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“Inquinamento illustrato” per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente

Il collettivo artistico Ronin racconta le problematiche ambientali con una serie di immagini realizzate per l’SNPA




La Giornata mondiale dell’ambiente, istituita nel 1972 e celebrata ogni 5 giugno dal 1974, è lo strumento principale scelto dalle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza a livello globale della problematiche collegate alla protezione dell’ambiente. Negli anni si è focalizzata su temi diversi, come l’inquinamento marino, i cambiamenti climatici e il tema scelto per quest’anno è il ripristino degli ecosistemi.

Con l’occasione della giornata 2021, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente ha iniziato una collaborazione con il collettivo Ronin, un gruppo di artiste e artisti indipendenti presenti sull’intero territorio nazionale che ha realizzato una serie di illustrazioni legate alle questioni ambientali, con un occhio attento al tema portante dell’anno in corso.

Le 17 illustrazioni, selezionate dagli autori assieme alla redazione di AmbienteInforma, sono state raccolte in una galleria sulla pagina Facebook del collettivo e sono coperte dalla licenza Creative Commons CC BY-NC che consente la condivisione e il riuso delle immagini, esclusi i fini commerciali e citando il nome degli autori. I dettagli della licenza sono disponibili alla pagina https://creativecommons.org/licenses/?lang=it




fonte: www.snpambiente.it

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Fridays For Future Perugia: Il 5 giugno saremo in Piazza Italia a manifestare in occasione della giornata mondiale dell'ambiente




Al fine di evitare assembramenti e per facilitare il rispetto delle misure di sicurezza, non chiederemo di partecipare in presenza fisica ma di sostenere la manifestazione firmando la petizione che trovate al link in fondo 
👇🏼
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdCAFyvj5GQVchtTuzUAGItiM0L8e8khBqgOhi20ZKqWWR82Q/viewform?fbclid=IwAR16rS1ZXO5-sWmSrO_4NSwd_L-q0BzCLqB0PQVvS_pqAbnyqBA_1e9OaC4




Sostieni anche tu la manifestazione per la Giornata Mondiale dell'Ambiente!
In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente del 5 giugno 2020, come Fridays For Future Perugia abbiamo deciso di dedicare il nostro impegno in questa importante data al nostro territorio, l'Umbria e la città di Perugia, affinché le Istituzioni comprendano finalmente la necessità di affrontare, ognuno nelle sue competenze, la battaglia contro il cambiamento climatico. Lo facciamo ribadendo che l'unica strada possibile è un radicale cambiamento della politica attuale, con una strategia che preveda economia circolare, diritto alla mobilità alternativa, protezione e cura del verde, pianificazione ecologica, giustizia climatica e rispetto per l'ambiente.

Manifesteremo in Piazza Italia con tantissimi cartelli, evidenziando le esigenze che come popolazione, città e comunità abbiamo bisogno per affrontare una grande crisi che stiamo vivendo: quella climatica.

Al fine di evitare assembramenti vi chiediamo di supportare la manifestazione aderendo a distanza, firmando questa petizione, in modo tale che le persone che saranno fisicamente presenti vi possano rappresentare, come se foste realmente lì.

Tutti questi impegni possono essere mantenuti partendo dalla dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale da parte delle istituzioni e la richiesta di quest'ultima è stata di recente presentata sia nel Comune di Perugia che nella Regione Umbria.
La richiesta per il Comune di Perugia verrà discussa in Commissione Permanente mercoledì 3 giugno, data che attendiamo con ansia e sarà successivamente inviata alla valutazione del Consiglio Comunale a data da definirsi.
Per quanto riguarda la Regione Umbria, invece, la scorsa settimana in Consiglio Regionale, su richiesta della maggioranza, è stata rimandata nella Commissione competente la mozione in cui viene proposta la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale presentata dall'opposizione.

La dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale rappresenta un atto simbolico, ma importante, che impegna le istituzioni nella lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Non possiamo permettere che questo rinvio sia a tempo indeterminato, pretendiamo tempistiche certe nella discussione e nel ritorno in aula della mozione! Chiediamo inoltre che le azioni vengano messe in atto subito, senza perdere ulteriore tempo ad attendere che questa crisi ci investa con conseguenze non prevedibili.

Facciamo sentire la nostra voce alle istituzioni: tutti e tutte devono assumersi l'impegno di garantirci un futuro, a noi stessi ma anche alle prossime generazioni. Firmate anche voi la petizione e scendete virtualmente in piazza!


Fridays For Future Perugia



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Filmaker ma non solo. I ragazzi del concorso #arpaVideo fanno il carpooling e producono il sapone biologico per tutta la scuola















A suon di musica e di video, gli studenti delle scuole medie e superiori del Veneto hanno celebrato il 5 giugno scorso la Giornata mondiale dell’Ambiente al cinema Porto Astra di Padova. L’occasione è stata la premiazione del concorso #arpaVideo a cui hanno partecipato 800 studenti. Tra i premi in palio le pubblicazioni Arpav sul cinema e l’ambiente e le telecamere Gopro per fare video in movimento.
I ragazzi hanno dimostrato una grande attenzione ai temi ambientali e, oltre a realizzare I video, come previsto dal concorso, hanno sperimentato azioni quotidiane per migliorare l’ambiente ad esempio si sono esercitati con il carpooling, di cui hanno fatto un video tutorial, e hanno prodotto un sapone biologico. Le categorie in gara erano due: scuole secondarie di primo grado e di secondo grado. Si sono conquistati il primo posto per le scuole di primo grado, i ragazzi della scuola paritaria di Vittorio Veneto (TV) “San Giovanna d’Arco” che hanno realizzato un video sul carpooling intitolato “Car pooling tutorial”. Attività che hanno effettivamente svolto durante l’anno organizzandosi per andare a scuola a piedi o condividendo le auto. Invece al primo posto nella categoria delle scuole di secondo grado l’Istituto tecnico Don Bosco di Mogliano Veneto (TV) con il video “Ripuliamo il sapone”. Anche in questo caso è stata sperimentata in classe una vera e propria attività sostenibile iniziata con l’analisi chimica delle acque di un fiume e conclusa con la realizzazione del sapone ecologico “Astori” distribuito in tutta la scuola.


Gli altri premiati categoria scuole secondarie di primo grado:
2^ posto alla “Scuola G.B.Cima” di Conegliano, 3^ alla “Venezze” di Rovigo, 4^ alla “Grava” di Conegliano (TV).
Nella categoria secondarie di secondo grado:
2^posto a “IPS Garbin” di Schio (VI), 3^ “Liceo artistico Guggenheim” di Venezia, 4^ al “Liceo scientifico E.Fermi” di Padova.
La mattinata è stata piena di musica, in vero stile Beat a richiamare lo slogan lanciato dall’ONU per la giornata ambientale del 2019 #BeatAirPollution. Gli studenti del Liceo Fermi di Padova hanno eseguito dal vivo la canzone “Unica e tua” dedicata al pianeta terra che ha ricevuto la menzione speciale ARPAV. Altra musica padovana all’inizio dell’evento con alcuni brani di The Crystal Bricks, gruppo rock padovano che in questi giorni sta partecipando alle finali nazionali di Sanremo Rock.  
L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e la Regione del Veneto.
I video premiati:

Carpooling tutorial
Ripuliamo il sapone
Unica e tua
fonte: http://www.snpambiente.it

Concorso per le scuole, un video per la Climate song




















Molte sono le iniziative di educazione ambientale che l’Agenzia ha avviato nel corso del tempo. Di recente, a seguito della partecipazione all’evento internazionale di Climathon, tenutosi a Torino ad ottobre 2018, Arpa Piemonte e l’Istituto Comprensivo Novi Ligure 3, nell’ambito del progetto Musica d’Ambiente, per sensibilizzare sul fenomeno dei cambiamenti climatici hanno composto e registrato la Climate song.
Arpa Piemonte con Città di Torino, Città di Casale Monferrato, Earth Day Italia, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte promuovono il concorso Un video per la Climate song  il concorso, promosso e sostenuto a livello nazionale dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur). Destinatari sono gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado chiamati a realizzare un videoclip di accompagnamento al brano musicale.
I videoclip (in formato “*Avi” oppure “*Mp4”) dovranno essere inviati all’indirizzo musicadambiente@arpa.piemonte.it entro venerdì 10 maggio. Ogni scuola può partecipare con un singolo video. Nel messaggio di invio dovranno essere indicati: nome di un docente di riferimento, mail, cellulare, nome istituto comprensivo, scuola e relativo indirizzo. 
Dovrà essere dichiarato che il video viene ceduto espressamente per il concorso e, se dovuto, allegata una nota valida ai fini della tutela della privacy di eventuali soggetti ripresi. 
La comunicazione del vincitore avverrà il 5 giugno, giornata mondiale dell’ambiente. 
Saranno selezionati due lavori, uno per grado di scuola; il primo classificato diventerà video ufficiale della Climate song e verrà divulgato e promosso su tutti i siti istituzionali dei partner, nonché inviato unitamente al brano alle principali emittenti radiofoniche e proposto negli eventi istituzionali promossi dai partner. 
Per quanto possibile, verrà comunque data evidenza a tutti i lavori inviati.
fonte: http://www.snpambiente.it

5 giugno. Giornata mondiale dell’ambiente: lotta alla plastica

















Il 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente ed è considerata la giornata più importante delle Nazioni Unite per incoraggiare la consapevolezza e l’azione a livello mondiale per la protezione del nostro ambiente. Per questo motivo AmbienteInforma esce eccezionalmente oggi.
La giornata mondiale dell’ambiente è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ogni anno l’ONU sceglie un tema particolarmente pressante e per il 2018 è stato individuata la lotta alla plastica monouso. Lo slogan scelto è Beat Plastic Pollution. If you can’t reuse it, refuse it.
L’idea di fondo è di istituire il “giorno della gente” per fare qualcosa per prendersi cura della Terra. Quel “qualcosa” può essere focalizzato localmente, a livello nazionale o globale; può essere un’azione di un solo individuo o coinvolgere una moltitudine di persone. Ognuno è libero di scegliere l’importante è agire.
Il tema scelto è forse uno dei più urgenti e preoccupanti degli ultimi anni e riguarda l’inquinamento dei mari e degli oceani, messi sempre più a dura prova dalla plastica. Come ha messo in evidenza l’Unep, ogni anno vengono riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici e questi non fanno che inquinare e distruggere tutti gli habitat sottomarini. L’acqua è una fonte di vita e in quanto tale deve essere trattata: il consumo di plastica non fa altro che devastare gli oceani e uccidere intere specie. Siamo tutti abituati ad utilizzare i sacchetti di plastica (che fortunatamente sono sempre più spesso sostituiti da quelli biodegradabili) ma non è solo questo il problema. Ogni minuto, nel mondo, vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata.

fonte: https://ambienteinforma-snpa.it

Imballaggi: fare di più con meno in tre mosse
























In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente (World Environment Day) che si celebra il 5 giugno vi proponiamo un vademecum da seguire nella vita di tutti i giorni per ridurre l’impatto degli imballaggi. Anche se il sistema economico è basato sul consumismo spinto e l’offerta di acquisto è impostata sul consumo “usa e getta” (in tutte le possibili sfumature), è possibile fare scelte di acquisto meno impattanti e ridurre il volume dei nostri rifiuti.
Tutti i beni dal ciclo di vita breve e quindi anche gli imballaggi, di qualunque materiale essi siano realizzati, hanno un forte impatto sull’ambiente. Nonostante alcuni materiali possiedano dei requisiti che li rendono ad una prima analisi meno impattanti rispetto ad altri, c’è una variabile importante da prendere in considerazione: le dimensioni del consumo. Se il consumo di una determinata risorsa da cui si ottiene uno specifico materiale assume valori “fuori controllo” i vantaggi ambientali teorici di un materiale possono risultare ridimensionati quando non annullati.
Cosi come ci ha insegnato la corsa ai biocarburanti, oppure il caso dell’olio di palma, l’origine rinnovabile delle materie prime non è di per sè una garanzia di miglioramento della sostenibilità complessiva. Quando il prelievo delle risorse, spinto dall’eccessiva domanda diventa sfruttamento intensivo, converte zone naturali ricche di biodiversità in piantagioni, non tiene più conto dei tempi di rigenerazione dei sistemi naturali, la cura diventa peggio della malattia. Anche quest’anno, la data in cui avremo esaurito il nostro budget annuale di risorse, arriverà un po’ prima, come ci ricorda il Global Footprint Network con  l’Overshoot Day.
I rifiuti con l’aumento della popolazione e la crescente urbanizzazione non possono che aumentare . Di pari passo aumentano un po’ ovunque anche i rifiuti da imballaggio e l’acquisto di alimenti confezionati e piatti pronti, senza che spesso ci siano dei sistemi di gestione dei rifiuti a valle in grado di valorizzarli.

CHE FARE?
La comunità scientifica che studia gli effetti del cambiamento climatico e delle opzioni a disposizione per rallentarlo, concorda sul fatto che serva un profondo cambiamento negli attuali stili di vita e di consumo.  Alle stesse conclusioni sta arrivando anche larga parte dell’opinione pubblica (vedi ad esempio l’esito dell’indagine Waste Watcher per l’Italia) che comincia a rendersi conto che una modifica dei nostri comportamenti avrebbe effetti importanti nella risoluzione di emergenze ambientali: dalla produzione di rifiuti a altre forme di inquinamento che vanno di pari passo con lo sfruttamento dell’ambiente e l’aumento delle emissioni complessive di gas ad effetto serra.

DEMATERIALIZZARE
La dematerializzazione ovvero eliminare o minimizzare  l’imballaggio – ma anche i beni – sfruttando i servizi che essi ci possono fornire senza possederli (economia della condivisione), è la strategia più


detergenti 


efficace per l’ambiente.  Tutti dobbiamo e possiamo dare un contributo attraverso le nostre scelte di consumo quotidiane anche ripensando le modalità di acquisto. Una parte consistente dei prodotti che compriamo con un imballaggio (o contenitore a perdere) potrebbe esserci fornita con un imballaggio riutilizzabile, o con ricarica, o alla spina. L’imballaggio più sostenibile è quello che non c’è. L’esempio più calzante è il cono del gelato edibile insieme al prodotto che contiene. Cominciamo a mangiare il gelato fuori casa senza coppette e cucchiaini usa e getta, di qualunque materiale essi siano fatti. Scegliamo prodotti a basso impatto di packaging come possono essere le saponette e i saponi da barba nel settore dei detergenti per la persona.
Per dematerializzare l’imballaggio usa e getta abbiamo a disposizione la strategia del riuso e quindi RI-Porta la Sporta, il sacchetto o il contenitore. Non c’è shopping che non possiamo fare servendoci di una borsa riutilizzabile da portare sempre con noi. Anche in occasione dei saldi non è il caso di prendere più buste di carta che restano semivuote. Se non abbiamo una borsa riutilizzabile con noi, cerchiamo di mettere più acquisti in un unico shopper.


RIUSARE, RIUSARE E ANCORA RIUSARE
Come abbiamo anticipato il riuso è una strategia importante che dobbiamo fare nostra al punto da ricondizionare i nostri gesti quotidiani che si sono assuefatti ad un consumo usa e getta. Dopo aver accuratamente evitato di prendere sacchetti monouso riutilizziamo più volte quelli che non abbiamo potuto fare a meno di prendere : dal sacchetto dei grissini a quelli del verduriere. Purtroppo l’opinione pubblica, poco informata su temi ambientali, tende a pensare che sprecare la carta sia “accettabile” perchè tanto viene riciclata. In realtà, anche se l’impatto complessivo dell’industria della carta sull’ambiente è maggiore con il consumo di cellulosa vergine, anche il riciclo della carta ha un impatto ambientale non trascurabile come tutti i cicli industriali. Per vederla dal lato dei rifiuti, a fronte di un chilo di carta da riciclo prodotta, si deve fare i conti con circa 300-500 grammi di fanghi e pulper da smaltire.

Per evitare di sprecare carta preziosa si possono utilizzare sacchetti in cotone lavabili ( ad esempio per il pane), oppure borse a rete in plastica per ortofrutta.
Mentre è complicato servirsi di contenitori riutilizzabili nei punti vendita della distribuzione organizzata, ma anche del commercio locale, le cose cambiano se si frequentano i negozi che vendono prodotti sfusi e/o alla spina che stanno aprendo qua e là. Putroppo questi negozi non sono diffusi quanto servirebbe. I comuni dovrebbero sostenere e promuovere la vendita di prodotti sfusi e a filiera corta per i benefici ambientali che ne derivano. Soprattutto per quanto riguarda il settore dei detergenti per la cura del corpo e della persona,  la vendita alla spina e in formula concentrata permette di evitare quantità importanti di contenitori di plastica usa e getta.


RICICLARE OVVERO FACILITARE IL RICICLO
Premesso che l’opzione ambientalmente preferibile è l’acquisto a zero o a minimo impatto da 



tappi 








imballaggio,  vediamo cosa possiamo fare come cittadini per favorire il riciclo degli imballaggi.  Anche se riciclare  è compito dell’industria e non dei cittadini, è importante conoscere quali sono gli imballaggi più facili da riciclare e quelli che non possono essere riciclati. Più semplice è l’imballaggio più facile è il riciclo. Per non andare troppo sul tecnico e rischiare di confondere, invece che chiarire, suggeriamo la lettura di altri articoli presenti su questo sito come da riferimenti a fondo pagina.

Semaforo verde gli imballaggi amici del riciclo
Bottiglie in PET trasparente o leggermente colorato, lattine, bottiglie in vetro, flaconi in plastica di dimensioni superiori ai 7cm, contenitori, buste e involucri di varie forme monomaterici, costituiti cioè da un solo materiale o carta, o plastica, o alluminio, ecc
Contenitori con tappi rimovibili, esistono ancora confezioni di spezie in vetro con tappi di plastica impossibili da rimuovere al punto che parrebbero essere progettati apposta per non essere riusati e per complicare il riciclo.


Semaforo da giallo a rosso per le altre tipologie

   


Non sono poche le tipologie di imballaggi che complicano o rendono impossibile il riciclo per come sono stati progettati. In alcuni casi il riciclo sarebbe tecnicamene possibile ma non avviene perché non si arriva a raccoglierne le quantità necessarie per rendere un eventuale riciclo economicamente sostenibile. Tra i casi più noti che i riciclatori lamentano, ci sono le bottiglie e contenitori con etichette coprenti o sleeve che, a seconda della tecnologia presente negli impianti possono essere riciclate con costi aggiuntivi o inviate a recupero energetico con le plastiche miste che hanno un basso valore post consumo. Qualora non fosse possibile evitarli si può provare a rimuove l’etichetta  prima di conferirli nella plastica.
Bottiglie in PET con colorazioni scure oppure bianche (trattate con additivi opacizzanti)  come il caso delle bottiglie usate per latticini. Per capire se si tratta di una 



 


bottiglia in PET o HDPE (polietilene ad alta densità) controllare il simbolo presente sulla bottiglia.
Imballaggi in multimateriale o poliaccoppiati, imballaggi formati da parti in materiali diversi ( vedi il barattolo della foto) e contenitori provvisti di tappi non rimovibili.



 


Anche le dimensioni degli imballaggi contano agli effetti del riciclo poichè negli impianti di selezione gli imballaggi di dimensioni inferiori ai 7cm come ad esempio i flaconcini di probiotici del banco frigo dei supermercati, o i tappi quando non avvitati alla bottiglia, finiscono nello scarto che va a recupero energetico.

Per saperne di più:
Meno rifiuti più risorse le 10 mosse
Riciclo, indietro tutta?
L’imballaggio del futuro non può che essere riutilizzabile

fonte: http://comunivirtuosi.org

Tutti i premiati di CinemAmbiente 2016: il cuore del pubblico va alle Babushke di Chernobyl

Tutti i premiati di CinemAmbiente 2016: il cuore del pubblico va alle Babushke di Chernobyl
Il 5 giugno, Giornata Mondiale dell'Ambiente, si è svolta la cerimonia di premiazione di CinemAmbiente. Tra i vincitori, che vi presentiamo divisi per categoria, il pubblico ha premiato “The Babushkas of Chernobyl”, film che racconta con un approccio positivo la vita nella dead zone radioattiva che circonda la centrale.
Una fiumana di gente in fila per entrare al Cinema Massimo già ore prima della cerimonia di chiusura del 19simo festival CinemAmbiente. Il successo di pubblico- composto da appassionati di cinema ambientale di nuova e vecchia data- è ormai tradizione, così come l'atmosfera trasudante cultura che si respira nei vicoli attorno alla Mole nei giorni dell'evento.
“Anche se sono passati pochi mesi siamo riusciti a comporre un programma ricco di film ed eventi a dimostrazione della vitalità del cinema ambientale che continua a crescere con film sempre più numerosi, maturi e interessanti. Anche il Festival si dimostra vitale e in grado di attrarre le grandi produzioni italiane e internazionali” ha dichiarato Gaetano Capizzi, direttore del festival. “Ho osservato la composizione del pubblico, e mi sembra interessante segnalare che vi erano moltissimi giovani. Questo è un segnale positivo che ci fa ben sperare per il futuro. Possiamo dire che c’è una generazione nuova che si è resa conto che i problemi ambientali sono decisivi”. Le presenze, comprensive delle manifestazioni collaterali, si sono aggirate intorno alle 27.000, di cui circa 15.000 in sala: un aumento di circa il 20% rispetto alla passata edizione.
E il 5 giugno, Giornata Mondiale dell'Ambiente, è giunta dunque l'ora di premiare i migliori film in concorso. Come ogni anno, il Pubblico ha avuto la possibilità di esprimere la propria preferenza nei confronti del documentario internazionale che più lo ha entusiasmato o fatto riflettere. In questo CinemAmbiente 2016, nel trentennale della tragedia di Chernobyl, il riconoscimento è andato a “The Babushkas Of Chernobyl” (“Le Babushke di Chernobyl”, USA 2015, 70’) di Anne Bogart e Holly Morris. Il documentario racconta la strenua resistenza delle donne (le babushkas appunto, termine che in russo indica le nonne o, per estensione, le donne anziane), che caparbiamente e contro ogni divieto o raccomandazione, sono tornate a vivere nella loro amata terra d'origine. Si tratta della cosiddetta dead o exclusion zone che circonda l'ormai celeberrima centrale, teatro dello scoppio dell'altrettanto famoso reattore nel 1986. Qui trascorrono scanzonate, tra le radiazioni, gli anni che restano loro da vivere.
L'approccio originale del documentario gli è valso il plauso delle più autorevoli testate a livello mondiale. Nelle sale del Cinema Massimo i commenti raccolti non sono stati più avari di complimenti. “Film entusiasmante e sorprendente perché sebbene le premesse fossero angoscianti riesce a far emergere la speranza e la voglia di vivere di chi testardamente continua ad abitare la propria terra” ha affermato uno spettatore dopo la visione del lungometraggio.
Per quel che riguarda le altre sezioni, indichiamo qui di seguito il palmares completo di categorie e motivazioni: buona lettura e... buona futura, consapevole visione.
CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI
WHEN TWO WORLDS COLLIDE (Perù, 2016, 100’) di Heidi Brandenburg e Mathew Orzel
Motivazione:
Per la miscela di tecniche drammaturgiche che includono uno sviluppo narrativo in un arco di tempo molto ampio, una ricchissima ricerca di archivio e uno sguardo intimo sul protagonista e per l’approfondimento di un argomento specifico per una comunità locale che ha rilevanza su scala globale.
CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI
ATTRAVERSO LE ALPI (Italia , 2016, 80') di Giancarlo Bertalero e Filippo Ciardi
Motivazione:
Il film racconta con un lungo lavoro di ricerca come il trasporto intermodale attraverso le Alpi sia un problema di cocente attualità. Una riflessione quindi sul rispetto del sistema alpino anche in relazione alle comunità che lì dimorano.
CONCORSO INTERNAZIONALE ONE HOUR
LA JEUNE FILLE ET LES TYPHONS (Francia, 2015, 52’) di Christoph Schwaiger
Motivazione:
Per la sua insolita protagonista, una ragazza che porta avanti la sua personale ricerca quale vittima dei cambiamenti climatici, dando una prospettiva di speranza a sé stessa ed al futuro della propria gente. Un film stimolante i cui contenuti raggiungono un pubblico vasto, anche giovane.
PREMIO FOOD SMART CITIES
BUGS (Danimarca, 2016, 76’) di Andreas Johnsen
Motivazione:
Per l’approccio creativo e divertente nella ricerca di ciò che tutti noi potremmo mangiare domani
PREMIO AMBIENTE E SOCIETÀ
GIURIA ARCOBALENO
LA LUNGA STRADA GIALLA (Italia, 2016 – 80’) di Christian Carmosino e Antonio Oliviero
Motivazione:
E’ un andare lento che mostra spaccati di vita quotidiana che possono essere colti solo all’andatura di un mulo. Forte è il contrasto fra i luoghi degli incontri e la freddezza della grande città.

MENZIONE SPECIALE LEGAMBIENTE
DEVIL COMES TO KOKO (Italia, 2015 – 49’) di Alfie Nze
Motivazione:
La migrazione dei popoli e delle risorse, il viaggio delle merci e dei rifiuti in un racconto che ci riguarda e che diffonde la terra dei fuochi come irresponsabilità dello sviluppo e accanimento del profitto. Europa e Africa che cercano una storia comune nello specchio delle date che rincorrono la colonia e la contemporaneità, nella conoscenza reciproca. L’Italia che alimenta l’interscambio nello studio e che esporta il peggio con la menzogna. Vari piani di racconto, testimonianze vere e libere, una ricerca dei fatti a volte complicata che tiene però il tempo della storia attuale e della sua condivisione con tutti noi.
MOVIES SAVE THE PLANET AWARD a Jacques Perrin.

fonte: http://www.nonsoloambiente.it

Giornata Mondiale dell’Ambiente

giornata mondiale dell'ambiente
Giornata Mondiale dell’Ambiente, è la giornata più importante dell’anno per chi ha un cuore green. Si celebra ogni anno il 5 giugno ed è una data importante in cui il mondo intero si dovrebbe fermare almeno un’oretta, anche se in un dì ce ne sono 24, a pensare alla sempre più pressante necessità di adottare misure efficaci per la protezione dell’ambiente. La Giornata Mondiale dell’Ambiente non riguarda solo i potenti; anche se è stata istituita dalle nazioni unite riguarda ciascuno di noi. L’ambiente è nostro: di chi se no?



Giornata Mondiale dell’Ambiente: quando ricorre
Il 5 giugno dal 1974 si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente: a istituirla è stata l’Assemblea Generale dell’ONU per concentrare le energie in particolare quel giorno di quasi estate in un capillare lavoro di sensibilizzazione dei cittadini su tutto ciò che fa soffrire l’ambiente. Sensibilizzare e anche far nascere azioni politiche sul filo della sostenibilità.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente ancora oggi è un punto di riferimento, non solo come data sul calendario, o nell’agenda dei potenti e dei meno potenti, ma anche per fare un punto della situazione e fissare nuovi obiettivi. Lì  a inizio giugno, quando il mondo intero sente odore di ferie ma per molti non sono ancora iniziate, a scuole appena o non ancora chiude, la Giornata Mondiale dell’Ambiente ci da i compiti delle vacanze lasciandoci tempo di riflettere nei mesi estivi su come stiamo agendo per salvaguardare e salvare l’ambiente in cui viviamo.
Sono oltre 100 i paesi che in tutto il mondo il 5 giugno rivolgono la propria attenzione al tema dell’anno. Ogni Giornata Mondiale dell’Ambiente ne ha uno proprio come ha anche un paese ospitante che per quel anno fa da fulcro alle iniziative. Anche se l’idea è la massima capillarità.

giornata mondiale dell'ambiente Giornata Mondiale dell’Ambiente: cosa si festeggia
Nella Giornata Mondiale dell’Ambiente si festeggia il fatto di avere ancora un ambiente da salvare e si deve prendere coscienza che non è un fatto dovuto e scontato bensì da proteggere e salvaguardare con massima attenzione. E investimenti, di tempo, di denaro, di parole, di passaparola.
Sia sul tema che per quel preciso anno fa da filo conduttore, e lega tutte le iniziative mondiali che si svolgono nella Giornata Mondiale dell’Ambiente, sia in generale su quelli che sono i principali problemi che ci affliggono lato green. Purtroppo sono ogni anno più o meno gli stessi, perché per decenni, “gattopardianamente”, si cambia per non cambiare mai.
Ma il 5 giugno arriva la Giornata Mondiale dell’Ambiente come opportunità per mettere un punto a capo. Lo può fare ogni Stato, ONG, e comitato regionale partecipando o organizzando iniziative o campagne per la giornata stessa ma anche pianificando azioni più durature. Chiedo troppo se dico “sterzate”rispetto alla propria linea di sostenibilità ambientale?

giornata mondiale dell'ambiente Giornata Mondiale dell’Ambiente: iniziative 2016
La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2016 ha come tema “Liberate il vostro istinto selvaggio per proteggere la vita”. Una sorta di grido di guerra, in senso positivo, se il nemico è tutto ciò che minaccia la salute dell’ambiente. In questo caso il riferimento al selvaggio manifesta la volontà di sottoporre all’attenzione del mondo intero il problema del commercio illecito delle specie selvatiche.
Il Paese ospitante e protagonista, associato al tema/motto del 2016,  è l’Angola. Chi ha visitato Expo Milano 2015 forse ricorda che era uno dei 2 Paesi dell’Africa presente sul decumano con un padiglione tutto sua, e all’interno grande spazio alla natura oltre che il messaggio legato al ruolo della donne, protagoniste di un dialogo positivo e portatrici di valori solidali e sostenibili.

giornata mondiale dell'ambiente Angola, animali selvatici, 100 e più Paesi in tutto il Mondo: e con questa Giornata Mondiale dell’Ambiente io cosa centro? Vi starete chiedendo.
L’idea con cui è stata creata questa come molte altre giornate mondiali è che ciascuno può fare qualcosa guardando il calendario e vedendo la data che corrisponde a una mission. Se il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’Ambiente, dal cittadino singolo, al quartiere cittadino o paesello, alla città dalla tal Regione all’Assemblea delle Nazioni Unite, ciascuno ha un ruolo.
E vorrei ricordare l’effetto virale. Se abbiamo una buona idea, nel nostro microcosmo, se replicata in ogni microcosmo del mondo, può diventare quel battito di farfalla che, invece che creare uragani, cambia la direzione del vento e delle politiche mondiali. Tornando all’edizione 2016 della Giornata Mondiale dell’Ambiente, possiamo iniziare a guardarci attorno se qualcuno ha già annunciato manifestazioni o iniziative. Oppure crearne una anche attingendo al sito ufficiale di questa ricorrenza.


giornata mondiale dell'ambiente Giornata Mondiale dell’Ambiente: sito ufficiale
La Giornata Mondiale dell’Ambiente ha il suo sito ufficiale che, oltre a fornire buone indicazioni su quanto si può fare, a chi scopre quasi il giorno stesso che il 5 giugno è importante, ha anche il dovere di tenere memoria di ciò che negli anni avviene. Nel bene e nel male.
Nel 2015 ad esempio, il sito della Giornata Mondiale dell’Ambiente racconta che ci sono state in totale 2.861 iniziative ufficialmente segnalate che hanno visto la partecipazione di oltre 1,26 milioni di persone, distribuire in tutto il mondo.
Per chi in questo 2016 vuole entrare nel conteggio mondiale c’è la possibilità di segnalare la propria attività in modo che possa essere inserita nella Carta della comunità della Giornata Mondiale dell’Ambiente innescando una reazione a catena per cui, pur di comparire, ciascuno si senta ispirato, si muova e non resti a guardare l’ennesima Giornata Mondiale dell’Ambiente che passa e va.

fonte: www.ideegreen.it/