Visualizzazione post con etichetta #Ecolight. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Ecolight. Mostra tutti i post
Rifiuti elettronici: 25 mila tonnellate gestite da Ecolight nel 2019 di cui il 92% avviate a recupero
Il consorzio nazionale per i RAEE presenta il Rapporto Sociale: abbiamo re-immesso sul mercato come materie prime seconde più di 9.800 tonnellate di allumino, metalli ferrosi e non ferrosi, oltre 5.700 tonnellate di materie plastiche e quasi 1.000 tonnellate di vetro
Quasi 25 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti nel 2019 con un tasso di recupero ben superiore al 90% e oltre 350 tonnellate raccolte attraverso strumenti di prossimità. Ecolight, il consorzio nazionale no profit per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), presenta il Rapporto Sociale, documento che sintetizza l’attività svolta l’anno scorso e dal quale emerge una grande attenzione al tema della sostenibilità. «La sostenibilità, che dà anche il titolo al nostro undicesimo Rapporto Sociale, è equilibrio», premette il presidente di Ecolight, Walter Camarda. «Un comportamento, un’azione, una scelta per essere sostenibile deve tenere conto del proprio impatto ambientale e di quello economico; stare quindi in equilibrio. Ecolight opera con questa consapevolezza da oltre 15 anni, coinvolgendo non solamente tutti gli attori della filiera RAEE, ma anche stimolando aziende e cittadini a conferire correttamente i loro rifiuti elettronici affinché possano essere gestiti in una logica di economia circolare».
Forte delle 1.900 aziende consorziate, Ecolight nel corso del 2019 ha garantito un servizio puntuale e capillare con oltre 27 mila missioni, concentrate soprattutto nella raccolta dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni come cellulari, frullatori, ferri da stiro e lampadine a risparmio energetico. «L’impegno ha confermato il ruolo leader del consorzio nella raccolta dei RAEE appartenenti ai raggruppamenti R4 ed R5», osserva il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «L’operatività è stata garantita non solamente attraverso il Centro di Coordinamento RAEE, ma anche con lo sviluppo di progetti che sono andati al servizio della Distribuzione. Attraverso il cosiddetti Uno contro Uno e Uno contro Zero, i negozi sono chiamati ad un ruolo importante nella raccolta dei rifiuti hi-tech. Il Consorzio, che ha servito oltre 3.100 punti vendita, ha gestito oltre 320 tonnellate di RAEE che sono stati consegnati in negozio - o ritirati al domicilio dell’acquirente nel caso di consegna a casa - al momento dell’acquisto di un prodotto elettronico di equivalente funzionalità. Inoltre, attraverso le nostre 30 EcoIsole che sono state posizionate in corrispondenza di importanti punti vendita e in spazi di grande afflusso, abbiamo intercettato quasi 30 mila persone che hanno conferito più di 37 tonnellate di piccoli RAEE».
La sostenibilità dell’azione del Consorzio è stata inoltre supportata da elevati tassi di recupero. «Abbiamo superato il 92% in peso». Spiega Dezio: «Questo significa che per ogni 10 tonnellate raccolte, più di 9 sono state avviate ad un processo di recupero di materia. Nell’ottica di una concreta economia circolare, questo ci ha permesso di re-immettere sul mercato come materie prime seconde più di 9.800 tonnellate di allumino, metalli ferrosi e non ferrosi, oltre 5.700 tonnellate di materie plastiche e quasi 1.000 tonnellate di vetro, tutte ottenute da processi di trattamenti dei RAEE». In questa prospettiva si inserisce anche l’impegno nel progetto sostenuto dal Ministero dell’Ambiente e sviluppato con il dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell’Università di Brescia e Stena Recycling, che ha portato ad un miglioramento qualitativo e quantitativo dei processi di recupero delle plastiche contenute nei piccoli RAEE.
Nonostante l’avvio del 2020, con l’emergenza Covid e il lockdown, abbia registrato un calo dei volumi di raccolta, che nei primi cinque mesi dell’anno si è attestato intorno al 10% rispetto allo stesso periodo del 2019, Ecolight conferma la volontà di proseguire nella tutela dell’ambiente e nel sostegno alle aziende. «Anche se gli obiettivi europei, che l’anno scorso indicavano il target del 65%, sono abbastanza lontani, la strada intrapresa dal sistema Italia nella raccolta dei RAEE è positiva. Occorre proseguire nel contrastare i canali paralleli di raccolta dei RAEE che non danno garanzie di corretta gestione e di rispetto ambientale e nel sensibilizzare i cittadini all’importanza di conferire correttamente i loro prodotti elettronici non più funzionanti, magari potenziando ulteriormente gli strumenti per una raccolta di prossimità offerti dalla Distribuzione e diffondendo maggiormente le EcoIsole».
fonte: www.ecodallecitta.it
#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542
=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria
Quasi 25 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti nel 2019 con un tasso di recupero ben superiore al 90% e oltre 350 tonnellate raccolte attraverso strumenti di prossimità. Ecolight, il consorzio nazionale no profit per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), presenta il Rapporto Sociale, documento che sintetizza l’attività svolta l’anno scorso e dal quale emerge una grande attenzione al tema della sostenibilità. «La sostenibilità, che dà anche il titolo al nostro undicesimo Rapporto Sociale, è equilibrio», premette il presidente di Ecolight, Walter Camarda. «Un comportamento, un’azione, una scelta per essere sostenibile deve tenere conto del proprio impatto ambientale e di quello economico; stare quindi in equilibrio. Ecolight opera con questa consapevolezza da oltre 15 anni, coinvolgendo non solamente tutti gli attori della filiera RAEE, ma anche stimolando aziende e cittadini a conferire correttamente i loro rifiuti elettronici affinché possano essere gestiti in una logica di economia circolare».
Forte delle 1.900 aziende consorziate, Ecolight nel corso del 2019 ha garantito un servizio puntuale e capillare con oltre 27 mila missioni, concentrate soprattutto nella raccolta dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni come cellulari, frullatori, ferri da stiro e lampadine a risparmio energetico. «L’impegno ha confermato il ruolo leader del consorzio nella raccolta dei RAEE appartenenti ai raggruppamenti R4 ed R5», osserva il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «L’operatività è stata garantita non solamente attraverso il Centro di Coordinamento RAEE, ma anche con lo sviluppo di progetti che sono andati al servizio della Distribuzione. Attraverso il cosiddetti Uno contro Uno e Uno contro Zero, i negozi sono chiamati ad un ruolo importante nella raccolta dei rifiuti hi-tech. Il Consorzio, che ha servito oltre 3.100 punti vendita, ha gestito oltre 320 tonnellate di RAEE che sono stati consegnati in negozio - o ritirati al domicilio dell’acquirente nel caso di consegna a casa - al momento dell’acquisto di un prodotto elettronico di equivalente funzionalità. Inoltre, attraverso le nostre 30 EcoIsole che sono state posizionate in corrispondenza di importanti punti vendita e in spazi di grande afflusso, abbiamo intercettato quasi 30 mila persone che hanno conferito più di 37 tonnellate di piccoli RAEE».
La sostenibilità dell’azione del Consorzio è stata inoltre supportata da elevati tassi di recupero. «Abbiamo superato il 92% in peso». Spiega Dezio: «Questo significa che per ogni 10 tonnellate raccolte, più di 9 sono state avviate ad un processo di recupero di materia. Nell’ottica di una concreta economia circolare, questo ci ha permesso di re-immettere sul mercato come materie prime seconde più di 9.800 tonnellate di allumino, metalli ferrosi e non ferrosi, oltre 5.700 tonnellate di materie plastiche e quasi 1.000 tonnellate di vetro, tutte ottenute da processi di trattamenti dei RAEE». In questa prospettiva si inserisce anche l’impegno nel progetto sostenuto dal Ministero dell’Ambiente e sviluppato con il dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell’Università di Brescia e Stena Recycling, che ha portato ad un miglioramento qualitativo e quantitativo dei processi di recupero delle plastiche contenute nei piccoli RAEE.
Nonostante l’avvio del 2020, con l’emergenza Covid e il lockdown, abbia registrato un calo dei volumi di raccolta, che nei primi cinque mesi dell’anno si è attestato intorno al 10% rispetto allo stesso periodo del 2019, Ecolight conferma la volontà di proseguire nella tutela dell’ambiente e nel sostegno alle aziende. «Anche se gli obiettivi europei, che l’anno scorso indicavano il target del 65%, sono abbastanza lontani, la strada intrapresa dal sistema Italia nella raccolta dei RAEE è positiva. Occorre proseguire nel contrastare i canali paralleli di raccolta dei RAEE che non danno garanzie di corretta gestione e di rispetto ambientale e nel sensibilizzare i cittadini all’importanza di conferire correttamente i loro prodotti elettronici non più funzionanti, magari potenziando ulteriormente gli strumenti per una raccolta di prossimità offerti dalla Distribuzione e diffondendo maggiormente le EcoIsole».
fonte: www.ecodallecitta.it
#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542
=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria
Smaltimento rifiuti elettronici: 5 regole per non sbagliare la differenziata
Dalle pile esauste alle vecchie lampadine: il consorzio nazionale per la gestione dei RAEE viene in aiuto delle famiglie italiane con una piccola e veloce guida sulla corretta gestione dei rifiuti tecnologici
#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542
=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria
Esiste una tipologia di rifiuto domestico che, spesso tende ad essere conservato piuttosto che buttato. Parliamo dei piccoli RAEE (R4- R5), rifiuti elettronici ed elettrici come lampadine, pile, vecchi cellulari, telecomandi o caricabatterie. Si tratta di vere e proprie “miniere da cassetto”, in grado di fornire materie prime seconde all’economia circolare italiana. L’abitudine a conservarli anziché disfarsene, ha reso questi apparecchi difficile da intercettare ai fini della differenziata. E nell’ultimo periodo, i blocchi imposti per contenere la pandemia di coronavirus, hanno reso il loro smaltimento ancora più difficile.
Allo stesso tempo il raggruppamento R4 è uno di quelli ad aver registrato gli incrementi più sensibili nel 2019, i termini di raccolta differenzia, in crescita di oltre il 15% rispetto al 2018. Una percentuale che mostra le grandi potenzialità di questo segmento. Non solo. Questi RAEE, se opportunamente trattati, sono riciclabili fino ad oltre il 95 per cento del loro peso.
Come smaltire i piccoli RAEE?
In Italia, in alternativa allo smaltimento presso ecocentri e isole ecologiche, i piccoli RAEE possono essere portati presso i grandi esserci commerciali. La norma Uno contro Zero prevede, infatti, che i negozi con una superficie di vendita di almeno 400 mq abbiano l’obbligo di ritirare gratuitamente i rifiuti elettronici ed elettrici. A patto che questi abbiano dimensioni non superiori ai 25 cm. Una possibilità che viene lasciata aperta ai punti vendita più piccoli e anche a chi vende online. Ovviamente la situazione attuale presenta delle limitazioni ma è possibile lo stesso fare attenzione e migliorare la gestione domestica dei rifiuti tecnologici.
“La quarantena per molti ha significato fare pulizie e piccoli lavori domestici”, spiega il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. “Nel sistemare un cassetto o svuotare uno scatolone in cantina, spesso sono emerse vecchie apparecchiature elettroniche. Telefonini, frullatori, telecomandi e caricabatterie di ogni genere che erano stati messi ‘da parte’ in attesa di essere portati all’ecocentro, ma che poi sono finiti dimenticati”.
Per aiutare le famiglie nella gestione e smaltimento dei rifiuti elettronici ed elettrici, il consorzio Ecolight ha redatto un vademecum ad hoc.
- Raccogliere tutti i rifiuti elettronici in un unico contenitore. Nella scatola potranno essere messi: joystick, frullatori, mouse, tostapane, chiavette usb, telefonini e tablet con i loro caricabatterie e auricolari, router con gli alimentatori, casse bluetooth, ventilatori.
- Le lampadine a risparmio energetico, quelle a led e i neon non più funzionanti sono anche loro dei RAEE: occorre raccoglierle però in un’altra scatola.
- Rimuovere, quando possibile, le batterie dai dispositivi destinati alla discarica.
- Le batterie dovranno essere poste in un contenitore apposito, possibilmente in plastica o in metallo per evitare che eventuali sostanze inquinanti possano andare disperse.
- Conferire il tutto all’ecocentro comunale. Nella fase 2 i Comuni stanno riaprendo le piazzole ecologiche dove poter portare questo genere di rifiuti. Conferire negli appositi contenitori i RAEE appartenenti al raggruppamento R4, ovvero l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici; mettere nell’apposito contenitori quelli appartenenti al raggruppamento R5 (le sorgenti luminose); conferire le batterie e gli accumulatori in un terzo contenitore. Per informazioni sugli orari di apertura dell’ecocentro e sulle modalità di accesso, consultare il sito internet del proprio comune di residenza.
#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542
=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria
Labels:
#Ambiente,
#Covid19,
#Ecolight,
#EconomiaCircolare,
#Elettrodomestici,
#GestioneRifiuti,
#IsoleEcologiche,
#PiccoliElettrodomestici,
#Raee,
#Rifiuti
RAEE: nuovo progetto Ecolight incrementerà il riciclo
Nuovo progetto Ecolight permetterà di aumentare la quantità e la qualità dei RAEE inviati al riciclo.
Migliorare quantità e qualità dei RAEE inviati al riciclo. Questo l’obiettivo del nuovo progetto lanciato da Ecolight, realizzato in collaborazione con l’Università di Brescia e Stena Recycling, e presentato a Milano durante il convegno “L’economia circolare nei rifiuti elettronici: il miglioramento del recupero delle plastiche nei RAEE”.
Lo studio ha avuto una durata di due anni, durante i quali sono stati analizzati quantità di plastica negli R4 (piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo). Un raggruppamento indicato da Ecolight come in crescita nel 2019 (+15% rispetto al 2018). Di particolare rilievo il fatto che il 30% di questi RAEE risulta a tutti gli effetti composto da plastica.
Secondo Ecolight attualmente la composizione di queste plastiche prevede diversi polimeri utilizzati e materiali trattati con ritardanti di fiamma bromurati, il cui destino altro non può essere che l’incenerimento. Da qui il progetto lanciato da Ecolight, Università di Brescia e Stena Recycling.
La prima fase vede i RAEE smantellati presso gli impianti Stena Recycling separando le componenti rischiose (batterie e condensatori) dal resto. Ulteriore divisione viene fatta tra plastiche e materiali ferrosi e non. In seconda battuta viene separata la plastica trattata con ritardanti di fiamma bromurati (detta “pesante”) da quella che ne è priva (o “leggera”). L’operazione viene eseguita grazie all’impiego di due vasche per la flottazione.
Significativo, spiega Ecolight, l’incremento dei materiali plastici “leggeri” recuperati grazie a queste nuove operazioni, mentre il quantitativo di scarto è stato ridotto del 10%. Ha concluso Ecolight:
fonte: www.greenstyle.itQuesto significa una potenziale miglior collocabilità del prodotto sul mercato dei materiali recuperati. Una miglior regolamentazione in materia aiuterebbe a sfruttare queste potenzialità.
Tra monopattini elettrici ed e-bike, la famiglia dei RAEE si allarga

C'erano una volta solo vecchi frigoriferi, lavatrici e qualche radio. Oggi, insieme a loro ci sono le e-bike, i monopattini elettrici, gli hoverboard, gli auricolari bluetooth e persino - in attesa che entri in vigore l'obbligo - i seggiolini antiabbadono. Tutti questi prodotti hanno in comune un elemento: quando arriveranno al termine della loro vita, diventeranno dei RAEE, ovvero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
«Il mondo dei RAEE è costantemente in evoluzione, non solamente per la continua spinta all'innovazione che interessa il settore tecnologico, ma anche in virtù del cosiddetto "Open scope" che è entrato in vigore nello scorso mese di agosto», spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale non a fini di lucro che si occupa della gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti. «Le nuove mode, ma anche i progressivi sviluppi sui prodotti che mettono al centro l'elettronica fanno sì che la famiglia dei RAEE debba continuamente allargarsi per comprendere prodotti che fino anche a pochi mesi prima non venivano considerati dal mercato o addirittura non esistevano nemmeno».
Esempi possono essere i robot aspirapolvere, la cui offerta è decisamente lievitata negli ultimi anni, ma anche le biciclette a pedalata assistita che stanno registrando un vero e proprio boom di vendite dopo anni di presenza sul mercato. Nel novero tra i prodotti che, una volta non più funzionanti, devono essere considerati come dei rifiuti elettronici ci sono anche le sigarette elettroniche (comprese quelle di ultima generazione), droni e, anche se decisamente poco diffusi, segway.
«Possiamo identificare come RAEE tutti quei rifiuti che hanno al loro interno una componente elettrica o elettronica. È un insieme estremamente variegato per tipologia, dimensioni e funzionalità, ma questo non deve distrarre l'attenzione dalla necessità di conferirlo in modo corretto», prosegue il direttore generale di Ecolight.
Gli elettrodomestici non più funzionanti sono un classico esempio di rifiuto elettronico. Ma fanno parte del gruppo anche gli smartphone rotti, così come i telecomandi, le stufe elettriche e le lampadine siano queste a risparmio energetico, neon o a led. Tutti condividono l'obbligo di seguire un preciso percorso di raccolta, trattamento e smaltimento.
«Se guardiamo ai principi che muovono l'economia circolare, i RAEE rappresentano un'importante risorsa: sono infatti riciclabili per oltre il 90% del loro peso e dai rifiuti elettronici è possibile ottenere importanti quantitativi di plastica, ferro, alluminio e vetro», aggiunge Dezio. «La corretta gestione di un RAEE inizia però dalla sua conoscenza: sapere che il monopattino elettrico o l'e-bike, che magari abbiamo appena regalato a nostro nipote, quando non funzionerà più dovrà essere conferito separatamente è il punto di partenza per dare vita ad una catena di valore». Senza contare che molti di questi prodotti hanno al loro interno una batteria che, per non inquinare l'ambiente, necessita di essere smaltita correttamente.
Come i cellulari o i frullatori più comuni, anche gli auricolari bluetooth rotti non possono essere messi nell'indifferenziato. Devono essere portati alla piazzola ecologica del proprio Comune, oppure lasciati in negozio al momento dell'acquisto dell'apparecchio nuovo sostitutivo. Nei punti vendita più grandi (oltre 400 mq di superficie di vendita) è possibile lasciarli gratuitamente anche senza acquistare nulla. Gli obblighi di ritiro gratis valgono anche per le vendite effettuate online.
fonte: https://www.greencity.it
Milano, le EcoIsole RAEE diventano modello per il C40-Cities Climate Leadership Group
I cassonetti per la raccolta di prossimità di smartphone e piccoli elettrodomestici sviluppati dal consorzio Ecolight hanno richiamato la delegazione della rete globale costituita dai sindaci delle maggiori città del mondo per combattere i mutamenti climatici
Le EcoIsole RAEE realizzate dal consorzio Ecolight diventano modello per una nuova raccolta dei piccoli rifiuti elettronici. Una delegazione del C40 - Cities Climate Leadership Group, rete globale costituita dai sindaci delle maggiori città del mondo per combattere i mutamenti climatici, durante il sopralluogo a Milano ha fatto tappa oggi, venerdì 29 marzo, nel quartiere Baggio per vedere il funzionamento dell’EcoIsola RAEE posizionata al Municipio 7. Guidati da Amsa-Gruppo A2A, una decina di rappresentanti di città quali Los Angeles, Abu Dhabi, Tel Aviv e Rotterdam, aderenti alla rete mondiale impegnata nella tutela dell’ambiente, hanno voluto vedere il funzionamento dell’innovativa soluzione adottata da Milano per la raccolta di prossimità dei piccoli RAEE. Grazie infatti al progetto avviato da Amsa-Gruppo A2A in collaborazione con Ecolight, otto EcoIsole sono state posizionate in altrettanti municipi del capoluogo lombardo: nei soli primi due mesi del 2019, sono state utilizzate da 2 mila cittadini che hanno conferito oltre 1,5 tonnellate di piccoli elettrodomestici, cellulari e lampadine a risparmio energetico.
“I RAEE sono tra i rifiuti che crescono ad un tasso maggiore nel mondo. Potenziare la loro raccolta è quindi una necessità per tutelare maggiormente l’ambiente”, ricorda Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti. “L’EcoIsola RAEE offre ai cittadini una possibilità in più per conferirli correttamente e così avviarli ad percorso di trattamento e recupero”.
L’EcoIsola è un cassonetto intelligente, interamente automatizzato, nato da un progetto europeo che Ecolight ha realizzato per la raccolta di prossimità dei RAEE con l’esplicito scopo di facilitare la raccolta dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni. Vi possono essere conferiti cellulari, telecomandi, tablet, ma anche lampadine a risparmio energetico, piccoli led e neon non più funzionanti. “Sono questi i rifiuti elettronici più difficili da intercettare: solamente poco più del 20% segue un corretto percorso di trattamento e recupero. Eppure sono riciclabili fino a oltre il 90% del loro peso”, aggiunge Dezio.
Le EcoIsole RAEE si trovano a Milano:
- Municipio 2, in viale Zara 100
- Municipio 3, presso la Biblioteca Valvassori Peroni, in via Valvassori Peroni 56
- Municipio 4, in via Oglio 18
- Municipio 5, in viale Tibaldi 55
- Municipio 6, in via Legioni Romane 54
- Municipio 7, in via Anselmo da Baggio 55
- Municipio 8, in via Quarenghi 21
- Municipio 9, in viale Guerzoni 38
Per utilizzare l’EcoIsola RAEE l’utente deve strisciare nell’apposita fessura la Carta Regionale dei Servizi (tessera sanitaria) quindi selezionare il tipo di rifiuto che intende conferire, inserendolo successivamente all’interno dello sportello dedicato. Quando i contenitori interni sono pieni è la stessa macchina ad avvisare gli operatori di Ecolight Servizi per il loro svuotamento.
“I RAEE sono tra i rifiuti che crescono ad un tasso maggiore nel mondo. Potenziare la loro raccolta è quindi una necessità per tutelare maggiormente l’ambiente”, ricorda Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti. “L’EcoIsola RAEE offre ai cittadini una possibilità in più per conferirli correttamente e così avviarli ad percorso di trattamento e recupero”.
L’EcoIsola è un cassonetto intelligente, interamente automatizzato, nato da un progetto europeo che Ecolight ha realizzato per la raccolta di prossimità dei RAEE con l’esplicito scopo di facilitare la raccolta dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni. Vi possono essere conferiti cellulari, telecomandi, tablet, ma anche lampadine a risparmio energetico, piccoli led e neon non più funzionanti. “Sono questi i rifiuti elettronici più difficili da intercettare: solamente poco più del 20% segue un corretto percorso di trattamento e recupero. Eppure sono riciclabili fino a oltre il 90% del loro peso”, aggiunge Dezio.
Le EcoIsole RAEE si trovano a Milano:
- Municipio 2, in viale Zara 100
- Municipio 3, presso la Biblioteca Valvassori Peroni, in via Valvassori Peroni 56
- Municipio 4, in via Oglio 18
- Municipio 5, in viale Tibaldi 55
- Municipio 6, in via Legioni Romane 54
- Municipio 7, in via Anselmo da Baggio 55
- Municipio 8, in via Quarenghi 21
- Municipio 9, in viale Guerzoni 38
Per utilizzare l’EcoIsola RAEE l’utente deve strisciare nell’apposita fessura la Carta Regionale dei Servizi (tessera sanitaria) quindi selezionare il tipo di rifiuto che intende conferire, inserendolo successivamente all’interno dello sportello dedicato. Quando i contenitori interni sono pieni è la stessa macchina ad avvisare gli operatori di Ecolight Servizi per il loro svuotamento.
Per evitare possibili vandalismi le EcoIsole sono dotate di un sistema antintrusione.
fonte: www.ecodallecitta.it
Dove lo riciclo?- A Milano 4 nuovi cassonetti smart per i RAEE
Le ecoisole sono state installate da Amsa in collaborazione con Ecolight e il Comune

A Milano è stato raddoppiato il numero dei cassonetti intelligenti destinati alla raccolta dei rifiuti elettronici, i cosiddetti RAEE. Le nuove ecoisole, come le precedenti, sono state installate da Amsa – Gruppo A2A, in partnership con Ecolight – consorzio nazionale per la gestione dei RAEE.
Dove si trovano i nuovi cassonetti
Questi 4 nuovi cassonetti di ultima generazione sono stati collocati in corrispondenza dei Municipi 6, 7, 8 e 9. Qui i cittadini potranno conferire smartphone, tablet, piccoli elettrodomestici, caricabatterie e lampadine a risparmio energetico e neon non più funzionanti. Queste ecoisole si aggiungono alle altre quattro che sono state attivate la scorsa estate in corrispondenza dei Municipi 2, 3, 4 e 5.
Le nuove EcoIsole sono state posizionate in corrispondenza di quattro sedi dei Municipi del Comune di Milano:
Municipio 6, in via Legioni Romane 54
Municipio 7, in via Anselmo da Baggio 55
Municipio 8, in via Quarenghi 21
Municipio 9, in viale Guerzoni 38
I cassonetti già posizionati
I cassonetti già presenti in città erano situati rispettivamente nelle seguenti zone:
Municipio 2, in viale Zara 100
Municipio 3, presso la Biblioteca Valvassori Peroni, in via Valvassori Peroni 56
Municipio 4, in via Oglio 18
Municipio 5, in viale Tibaldi 55

A Milano è stato raddoppiato il numero dei cassonetti intelligenti destinati alla raccolta dei rifiuti elettronici, i cosiddetti RAEE. Le nuove ecoisole, come le precedenti, sono state installate da Amsa – Gruppo A2A, in partnership con Ecolight – consorzio nazionale per la gestione dei RAEE.
Dove si trovano i nuovi cassonetti
Questi 4 nuovi cassonetti di ultima generazione sono stati collocati in corrispondenza dei Municipi 6, 7, 8 e 9. Qui i cittadini potranno conferire smartphone, tablet, piccoli elettrodomestici, caricabatterie e lampadine a risparmio energetico e neon non più funzionanti. Queste ecoisole si aggiungono alle altre quattro che sono state attivate la scorsa estate in corrispondenza dei Municipi 2, 3, 4 e 5.
Le nuove EcoIsole sono state posizionate in corrispondenza di quattro sedi dei Municipi del Comune di Milano:
Municipio 6, in via Legioni Romane 54
Municipio 7, in via Anselmo da Baggio 55
Municipio 8, in via Quarenghi 21
Municipio 9, in viale Guerzoni 38
I cassonetti già posizionati
I cassonetti già presenti in città erano situati rispettivamente nelle seguenti zone:
Municipio 2, in viale Zara 100
Municipio 3, presso la Biblioteca Valvassori Peroni, in via Valvassori Peroni 56
Municipio 4, in via Oglio 18
Municipio 5, in viale Tibaldi 55
fonte: https://www.canaleenergia.com
Ecolight, eccellenza italiana contro i rifiuti elettronici
Quasi 17.000 tonnellate di smartphone, frullatori, tablet e phon raccolti dalle isole ecologiche disseminate in tutta Italia e dalla Grande distribuzione organizzata: sono i numeri di Ecolight, consorzio che si occupa della gestione di RAEE, pile e accumulatori a fine vita. Nel 2017 l'azienda ha infatti incrementato i volumi di quasi il 6% rispetto all'anno precedente, confermando un'importante azione soprattutto per quanto riguarda la raccolta dei RAEE che appartengono al raggruppamento R4, ovvero i piccoli elettrodomestici e l'elettronica di consumo.
"Tra i rifiuti elettronici, i piccoli elettrodomestici sono quelli più difficili da intercettare", ricorda il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. "Nonostante l'impegno in termini di raccolta e sensibilizzazione, poco meno di un quarto di questi rifiuti segue un corretto iter di raccolta e smaltimento. I restanti tre quarti restano con ogni probabilità chiusi in un qualche remoto cassetto di casa, per poi finire nel sacco dell'indifferenziata".
Recuperare correttamente un R4 è invece molto importante. "Sono rifiuti riciclabili fino al 97% del loro peso", sottolinea Dezio. "Sono composti prevalentemente da ferro e plastica, materiali che possono essere indirizzati verso un percorso di recupero per ottenere materie prime seconde riutilizzabili nei processi produttivi".
L'impegno di Ecolight nel 2017 si è concentrato soprattutto nella gestione dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni: oltre il 75% di quanto è stato raccolto appartiene a questo raggruppamento, inoltre ha attivato una serie di servizi per agevolare i cittadini e i negozi per conferire e raccogliere correttamente questa tipologia di rifiuti. Considerando anche frigoriferi e forni, monitor, televisori e lampadine a risparmio energetico, nel complesso il consorzio è arrivato l'anno scorso a gestire più di 25.000 tonnellate di rifiuti elettronici con un'azione capillare ed efficiente: testimonianza sono le oltre 22.000 missioni fatte direttamente sulle isole ecologiche e il grado di efficienza (dato che viene certificato dal Centro di Coordinamento RAEE) che ha toccato quota 99,8%.
"L'impegno del consorzio è volto ancora a migliorare il servizio e a potenziare la rete di gestione. Ecolight si presenta nel 2018 come un attore principale per il mondo dei RAEE e della gestione dei rifiuti professionali. Siamo focalizzati a creare un network capace di affiancare le imprese nei compiti sempre più crescenti per quanto riguarda la tutela ambientale". Conclude Dezio: "La prossima sfida si chiama open scope e riguarda l'ampliamento della normativa RAEE ad una serie di altri prodotti. Questo significa che nella categoria rifiuti elettronici rientreranno sempre più oggetti; questi dovranno essere gestiti secondo precise regole e le aziende che li producono saranno chiamate a prendersi cura dei rifiuti affidandosi ad un consorzio".
fonte: https://www.tomshw.it
Rifiuti elettronici, tra pochi mesi i Raee da gestire in Italia raddoppieranno?
Cambia la normativa di riferimento: oltre ai grandi e piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, sorgenti luminose e schermi, andranno gestiti – ad esempio – fusibili, chiavette usb, spine, morsettiere e prolunghe
Basta un tratto di penna per cambiare intere filiere produttive e di gestione post-consumo, cambiamento che rischia di diventare però drammatico in mancanza della necessaria chiarezza da parte del legislatore. La dimostrazione plastica arriva dal cosiddetto “open scope”, una novità introdotta dal Decreto legislativo 49 del 2014 che diventerà però operativa dal 15 agosto 2018: si tratta dell’estensione della normativa Raee – i rifiuti elettrici ed elettronici – ad una serie di altri prodotti prima non inseriti. Di fatto, l’open scope atteso tra pochi mesi estende la definizione di Aee (apparecchiature elettriche ed elettroniche) ad una serie di altri oggetti che finora non erano considerati. Accanto ai grandi e piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, sorgenti luminose e schermi, andranno così ad affiancarsi – ad esempio – fusibili, chiavette usb, spine, morsettiere e prolunghe.
«Parliamo di tutte le apparecchiature elettriche per le quali la legge non prevede una specifica esclusione – spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, uno dei maggiori consorzi nazionali per la gestione dei rifiuti elettronici – secondo le prime stime si dovrebbe andare verso un raddoppio dei quantitativi di Aee immessi sul mercato. Il che porterà ad un raddoppio anche dei Raee da gestire. Questo, tenendo presente anche che siamo davanti ad una tipologia di rifiuti che cresce con un tasso maggiore rispetto a tutte le altre».
Più in dettaglio, il campo di applicazione della normativa Raee viene esteso andando a interessare oltre 6.000 nuove aziende, che andrebbero ad aggiungersi alle circa 7.000 già oggi interessate dalla normativa Raee. Il principio alla base è sempre lo stesso: chi inquina paga. Ovvero, produttori, importatori e i distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono chiamati a organizzare e finanziare il sistema di raccolta e recupero dei Raee – attraverso i consorzi nazionali dedicati – che derivano dai prodotti immessi sul mercato.
Questo, mentre è necessario tener di conto che l’introduzione dell’open scope si inserisce in un contesto più ampio di novità. «Il nuovo obiettivo europeo per la raccolta dei Raee che prevede entro il 2019 un tasso minimo del 65% del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nei tre anni precedenti, o in alternativa l’85% dei rifiuti elettronici generati, è un traguardo che attende il sistema Italia. Attualmente ci attestiamo poco sopra il 40%: gli sforzi da parte delle imprese, dei consorzi e dei cittadini dovranno quindi essere intensificati per dare un contributo fattivo alla costruzione di una vera economia circolare, come del resto l’Europa ci indica. Sono nuovi impegni che possono trasformarsi anche in opportunità». Per cogliere le quali servono però norme chiare e, è evidente, disponibilità di impianti sul territorio dedicati a concretizzare l’economia circolare.
Il problema è che, tre anni dopo la pubblicazione del Decreto legislativo 49 del 2014, ancora è in corso un dibattito acceso tra le imprese per comprendere chi e cosa sarà interessato dalla normativa. Eppure non si tratta di un cambiamento da poco. «Con l’open scope – aggiunge Dezio – molti altri prodotti una volta giunti a fine vita dovranno seguire un processo di raccolta differenziata e specifiche operazioni di trattamento come previsto per i Raee. Questo comporta per le imprese produttrici di farsi carico della gestione dei rifiuti che ne deriveranno», ma all’interno della norma «ci sono ancora alcuni punti che necessitano dei chiarimenti. Come serve una più dettagliata definizione delle apparecchiature che rientrano nel campo di applicazione. Sono passaggi indispensabili – conclude Dezio – per dare delle risposte alle moltissime aziende che, in vista del prossimo 15 agosto, necessitano di adeguarsi alla normativa».
fonte: www.greenreport.it
200mila tonnellate di rifiuti elettronici. Ecolight fa il bilancio di 10 anni di attività
Il consorzio nazionale per la gestione dei RAEE fa il punto della raccolta dall’entrata in vigore del principio “chi inquina paga” che coinvolge le aziende nel processo di gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
Dieci anni di RAEE e dieci anni di operatività per Ecolight. In due lustri di impegno nella raccolta e smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche il consorzio nazionale ha gestito quasi 200mila tonnellate di RAEE. «Tra il settembre e il novembre del 2007 fu approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che sanciva il principio “chi inquina paga” per il mondo dei RAEE», ricorda il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio. «Il consorzio, che proprio in quel periodo iniziò l’attività, si fece interprete delle novità normative consorziando sempre più imprese - ad oggi sono oltre 1.700 - e coinvolgendole nel processo di raccolta e trattamento dei rifiuti elettronici secondo i principi enunciati dalla norma». Il sistema che ne nacque, basato su una rete di sistemi collettivi e coordinato dal Centro di Coordinamento RAEE e che mosse i primi passi nel gennaio 2008, ha permesso in questi anni di superare i due milioni di tonnellate di RAEE raccolti, contribuendo in modo significativo al recupero di importanti quantitativi di materie prime seconde e alla tutela dell’ambiente.
L’azione di Ecolight si è concentrata soprattutto sui piccoli elettrodomestici, sull’elettronica di consumo e sulle sorgenti luminose (indicati rispettivamente nei raggruppamenti R4 ed R5): ben 150mila tonnellate di rifiuti raccolti dal Consorzio sono stati rappresentati da frullatori, ferri da stiro, cellulari, smartphone, lampadine fluorescenti e a risparmio energetico non più funzionanti, nonché trapani e avviatori, caricabatterie e telecomandi. «Ecolight si è caratterizzato fin dall’inizio per l’attenzione dedicata a questa tipologia di rifiuti», continua Dezio. «I piccoli rifiuti elettronici però necessitano un’attenzione costante perché sono quelli più difficili da intercettare. Gli sforzi fatti e le normative che hanno introdotto i principi dell’Uno contro Uno e dell’Uno contro Zero coinvolgendo così anche la Distribuzione nella raccolta di questi rifiuti hanno dato un contributo nel migliorare i tassi di raccolta».
Ecolight, con i servizi attivati per la Distribuzione fin dal 2010 - quando entrò in vigore l’obbligo per i negozi di ritirare le vecchie apparecchiature elettroniche a fronte dell’acquisti di un’apparecchiatura di equivalente funzionalità - ha raccolto oltre 16.000 tonnellate di RAEE servendo ogni anno più di 2.500 punti vendita. «L’uno contro zero è andato oltre, permettendo ai cittadini di consegnare i RAEE piccole dimensioni, e solo questi, in negozio senza alcun obbligo di acquisto», prosegue il direttore generale di Ecolight.
Oggi il mondo RAEE necessita di un impulso ulteriore per raggiungere gli obiettivi europei. Il 45% di raccolta, calcolato sulla media di quanto immesso sul mercato nei tre anni precedenti, è ancora da raggiungere. Punti nodali saranno un sempre maggior coinvolgimento dei cittadini nella differenziazione dei loro rifiuti elettronici, ma soprattutto il cosiddetto “open scope” che è atteso nell’agosto del prossimo anno e che allargherà anche ad altri prodotti il campo di applicazione della normativa RAEE. «Il tema dei rifiuti elettronici, ambito che è costantemente in evoluzione sia sotto il profilo normativo sia dei prodotti, richiede il contributo di tutti, in particolare delle aziende che, secondo il principio di “chi inquina paga”, sono chiamate attraverso i sistemi collettivi a farsi carico dei costi di raccolta e trattamento. Le 200.000 tonnellate gestite da Ecolight in 10 anni rappresentano un piccolo tassello in un ambito che deve ancora crescere per sensibilità e volumi».
fonte: https://www.logisticaefficiente.it
Milano, 13 tonnellate di rifiuti elettronici con "RAEE parking"
A Milano la raccolta itinerante dei rifiuti elettronici ha dato buoni frutti. In dieci mesi sono state raccolte più di 13 tonnellate di RAEE - rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con il progetto sperimentale RAEE Parking, un innovativo cassonetto automatizzato per la raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici di piccole e medie dimensioni come cellulari, elettrodomestici, pc e lampadine a risparmio energetico. L’iniziativa, promossa dal Comune di Milano, da Amsa - Gruppo A2A e dal consorzio Ecolight, ha visto stazionare il RAEE Parking tra marzo 2016 e gennaio 2017 in cinque zone diverse. Per incentivare l’utilizzo di questa ecoisola itinerante e far accrescere la sensibilità sui rifiuti elettronici, in abbinamento al progetto RAEE Parking è stato proposto il concorso “preMIami” che ha messo in palio 12 biciclette elettriche a pedalata assistita. Nove di queste sono state assegnate ai cittadini più ricicloni dei nove Municipi di Milano; ovvero a coloro che, conferendo i loro rifiuti hanno accumulato il maggior numero di punti. Tre sono state estratte a sorte tra tutti coloro che hanno conferito almeno un rifiuto elettronico al RAEE Parking o, registrandosi, alla postazione mobile del CAM di AMSA. Nel complesso i cittadini hanno effettuato 4.700 conferimenti che hanno permesso la raccolta di 13,2 tonnellate di RAEE. Prevalentemente sono stati buttati nel RAEE Parking piccoli elettrodomestici come frullatori e asciugacapelli, ma anche ferri da stiro, vecchie radio e cellulari non più funzionanti. Il 25% di quanto raccolto ha interessato il raggruppamento R3 dei RAEE ovvero schermi e televisori. Poco più di 200 i kg di lampadine a risparmio energetico e di neon.
fonte: http://www.ladiscussione.com/
RAEE Parking: rifiuti elettronici, raccolte 13 tonnellate a Milano
Sono in totale 13 le tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche raccolte a Milano in dieci mesi, mediante l’iniziativa sperimentale RAEE Parking. Una raccolta itinerante operata mediante l’impiego di un cassonetto automatizzato in cui confluire dispositivi di piccole e medie dimensioni: dai telefoni agli elettrodomestici, dai computer alle lampadine.
Nove sono state assegnate ai cittadini “più ricicloni” dei nove municipi milanesi, mentre i vincitori delle altre tre sono stati estratti a sorte fra tutti coloro che hanno conferito almeno un rifiuto elettronico, al RAEE Parking oppure registrandosi alla postazione mobile del CAM di AMSA.
Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di fare informazione e sensibilizzare sul tema: capita ancora troppo spesso che, anziché essere conferiti e smaltiti in modo corretto, i RAEE finiscano insieme ai rifiuti indifferenziati. Ecco il commento di Marco Granelli, Assessore all’Ambiente del Comune di Milano:
Grazie ai cittadini che hanno utilizzato questo servizio contribuendo ad aumentare la quota di rifiuti riciclabile e complimenti ai campioni che oggi riceveranno la bicicletta. Queste iniziative sono utili per aumentare ancora di più la sensibilità di tutti. So che l’impegno di Amsa ed Ecolight continueranno.Queste le zone toccate dal tour del RAEE Parking: giardini Montanelli, via Bisi Albini, via Quarenghi, viale Legioni Romane e via Oglio. La realizzazione è stata curata da Ecolight, come parte del progetto europeo Identis WEEE. Tutto ciò che viene richiesto ai cittadini, per poterne usufruire, è la registrazione mediante la tessera sanitaria.
fonte: http://www.greenstyle.it
Nuova tappa a Milano per il container itinerante Raee Parking
Prosegue il progetto sperimentale promosso da Comune di Milano, Amsa e consorzio Ecolight
Nuova tappa per il progetto Raee Parking, il container itinerante dove buttare vecchi cellulari, asciugacapelli rotti, lampadine a basso consumo esauste, tostapane arrugginiti, pc e tablet non più funzionanti. Fino al 17 novembre la raccolta dei rifiuti elettronici a Milano è in viale Legioni Romane, all’altezza del civico 54.
Il progetto promosso dal Comune di Milano, da Amsa e dal consorzio Ecolight per incentivare la sensibilizzazione sui Raee e rendere più semplice il conferimento di questi rifiuti sta dando buoni frutti: a distanza di sei mesi dal suo avvio, attraverso il Raee Parking è stato possibile raccogliere 5.600 kg di rifiuti elettronici, con circa 3.000 conferimenti. L’iniziativa proseguirà fino al prossimo 20 gennaio toccando dal 18 novembre via Oglio.
Il Raee Parking è un cassonetto intelligente che rende semplice il conferimento e permette la tracciabilità del rifiuto. Per utilizzarlo, l’utente deve inserire nell’apposita fessura la Carta Regionale dei Servizi (Crs) e selezionare il tipo di rifiuto elettronico che intende conferire, mettendolo successivamente all’interno dello sportello dedicato che si aprirà in automatico. Il container è in funzione dalle 7 alle 21, tutti i giorni. Smaltendo così i propri rifiuti tecnologici, i cittadini di Milano possono partecipare, previa registrazione, ad un concorso a premi e vincere le biciclette elettriche in palio. Infatti, abbinato al progetto Raee Parking fino al 20 gennaio 2017 c’è il concorso 'PreMIami' aperto a tutti i cittadini residenti e domiciliati a Milano.
fonte: http://www.adnkronos.com
Iscriviti a:
Post (Atom)