Le pillole del
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ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente - Webinar: 5G, ne sappiamo davvero abbastanza?
5G: ne sappiamo davvero abbastanza?
Ne parliamo con:
Fausto Bersani Greggio, fisico, consulente Federconsumatori RN
Agostino Di Ciaula, medico, Presidente comitato scientifico ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente
Michele Carducci , giurista, Università del Salento
Fiorella Belpoggi, biologa, direttrice scientifica Istituto Ramazzini
modera: Patrizia Gentilini, medicio, giunta nazionale ISDE
OCCORRE ISCRIVERSI AL WEBINAR, CLICCANDO QUA www.isde.it/webinar
https://www.facebook.com/events/3196981680350723/
#IsdeItalia
Covid-19: le lezioni da imparare e gli errori da non fare
ISDE e FNOMCEO lanciano un appello pubblico: cosa ci insegna la pandemia e cosa dovremmo fare per ripartire.
Come la storia di tutte le epidemie ci ha insegnato, per combattere il Covid-19 è indispensabile tenere insieme la tutela della salute e quella dell’ambiente.
E’ questo l’incipit del documento\appello promosso dall’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente-ISDE Italia assieme a FNOMCEO ( Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) con l’adesione, a oggi, di Slow Medicine, WWF, CIPOMO, FederBio, Fondazione Allineare Sanità e Salute, Organismo Toscano per il governo clinico, GUFI, Navdanya International, AIDA, Rete Humus e Terra Nuova Edizioni.
“La pandemia è una chiara espressione dell’ambiente malato e ha dimostrato che potenza economica e tecnologica non sono in grado di evitare enormi danni sanitari e sociali– dichiarano i promotori – dovremmo guardare oltre la mera diffusione del virus per capire la lezione che, nostro malgrado, il coronavirus ci ha imposto. Imparare la lezione che questa emergenza sta duramente impartendo può consentire di essere preparati per i prossimi, probabili, eventi simili.”
Il documento sottolinea che chiari segnali di una presa di consapevolezza e della volontà d’inversione di tendenza potrebbero venire dall’approvazione della legge sull’agricoltura biologica da tempo ferma in Senato, da quella sul blocco totale del consumo di nuovo suolo, dall’adeguata tutela del patrimonio forestale e boschivo (“il polmone verde” del paese), dalla moratoria sull’implementazione di tecnologie digitali non ancora adeguatamente testate. Per la ripresa economica e sociale occorre un grande piano di sviluppo sostenibile basato sulle energie realmente rinnovabili, su un’agricoltura improntata ai principi dell’agroecologia, sul recupero della biodiversità e non su grandi opere impattanti su ambiente e salute. Occorre un piano pluriennale per la messa in sicurezza del suolo e delle infrastrutture esistenti (strade, ponti etc.), la bonifica delle aree inquinate, la rigenerazione urbana, l’adeguamento sismico degli edifici e la messa in sicurezza della rete acquedottistica, il potenziamento della rete ospedaliera pubblica.
Per leggere l’intero documento, clicca QUA
Al documento è possibile aderire cliccando QUA
fonte: www.isde.it
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E’ questo l’incipit del documento\appello promosso dall’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente-ISDE Italia assieme a FNOMCEO ( Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) con l’adesione, a oggi, di Slow Medicine, WWF, CIPOMO, FederBio, Fondazione Allineare Sanità e Salute, Organismo Toscano per il governo clinico, GUFI, Navdanya International, AIDA, Rete Humus e Terra Nuova Edizioni.
“La pandemia è una chiara espressione dell’ambiente malato e ha dimostrato che potenza economica e tecnologica non sono in grado di evitare enormi danni sanitari e sociali– dichiarano i promotori – dovremmo guardare oltre la mera diffusione del virus per capire la lezione che, nostro malgrado, il coronavirus ci ha imposto. Imparare la lezione che questa emergenza sta duramente impartendo può consentire di essere preparati per i prossimi, probabili, eventi simili.”
Il documento sottolinea che chiari segnali di una presa di consapevolezza e della volontà d’inversione di tendenza potrebbero venire dall’approvazione della legge sull’agricoltura biologica da tempo ferma in Senato, da quella sul blocco totale del consumo di nuovo suolo, dall’adeguata tutela del patrimonio forestale e boschivo (“il polmone verde” del paese), dalla moratoria sull’implementazione di tecnologie digitali non ancora adeguatamente testate. Per la ripresa economica e sociale occorre un grande piano di sviluppo sostenibile basato sulle energie realmente rinnovabili, su un’agricoltura improntata ai principi dell’agroecologia, sul recupero della biodiversità e non su grandi opere impattanti su ambiente e salute. Occorre un piano pluriennale per la messa in sicurezza del suolo e delle infrastrutture esistenti (strade, ponti etc.), la bonifica delle aree inquinate, la rigenerazione urbana, l’adeguamento sismico degli edifici e la messa in sicurezza della rete acquedottistica, il potenziamento della rete ospedaliera pubblica.
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Covid-19, Medici per l’ambiente scrivono a Conte, Speranza e Costa: “Mettere a sistema la Rete dei Medici sentinella sul territorio, per la prevenzione epidemiologica e il monitoraggio del rischio ambientale”
Considerare la pandemia di Covid-19 come un evento sentinella, facendo tesoro delle lezioni che possiamo trarne. Ripartire, verso la pienezza della Fase 2 e poi ancora oltre, con un nuovo modello non solo di assistenza ma anche di prevenzione, che coinvolga a pieno titolo i medici del territorio: i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali interni ed esterni. Infine, imparare a ragionare a più ampio respiro, pensando alla pandemia come a un “segnale”, preavviso di tutto quello che potrebbe seguire se non lo considerassimo in chiave globale e di tutela del nostro mondo nel suo insieme. Perché con il Covid-19, come ha recentemente affermato Inger Andersen, capo del programma Ambiente delle Nazioni Unite, ma anche con i cataclismi ambientali, “la natura ci sta mandando un messaggio”.
È questo, in estrema sintesi, il senso della Lettera aperta che l’Isde, l’associazione internazionale dei Medici per l’ambiente, con al suo interno la Rimsa, la rete italiana dei Medici sentinella per l’ambiente, hanno inviato al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza e al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. La lettera è stata anticipata ieri sera nel corso del webinar “Da Covid-19 alla rete dei Medici sentinella per l’ambiente. Idee e proposte per un nuovo ruolo del medico nel territorio”.
Tra i firmatari, oltre al presidente di Isde Italia, Roberto Romizi, anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCEO), Filippo Anelli, che ha avuto mandato di sottoscriverla dal Comitato Centrale, riunito il 5 maggio scorso. E, ancora, Silvestro Scotti, Segretario generale nazionale FIMMG, la Federazione nazionale dei Medici di Medicina Generale; Paolo Biasci, Presidente nazionale FIMP ( Federazione Italiana Medici Pediatri); Claudio Cricelli, medico, Presidente SIMG (Societa italiana di Medicina Generale); Emanuele Vinci, medico, coordinatore della Commissione “Ambiente, Salute e Lavoro” FNOMCEO; Guido Giustetto, referente ambiente del Comitato Centrale FNOMCEO; Fabrizio Bianchi, epidemiologo, dirigente CNR Pisa; Vitalia Murgia, pediatra, rete RIMSA (ISDE-FNOMCEO); Paolo Lauriola, medico, Coordinatore rete RIMSA ( ISDE-FNOMCEO).
“Se si parla di emergenza Coronavirus non si può non pensare anche a tutto quello che a livello di globalizzazione impatta sul nostro modo di vivere e sul nostro futuro, molto di più di una pandemia, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici globali – si legge nella lettera -. Questa pandemia va considerata un “segnale sentinella”, che solo se verrà colto con intelligenza e lungimiranza, ci consentirà di attrezzarci a cosa potrà venire dopo, utilizzando i cambiamenti e le modalità d’intervento su cui oggi ci si interroga, come soluzione a un approccio globale alla tutela della salute non limitato alle virosi pandemiche”.
La lettera passa poi ad attribuire un ruolo cardine ai medici sul territorio che, “adeguatamente sensibilizzati, formati e organizzati, possono rappresentare, rendendolo operativo nell’esperienza professionale quotidiana, un “anello di congiunzione” tra evidenze scientifiche, problemi globali ed azioni locali”.
“A questo proposito, diverse recenti e autorevoli pubblicazioni hanno sottolineato le grandi potenzialità offerte dal coinvolgimento dei Primary Care Providers – continua il testo – Insomma, perché le cose possano andare meglio nel corso di una grande epidemia (ma non solo) le autorità sanitarie pubbliche devono rivalutare fortemente il ruolo dei medici di famiglia e dei pediatri che operano nelle cure primarie, coinvolgendoli in modo più coordinato nei percorsi di prevenzione, assistenza ed erogazione di cure adeguate. Dotandoli, però, anche dei necessari strumenti di protezione della loro salute e di quella delle persone con cui entrano in contatto. Tutto questo accompagnato da sistemi di comunicazione efficienti e rapidi su informazioni cliniche, aggiornamento epidemiologico e risultati delle indagini”.
Questo, affermano i medici per l’ambiente, è ormai chiaro per quanto riguarda l’assistenza e la risposta all’epidemia. “Emerge anche però che è altrettanto importante promuovere il loro coinvolgimento, con ruolo e responsabilità, nell’ambito della prevenzione – continuano -. Dove è essenziale avere rilevatori che siano in grado di avvertire tempestivamente i segnali che giungono dal territorio”. Di più: a parere dei medici firmatari, “tutte le strategie globali (adattamento e mitigazione), come ad esempio nel caso dei Cambiamenti Climatici, devono considerare con molta attenzione il contesto locale”. “Tornando al tema attuale della Fase 2, occorre ricordare bene tutti che essa si baserà sulla sorveglianza del territorio – prosegue la lettera -. Le azioni di contrasto saranno efficaci solo se tempestive e precise. Occorre cogliere questa necessità/opportunità per creare un sistema di “Medici Sentinella” che ci consenta di far fronte alle emergenze sanitarie, ma anche e soprattutto per creare un contesto capace di adattarsi anche alle emergenze ambientali che possono contribuire e contribuiranno sempre di più a determinarle”.
E questo sistema è già, in parte, realtà: nell’emergenza Covid-19 si è creata una rete di medici italiani che recentemente, ha condiviso la sua esperienza su BMJ, dimostrando che esiste una domanda e una disponibilità a collaborare.
“Occorre quindi utilizzare queste risorse di esperienza e di entusiasmo –conclude la lettera – per dare un contributo con risposte adeguate alla situazione. Ricordiamo a tutti che l’epidemia di COVID-19 è un cataclisma, sanitario ed economico, ma è solo un “segnale sentinella” da un punto vista ambientale, preavviso di tutto quello che potrebbe seguire se non lo considerassimo in chiave globale e di tutela del nostro mondo nel suo insieme”.
CLICCA QUA per scaricare la lettera inviata a Conte, Speranza e Costa
fonte: www.isde.it
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Webinar ISDE: Cambiamenti ambientali e pandemia Covid-19 - Video
ISDE Italia ha organizzato un webinar per approfondire e discutere sui legami tra cambiamenti ambientali e pandemia da SARS-Cov-2 e sul ruolo dell'inquinamento. Programma degli intevernti del webinar del 24 aprile 2020: - Introduzione, Roberto Romizi, medico di MG, Presidente nazionale ISDE-Italia
- Condizioni del pianeta, cambiamenti climatici, pandemie passate presenti e future: Gianni Tamino, Biologo, Università di Padova, CS ISDE-Italia
- Cambiamenti climatici e danni alla salute: Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo Greenpeace Italia
- Inquinamento atmosferico e Covid-19: Fabrizio Bianchi, epidemiologo IFC-CNR, CS ISDE-Italia
- Dibattito
- Conclusioni: Ferdinando Laghi, Medico, Presidente ISDE International
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#IsdeItalia - Agostino di Ciaula: COVID-19: siamo davvero pronti per la fase 2 ?
In Italia, sino ad oggi, circa 27.000 persone sono morte a causa del COVID-19. Questo, prima della ripartenza, merita una riflessione su responsabilità diverse da quelle del virus.
Agostino Di Ciaula
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#Isde: Webinar Emergenza Covid-19 - Venerdi 24 - ore 17
per aderire: www.isde.it/webinar/
ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente
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Lettera alle Istituzioni europee: l’emergenza Covid-19 non fermi la svolta green
HEAL ( organismo europeo del quale fa parte ISDE Italia) è uno dei firmatari (insieme a WWF, BirdLife Europe, EEB, CEE Bankwatch, CAN Europe, Transport & Environment e NatureFriends International) di una lettera congiunta al presidente della Commissione von der Leyen, al presidente del Parlamento europeo Sassoli e al presidente del Consiglio europeo Michel.
La lettera riconosce gli sforzi dell’Unione europea sulla crisi COVID-19 e sottolinea che una risposta dell’UE deve affrontare l’immediata urgenza sanitaria, sociale ed economica per proteggere i più vulnerabili. La risposta deve anche garantire che continuiamo lungo il percorso scelto dall’Europa verso un’economia sana e sostenibile, senza lasciare nessuno indietro e in linea con il Green Deal europeo.
Leggi la lettera completa QUA
fonte: https://www.isde.it
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La #Verità sul #CSS a cura del Dr.Giovanni Vantaggi - @ISDEItalia e @Cru_rz
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