Eco-ricette dal mondo contro lo spreco di bucce d’anguria

Anguria, cocomero, melone d’acqua, pasteca, zucca fettosa, sono questi alcuni dei nomi di uno dei frutti estivi per eccellenza, consumato soprattutto tra maggio e settembre. L’anguria è originaria del deserto di Kalahari, situato nell’Africa meridionale tra Botswana, Zimbabwe, Namibia e Sudafrica, e pare che gli Egizi ne fossero grandi coltivatori. La sue caratteristiche dissetanti e rinfrescanti vengono nominate anche nella Bibbia. In Europa giunge, probabilmente, intorno al XII secolo grazie agli Arabi e in Italia, a Lamezia Terme, nel 2010 è nata persino l’Accademia Nazionale dell’Anguria.
accademia nazionale anguria
Secondo la Fao nel 2011 i 20 paesi leader mondiali nella produzione dell’ anguria ne hanno prodotto circa 92,7 milioni di tonnellate, di cui il 75% la Cina, il 4,7 % la Turchia, il 3,5 % l’Iran e il 2,4 % il Brasile. “L’Italia si colloca all’undicesimo posto a livello mondiale per la produzione di angurie – spiega Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, intervistato lo scorso lugliodestinando alla coltivazione circa 20.000 ettari, di cui il 20% in Puglia”.
Una produzione ingente che a sua volta produce anche un notevole quantità di scarti alimentari, ovvero migliaia di chili buccia che nella maggior parte dei paesi del mondo viene buttata via. Cosa si può fare per evitarlo? Semplice, si può mangiare. Occorre solo sapere come. In Cina, per esempio, la buccia si salta in padella con olio d’oliva, aglio, peperoncino, scalogno, zucchero e rum. Oppure può essere cucinata per fare delle ottime zuppe insieme ad altre verdure. Negli Stati Uniti, invece, si “macera” in salamoia per poi cuocerla con zucchero, aceto, acqua e spezie. Successivamente viene conservata in barattoli di vetro per poi essere consumata dopo qualche mese. In Albania, infine, viene trasformata in “Gliko shalqiri” o “Liko shalqini” in linguaggio popolare, confettura o mostarda dolce che tradizionalmente veniva offerta agli ospiti.
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Poiché la buccia costituisce almeno un terzo del frutto stesso, gli esempi di eco-cucina sopracitati sono un ottimo modo contro lo spreco di questa parte, che, a sua volta, vanta benefici per salute: combatte i radicali liberi, aumenta la libido, aiuta a perdere peso. Per chi volesse cimentarsi, ecco un video della food blogger Lisa Casali che insegna in quattro minuti come fare una composta di buccia d’anguria. Per dare l’idea, il procedimento rispecchia in parte la ricetta albanese.

fonte: www.serr2014.it

La neve nera dell'Artico accelera lo scioglimento dei ghiacciai

  
"In Groenlandia gli scienziati guidati da Jason Box del Geological Survey of Denmark and Greenland hanno scoperto un'intera area ricoperta di "neve nera". Dopo aver trascorso l'estate nel Circolo Polare Artico gli studiosi hanno individuato una grande area completamente ricoperta da neve scura. "Ero davvero sorpreso", ha detto Box a Slate.com non nascondendo la sua preoccupazione. L'area, a 67 gradi latitudine nord, a 1.010 metri sul livello del mare, mostrava buche profonde da mezzo metro fino a un metro con polvere e detriti scuri, chiamati crioconite, detriti trasportati dal vento, provenienti da deserti, incendi, centrali a carbone e motori diesel. Insomma, anche se il fenomeno non è certo sconosciuto in Groenlandia, "il ghiaccio quest'anno non era un po' scuro, era decisamente scuro", ha commentato Box sottolineando di non aver "mai visto una cosa simile". Questo strato di scura fuliggine può essere una nuova minaccia per l'Artico perché riduce la riflettività del ghiaccio e lo fa sciogliere più rapidamente. Come membro del Servizio Geologico della Danimarca e della Groenlandia, Box ha viaggiato dalla Groenlandia alla sua casa a Copenaghen per rintracciare la fonte della fuliggine che sta accelerando la scomparsa dei ghiacciai. Uno studio che lo scienziato ha chiamato appunto "Neve scura"." segnalazione da Tzetze

Stop Diossine nella Conca - Terni - 11 ottobre 2014 - ore 15.30



LA MANIFESTAZIONE DELLL'11 OTTOBRE DOVRA' ESSERE UN MOMENTO SPARTIACQUE!
E' VERGOGNOSA LA CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE DA PARTE DELLE AGENZIE DI TUTELA DELLA SALUTE.
PRIMA LA COLPA DELLE DIOSSINE ALLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI NEGLI ORTI E NEI POLLAI, FACENDO FINTA CHE NON SIANO STATI FUNZIONANTI TRE INCENERITORI CON TUTTE LE ESPOSIZIONI ALLE EMISSIONI NOCIVE.
POI IL DECRETO SBLOCCA ITALIA DI RENZI CHE REGALERA' AI DUE INCENERITORI DI TERNI RIFIUTI DA TUTTA ITALIA....SE CE LA FARANNO!
L'UNICA BATTAGLIA CHE SI PERDE E' QUELLA CHE SI ABBANDONA!
SEMPRE NO INC!

Comitato No Inceneritori Terni

Il Comune ritira 4500 gamelle "sospette"

In via precauzionale già ieri i “lunch box” sostituiti con piatti usa e getta. L'assessore Nicolai: «Subito verifiche, ma comunque ne arriveranno di nuove»
Prima regola: prevenire. Anche se magari, alla fine, si dovesse rivelare un eccesso di zelo. È sulla base del principio di precauzione che il Comune di Vicenza, ieri mattina, ha disposto il ritiro di circa 4.500 “lunch box”, le gamelle per i pasti nelle mense scolastiche consegnate agli alunni delle scuole elementari della città e a una scuola media. La decisione è stata presa dall'assessorato alla Formazione guidato da Umberto Nicolai in seguito alla segnalazione di una presunta «pericolosità» o di un «difetto» inoltrata dalla madre di un bambino. Già ieri tutti gli alunni hanno quindi pranzato utilizzando piatti usa e getta e continueranno a farlo fino a quando l'azienda produttrice non fornirà una nuova partita di contenitori. Il tutto, fanno sapere da palazzo Trissino, non comporta costi aggiuntivi per il Comune che già oggi avrà un confronto diretto con i rappresentanti della ditta.
LA SEGNALAZIONE. La vicenda nasce dalla segnalazione, registrata da questo giornale nei giorni scorsi, di Maria Elena Segatini, mamma di un alunno di 5 anni e mezzo che frequenta la scuola Da Porto. (...)
 
fonte: www.ilgiornaledivicenza.it

Rifiuti. Cosa fa la grande distribuzione italiana per ridurre a monte i rifiuti?

Dondi della Coop Estense di Ferrara: “Non si capisce perché in questo paese il dentifricio si vende in un contenitore di carta?”. Focus alla Fiera del Levante per spiegare cosa può fare la grande distribuzione italiana per ridurre a monte i rifiuti. Dalle attività di studio per ridurre gli imballaggi e alla donazione dei prodotti in scadenza. La creazione del “prodotto marchio”
Rifiuti. Cosa fa la grande distribuzione italiana per ridurre a monte i rifiuti?
Cosa può fare la grande distribuzione italiana insieme al settore della produzione e della trasformazione, per ridurre a monte i rifiuti? Lo ha spiegato Mirco Dondi, vicepresidente della Coop Estense intervenuto alla 78° Fiera del Levante a un convegno organizzato dall'assessorato della Regione Puglia in qualità di relatore.

«Il sistema coop Estense rappresenta una delle più importanti catene nazionali nel nostro territorio e da questo punto di vista proprio la politica aziendale per noi è una realtà che si sviluppa sia a livello nazionale, con grandi direttrici (e il marketing è una delle leve che fa sì che aumenti la sensibilità ambientale), sia a livello territoriale per quanto riguarda le singole cooperative.

La prima riflessione è legata alle politiche di sensibilizzazione. Non è possibile soltanto affidarsi a tecnologie e ai sistemi contabili, se non conquistiamo i cittadini questa battaglia avrà sempre risultati assolutamente deludenti.

La seconda è quella relativa invece alla nostra azione del "non spreco" e quindi un’azione che di fatto sottrae prodotti che sono destinati al compattatore. Alcuni prodotti vengono ritirati prima della scadenza e devoluti con azione di donazione. Sono 2500 le famiglie che ricevono prodotti con questa pratica. Questa azione rappresenta una delle attività di cui andiamo più orgogliosi, essendo noi da questo punto di vista fautori di questa pratica dal 1999.

L’obiettivo per la nostra azienda è la realizzazione del “prodotto marchio” . Il ragionamento di fondo è questo: è necessario pensare non solo al contenuto, ma anche al contenitore e al processo tecnologico-industriale che accompagna appunto la formazione di questi beni. Se non abbiamo attenzione su questi tre stadi fondamentalmente non abbiamo la riduzione dei consumi voluta. Per questa ragione il tema vero è stato quello di introdurre con grande rilevanza un’attività di studio e di verifica su come ridurre gli imballaggi. Non si capisce perché in questo paese il dentifricio si vende in un contenitore di carta, io non so se qualcuno di voi usa mai il contenitore di carta la mattina. Anche questa cosa banale c’è voluto anni per portarla nei supermercati. Quindi il contenitore è l’elemento fondamentale. Noi dal 2007 vendiamo detergenti sfusi, faccio solo un esempio per quanto riguarda la nostra catena coop estense, questo dato conduce a non portare al compattatore circa 500 mila flaconi, questo è un dato rilevante da questo punto di vista. Qual è il beneficio che ha il consumatore? Ha uno sconto del 10-20% sui prodotti e ha di conseguenza l’onere di portarsi il contenitore ogni volta per farlo riempire di questo materiale.

Seguire tutto il processo produttivo, infine, è fondamentale. Se vogliamo merci e servizi sotto il profilo ecologico di qualità, noi dobbiamo aver un grande senso di unità tra chi produce e chi distribuisce, quindi la nostra grande attenzione per esempio è legata a tutte le norme comunitarie. Noi scegliamo fornitori che siano in grado di rispettare assolutamente questi protocolli che sono certificati e che siano un elemento di garanzia per quanto riguarda i prodotti».

fonte: www.ecodallecitta.it

Ilva, terreno con diossina "bonificato" dalla canapa. Al via la raccolta con Canapuglia

E' iniziata il 20 settembre, nella masseria dell'ex allevatore tarantino Vincenzo Fornaro, che subì l'abbattimento di centinaia di pecore contaminate dalla diossina attribuita alle emissioni Ilva, la raccolta della canapa seminata nell'aprile scorso secondo un programma di riconversione dell'azienda progettato con la collaborazione di Canapuglia
Ilva, terreno con diossina "bonificato" dalla canapa. Al via la raccolta con Canapuglia
E' iniziata nella masseria Carmine dell'ex allevatore tarantino Vincenzo Fornaro, che subì l'abbattimento di centinaia di pecore contaminate dalla diossina attribuita alle emissioni Ilva, la raccolta della canapa seminata nell'aprile scorso secondo un programma di riconversione dell'azienda progettato con la collaborazione di Canapuglia. E' avvenuto il primo campionamento delle piante. Con questa iniziativa, che beneficia delle risorse regionali ottenute con il bando 'Principi attivi', si potrà valutare, a seguito dell'analisi dei dati, la creazione di una filiera della canapa in grado di migliorare la fertilità del suolo.

L'obiettivo è quello di trasformare la canapa in 25 mila prodotti sostenibili e bonificare contestualmente il territorio agricolo circostante il siderurgico e le fabbriche inquinanti. Numerosi i messaggi sui social network nei confronti dell'ex allevatore, definito "un guerriero coraggioso" che lotta per "la rinascita di Taranto". Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ricorda che "grazie anche alla sua denuncia la Procura di Taranto ha avviato l'inchiesta che ha preso il nome di 'Ambiente Svenduto' che ha portato all'arresto di dirigenti Ilva, di Emilio e Fabio Riva (ancora oggi in attesa di estradizione) e alla richiesta di rinvio a giudizio per presidente di Regione, della Provincia e del sindaco di Taranto.

Oggi - conclude Bonelli - è il grande giorno, il giorno del raccolto... Forza Vincenzo. Taranto libera dalla diossina e dai veleni".


fonte: Ansa Taranto

Il risparmio energetico comincia da scuola, il progetto della Regione Piemonte

Al via la IV edizione del progetto "il risparmio energetico comincia da scuola" promosso dalla Direzione Istruzione, Formazione professionale e Lavoro della Regione Piemonte. Il progetto regionale di educazione dei giovani al rispetto dell’ambiente e alla lotta contro gli sprechi
Il risparmio energetico comincia da scuola, il progetto della Regione Piemonte
Sono circa 2.000 gli studenti piemontesi che quest’anno partecipano alla 4^ edizione del progetto "il risparmio energetico comincia da scuola", promosso dalla Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro della Regione Piemonte e organizzato da Pracatinat S.C.P.A. nell’ambito delle attività di sensibilizzazione ambientale rivolte al mondo scolastico. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Il progetto, nell'a.s. 2014/2015 prosegue nelle classi quinte della Scuola primaria e studenti della Scuola secondaria di primo grado degli Istituti comprensivi di Biella, Novara, Torino e Vercelli che hanno già partecipato alle precedenti edizioni. E' previsto inoltre un ampliamento con il coinvolgimento di un Istituto comprensivo per ognuno dei Comuni di Cuneo, Bra e Pinerolo, ed una fase aperta a tutte le classi 5^ della scuole elementari e alle scuole medie piemontesi, attraverso un concorso che sarà proposto sulla pagina Facebook del progetto.

Novità della 4^ edizione è la piattaforma web www.risparmioenergeticoascuola.it che consente l’accesso, libero a tutti i docenti o studenti interessati, alle videolezioni, presentazioni e pubblicazioni prodotte nell’ambito del progetto, e in particolare ai seminari scientifici realizzati da Enea sui temi di più grande attualità. Anche quest’anno sono previste lezioni frontali che spiegano i principi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale, non solo come necessità di un corretto stile di vita ma anche come futura opportunità professionale per gli studenti.

Lezioni dietro i banchi dunque, ma anche intrattenimento educativo con lo spettacolo teatrale "Game over", in cui il giovane protagonista fa i conti con un misterioso uomo del futuro che mostra il degrado ormai irrecuperabile del pianeta, a causa dei comportamenti sbagliati dell’Umanità.
Dopo aver scoperto l’esistenza di elettrodomestici “energivori” e aver capito cosa può fare ognuno di noi per combattere gli sprechi energetici (dalla sostituzione dei vecchi impianti alle nuove tecniche di bioedilizia), i ragazzi passeranno dalla teoria alla pratica grazie al "sistema scatol8", un dispositivo in grado di misurare lo spreco energetico di un luogo, come ad esempio la scuola.

Dall’avvio del progetto sono già stati coinvolti 6.400 studenti delle scuole elementari e medie della Regione Piemonte, a tutti i partecipanti è stato distribuito l’opuscolo dal titolo "la casa attiva - abitare un futuro economicamente sostenibile in armonia con l'ambiente" che da novembre sarà disponibile in versione e-book sulla piattaforma
www.risparmioenergeticoascuola.it Nel mese di maggio 2015 in occasione della 7^ edizione di Cherasco Ecofutura, Expo dedicata alle fonti di energia rinnovabile ed alla mobilità sostenibile, si svolgerà una giornata dedicata al risparmio energetico, con la presentazione delle esperienze svolte dagli studenti nell’ambito del progetto regionale “Il risparmio energetico comincia da scuola”.

“La razionalizzazione dell'uso dell'energia e delle risorse - dichiara l’assessore all’istruzione e alla Formazione professionale Gianna Pentenero - rappresenta certamente uno degli obiettivi più impegnativi dei prossimi anni.
Per questo motivo la Regione Piemonte ha rinnovato il suo impegno nel creare azioni educative capillari e integrate rivolte ai ragazzi, con l’obiettivo di assegnare all’azione conoscitiva il ruolo di far emergere orientamenti innovativi e, quindi, scelte più appropriate. Si tratta di argomenti con cui confrontarsi quotidianamente e intorno ai quali, nonostante si avverta una sensibilità nuova, siamo ancora lontani da cambiamenti concreti. La sostenibilità di domani è nelle mani delle giovani generazioni che già a scuola possono imparare a rispettare e salvaguardare l’ambiente adottando comportamenti individuali che possano modificare i comportamenti collettivi”.

“Pracatinat - ha dichiarato Marina Bertiglia, presidente della Società Consortile per Azioni Pracatinat - grazie a questo progetto, consolida la sua attività dedicata ai temi green, dedicando agli studenti dei diversi gradi scolastici attività che vanno dal risparmio energetico all'alternanza scuola lavoro, alla partecipazione a percorsi ITS. Siamo infatti convinti che soltanto attraverso un'azione coerente, costruita con i partner istituzionali, ma anche con il privato, sia possibile implementare percorsi interdisciplinari, motivanti per i ragazzi e per i docenti su argomenti che coinvolgono non soltanto la vita di tutti i giorni ma soprattutto il futuro di tutti. Per noi la sostenibilità non è soltanto un obiettivo europeo, ma soprattutto una sfida quotidiana alla quale tendere sotto il profilo formativo”.

fonte: www.ecodallecitta.it

TERNI: SABATO 27.9 MERCATOBRADO, DALLE 10 C/O CSA GERMINAL CIMARELLI


SABATO 27.9 MERCATOBRADO, DALLE 10 C/O CSA GERMINAL CIMARELLI
SABATO 4.10 SPIAZZIAMOCI! LA FESTA, DALLE 9 C/O GIARDINI DI VIA DEL RAGGIO VECCHIO
SABATO 11.10 MANIFESTAZIONE NO INC, ORE 15.30 C/O STAZIONE ATC
OVVERO, QUANDO AD ALIMENTAZIONE E AMBIENTE NON PUOI VOLTAR LE SPALLE."
Mercato Brado

Dai Piccoli Borghi al Parlamento: dibattito per una legge condivisa

È in discussione alla Camera dei Deputati la proposta di legge per il sostegno della ripresa demografica ed economica delle piccole comunità che caratterizzano le nostre aree interne, le aree montane e le isole minori.

In particolare sono due le proposte che sono state presentate e che sono state in parte integrate tra loro con la formulazione di un testo unico. Questo potrà subire modifiche nel corso della discussione in Commissione Ambiente e Commissione Bilancio alla Camera, anche con l’inserimento di suggerimenti che dovessero pervenire.

Le due proposte sono una del Partito Democratico a prima firma Realacci, l’altra del MoVimento 5 Stelle a prima firma Terzoni (AC.65 Realacci e AC.2284 Terzoni).

In particolare la proposta di legge del M5S (Terzoni) si sviluppa intorno al tema dell’incentivazione dell’insediamento abitativo e dello sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. A questo scopo vengono previste agevolazioni per il recupero del patrimonio immobiliare pubblico e privato, per l’insediamento e lo sviluppo di attività produttive artigianali e agricole in grado di valorizzare le tradizioni e i prodotti tipici e parallelamente vengono ipotizzate misure in grado di potenziare i servizi indispensabili per rendere attrattive queste realtà.

Per tutto questo, per presentare la Proposta di Legge, aprire il dibattito e anche raccogliere tutte le possibili osservazioni e indicazioni, ci si incontrerà il 27 e il 28 settembre a Nocera Umbra, che abbiamo erto a “piccolo borgo simbolo”: quello sarà un week end molto particolare. È l’anniversario del terremoto in Umbria e da questo Comune adiacente ai centri più noti per il turismo, la cultura, la storia d’Italia, vorremmo che ripartisse la rinascita di quei piccoli grandi gioielli del nostro Paese.

Ci saranno storie da narrare, soluzioni da divulgare, proposte da condividere. Proposte che saranno accolte nella discussione sulla proposta di legge che partirà proprio dopo qualche giorno in Aula alla Camera dei Deputati.

Saranno presenti tra gli altri, il presidente della Commissione Ambiente della Camera, l’on. Ermete Realacci (Pd), la deputata del M5S Patrizia Terzoni (segretaria Commissione Ambiente), il sindaco di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi, Vittorio Sgarbi, Jacopo Fo, Legambiente, il Fai, Borghi Autentici d’Italia, l'Ingegnere Paolo Berdini di Salviamo il Paesaggio, l’architetto Lucio Serpagli, dell’università di Parma, responsabile del progetto interuniversitario sull’architettura sostenibile e sul recupero dei piccoli borghi, giornalisti, esponenti delle associazioni produttive, della green economy, aziende che hanno sperimentato e realizzato il loro business in piccoli centri, imprenditori (come Brunello Cuninelli), sindaci dei principali e più importanti piccoli borghi d’Italia.
Sono stati invitati e hanno dato la loro disponibilità il ministro per la Cultura Dario Franceschini e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

#STOPBIOCIDIO COMUNICATO: IL 27 SETTEMBRE A SALERNO

IL 27 SETTEMBRE A SALERNO
La coalizione STOPBIOCIDIO aderisce e sostiene la mobilitazione del prossimo 27 Settembre 2014, alle ore 15.00, a Salerno
In Piazza Vittorio Veneto.
Lo scellerato piano regionale, che vede il favore del governo nazionale e governo locale col pieno appoggio del sindaco De Luca,
che prevede la costruzione a Salerno di un nuovo impianto di incenerimento di rifiuti è un’ipotesi insensata, oltre che criminale.
E’ stato ampiamente dimostrato l’evidente sovradimensionamento della portata di incenerimento in Campania rispetto alla
produzione di rifiuti solidi urbani.
Il governo nazionale, quello regionale e quello della città di Salerno vorrebbero far passare l’inceneritore di Salerno addirittura come la soluzione
al problema della Terra dei fuochi, e questo sappiamo essere assurdo e fuori ogni logica visto che, come tutti ormai sappiamo,
la terra dei fuochi è frutto dello smaltimento illecito di rifiuti industriali.
E’ invece probabile che con nuovi inceneritori si voglia occultare e ‘legalizzare’ proprio lo smaltimento illegale di tali rifiuti e questa
visione sarebbe assolutamente criminale e ci opporremo con tutte le nostre forze.
Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca sembra lanciatissimo verso la candidatura a governatore della Campania. Pensiamo che chiunque si candidi a governare questa regione non possa che fare i conti con quel fiume in piena che dice stop a discariche ed inceneritori e reclama bonifica del territorio e diritto alla salute. A chiunque pensa di poter svolgere una campagna elettorale tranquilla non possiamo che dire : avete fatto i conti senza l'oste! !
NOI SIAMO CON I CITTADINI DI SALERNO, SIAMO AL FIANCO DI TUTTE LE COMUNITA’ CHE LOTTANO PER LA SALVAGIARDIA
DEL PROPRIO TERRITORIO
#STOPBIOCIDIO
CCF
CITTADINI CAMPANI
RETE COMMONS

DI SEGUITO TROVATE LA MAPPA PER RAGGIUNGERE IL LUOGO DI PARTENZA DELLA MANIFESTAZIONE

Carbone, se lo conosci lo eviti


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Io non amo il carbone, il peggiore di tutti i combustibili fossili. E’ pericoloso e nocivo per gli operai che lo estraggono in gallerie anche a migliaia di metri nel sottosuolo, in mezzo all’umidità, a polveri e a gas esplosivi come il grisou; la movimentazione del carbone per strada, per ferrovia, su navi, con nastri trasportatori, provoca l’immissione nell’aria di polveri; polveri si formano dai depositi di  carbone accanto alle centrali termoelettriche, alle industrie siderurgiche.
La combustione, anche con i migliori accorgimenti, provoca l’inquinamento dell’atmosfera ad opera, oltre che dell’anidride carbonica, di ossidi di azoto e zolfo, polveri, mercurio, idrocarburi aromatici policiclici, alcuni dei quali cancerogeni, tanto che proprio fra tali idrocarburi sono state scoperte, un secolo e mezzo fa, le prime sostanze sicuramente cancerogene. Dopo la combustione restano quantità rilevanti, anche oltre il 10 % del peso del carbone bruciato, di residui di sostanze inorganiche (ceneri) contenenti anche composti di metalli tossici e anche radioattivi; l’uso del carbone in siderurgia (ogni anno, nel mondo, circa un miliardo di tonnellate per produrre circa un miliardo e mezzo di tonnellate di acciaio) richiede la trasformazione del carbone fossile in carbone coke, con liberazione di circa il 30 %, rispetto al carbone trattato, di sostanze solide, liquide e gassose, molte delle quali tossiche; nell’agglomerazione del carbone coke con il minerale di ferro e calcare prima della produzione della ghisa, si formano, a causa della presenza inevitabile di composti contenenti cloro, benzodiossine e benzofurani clorurati tossici.
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Come se non bastasse, fra tutti i combustibili fossili il carbone è quello che produce, per unità di calore liberato, la maggiore quantità del gas anidride carbonica CO2 che, finendo nell’atmosfera, contribuisce al riscaldamento planetario e alle modificazioni climatiche. Nelle centrali termoelettriche la emissione della CO2 è di 0,8 chili per ogni chilowattora di elettricità prodotta, rispetto a 0,5 chili di CO2 che si liberano quando si produce un chilowattora di elettricità con derivati petroliferi e quasi niente se si usa l’energia del Sole.
Eppure, nonostante questi inconvenienti, la produzione e il consumo annui di carbone nel mondo aumentano sempre e hanno raggiunto, nel 2013, 7,8 miliardi di tonnellate, con un contenuto energetico di circa 170 esajoule (EJ), di poco inferiore a quello di 180 EJ dei 4,3 miliardi di tonnellate di petrolio e superiore a quello di 130 EJ dei 4400 miliardi di metri cubi di gas naturale. La solita Cina è in testa anche fra i consumatori di carbone ed è anche il paese più inquinato. La stessa Italia importa e brucia ogni anno circa 20 milioni di tonnellate di carbone, di cui circa 15 bruciati nelle centrali termoelettriche e circa 5 impiegati per la produzione dell’acciaio e la Puglia è in testa fra le regioni italiane per il consumo di carbone.
Nonostante gli sforzi per ricorrere sempre più alle fonti di energia rinnovabili, purtroppo col carbone il mondo dovrà fare i conti per molti anni futuri, anche perché le sue riserve nelle viscere della Terra sono superiori a quelle del petrolio e del gas naturale messi insieme. In attesa di una auspicabile diminuzione e magari fine dell’uso del carbone nel mondo, una ragionevole politica ambientalista farebbe bene ad affrontare con coraggio la conoscenza delle caratteristiche dei vari tipi di carbone usato e delle cause dell’inquinamento.
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L’inquinamento dovuto al carbone si nasconde anche in altre forme insidiose; l’uso del carbone in Italia mette in circolazione ogni anno circa un milione e mezzo di tonnellate di ceneri costituite da ossidi di numerosi metalli, alcuni radioattivi; una parte di queste ceneri finisce nelle scorie (loppe) che fuoriescono dagli altoforni siderurgici. Una parte di queste ceneri viene impiegata nei cementifici, nel qual caso vengono prodotti cementi leggermente radioattivi; certi capitolati di costruzioni escludono l’impiego di cementi ottenuti con l’addizione di ceneri di carbone e loppe di altoforno. Una parte viene impiegata come materiale di riempimento, per esempio come sottofondi stradali, e una parte finisce in discariche.
Per evitare il lavoro umano nelle miniere sotterranee sono stati sperimentati processi di trasformazione del carbone nel sottosuolo in gas combustibili da pompare in superficie come si fa col gas naturale; la gassificazione sotterranea è praticata su scala limitata in Russia. Si sta tentando anche il recupero del metano che si libera continuamente nelle miniere di carbone abbandonate. In futuro, anche per la crescente disponibilità di rottami da riciclare, si potrà produrre acciaio con una minore utilizzazione del carbone e quindi con un minore inquinamento; nel dibattito sull’Ilva di Taranto sembrava che ci fossero progetti di produzione di acciaio senza carbone, ma non se ne è saputo più niente.
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Molte ricerche e innovazioni sono tentate per diminuire il contributo dell’uso del carbone ai mutamenti climatici. Sono state fatte varie proposte, alcune anche bizzarre, per nascondere “da qualche parte” la CO2 che si forma nella combustione: nell’acqua degli oceani, in caverne sotterranee lasciate libere dopo l’estrazione del petrolio o del gas.Purtroppo la ricerca, l’insegnamento universitario e l’informazione sul carbone sono limitate, specialmente in Italia; eppure, anche per il carbone, se lo si conosce si evita.

Giorgio Nebbia

fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Vivere senza rifiuti

The Clean Bin Project - Trailer from Grant Baldwin on Vimeo.

Retake Roma: contro il degrado verso un nuovo decoro urbano

Retake Roma: contro il degrado verso un nuovo decoro urbano 
RETAKE ROMA - Retake Roma è un movimento di volontari che ha come scopo quello di ripulire la città eterna dalle scritte sui muri, adesivi e vandalismo. Il decoro urbano di Roma è talmente importante per queste persone che si radunano in gruppi, in base ai vari quartieri di appartenenza e vanno ad effettuare dei veri e propri interventi di ripulitura di muri, marciapiedi, cabine telefoniche e così via.

LA GRANDE BELLEZZA  - Manifesti abusivi, volantini attaccati ovinque, sui pali della luce, sui contatori del gas, sui muri e in metropolitana. Nessun luogo sembra sfuggire a questa sorta di degrado in cui nessuno è responsabile e tutti sono complici. Proteggere e migliorare la città non è sempre un compito semplice per questi guerriglieri del decoro urbano. A volte vengono criticati e derisi.
IL PONTICELLO DEL PIGNETO - Un gruppo di ragazzi espone dettagliatamente la propria disavventura nel blog Roma fa schifo raccontando che, durante la ripulitura dei manifesti abusivi che tappezzavano un ponte, la gente che passava, abituata al degrado, li ha derisi e criticati. “Così il ponte è un posto sterile, preferivo il colore dei manifesti abusivi!”
MISSION SOCIALE - Fortunatamente alla maggior parte dei clean-up (interventi di ripulitura) partecipa una grande fetta della  popolazione facendo crescere il numero dei guerriglieri del decoro da poche decine a qualche centinaio. Ogni volta che si radunano c’è sempre qualche turista che si aggrega, persone comuni e tanti bambini. Si auspica che i cittadini romani acquisiscano una consapevolezza diversa della città e che si rendano disponibili a intervenire sugli atti di vandalismo di degrado.

fonte: www.nonosprecare.it

Studio sui possibili rischi per la salute dalle plastiche per alimenti

Un importante documento sui rischi per la salute, in particolare dei nostri bambini, derivanti dalla contaminazione degli alimenti nei contenitori di plastica, firmato da Michela Padovani dell’Istituto Nazionale per lo Studio ed il Controllo dei Tumori e delle Malattie Ambientali “B. Ramazzini” di Bologna.
Nelle conclusioni un chiaro NO all’uso delle stoviglie di plastica nelle mense scolastiche, che ci rafforza nell’azione di contrasto all’usa e getta e nella convinzione che i rifiuti (plastica o no) è sempre meglio prevenirli e ridurli all’origine.
Istituto Nazionale per lo Studio ed il Controllo dei Tumori e delle malattie
Ambientali “B. Ramazzini”
, Agosto 2014, Possibili rischi per la salute derivanti dalla contaminazione degli alimenti per migrazione di composti dai contenitori di plastica.

Picnic urbano. Restate allegri

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È tempo di mettersi in ascolto.
È tempo di fare silenzio dentro di sé.
È tempo di essere mobili e leggeri,
di alleggerirsi per mettersi in cammino.
È tempo di convivere con le macerie e
l’orrore, per trovare un senso. (…)
Un’arte clandestina
per mantenersi aperti,
essere in viaggio ma
lasciare tracce,
edificare luoghi,
unirsi a viaggiatori inquieti. (…)
Antonio Neiwiller, maggio 1993
“Un numero crescente di persone torna a tavola – scrive Gustavo Esteva in Torniamo alla tavola  (Asterios) – ne fa il centro della propria vita e da lì organizza il buen vivir“. A guardare ciò che accade in questi giorni nei vicoli del centro storico di Cosenza, viene da pensare che sia davvero così. L’associazione Teatrino Clandestino Sud ha messo su un bizzarro festival di rigenerazione sociale, lo chiamano “Picnic urbano” e si è svolto nel centro di Cosenza domenica 21 e lunedi 22 settembre.
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Si e' cominciato domenica mattina alle 10 presso la Villa Vecchia comunale: partendo dal suo ingresso di piazza XV Marzo (più nota come piazza Prefettura), dove è stato allestito un grande picnic per pranzare insieme e trascorrere un pomeriggio in compagnia. C'erano un’area “Ristori bimbi”, giochi di logica per tutti, lo spazio della biblioteca Arborea e le letture animate di libri illustrati, da e per bambini, l’area Picnisti Urbani con la lavagna condivisa e uno spazio espositivo.
Lunedì (dalle 16 alle 23) l’appuntamento è stato invece nel Giardino del palazzo Caselli Vaccaro, ai piedi del quartiere Giostra Vecchia: in questo caso è stata condivisa una grande cena. Tra le principali attività proposte: “Scale immobili per un’arte in mobilità”, “La giostra è nel vecchio”, oltre alla proiezione di un video dedicato al progetto “Picnic urbano”.
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La due giorni, spiegano da Cosenza, nasce per creare un momento in cui ricomporre le relazioni sociali e dare un volto diverso alla città, in cui mettere in comune saperi e mutuo appoggio, “in un territorio ricco di storia, di arte e di culture qual è la città di Cosenza, al contempo però ancora povero di momenti conviviali”. Del resto chi lo promuove è noto per in città non solo per le inziative su temi sociali, ambientali e teatrali ma anche per un debole verso il concetto del bello. Picnic urbano ha anche promosso una campagna di raccolta fondi, su una piattaforma di crowdfunding, per potere cominciare a pubblicizzare il  festival con largo anticipo e per dare allo staff organizzativo tempi e obiettivi da rispettare.

Scrivono quelli di Teatrino Clandestino Sud: “Sapete cos’è il picnic urbano e la tavolata di quartiere? Teatrino Clandestino Sud vi aspetta per scoprirlo insieme! Buona giornata e soprattutto buona capacità di riuscire a restare allegri…”.


Il sito dell’associazione
La pagina facebook di Teatrino Clandestino Sud

fonte: http://comune-info.net

Raccolta incentivante: bottiglie e lattine diventano buoni sconto


foto garby 1Le bottiglie di plastica e lattine in alluminio diventano preziose. Grazie a questi materiali i cittadini pugliesi potranno ottenere dei buoni sconto da poter spendere nelle attività commerciali aderenti al circuito Garby.
Verranno infatti inaugurati due eco-compattatori che in cambio di queste materie riciclabili rilasceranno uno scontrino valido come sconto nei negozi convenzionati tra cui fioristi, supermercati, trattorie ed abbigliamento (l'elenco completo è consultabile nei siti www.concessionarigarby.it e www.riciclopremiante.it). 
Questi raccoglitori per rifiuti "intelligenti" che uniscono l'utile (il riciclo importante per il rispetto dell'ambiente) al dilettevole (lo sconto sulla spesa), sono davvero facili da utilizzare. Basta introdurre il materiale nelle apposite bocche, schiacciare un bottone al termine e ritirare lo scontrino da consegnare alla cassa.
Vincenti anche a livello di impatto ambientale questi sistemi comprimono il volume dei rifiuti, evitano che materiali preziosi come plastica ed alluminio vengano persi nelle discariche e soprattutto accorciano la filiera di trasporto del rifiuto riducendo, così, l'immissione di CO2 nell'aria e il consumo di carburante. Un modo molto efficace per incentivare la raccolta differenziata.
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"Questo è un evento importante – dichiara Cosimo Miccoli, sindaco di Squinzano – per la nostra amministrazione in materia di raccolta differenziata. Ci auspichiamo che l'iniziativa abbia un grande successo sia per i cittadini che per le attività convenzionate. La presenza delle scolaresche è importante perché siamo convinti che i giovani siano una cassa di risonanza e diffondano l'utilizzo di queste nuove tecnologie anche alle famiglie. Siamo consapevoli che si può avere un paese migliore se tutti partecipano alla raccolta differenziata, abbassando così il costo dei rifiuti." 

fonte: www.greenbiz.it

Ecco la lavapiatti mobile per le fiere e le sagre di paese



Dovete organizzare sagre e feste di paese ma già temete la mole di bicchieri, posate e piatti di plastica che dovrete usare e buttare? Tranquilli. Legambiente Basilicata, in collaborazione con il Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e la partnership tecnica di Electrolux, ha ideato la “lavapiatti mobile”, nell’ambito del progetto ‘Centro per la sostenibilità’.
La “lavapiatti mobile” è una sorta di camper, al cui interno vi sono stoviglie in melammina e policarbonato, materiali perfettamente lavabili e sanificabili in lavastoviglie; nonché attrezzature per un servizio efficiente di lavaggio sul posto. In questo modo si eviteranno quelle montagne di rifiuti derivanti da piatti, stoviglie e posate da buttare quando è finita la festa.
Il battesimo del fuoco è arrivato lo scorso 27 agosto, nel corso della festa del Ferricello di Viggiano. Inoltre, per farla conoscere ai più è prevista la gratuità del noleggio per quest’anno e il 2015 per i soli eventi enogastronomici ricadenti nell’area del Parco nazionale Appenino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.
L’uso della Lavapiatti Mobile sarà inoltre uno degli elementi fondamentali del marchio EcofestaBasilicata, ovvero la modalità di gestione delle manifestazioni pubbliche a basso impatto ambientale promossa da Legambiente Basilicata in collaborazione con l’Ente Parco nazionale dell’Appenino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.

Questa iniziativa va nella direzione dei zero rifiuti ma anche nella rivalutazione dell’immagine del Comune di Viggiano, che non sia solo legata all’attività estrattiva petrolifera. Della Basilicata, del resto, ci si ricorda solo per il gas e il petrolio.
Per il noleggio della Lavapiatti mobile, privati, associazioni ed enti pubblici impegnati nell’organizzazione di manifestazioni con somministrazione di cibo e bevande (tipo sagre e feste), possono chiederne il noleggio direttamente a Legambiente Basilicata. Questi i contatti: mail info@ecofestabasilicata.it e telefono 0971 441541.
Immagine:  Basilicata24news

fonte:  www.tuttogreen.it

10 divisori e separe' per la casa a costo zero dal riciclo creativo

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Divisori e separè permettono di creare nuovi ambienti all'interno di stanze ampie e di donare un po' di privacy in più. Si tratta di soluzioni adatte sia per la casa che per l'ufficio. 
Chi lavora da casa, con un separè potrà creare, ad esempio, uno studio in soggiorno. Per risparmiare recuperate materiali di recupero, come pallet, tavole di compensato, dischi in vinile, ma anche vecchie porte e finestre. Ecco tante idee per divisori e separè fai-da-te e dal riciclo creativo.

1) Vecchi CD

The Scrap Exchange di Durham, in North Carolina, ha pensato di utilizzare dei vecchi CD per realizzare un separè fai-da-te grazie al riciclo creativo. Pensiamo, ad esempio, a come dare nuova vita ai vecchi CD-Rom non più funzionanti o non riscrivibili. Li potrete ricoprire con della carta colorata e unire uno all'altro con del filo di nylon.
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fonte foto: scrapexchange.com

2) Dischi in vinile

Un'altra idea per creare un separè grazie al riciclo creativo consiste nel riutilizzo di vecchi dischi in vinile ormai non più funzionanti e rovinati. Si potranno riutilizzare i vinili così come sono, oppure dipingerli, o ancora rivestirli con della carta per decorarli. In questo caso è stato creato un divisorio tra sala da pranzo e soggiorno.
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fonte foto: apartmenttherapy.com

3) Corde

Ecco un'idea ingegnosa per dare vita ad un divisorio fai-da-te. E' proposta dall'Alwill Studio di Sidney. Si tratta di utilizzare una serie di semplici corde da tendere in verticale tra due supporti di legno a cui legarle. L'effetto è molto naturale e permette di donare luminosità agli spazi. Come annodare le corde? Qui il tutorial
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fonte foto: alwill.com.au

4) Scaffali e librerie

Se avete a disposizione un vecchio scaffale che non sapete dove posizionare, utilizzatelo come divisorio o regalatelo a qualcuno che potrebbe avere la necessità di posizionarlo proprio a questo scopo nella propria casa. In questo modo separerete due spazi e libri e soprammobili troveranno un nuovo posto. Idea perfetta anche per le librerie. 
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fonte foto: icraftopia.com

5) Pallet

Un'altra idea per creare divisori e separè fai-da-te e a basso costo consiste nel riutilizzare i pallet. Tra l'altro, come vedete nella foto, i pallet presentano una struttura comoda per appendere quadretti, locandine e lavagnette magnetiche. Li potrete anche ridipingere e magari usare delle cassette per la frutta per creare la base.
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fonte foto: icraftopia.com

6) Divisori verdi

Ecco un'idea che potrebbe essere adatta per l'ufficio e per portare un tocco di verde in più in ambienti piuttosto spogli e anonimi. Si tratta di creare dei divisori verdi, cioè delle piccole pareti mobili con piante rampicanti, oppure delle scaffalature su cui posizionare diversi vasi. Via libera alla creatività.
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fonte foto: housetohome.com
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fonte foto: marthastewart.com
 
7) Vecchie finestre e persiane
Grazie al recupero di vecchie finestre (pansiamo, ad esempio, a chi ha la necessità di sostituire i serramenti) potrete creare dei divisori artistici per le vostre stanze più grandi. Potrete creare un separé con unità di forme diverse. E se volete creare più privacy, basterà aggiungere delle tendine, come nelle finestre vere e proprie. Potrete creare un separè anche con le vecchie persiane.
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fonte foto: bobvilla.com

8) Vecchie porte

Non solo vecchie finestre, ma anche vecchie porte. Ecco che dall'unione di più porte potrete dare vita a un divisorio a soffietto, grazie a delle cerniere, che permettano di richiuderlo su se stesso e di posizionarlo a piacere per separare gli spazi della casa. Potrete ridipingere le porte con effetto vintage.
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9) Stoffa colorata

Se avete a disposizione delle cornici in legno, potrete trasformarle in separè creando delle tendine con tante strisce di stoffa colorata da arricciare con il filo elastico, in modo da donare ala composizione un effetto multicolore e vintage. Potrete creare voi stessi la cornice con delle assi di legno da ridipingere. Qui il tutorial.
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fonte foto: kinassauerstyle.com

10) Cartone

Infine, ecco il modo più semplice per realizzare un divisorio, adatto soprattutto alle camerette dei bambini. Si tratta di riutilizzare dei pannelli in cartone robusto ricavati da scatoloni abbastanza grandi, ricavati ad esempio dagli imballaggi dei mobili. Non vi resterà che dipingerli o rivestirli con carta colorata e piegarli a soffietto in modo da poterli posizionare al meglio. Qui il tutorial.
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fonte foto: instructables.com

fonte: www.greenme.it 

La scuola cambiata dai bambini

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Le foto di questa pagina sono tratte dalla pagina facebook de La Yurta nel bosco di Arona (No): www.layurtanelbosco.it

La Riforma fatta dai bambini, a cura della Quarta A
Ci siamo divertiti e appassionati a progettare la scuola come piace a noi bambini. Abbiamo lavorato da soli e in piccoli gruppi, abbiamo preso le idee di ognuno dopo aver discusso come potevano funzionare e, infine, è nata la nostra “riforma”.

NOME, CALENDARIO, ORARIO, PROGRAMMA
Una scuola del buonumore intitolata a Gianni Rodari, aperta tutto l’anno, che manda i bambini molto spesso in vacanza. Tre giorni liberi a settimana: sabato, domenica e lunedì per riposarsi e viaggiare. S’inizia alle 9 e si conclude alle 21 (niente paura, le attività sono uno spasso e nessuno è obbligato a starci). Chi vuole può rimanere anche a dormire.
Si va a scuola dalla natura con lezioni all’aperto da settembre a novembre, tra gli ulivi, nei parchi, sulle Murge, tra castelli e trulli. Si fa la vendemmia, la semina e il pane. Dicembre è un mese di musica, concerti, cinema, teatro, di affetto e dolcezza. Facciamo la capannuccia nel nostro cuore. Campo-scuola in montagna a gennaio. Lezioni di risate, piroette, danze e scherzi a febbraio. A lezioni dal cielo nel mese di marzo: di giorno si dorme e di notte si osservano le stelle: si raccontano storie intorno al fuoco e chi sa suona la chitarra. Dolci dormite nel mese di aprile e lezioni di alimentazione sana. Unica eccezione una visita ad una fabbrica di cioccolato con relativa abbuffata. A lezione di ecologia nel mese di maggio con l’educazione dei sensi per scoprire il senso delle cose. Difendiamo gli animali e ripuliamo il paese. Tre mesi di vacanza da giugno ad agosto: per chi resta al paese i maestri organizzano escursioni al mare e in collina, corsi di nuoto, passeggiate nei boschi, campeggi e animazioni.
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ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
La scuola è senza classi. I bambini scelgono le attività e i laboratori da seguire ogni 15 giorni. All’inizio dell’anno scelgono (o propongono) i progetti da realizzare.
Un giorno a settimana si fa scuola SENZA MAESTRI; i bambini se la cavano da soli. In questa nuova scuola oltre ai maestri, possono insegnare i bambini, i genitori, i nonni, il vigile, il contadino, il pompiere, il falegname, il medico, il panettiere… perché ognuno sa qualcosa di speciale che gli altri non conoscono.
A scuola c’è una mensa dove si preparano cibi biologici e genuini. Un giorno a settimana, però, sono concesse le “schifezze”.

REGOLAMENTO
• Una scuola dove ogni bambino ha diritto di parola.
Una scuola senza campanello.
Una scuola senza voti, senza note, senza punizioni.
• Una scuola senza grembiule.
Una scuola dove nessuno resta indietro.
• Una scuola che promuove tutti.
• Una scuola dove nessuno vince e nessuno perde.
Una scuola dove ci si aiuta.
• Una scuola senza litigi.
• Una scuola dove tutti hanno il diritto di essere felici.
• Una scuola dove si può sbagliare e nessuno ride.
• Una scuola che rispetta i diritti di tutti.
• Una scuola dove i doveri e i compiti si fanno senza fatica.
• Una scuola del mondo, dove ci sono bambini e maestri di diverse culture.
• Una scuola dove i maestri non dimenticano mai che hanno in mano il futuro dei bambini.
• Una scuola dove i bambini non dimenticano mai che i maestri sono i saggi da ascoltare e rispettare.

DISCIPLINE E ATTIVITA’
Nella nuova scuola s’insegnano anche discipline nuove:
• SOCIALIZZAZIONE E AMICIZIA
• MILLE E UNA STORIA
GIOCOLERIA E GIOCATTOLERIA
• MINICOSTRUTTORI
• PICCOLI ATTORI CRESCONO
• POETISMO
• NUMEROLOGIA
• GIORNALISMO
• CLOWNERIE
• SPAZIO PER TUTTI
• RIDOLOGIA (perché ridere fa buon sangue) ma, quando è necessario, anche PIANTOLOGIA (perché piangere è un’attività sana, ma intesa anche come possibilità di piantare semi e fiori)
• CARTELLONISTICA
• CARTAPESTA
• IL PICCOLO MAGO
• ARTE CIRCENSE
• COLORERIA E MODELLISMO
• CINEMA E WEB
• E…SPERIMENTIAMOCI
• BAMBINI FILOSOFI
• LINGUE STRANIERE (non solo inglese, a scelta dei bambini)
• DIALETTOLOGIA (altrimenti il nostro dialetto scompare)
• BESTIARIO (animali a scuola)
• RELIGIONI DEL MONDO
• ORIENTAMENTO E VIAGGI (che sostituiscono la vecchia geografia)
• CUCINA GENUINA
• PACE
L’ORTO BIO COI NONNI
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ALTRE ATTIVITA’
1. MERCATINO SETTIMANALE dei prodotti realizzati a scuola e di oggetti usati.
2. LIBERI LIBRI in biblioteca.
3. INCONTRI con scrittori, attori, scienziati…
4. SCENOGRAFIE per realizzare le scene e i fondali degli spettacoli teatrali.
5. GIORNALINO SCOLASTICO.
6. CICLOPASSEGGIATE, NUOTO, BASKET, CALCETTO, PALLAVOLO.
7. PASSEGGERIA.
8. GITE, VIAGGI, CAMPEGGI.
9. SALVA L’AFRICA: adozione di bambini a distanza.
10. CORRISPONDENZA nel mondo.
11. CIRCLE TIME (il tempo del cerchio).
12. TEMPO LIBERO
13. IL CONSIGLIO COMUNALE DEI BAMBINI
14. GIORNATE SPECIALI: PULIMONDO, PACE, MANIFESTAZIONI E FESTE.

UBICAZIONE, SPAZI, AMBIENTI
La scuola che immaginiamo è immersa in un grande parco dove fare delle belle passeggiate, oppure leggere libri d’avventura sdraiati sui prati. Il parco è ricco di maestosi alberi di quercia. Sotto gli alberi i bambini si divertono a giocare a nascondino. Intorno alla scuola c’è una pista ciclabile con le bici a disposizione da usare liberamente.
L’edificio ha due piani: l’esterno è dipinto con i colori della pace perché i bambini non vogliono la guerra e i loro litigi durano poco. In alto, vicino all’orologio, c’è una scritta di Gianni Rodari:
“Sarebbe una bella festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra”.
Alcune aule del primo piano hanno le pareti in vetro per osservare il parco e il tetto che si apre nelle giornate serene per avere il cielo nell’aula. Per questo ogni ambiente ha il soffitto colorato con la magia del cielo. Un cielo sempre diverso. Così un’aula ha il cielo con le stelle e la luna. Un’altra il cielo all’alba. Un’altra il cielo al tramonto. Un’altra ancora il cielo con le nuvole. E ancora il cielo sereno, il temporale, la pioggia, la neve.
Ogni aula ha le pareti colorate in modo diverso: c’è l’aula blu, l’aula verde, l’aula rossa, l’aula azzurra, l’aula rosa e così via. Gli unici colori banditi sono il nero, il viola, il grigio e il marrone. Ogni aula ha un simbolo disegnato sulla porta. Le pareti dei corridoi sono dipinte e rappresentano soggetti che cambiano periodicamente.
A questo punto ognuno di noi ha preso la pianta della scuola e l’ha ridisegnata. Non abbiamo ancora però pronto il progetto comune. Abbiamo comunque pensato a come organizzare la biblioteca, il laboratorio musicale, l’aula multimediale, l’osservatorio astronomico e il bar “dolce pausa”. Di sicuro la scuola funzionerà ad energia solare e il pavimento e gli arredi, come dice Gianluca, devono essere di materiale resistente ma morbido, così se uno cade non si fa male. Chiunque vuole può richiedere una copia della nostra riforma che aspetta idee, suggerimenti da grandi e piccoli.
La Riforma fatta dai bambini a cura della Quarta A

fonte: http://comune-info.net

MAURIZIO PALLANTE RISPONDE A MATTEO RENZI


"Mi stupisce che Lei, così istruito e brillante, continui a confondere il concetto di decrescita col concetto di recessione. Eppure nei libri di economia è scritto chiaramente che una crisi economica come quella che stiamo vivendo da 8 anni, caratterizzata da una diminuzione generalizzata e incontrollata di tutta la produzione di merci, si chiama recessione. Di decrescita, nei libri di economia non si parla, tutt’al più si legge la locuzione crescita negativa, come dire, per analogia, che una persona anziana ha una gioventù negativa. A differenza della recessione, la decrescita è la riduzione controllata e guidata della produzione di merci che non servono a nulla o, peggio ancora, creano danni. Per fare un esempio, nelle case italiane, che sono mal coibentate, si disperdono i due terzi dell’energia che si utilizza per riscaldarle. Se invece di sostenere genericamente la domanda regalando dei soldi nel tentativo di rimettere in moto l’economia, o di finanziare grandi opere che servono solo a devastare il nostro paese e a far guadagnare soldi a chi le realizza, Lei e i Suoi illustri collaboratori aveste sostenuto la ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente, non solo si sarebbe rimessa in moto la produzione e si sarebbero creati molti posti di lavoro, ma questi posti di lavoro avrebbero risanato l’aria riducendo le emissioni di CO2 e si sarebbero pagati da sé con i risparmi economici che consentono di avere, senza accrescere il debito pubblico. Tutti questi vantaggi si sarebbero ottenuti, pensi un po’, con una riduzione selettiva, con una decrescita dei consumi di energia che si spreca, che non serve cioè a riscaldare le case. Potrei farle molti altri esempi di tecnologie più avanzate di quelle attualmente in uso che consento di ottenere gli stessi risultati.
...
Io credo, illustre Presidente del Consiglio, che il progresso non consista nel produrre sempre di più, ma nel produrre bene, nella capacità di sviluppare tecnologie più evolute che ci consentono di accrescere l’efficienza dei processi produttivi, cioè di ridurre progressivamente il consumo di materie prime e l’impatto ambientale dei processi produttivi. Meno e meglio. A uno che si dichiara cattolico ed è cresciuto tra gli scout, non dovrebbe essere necessario ricordare queste semplici regole di vita. A uno, che pur avendo avuto questa formazione, gongola perché il prodotto interno lordo cresce se si inseriscono nel suo calcolo la prostituzione, il contrabbando e la droga, suggerisco di ricordare alle forze dell’ordine che ogni carico di droga sequestrato comporta una decrescita selettiva ed è una stilettata al suo cuore generoso nei confronti dei cassintegrati e degli imprenditori che si vedono rifiutare un mutuo"

Maurizio Pallante #decrescitafelice

Rifiuti: Valle d’Aosta, trattamento a freddo e più differenziata

consiglio valle asota
Approvati indirizzi per nuovo piano regionale di gestione
Più raccolta differenziata, “trattamento a freddo” e meno rifiuti da destinare in discarica: il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato a fine luglio i nuovi indirizzi e orientamenti per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del piano regionale di gestione dei rifiuti.
Sulla scorta del dibattito avvenuto nei mesi che hanno preceduto e seguito il referendum popolare, il Consiglio Valle è giunto a questa decisione in modo unanime prendendo atto dei repentini cambiamenti del contesto economico, finanziario e sociale – determinati dal perdurare della crisi – e della recente evoluzione normativa comunitaria e nazionale in materia di gestione dei rifiuti, sempre più volta alla responsabilizzazione degli utenti al fine di ridurre la produzione dei rifiuti e di massimizzarne il riciclo e il recupero. Fattori che indirizzano verso soluzioni che hanno un minor impatto in termini economici e finanziari sulle amministrazioni pubbliche e, di riflesso, sui cittadini, attraverso l’impiego di soluzioni impiantistiche più flessibili e modulabili nel corso del tempo.
In questa ottica, nel rispetto della gerarchia fissata dall’Unione europea (con la Direttiva 2008/98/CE), al fine di perseguire la riduzione della produzione dei rifiuti e l’adozione di misure volte alla massima valorizzazione come materia, la nuova proposta di gestione dei rifiuti prevede diverse azioni.
Nell’immediato è ritenuto necessario incrementare le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, con l’introduzione della raccolta separata sul territorio regionale del rifiuto organico (Forsu), secondo quanto previsto dalla normativa nazionale (articolo 182-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).
Parallelamente si guarda alla valorizzazione dei rifiuti indifferenziati (frazione residuale della raccolta differenziata) mediante la realizzazione di uno o più impianti per il solo “trattamento a freddo”, anche attraverso la previsione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica con la produzione di biometano.    Infine viene considerata la riduzione della quantità di rifiuto da destinare in discarica – per prolungarne il più possibile la durata residua – o da destinare alla valorizzazione energetica in impianti fuori dalla Regione. In questo senso l’introduzione della raccolta della componente “umida” consente innanzitutto di ridurre il quantitativo di rifiuto da destinare allo smaltimento, prolungando cosi la vita residua della discarica di Brissogne, unico impianto regionale ad oggi esistente e operativo, e di incrementare poi la percentuale di raccolta differenziata nel rispetto delle finalità fissate dalle normative nazionali.

fonte: www.ciaccimagazine.org

Vuoi vendere le cose che non usi più? Ecco i modi più convenienti per far fruttare l’usato

La primavera e l'autunno sono le stagioni ideali per fare pulizia in casa. Ecco tanti consigli utili e i siti giusti dove vendere gli oggetti che non utilizzate più.
Vuoi vendere le cose che non usi più? Ecco i modi più convenienti per far fruttare l'usato
COME VENDERE OGGETTI USATI – La primavera è la stagione ideale per fare pulizia in casa, per mettere in pratica le strategie di decluttering e non sprecare oggetti che non usiamo più. Innanzitutto quando fate il repulisti in casa effettuate una efficace ricognizione e scoprirete quante cose potete eliminare, con qualche utile ricavo. Ad esempio potreste decidere di liberarvi di oggetti ed indumenti che giacciono dimenticati da più di due stagioni. Poi scegliete tra le seguenti opzioni.

vENDERE EFFICACEMENTE L'USATO 
VENDERE AL MERCATO DELLE PULCI - La prima opzione è quella di affidare i vostri oggetti in conto vendita presso qualche mercato delle pulci, il più vicino possibile alla vostra abitazione. Il modo è semplicissimo: gli indirizzi li trovate, città per città, sui siti Mercatini d’Italia Mercatino usato, entrambi molto affidabili. Date un occhio anche a Mercatopoli e troverete sicuramente soluzioni alternative.
VENDERE AL MERCATINO RIONALE - Moltissimi sono i mercatini del riuso e del riciclo sparsi in Italia. E’ possibile prenotare uno spazio presso uno di questi dove poter mettere in vendita la propria merce. Solitamente viene fornito il gazebo e la luce mentre bisogna portare il tavolo, gli stand e le sedie. Condividere l’esperienza con un’amica renderà la vendita più divertente.
RIVENDERE GLI OGGETTI USATI SUL WEB -  Procedere direttamente sul web, senza spostarvi da casa è un’opzione semplicissima. In questo caso il sito più famoso e più visitato è sicuramente Ebay: potete fare un’asta, oppure fissare un prezzo e aspettare l’offerta dell’acquirente. Ricordate che il sito trattiene una commissione del 9%, mentre l’inserzione è gratuita e può restare su Internet da 3 a 30 giorni. Anche il sito Subito.it accetta inserzioni gratuite e prevede commissioni per la vendita.
BARATTARE I PROPRI OGGETTI – Su facebook, oltre che in rete, sono fioriti, nel corso degli anni, i siti di baratto. Di solito viene dato un punteggio all’oggetto che stiamo barattando e si può scambiarlo con uno di pari punteggio. Altrimenti si creano delle liste con ciò che si vorrebbe ricevere in cambio della merce messa a disposizione. In questo modo riusciremo ad avere quello che ci occorre disfacendoci di ciò che non ci serve più.
DONARE GLI OGGETTI USATI - L’alternativa alla vendita è il dono. E se volete semplificare, potete fare una foto e metterla sul gruppo facebook te lo regalo se vieni a prenderlo rivolgetevi al parroco della chiesa più vicina alla vostra abitazione: saprà sicuramente come utilizzare al meglio gli oggetti che non vi servono più.
VENDERE EFFICACEMENTE L'USATO

fonte: www.nonsprecare.it

Concorso 2015 “Frigorifero a spreco zero”


Il Comune di Bologna, in collaborazione con la campagna “Un anno contro lo spreco” promossa da Last minute market, per il secondo anno consecutivo propone il concorso “FRIGO A SPRECO ZERO” dedicato alla consapevolezza dello spreco alimentare e aperto a tutti gli istituti scolastici di Bologna e Provincia per l’anno scolastico 2014-2015.
Il concorso vuole rendere consapevoli i bambini e i ragazzi bolognesi sullo spreco domestico di cibo, un comportamento che in Italia fa gettare nella spazzatura il 17% dei prodotti ortofrutticoli comprati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini, producendo una perdita per famiglia di quasi 1.700 euro l’anno.
Inoltre, sprecare cibo ha un pesante impatto sull’ambiente: significa gettare risorse naturali ed energia, producendo grandi quantità di rifiuti che a loro volta, per essere smaltite, provocheranno un’ulteriore spreco di risorse. La scelta di mettere un alimento o un altro nel nostro frigo è quindi anche una scelta civica: con l’alimento si sceglie anche un metodo di produzione e di distribuzione e, di conseguenza, un modello di mondo.
Alle classi bolognesi si chiede di realizzare un racconto utilizzando qualsiasi genere o media (racconto testuale, illustrazione, prodotto audio-visivo, fumetto, performance o altro) o di ideare un’attività pratica che, a partire da un frigorifero, riesca a spiegare la lotta allo spreco ai loro coetanei o agli adulti per aumentare la diffusione del tema al resto della cittadinanza. Gli elaborati saranno valutati da una giuria di esperti in grado di valutarne il valore sociale, scientifico, pedagogico e creativo.
Scarica il BANDO 2015
Per informazioni: 
Showroom Energia e Ambiente c/o Istituti Aldini Valeriani Sirani
via Bassanelli 9/11 40129 Bologna
 Telefono 051 4156272
Fax 051 2193175
E-mail showroomaldini@comune.bologna.it
Last Minute Market project

DUE MILIONI DI GOMME SOTTO I MARI: LA FOLLIA UMANA DI OSBORNE REEF.

Foto: DUE MILIONI DI GOMME SOTTO I MARI: LA FOLLIA UMANA DI OSBORNE REEF.  

Nel 1970, la barriera corallina è stato oggetto di un ambizioso progetto di espansione. Secondo la mente malata degli uomini riversare in mare due milioni di pneumatici fuori uso avrebbe aiutato i coralli a formarsi e prosperare meglio.
Fu così che nel 1970 un’associazione no profit di pescatori sponsorizzata dalla nota casa produttrice Good Year, ha riversato in mare circa 2 milioni di pneumatici usurati con l’intento di creare una nuova barriera corallina artificiale che avrebbe dovuto incrementare l’attività di pesca. 
Dopo non molti anni, i cavi che tenevano insieme i pneumatici si sono corrosi e i vari copertoni hanno cominciato a vagare in mare arrivando persino nelle coste del North Carolina. Si chiama Osborne Reef ed è considerato un vero e proprio disastro ambientale alla pari delle isole di rifiuti. Si trova al largo di Sunrise Boulevard a Fort Lauderdale in Florida e piano piano i pneumatici invece di espanderla, stanno distruggendo la barriera corallina circostante.
Dal 2007 l’esercito statunitense sta rimuovendo i pneumatici ma secondo alcune stime ce ne sarebbero ancora 700.000 in fondo al mare. Chissà quanti altri ne avranno portati via le correnti?

Qui una serie di filmati su questo disastro
http://www.youtube.com/watch?v=YxSQ6vV6rlA&list=PLol-16Tv2gy8zSNAzhYaNRcXx5cjgAJQ4&index=1 
Nel 1970, la barriera corallina è stato oggetto di un ambizioso progetto di espansione. Secondo la mente malata degli uomini riversare in mare due milioni di pneumatici fuori uso avrebbe aiutato i coralli a formarsi e prosperare meglio.
Fu così che nel 1970 un’associazione no profit di pescatori sponsorizzata dalla nota casa produttrice Good Year, ha riversato in mare circa 2 milioni di pneumatici usurati con l’intento di creare una nuova barriera corallina artificiale che avrebbe dovuto incrementare l’attività di pesca.
Dopo non molti anni, i cavi che tenevano insieme i pneumatici si sono corrosi e i vari copertoni hanno cominciato a vagare in mare arrivando persino nelle coste del North Carolina. Si chiama Osborne Reef ed è considerato un vero e proprio disastro ambientale alla pari delle isole di rifiuti. Si trova al largo di Sunrise Boulevard a Fort Lauderdale in Florida e piano piano i pneumatici invece di espanderla, stanno distruggendo la barriera corallina circostante.
Dal 2007 l’esercito statunitense sta rimuovendo i pneumatici ma secondo alcune stime ce ne sarebbero ancora 700.000 in fondo al mare. Chissà quanti altri ne avranno portati via le correnti?

Qui una serie di filmati su questo disastro



Umbria verso Rifiuti Zero

Cambiamenti Climatici, tutto quello che dovete sapere sul 5° Rapporto di Valutazione dell'IPCC - WG3



Movimento per la Decrescita Felice

Lombardia, scuole poco efficienti....e da noi in Umbria?

Solo un scuola su 50, in Lombardia, è in classe A o A+. Scuole sprecone e vecchie


Scuole Lombarde poco efficienti: solo una scuola su 50 è in classe A o A+, mentre un edificio su due è in classe G. E per arginare le diverse emergenze che si presentano in questi colabrodo di energia si spendono, annualmente oltre 300 milioni di Euro, mentre il 49,1% delle scuole lombarde necessita di interventi di manutenzione urgente. In particolare, secondo lo studio Rete Irene: dal momento che ogni singolo intervento di manutenzione straordinaria si avvicina ai 50 mila euro, che la media annua di spesa per ogni singolo edificio scolastico è di oltre 72 mila euro e che il numero delle scuole lombarde che negli ultimi 5 anni ha realizzato interventi straordinari di manutenzione sono oltre 4 mila: la spesa è di quasi 300 milioni di euro. Senza contare, ovviamente, lo spreco di costi in termini di bollette, a partire dal riscaldamento.

'Si tratta di cifre che si possono tagliare in maniera radicale, spiega Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene, semplicemente operando una diagnosi che permetta di razionalizzare gli interventi di manutenzione ordinaria e individuare le priorità in termini di riqualificazione energetica'.

A contribuire alla poca efficienza è anche l'età: il 74,6% (in pratica 3 scuole su 4) è stato costruito prima del 1974, anno di entrata in vigore della normativa antisismica (percentuale sensibilmente più alta del 61,3% nazionale). Da segnalare poi come la costruzione di oltre una scuola su quattro (27,4%) risalga addirittura a prima del 1940. Solo il 3,5% delle scuole in Lombardia è stato edificato dopo il 1990.

fonte: www.ecoseven.net

IL TAR BOCCIA L’INCENERITORE DI PARMA.

Foto: IL TAR BOCCIA L’INCENERITORE DI PARMA.  

In alcuni post  vi avevo scritto di come l’amministrazione comunale di Parma sta contrastando l’inceneritore: raccolta differenziata spinta e di conseguenza pochi rifiuti da bruciare.
La strategia sembra funzioni visto che ormai quasi sempre nell’inceneritore di Parma funziona solo una linea delle due costruite. Infatti le leggi parlano chiaro, l’inceneritore può bruciare solo i rifiuti della provincia di Parma.
Iren aveva provato a bruciare rifiuti speciali presi fuori provincia (30 aprile) ma era stata subito fermata e diffidata dal farlo di nuovo da Arpa e provincia.
Iren in un tentativo estremo aveva provato a ricorrere al Tar.
Ora il Tar ha deciso:  l'ingiunzione non è difforme a quanto disposto dall'autorità. Ha quindi rigettato la sospensiva del documento, condannando Iren a pagare mille euro di spese legali.
Peccato che presto per colpa dello Sblocca Italia a Parma (come in tutti gli altri inceneritori) potranno essere bruciati i rifiuti di tutta l’Italia e tutti gli sforzi dei parmigiani contro l’inceneritore saranno stati inutili. 
In alcuni post vi avevo scritto di come l’amministrazione comunale di Parma sta contrastando l’inceneritore: raccolta differenziata spinta e di conseguenza pochi rifiuti da bruciare.
La strategia sembra funzioni visto che ormai quasi sempre nell’inceneritore di Parma funziona solo una linea delle due costruite. Infatti le leggi parlano chiaro, l’inceneritore può bruciare solo i rifiuti della provincia di Parma.
Iren aveva provato a bruciare rifiuti speciali presi fuori provincia (30 aprile) ma era stata subito fermata e diffidata dal farlo di nuovo da Arpa e provincia.
Iren in un tentativo estremo aveva provato a ricorrere al Tar.
Ora il Tar ha deciso: l'ingiunzione non è difforme a quanto disposto dall'autorità. Ha quindi rigettato la sospensiva del documento, condannando Iren a pagare mille euro di spese legali.
Peccato che presto per colpa dello Sblocca Italia a Parma (come in tutti gli altri inceneritori) potranno essere bruciati i rifiuti di tutta l’Italia e tutti gli sforzi dei parmigiani contro l’inceneritore saranno stati inutili.

Umbria verso Rifiuti Zero

Dai Piccoli Borghi al Parlamento: dibattito per una legge condivisa

È in discussione alla Camera dei Deputati la proposta di legge per il sostegno della ripresa demografica ed economica delle piccole comunità che caratterizzano le nostre aree interne, le aree montane e le isole minori.

In particolare sono due le proposte che sono state presentate e che sono state in parte integrate tra loro con la formulazione di un testo unico. Questo potrà subire modifiche nel corso della discussione in Commissione Ambiente e Commissione Bilancio alla Camera, anche con l’inserimento di suggerimenti che dovessero pervenire.

Le due proposte sono una del Partito Democratico a prima firma Realacci, l’altra del MoVimento 5 Stelle a prima firma Terzoni (AC.65 Realacci e AC.2284 Terzoni).

In particolare la proposta di legge del M5S (Terzoni) si sviluppa intorno al tema dell’incentivazione dell’insediamento abitativo e dello sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. A questo scopo vengono previste agevolazioni per il recupero del patrimonio immobiliare pubblico e privato, per l’insediamento e lo sviluppo di attività produttive artigianali e agricole in grado di valorizzare le tradizioni e i prodotti tipici e parallelamente vengono ipotizzate misure in grado di potenziare i servizi indispensabili per rendere attrattive queste realtà.

Per tutto questo, per presentare la Proposta di Legge, aprire il dibattito e anche raccogliere tutte le possibili osservazioni e indicazioni, ci si incontrerà il 27 e il 28 settembre a Nocera Umbra, che abbiamo erto a “piccolo borgo simbolo”: quello sarà un week end molto particolare. È l’anniversario del terremoto in Umbria e da questo Comune adiacente ai centri più noti per il turismo, la cultura, la storia d’Italia, vorremmo che ripartisse la rinascita di quei piccoli grandi gioielli del nostro Paese.

Ci saranno storie da narrare, soluzioni da divulgare, proposte da condividere. Proposte che saranno accolte nella discussione sulla proposta di legge che partirà proprio dopo qualche giorno in Aula alla Camera dei Deputati.

Saranno presenti tra gli altri, il presidente della Commissione Ambiente della Camera, l’on. Ermete Realacci (Pd), la deputata del M5S Patrizia Terzoni (segretaria Commissione Ambiente), il sindaco di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi, Vittorio Sgarbi, Jacopo Fo, Legambiente, il Fai, Borghi Autentici d’Italia, l'Ingegnere Paolo Berdini di Salviamo il Paesaggio, l’architetto Lucio Serpagli, dell’università di Parma, responsabile del progetto interuniversitario sull’architettura sostenibile e sul recupero dei piccoli borghi, giornalisti, esponenti delle associazioni produttive, della green economy, aziende che hanno sperimentato e realizzato il loro business in piccoli centri, imprenditori (come Brunello Cuninelli), sindaci dei principali e più importanti piccoli borghi d’Italia.
Sono stati invitati e hanno dato la loro disponibilità il ministro per la Cultura Dario Franceschini e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.