengono:

Emma Di Filippo, candidata portavoce Sindaco M5S, comune di Bevagna

Maria Grazia Carbonari, portavoce M5S in Consiglio regionale dell'Umbria

Roberto Pellegrino, Presidente Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero

Marco Montanucci, Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero


Diretta Streaming dell'evento su https://youtu.be/S9OiHtl36fI


Movimento 5 Stelle Bevagna

RACCOLTA DIFFERENZIATA, BUGIE E VERITA' - Venerdi 20 maggio - ore 21 - Mercato Coperto - Piazza Filippo Silvestri, Bevagna (PG)

RACCOLTA DIFFERENZIATA, BUGIE E VERITA'

Perché paghiamo tanto?
Perché nonostante i dati propagandati dal Comune la TARI non diminuisce?
Come pagare meno?

I rifiuti sono risorse non un business!

Intervengono:
Emma Di Filippo, candidata portavoce Sindaco M5S, comune di Bevagna
Maria Grazia Carbonari, portavoce M5S in Consiglio regionale dell'Umbria
Roberto Pellegrino, Presidente Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
Marco Montanucci, Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero

Diretta Streaming dell'evento su https://youtu.be/S9OiHtl36fI

Movimento 5 Stelle Bevagna

Raccolta differenziata, bugie e verità - Sabato 7 maggio - Sala Boccarini, presso "Chiostro San Franceso" - Amelia (TR)


Assemblea pubblica:
Sabato 07 Maggio 2016 ore 16,30
Sala Boccarini, Presso il "Chiostro di S. Francesco"
Interverranno:
Gianfranco Chieruzzi: candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle
Andrea Liberati: consigliere regionale
Thomas de Luca: Consigliere al Comune di Terni
Roberto Pellegrino: Presidente Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
Marco Montanucci: Comitato Inceneritori Zero


Movimento 5 Stelle Amelia

Raccolta differenziata, bugie e verità - Sabato 7 maggio - Sala Boccarini, presso "Chiostro San Franceso" - Amelia (TR)



Assemblea pubblica:
Sabato 07 Maggio 2016 ore 16,30
Sala Boccarini, Presso il "Chiostro di S. Francesco"
Interverranno:
Gianfranco Chieruzzi: candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle
Andrea Liberati: consigliere regionale
Thomas de Luca: Consigliere al Comune di Terni
Roberto Pellegrino: Presidente Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
Marco Montanucci: Comitato Inceneritori Zero


Movimento 5 Stelle Amelia

Marco Montanucci: Tanta differenziata, ma poco riciclo - L'altrapagina - febbraio 2016.

fonte: l'altrapagina.

Rifiuti, la giunta gioca a scaricabarile e intanto le discariche si riempiono

Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
Mentre il PD umbro si interroga sulla definizione di “monnezza”, gli umbri che abitano in zona
discariche e inceneritori e cementifici, forse a causa di miasmi tossici e percolati vari, almeno su
questo punto, non hanno dubbi.
Ora sarebbe molto utile che il partito di governo regionale, una volta chiarita bene la definizione di
monnezza, intraprendesse con decisione la strada della raccolta differenziata col metodo porta a
porta, come annunciato all’ultima conferenza stampa, per raggiungere una raccolta differenziata
“non inferiore al 72,3% per l’anno 2018”. Ammesso che questo avvenga in tempi rapidi, sarebbe
interessante sapere fin da oggi come la giunta intenderà gestire sia il materiale raccolto in modo
differenziato (carta, organico, vetro, plastica, metallo) che quello indifferenziato.
Infatti, quello che ci preoccupa non poco sono le frasi mezze dette dall’assessore competente, tra una risatina sorniona e una spalluccia impertinente fatta al giornalista di turno.
Pare infatti che invece di massimizzare il recupero di materia, come peraltro indicato chiaramente dalle arcinote direttive europee, ci sarebbero in ballo quantitativi di rifiuti da incenerire probabilmente a Terni ACEA o in Toscana (non si capisce se differenziati, scarti della differenziata, indifferenziati tal quali o trasformati in CSS), quantitativi cioè che finirebbero in parte nei polmoni di cittadini sotto forma di veleni, e in parte in discarica sotto forma di ceneri (sperabilmente classificati come rifiuti speciali) 
Come CRURZ abbiamo chiesto un incontro con la presidente Marini proprio per conoscere questi
dettagli ma la presidente si è negata e ci ha invitato a parlare di rifiuti con l’assessore Fernanda
Cecchini. Quest’ultima non ha ancora ufficialmente risposto alla nostra richiesta, ma incontratala
“per caso” al convegno rifiuti del 5 febbraio scorso ci ha detto che ci riceverà solo dopo aver
smaltito le oltre 250 richieste precedenti alla nostra… e intanto le discariche si riempiono…

Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero

http://rifiutizeroumbria.blogspot.it/

Ass.“Un’altra Gubbio” - AzioneCivile Umbria - Circolo culturale “Primo Maggio” - Comitato Belladanza,Città di Castello - Comitato Deruta 26 Settembre - Comitato Inceneritorizero,Umbria - Comitato NO INCENERITORI,Tr - Comitato Rifiuti Zero Spoleto - Ecologicpoint, Tr - Ideazioni Civiche,Pg - Medici per l’Ambiente Italia,Umbria - Movimento Difesa del Cittadino,Pg - Movimento 5 Stelle - Orvieto Civica - Osservatorio Borgo Giglione - WWF Perugia

Caso Gesenu: ASM acquisti quote soggette ad interdittiva


Un consorzio di società pubbliche come gestore unico della raccolta e del recupero dei rifiuti in Umbria. Il modello Contarina applicato al nuovo assetto dell’AURI e del gestore unico, come braccio operativo di un nuovo piano regionale Rifiuti Zero per rilanciare l’economia e risolvere definitivamente il problema dei rifiuti. Una regione di 900mila abitanti. Le aziende di proprietà dei comuni ci sono: Gesenu, Vus, Asm, Sogepu, Tsa, Sia, Esa.
Questa la proposta del M5S che può partire da un intervento diretto dell’ASM Terni SpA, società al 100% di proprietà del Comune di Terni, attraverso la rilevazione delle quote private di GESENU oggi soggette ad interdittiva antimafia.
Terni e Perugia insieme per vincere il derby della legalità, della salute e della crisi.
Una umbrian way of life estranea alle logiche di spartizione del territorio nazionale da parte delle multiutility, ad oggi unico sinonimo della discussione sulle macroregioni. L’Umbria si sottrae e guarda alla qualità dei servizi, alla possibilità di abbattere drasticamente le tariffe e sviluppare piattaforme di materie prime seconde a basso costo: rilanciare piccole e medie imprese e l’industria manifatturiera per centinaia di nuovi posti di lavoro.
Oggi se esiste una “EMERGENZA RIFIUTI” in Umbria, di sicuro è l’inerzia degli Enti pubblici che prima dovevano controllare e non l’hanno fatto e che ora lasciano GESENU in preda a possibili appetiti di organizzazioni criminali che hanno fatto del traffico illecito di rifiuti il loro Core Business. Le pressioni fatte e l’ottenimento dell’autorizzazione a mandare avanti il fantasmagorico bioreattore di Borgo Giglione sono l’ennesima prova di come solo un cambio radicale di paradigma possa salvare l’Umbria dall’ampliamento delle discariche, dagli inceneritori e dal CSS nei cementifici. La gestione pubblica non può condurre ad esempi virtuosi se ad essa non si applicano criteri meritocratici di selezione della classe dirigente e strumenti partecipativi che coinvolgano cittadini e lavoratori. Il MoVimento Cinque Stelle è oggi l’unico interlocutore politico credibile per un cambio di passo in questa direzione.
C’è una strana aria. Qualcuno vuole farci credere che quell’odor di mafie nella gestione dei servizi, certificato dalle varie interdittive, sia un fenomeno endogeno agli appalti pubblici, “dove ci sono i rifiuti c’è anche un po’ di mafia”. Questo è il pericolo numero uno per la comunità umbra: sottovalutare i fenomeni di penetrazione criminale, sempre più diffusi e confermati, da ultimo, dalla relazione della Direzione distrettuale antimafia e arrendersi all’idea che la permeabilità alle infiltrazioni mafiose sia una sorta di “normalità” alla quale abituarsi.
I portaVoce del M5S respingeranno con tutta la loro forza ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nei loro territori, senza se e senza ma, a prescindere da ogni calcolo di convenienza politica o protagonismo territoriale. E si opporranno anche a qualsiasi tentativo di conquista da parte dei grandi gruppi economici operanti nella gestione dei rifiuti, pronti a conquistarsi senza neppure passare da una gara pubblica una partita da 140 milioni di euro l’anno; tanto vale la gestione dei rifiuti nella nostra regione. Questo è il nuovo corso M5S.

Andrea LiberatiConsigliere regionale M5S Umbria
Cristina RosettiConsigliere comunale M5S Perugia
Thomas De LucaConsigliere comunale M5S Terni
Simone MorettiConsigliere comunale M5S Trevi
Stefania TroianiConsigliere comunale M5S Gualdo Tadino
Gruppo consiliare M5S Gubbio
Andrea TaddeiConsigliere comunale M5S San Giustino
Paola CerchiceConsigliere comunale M5S Spello
Valentina PigliapocoConsigliere comunale M5S Umbertide
Ilaria GabrielliConsigliere comunale M5S Città della Pieve

fonte: http://www.m5sumbria.it

Galletti, su inceneritori buona intesa con regioni - Marini, piano positivo per intese interregionali

Inceneritore Acerra (Archivio) © ANSA
"Abbiamo raggiunto un buon risultato, abbiamo avuto tutti pareri favorevoli, tranne due regioni, la Lombardia e la Campania, che hanno espresso parere negativo. Non era un passaggio facile. L'applicazione dell'articolo 35 dello Sblocca Italia rompe di fatto il principio dell'autosufficienza, dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale e si crea una rete di smaltimento dei rifiuti a livello nazionale. Questo ci aiuta molto ad impostare un lavoro serio per lo smaltimento dei rifiuti e ci serve anche per contrastare le infrazioni comunitarie a cui l'Italia è sottoposta in questo momento". Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti al termine della Conferenza Stato-Regioni, in cui è stata siglata un'intesa in tema di inceneritori regionali.

"Il piano prevede un aggiornamento annuale che tenga conto, oltre ad altre cose, anche dei piani di smaltimento regionali", ha aggiunto Galletti. "E' chiaro, e lo voglio dire con molta previsione, che questo piano parte dal presupposto che tutte le regioni arrivino al raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Europa, quindi che tutte le regioni arrivino al 65% di raccolta differenziata e che tutte colgano gli obiettivi di produzione dei rifiuti del 10%; fatto questo conteggio - ha concluso - si individua ancora la necessità, del Paese in questo caso, di incenerimento, che equivale a 8 termovalorizzatori".

Marini, piano positivo per intese interregionali
"Il piano è positivo perché rende possibili gli accordi interregionali che subordinano la realizzazione dell'impiantistica a questo, e quindi per quanto riguarda la nostra regione era ciò che auspicavamo. Noi infatti abbiamo iniziato un lavoro su questo aspetto, attraverso il piano regionale dei rifiuti e anche attraverso una integrazione con la regione Toscana, e quindi volevamo un'impiantistica che fosse misurata anche su questo sforzo di raccolta differenziata e di buone pratiche che stiamo mettendo in campo". Così la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, ha commentato l'intesa sottoscritta sugli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilabili. "Quindi vuol dire che grazie a queste intese interregionali - ha sottolineato - riusciremo a dimostrare che tutto il fabbisogno viene smaltito e quindi non c'è bisogno di nuova impiantistica".
segue qui

fonte: www.ansa.it

Sblocca Italia e rifiuti: l’Umbria vota sì



La presidente Catiuscia Marini: «Il Governo ha accolto la richiesta delle Regioni di tener conto di accordi interregionali»

 

A dare l’annuncio è stato il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti. Tutte le Regioni, ha detto Galletti, «hanno detto sì, tranne Lombardia e Campania, alle norme dell’articolo 35 dello Sblocca Italia, nella parte riguardante la realizzazione di una rete nazionale di termovalorizzatori che copra il fabbisogno delle Regioni ancora scoperte in relazione al trattamento dei rifiuti».
L’Umbria approva La cosa, c’è da scommetterci provocherà nuove alzate di scudi da parte degli ambientalisti, anche se la versione offerta dalla presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini è improntata alla positività: «Il Governo ha accolto la richiesta delle Regioni di tener conto di accordi interregionali per la valutazione della nuova impiantistica di termovalorizzazione e questa condizione positiva che è stata richiesta con forza dall’Umbria permetterà alla nostra Regione di portare avanti l’attuazione del Piano di rifiuti, accelerando ancor più la raccolta differenziata, arrivando così al superamento delle discariche».
La Toscana La presidente, poi, spiega che «in questa direzione sarà importante la definizione di accordi con la Regione Toscana con la quale già oggi su questo tema esiste una positiva collaborazione. Il risultato raggiunto impone un atteggiamento concreto e collaborativo delle amministrazioni comunali affinché gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dal Piano si realizzino concretamente».
Il ministro Per il ministro Galletti, comunque, «abbiamo raggiunto un buon risultato con questo articolo si rompe il principio dell’autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale e si crea una rete unica di smaltimento a livello nazionale. Questo ci aiuta molto ad impostare un lavoro serio e ci serve anche per contrastare le infrazioni comunitarie cui l’Italia è esposta».

Qui di seguito l'intervista rilasciata dalla Presidente Marini lo scorso gennaio

Umbria e piano regionale rifiuti, Marini: «Differenziato al 70% entro due anni»



fonte: http://www.umbriaon.it

 

La Regione Umbria vuole incrementare la raccolta differenziata… Fa sul serio?

Logo Osservatorio Borgogiglione
La Giunta Regionale ha finalmente approvato “Misure per accelerare l’incremento della raccolta differenziata”: una prima risposta alle richieste di cambio di passo avanzate da tempo da quest’Osservatorio insieme a tanti comitati e associazioni che si battono per una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti anche in Umbria.
Il limite della Delibera sta nella mancanza di finanziamenti adeguati a sostenere i Comuni più in difficoltà (o più pigri). Non basta infatti fare la voce grossa, in questi casi…
Già l’Adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, un anno fa, ammetteva che “Gli obiettivi [di Raccolta Differenziata] posti dal vigente Piano Regionale non sono stati ancora raggiunti nonostante il differimento delle tempistiche per il loro conseguimento sancito dalla L.R. 4 aprile 2014 n.5; si ricorda come con tale legge siano state differite rispettivamente al 2014 e 2015 le tempistiche per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata del 50% e del 65% già fissate dalla L.R. 11/2009 al 2010 e al 2012”.
Ora i vertici regionali scaricano le responsabilità sugli amministratori dei Comuni; ma l’impegno della Regione quale sarà? Restiamo in attesa di un seguito, che dovrebbe arrivare a giorni.
In caso contrario, potremmo pensare che si tratti solo di un’ulteriore dilazione dei termini, dal 2015 al 2016, di quel famoso 65% di RD richiesto dalla legge!
A noi i giochini non ci appassionano più, e nemmeno le statistiche vuote: se non si implementano gli impianti di recupero e riciclo, se poi gran parte dei rifiuti finisce comunque in discarica o agli inceneritori, come convincere i cittadini che la raccolta differenziata serve davvero?
Bene fa la giunta regionale a promuovere la tariffazione puntuale e la quantificazione dei rifiuti effettivamente conferiti dagli utenti (paga meno chi meno rifiuta!).
Su questi buoni propositi noi con i cittadini vigileremo…
Osservatorio Borgogiglione

NO CSS, PIU' RACCOLTA DIFFERENZIATA DI QUALITA'

Il Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero (CRURZ) apprezza la recente decisione della giunta regionale di anticipare il raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata. Tuttavia esprime preoccupazione che nell’adeguamento del piano regionale gestione rifiuti si preveda di trasformare gli impianti di selezione e trattamento meccanico biologico già esistenti in Umbria in impianti di produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario) invece di aggiornarli per renderli in grado di recuperare ulteriore materia da riciclare e diminuire così la nostra bolletta dei rifiuti che ora è tra le più care d'Italia. La scelta di puntare alla produzione di CSS è in contrasto con la necessità di massimizzare il recupero di materia e di portare la Raccolta Differenziata a percentuali maggiori dell'85%, percentuali già raggiunte dalle più virtuose realtà italiane. Solo così infatti è possibile minimizzare il ricorso alle discariche e nel contempo rispettare le indicazioni europee per una economia circolare. Quindi auspichiamo una più radicale e partecipata revisione del piano regionale rifiuti anche alla luce delle interdittive antimafia che hanno colpito alcuni dei principali gestori umbri.

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Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero


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Umbria: «’Rifiuti Zero’ non è un’utopia»

Bocciato il piano regionale: «Se la differenziata oggi non funziona è perché viene fatta dalle stesse aziende che gestiscono le discariche»

 

 

 

 

 

 

L’obiettivo rifiuti zero non è un’utopia. Ne sono convinti i rappresentanti del coordinamento – che non a caso si chiama Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero – da qualche giorno riuniti in una vera e propria associazione e che sabato hanno presentato a cittadini, istituzioni e forze politiche la loro proposta per far uscire l’Umbria dal pantano in cui sembra essere finita.
‘Una nuova fase’ Interdittive antimafia, discariche ormai al colmo della capienza, scarti industriali e un territorio inquinato da nord a sud, sono questi alcuni punti che, per il coordinamento regionale Umbria Rifiuti Zero, hanno sancito il fallimento del piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel 2009 ma tuttora in vigore. Un futuro sostenibile, però, sembra ancora possibile. Così il coordinamento ha deciso di porsi come ‘consulente’, un valido interlocutore per le istituzioni regionali – anche alla luce del ‘botta e risposta’ tra Regione e Comitato ‘No inceneritori’ – per l’avvio di una nuova fase nella gestione dei rifiuti. Una nuova fase auspicata anche dal direttore generale Arpa Umbria Walter Ganapini, che si è detto pronto a scrivere il nuovo piano regionale in chiave ‘rifiuti zero’, anche avvalendosi della collaborazione dei comitati che da anni si battono per una gestione più economica e salubre. Per questo all’incontro era stata invitata anche la presidente della regione Catiuscia Marini che, però, non si è presentata.
L’INTERVISTA A ROBERTO PELLEGRINO – IL VIDEO
‘Rifiuti zero’  Chiamarli rifiuti è già un errore. «Sì, perché da quando c’è la direttiva sui rifiuti dell’Unione europea, la 98 del 2008, recepita in Italia con decreto legislativo del 2010, si deve abbandonare il termine rifiuto in favore del concetto di ‘materie seconde’. Che, di per sé, rappresenta già un’opportunità». Esordisce così Roberto Pellegrino, chimico e biologo dell’università degli Studi di Perugia e presidente dell’associazione, spiegando il nocciolo della strategia ‘Rifiuti zero’, un processo virtuoso che tende ad annullare i rifiuti da smaltire in discarica o negli inceneritori.
Il piano regionale Per il coordinamento l’attuale sistema di gestione ha evidenziato, nel tempo, numerose falle. E, soprattutto, ha fallito nel raggiungimento degli obiettivi previsti dallo stesso piano regionale, legge a tutti gli effetti. Entro il 2012 la raccolta differenziata sarebbe dovuta arrivare al 65% mentre i dati del 2014 si fermano al 52%, dato che va poi analizzato nel dettaglio, per smaltire in discarica appena 60 mila tonnellate di rifiuti. Non solo, l’Umbria è la quarta regione d’Italia con costi totali più alti. «Questo perché – spiega ancora Pellegrino – anche se i rifiuti vengono raccolti e poi differenziati, non sappiamo dove smaltirli dal momento che non ci sono piattaforme di riciclo per la plastica, che quindi viene trasportata, a spese dei cittadini, fuori regione. Là dove ci sono, invece, come la vetreria di Piegaro, il prezzo per il vetro da riciclare corrisposto risulta troppo basso e quindi si preferisce trasportare il vetro fuori regione».
L’Umbria Dati alla mano, Pellegrino analizza tutti i punti deboli della regione, come quello dei costi. L’Umbria, infatti, in quanto a costi di gestione della raccolta differenziata più alti d’Italia, è seconda solo alla Sardegna. «Le regioni italiane che hanno una raccolta differenziata efficiente vedono anche diminuire, progressivamente, il totale di rifiuti prodotti da 550 kg a persona a 420. E la diminuzione è anche della spesa, con un risparmio sulla tariffa di circa cento euro pro capite perché si fa meno ricorso a inceneritori e discariche, tra i metodi più costosi di smaltimento» afferma ancora Pellegrino. Anche la raccolta differenziata è regolata da leggi ben precise. Si stima infatti che la RD con cassonetto stradale e tassa presuntiva porti a raggiungere un livello di differenziata del 38,7%, cifra che arriva al 66,3 se la raccolta avviene porta a porta. Con il metodo del porta a porta spinto con tariffa puntuale, cioè si paga solo quello che effettivamente va a finire in discarica, si può arrivare a un livello di differenziata del 76,7 per cento che può salire fino all’85 una volta che il sistema è messo a regime.
Scenari Applicata all’Umbria, questa strategia porterebbe a un livello di differenziata dell’80 per cento, con contestuale minore produzione di rifiuti, da 480 a 400 mila tonnellate, di cui solo 80 mila tonnellate in discarica e i 320 mila a RD. Il recupero di materia sarebbe del 91 % contro il 70% dell’attuale sistema e il risparmio sarebbe notevole per il cittadino, le istituzioni e l’ambiente. «Il motivo per cui la differenziata oggi non funziona – prosegue Pellegrino – è che a gestirla sono le stesse aziende che gestiscono le discariche. Perché mai dovrei spendere qualcosa in più per differenziare i rifiuti se guadagno dal loro arrivo nelle discariche?».
Perugia Forse, però, qualcosa inizia a muoversi. E’ il caso di Perugia, dove da gennaio 2016 è in fase di avvio la nuova differenziata spinta con tariffa puntuale. Secondo Pellegrino potrebbe dare ottimi risultati se organizzata bene, «ma prima andrebbe fatta nelle periferie, dove vive la maggior parte delle persone e, solo dopo, in centro storico. Ci sono buone possibilità che funzioni. Ci sono tanti metodi, non bisogna inventare nulla, basta solo adottare modelli che, già altrove, hanno manifestato efficienza e razionalità».

fonte: http://www.umbriaon.it

 

 

Conferenza stampa - Stato attuale e prospettive della gestione dei rifiuti in Umbria - Sabato 9 gennaio alle ore 11:00 - Sala della Partecipazione - Palazzo Cesaroni - Perugia.

Il conclamato fallimento del precedente piano regionale gestione rifiuti, le interdittive antimafia che hanno colpito alcuni dei gestori umbri, le discariche ormai al colmo della loro capienza, le centinaia di discariche abusive sparse nel territorio regionale, le attività industriali che producono scarti fortemente inquinanti per suolo, aria e acque, stanno portando l’Umbria all’emergenza rifiuti e al collasso ambientale.
E’ urgente l’adozione di un nuovo piano rifiuti, fortemente orientato alla Riduzione, Riuso, Riciclo della materia, che coincide con la strada maestra indicata dal recente piano d’azione per l’economia circolare della commissione europea.


https://www.facebook.com/events/908909385853714/ 



Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero


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Il conclamato fallimento del precedente piano regionale gestione rifiuti, le interdittive antimafia che hanno colpito alcuni dei gestori umbri, le discariche ormai al colmo della loro capienza, le centinaia di discariche abusive sparse nel territorio regionale, le attività industriali che producono scarti fortemente inquinanti per suolo, aria e acque, stanno portando l’Umbria all’emergenza rifiuti e al collasso ambientale.
E’ urgente l’adozione di un nuovo piano rifiuti, fortemente orientato alla Riduzione, Riuso, Riciclo della materia, che coincide con la strada maestra indicata dal recente piano d’azione per l’economia circolare della commissione europea.


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E’ urgente l’adozione di un nuovo piano rifiuti, fortemente orientato alla Riduzione, Riuso, Riciclo della materia, che coincide con la strada maestra indicata dal recente piano d’azione per l’economia circolare della commissione europea.


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