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Orvieto, la vecchia carrozza della funicolare diventa un piccolo cineteatro

L'idea dell'associazione "Lo Spazionauta", l'antica motrice recuperata dopo l'alluvione del 2012: martedì la prima proiezione















La vecchia carrozza della funicolare di Orvieto diventa uno dei più piccoli cineteatri al Mondo. E' l'idea dell'associazione culturale "Lo Spazionauta" che ha parzialmente recuperato dall'alluvione del 2012 la centenaria carrozza che si trova come una sorta di monumento in piazza della Pace e l'ha resa funzionale per farne un piccolo cinetaatro. "Esattamente 130 anni - dice il responsabile dell'associazione, Marco Cannavò - fa la carrozza della funicolare di Orvieto compiva il primo tragitto verticali, un'innovazione tecnologica del trasporto pubblico che resiste tutt'ora. Per celebrare questa piccola, grande rivoluzione industriale tutta orvietana abbiamo deciso di realizzare il progetto del Piccolo Cineteatro D'Orvieto che si chiamerà proprio L'Antica Carrozza".
Martedì 24 luglio, dopo l'inaugurazione e la presentazione alla stampa, è prevista alle 21.15 la prima proiezione. Il film scelto è "In punta di morte", pellicola del 1971 diretta da Mario Garriba, vincitrice del Pardo d'Oro al festival di Locarno, girata in parte proprio sulla piccola carrozzo ora trasformata in cinema


fonte: www.ternitoday.it

Le Crete: Sit in in piazza della Repubblica a Orvieto - Sabato 21 aprile 2018 - ore 16.30


















Per venerdì prossimo 20 Aprile è organizzato un sit in ad Orvieto in piazza della Repubblica alle ore 16.30 per dire no all'ampliamento della discarica. Lunedì 23 a Perugia decideranno del nostro futuro senza che noi cittadini possiamo dire la nostra. Non possiamo essere per i prossimi 20 anni discarica dell'Umbria. Ti prego a mani congiunte di aiutarmi a poter dire la nostra è scongiurare un disastro del genere ed obbligare il sindaco a dire no in conferenza dei servizi. Non possiamo subire un tale torto, Orvieto non lo merita. 

Ciro Zeno
Partito dei Comunisti Italiani 

ORVIETO, REPAIR CAFÈ DI GIORGIO BRANCIA

















Ci spostiamo ad Orvieto a casa di Randa Romero, ispiratrice, insieme ad un gruppo di amici, degli incontri di Repair Cafè in casa. A turno mettono a disposizione la loro abitazione per imparare a riparare gli oggetti anziché riacquistarli. Vediamo come funzionano questi incontri casalinghi. Ne ha seguito uno per noi Giorgio Brancia.




Fonte: Siamo Noi - TV2000

Nuovo inceneritore a Terni, bruciare i rifiuti non ridurrà le discariche












A Terni, nel cuore verde dell’Italia, ci sono due inceneritori, un’acciaieria e un tasso di tumori superiore alla media.
Il 25 marzo settemila persone hanno marciato per chiedere rispetto per la propria vita e per quella dei propri figli. Tante famiglie con bambini, tanti giovani e anziani e tanti, purtroppo, anche i pazienti oncologici. Nel corso della manifestazione il comitato No inceneritore ha raccolto i fondi per il ricorso al Tar.
A quanto pare ha cambiato idea. L’autorizzazione è stata rilasciata nonostante lo scandalo del dicembre 2016: otto indagati per violazioni ambientali tra dirigenti e rappresentanti legali della Tozzi holding di Ravenna, proprietaria dell’inceneritore. Rassicuriamoci, l’autorizzazione è in vigore ‘solo’ dieci anni, e comunque “delle revisioni potranno essere assunte a seguito degli studi epidemiologici commissionati”. Perché i ternani si preoccupano tanto?
Peccato che gli studi epidemiologici già esistono da anni, ma nessuno (dei potenti) ha voglia di leggerli: oltre a dossier dell’Arpa, appelli di associazioni, pareri di medici e professori, pesa come un macigno il rapporto dello Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento (Sentieri), finanziato dal ministero della Salute e coordinato dall’Istituto superiore di Sanità (Iss). In questo studio sono presi in esame 44 siti di interesse nazionale per le bonifiche (Sin): oltre a Terni, Taranto, Brescia, tanti altri luoghi di morte, malattia e inquinamento, martirizzati dalla ricerca estenuante del profitto. La Conca ternana emerge dal rapporto Sentieri con un preoccupante eccesso di morti per tumori.
Come sempre, il profitto prima di tutto. Perché solo di profitto si tratta, nessun inceneritore è utile per il bene pubblico. Per sfamare gli inceneritori, le amministrazioni pubbliche devono rallentare i programmi di espansione della raccolta differenziata, danneggiando la cittadinanza.
Alcuni dicono: “O inceneritori o discariche, a voi la scelta”. Ma non è vero che bruciare i rifiuti riduce le discariche, né che senza discariche avremo bisogno di più inceneritori. Discariche e inceneritori si alimentano l’un l’altro. L’incenerimento ha bisogno di discariche per le ceneri volanti e per le scorie. Infatti, guarda caso, contemporaneamente all’autorizzazione del nuovo inceneritore a Terni, viene ampliata la discarica di Orvieto (dove finiranno le scorie dell’inceneritore) e costruite nuove strade (per i trasporti).
Inceneritori e discariche andrebbero a scomparire con una seria prevenzione dei rifiuti a monte: incentivare il vuoto a rendere e il riuso dei contenitori (invece che ostacolare questa pratiche con assurdi inghippi burocratici e di igiene), incentivare l’uso dei pannolini lavabili, degli assorbenti lavabili, delle coppette mestruali (pannolini e assorbenti usa e getta sono la parte più difficile da trattare in discarica e più inquinante se bruciata). Incentivare il compostaggio domestico, a km zero. Noi (che viviamo in appartamento e non abbiamo terra), ci siamo autocostruiti una compostiera in terrazzo. Tra l’altro, una recente legge rende possibile di fare compostiere di condominio o di comunità.
Combattere le lobbies dell’imballaggio, ottimizzando la raccolta differenziata, con il porta a porta integrale con tariffa puntuale (più inquini, più paghi), e impedire con divieti e disincentivi che le feste scolastiche e le sagre siano all’insegna dell’usa e getta e dell’indifferenziata. Obbligare i produttori a riprogettare i prodotti e gli imballaggi, all’insegna di riduzione e riciclabilità.
E per il restante, minimo, residuo bastano gli impianti di trattamento a freddo, con recupero di materia dal rifiuto.
È la strategia Rifiuti zero, che però viene puntualmente ostacolata da chi gestisce inceneritori e discariche: guarda caso sono le stesse aziende che organizzano la raccolta differenziata, in perfetto conflitto di interessi, e che fanno educazione ambientale a scuola. Ho parlato con ragazzini convinti che l’incenerimento fosse una forma di riciclaggio, che i fumi fossero salutari, e che più bottigliette di plastica usavano e gettavano, meglio facevano all’ambiente.
Ci stiamo davvero bruciando il futuro.
Linda Maggiori
fonte:  http://www.ilfattoquotidiano.it

Orvieto: Repair Café del 19 Febbraio

Domenica 19 Febbraio secondo appuntamento per riparare tutti insieme oggetti rotti.


Durante il primo Repair Café dello scorso gennaio abbiamo riparato tutti gli oggetti portati, senza alcun bisogno di pezzi di ricambio.
Vi aspettiamo a Casa Petra
Piazza Clementini 3,
Orvieto centro
Parcheggio Campo della Fiera e ascensore che apre a 200 metri da Casa Petra.


Almatellus

Al Repair Cafè di Orvieto


A Orvieto a Casa Petra c’era Alessandro, il repair man, intorno al quale è stata organizzata l’iniziativa. Intorno a lui c’erano i partecipanti, qualcuno aveva portato un elettrodomestico da riparare e/o da imparare a riparare, altri erano lì per socializzare. In un clima familiare e amichevole Alessandro ci ha raccontato di svolgere questa attività dividendosi tra il Belgio e l’Italia affiancandola al suo lavoro di energy manager. Insomma contribuisce concretamente alla riduzione dei rifiuti allungando la vita degli oggetti.
Per saperne di più cercheremo di organizzare un Repair Cafè anche a Perugia, ma non prima di Aprile, quando Alessandro sarà di ritorno dal Belgio.





RifiutiZeroUmbria Cru-Rz

Il Repai Cafe' ad Orvieto - Domenica 29 gennaio dalle ore 14:30 alle ore 18:30

















Almatellus e Casa Petra con la collaborazione di Alessandro Cagnolati organizzano un pomeriggio in cui siete tutti invitati a portare i vostri piccoli elettrodomestici rotti, che verranno riparati gratuitamente da volontari che condivideranno le loro competenze con tutti, formando nuovi riparatori, tra chi è interessato a proseguire l'esperienza nel proprio territorio o nella propria attività'.
Un'iniziativa per dare valore alle persone e alle cose, "all'economia circolare" e alla qualità delle nostre vite, combattere 'l'obsolescenza programmata' e la distruttiva corsa a buttare ciò che, invece, può funzionare ancora per anni.
Questa vuole essere la prima iniziativa di una serie mensile di eventi, per riparare tutti insieme, guidati da volontari in grado di riparare elettrodomestici e altri oggetti e recuperare così una sapienza perduta, che ha caratterizzato le vite dei nostri padri, nonni e bisnonni, quando la vita, le persone e le cose avevano un valore da rispettare e di cui prendersi cura.
Vi aspettiamo domenica 29 per riparare insieme, sorseggiando te', bevande e assaggiando specialità locali.

Domenica 29 gennaio dalle ore 14:30 alle ore 18:30
Piazza Clementini 3, Orvieto

Per parcheggiare, parcheggio pubblico 'Campo della Fiera', poi ascensore che porta a 200 metri da piazza Clementini.
Per informazioni telefonare al 348 2846826

fonte: http://www.ilcambiamento.it/

Orvieto - Le Crete: Saremo in piazza per difendere il nostro territorio. E tu?

mani retro
Alle 14,30 di sabato forse pioverà. Ma noi ci saremo ugualmente. Saremo a Piazza Cahen per poi sfilare in marcia fino a Piazza Duomo. Non ci preoccupa la pioggia né una eventuale scarsa partecipazione. Essere convinti delle proprie idee è quella leva che ti porta a dire “si va avanti in ogni caso”.
Certo, ci interroghiamo. Lo facciamo da quando abbiamo scoperto che indignarsi non è un reato, né pensiamo sia lesa maestà poter dire quello che pensiamo rispetto al nostro futuro. Ci interroghiamo chiedendoci se questa consapevolezza riuscirà ad entrare nella testa e nel cuore di ognuno che vive, abita, lavora, ama questo territorio.
Non vogliamo una Regione che trascuri il nostro territorio, che scelga al posto nostro. Abbiamo detto, diciamo e diremo no al terzo calanco e all’ampliamento della discarica. Pensiamo che questo nostro no non sia solo nostro ma di tutto il territorio.
Non guardiamo indietro, cercando le responsabilità. Guardiamo avanti, tentando di spronare le istituzioni e tutta la classe politica del territorio a proseguire con forza sulla strada in cui si sono avviati.
Vorremmo che i primi a portare in mostra la nostra indignazione fossero proprio loro perché deve essere anche la loro indignazione. Vorremmo vedere insieme a noi i consiglieri comunali di tutti i nostri comuni, vedere i nostri Sindaci con la fascia tricolore sfilare con noi.
Vorremmo vedere i lavoratori della discarica con noi. Perché la nostra battaglia è anche la loro. Pensiamo che ad Orvieto ci debbano essere altri posti di lavoro, anche per loro. Lavorare in discarica non è un buon lavoro ed è giusto creare alternative. E sappiamo che tutto ciò è possibile e che abbiamo anche un po’ di tempo per farlo.
Saremo in marcia per pretendere certezze. Vogliamo analisi  sulle acque del Paglia, sull’aria che respirano intorno alla discarica, su quel che c’è dentro il primo ed il secondo calanco.
Sfiliamo per chiedere quali rifiuti speciali entrano dentro la nostra discarica.
Sfiliamo anche per dire che entro il 2020, come dice l’Europa, la discarica Le Crete deve essere chiusa. Siamo in marcia per dire alla Regione che nel mondo e in Italia sono in tanti a fare a meno delle discariche perché è possibile trattare i rifiuti in un altro modo.
Saremo lì per dire che quella parte di nostro territorio deve essere bonificata e restituita alla fruizione pubblica.
Andiamo da Piazza Cahen a Piazza Duomo per chiedere analisi epidemiologiche per quei cittadini che vivono nei pressi della discarica, per comprendere se esistono problemi per la salute.
Siamo convinti che la nostra protesta può incidere e che senza protesta sarebbe tutto facile per chi pensa di poter fare business sulle e alle nostre spalle.
Non ci fermerà la pioggia, non ci fermerà una scarsa partecipazione, non ci fermerà nulla. Ma se saremo in tanti sarà tutto più bello. E se ci sarà il sole pure. Per la partecipazione metteteci del vostro, per il sole… beh, insomma… proveremo a chiedere il miracolo.

fonte: https://saveorvieto.wordpress.com

M5S Orvieto: “Discarica già in esaurimento. Non ripetere gli errori del passato”

M5S Orvieto:
Centri del riciclo al posto della discarica prendendo le distanze dalle strategie fallimentari del passato anche recente. Vergaglia«Le Crete è in via di saturazione ed è già stata “ispezionata” dal M5S. La nostra valutazione è di pensare al post mortem, anche usando i tanti fondi Europei od Aree Interne e Contratto di Fiume, altro che allargarla.». 
Un territorio ancora incontaminato, ricco di eccellenze e tipicità, di prodotti e bellezze che ci invidiano da tutto il mondo e che da tutto il mondo vengono a visitare: questo è il territorio orvietano.
Purtroppo un territorio all’ombra di una discarica tra le più grandi della regione, una sorta di vulcano addormentato nel cui ventre si sono stratificati rifiuti speciali, quelli dell’emergenza campana e tanta spazzatura urbana che non si è voluto o potuto differenziare in presenza di una piano d’ambito che si è dimostrato fallimentare.
Oggi tante forze politiche e territoriali che hanno avuto le proprie responsabilità in questa situazione tentano di rifarsi una verginità e dettare un’agenda operativa ambigua e contraria alle esigenze di economicità e sostenibilità che i cittadini meritano.
Non vogliamo fare l’hit parade del peggiore tra l’assessore Cecchini, famosa per volere a tutti i costi l’espansione del secondo calanco, che da centro sinistra rimbrotta la vecchia amministrazione  Concina di non essersi battuta contro il terzo calanco, anzi di aver deliberato in ATI4 l’avvio del procedimento nel 2011 con l’allora assessore Tardani e con l’astensione del successivo assessore, Margottini, quando se ne discusse l’impiantistica. Ci limitiamo a dire che una corretta programmazione avrebbe permesso oggi di avere già in discussione, sia nel Contratto di Fiume che per Aree Interne dei veri distretti del riciclo altro che allargamenti di discarica o le incursioni a Roma dell’ex sindaco per avere nientedimeno che un inceneritore.
Ma non ci limitiamo a dire solo che siamo diversi, da parte nostra come MoVimento 5 Stelle abbiamo da sempre fatto dell’Ambiente uno dei nostri punti di riferimento e qui nei territori orvietani abbiamo presentato sia in campagna elettorale che annualmente una proposta a 5 stelle sul ciclo dei rifiuti chiara, economica e condivisa sul solco di quanto nei nostri documenti fondanti come la “Carta di Firenze” del 2007 che sulla strategia #RifiutiZero.
L’anno scorso purtroppo non siamo riusciti, da forza di opposizione compressa tra ex maggioranza e maggioranza attuale, a tenere viva la discussione sugli argomenti veri del ciclo dei rifiuti quando fummo ideatori ed unici firmatari in Consiglio Comunale dell’Osservatorio “Le Crete”, ora scissosi in quello originale, la cui carta fondante è accessibile e depositata in Comune,e nella brutta copia  (che usa a fini propagandistici lo stesso nome non rispettandone il manifesto originario, ed usando  un logo diverso per via del copyright) costituitosi con l’aggregazione promotrice di una legge d’iniziativa popolare in cui non ci riconosciamo per i tanti comitati e fondi che pone a metà strada dalla partecipazione dei cittadini e le scelte strategiche della regione, che non è dichiaratamente contro gli inceneritori e le discariche e , pertanto, non rientra nella nostra visione di un ambiente sano con un ciclo di rifiuti virtuoso.
Abbiamo solo potuto fare informazione, scrivere una lettera aperta ai cittadini sin da settembre mettemmo in guardia contro le possibili crisi che puntualmente si sono verificati, individuare criticità nell’inquinamento dei territori addirittura fino a Fabro in cui il Sindaco, pur respingendo ogni accusa, intanto ha dovuto emettere ordinanza per impedire l’uso dell’acqua nei pozzi ed ancora non si è scavato in profondità, ed abbiamo assistito alla pioggia di interdittive antimafia in regione che rendono “Le Crete” ancora più appetibile.
Quest’anno i nodi dell’enorme costo Tari, della messa in commercio della materia prima recuperata, dell’evitare incursioni dei capitali d’origine malavitosa e della salvaguardia dell’ambiente puntando alla chiusura ed alla gestione post mortem della discarica saranno sicuramente causa di acceso confronto, la nostra posizione resta sempre la stessa a differenza di chi ha cambiato idea troppe volte. La discarica va superata, abbiamo pochi mesi per pensare al dopo e per tentare d’inserire nei tanti fondi in arrivo anche la questione di un vero centro di riciclo.

fonte: http://www.orvieto24.it

M5S Orvieto: “Le Crete”. Vignaroli no logica dell’emergenza Al momento la discarica di “Le Crete” è al centro dell’attenzione della politica e della cittadinanza

commissione-parlamentare-ambiente-vignaroli
Ieri eravamo a Montecitorio ed abbiamo potuto organizzare le condizioni per cui Stefano Vignaroli, da sempre attivista contro il malaffare legato al mondo dei rifiuti ed ora portavoce del M5S e vicepresidente della Commissione Bicamerale sul ciclo illecito dei rifiuti (Ecomafie), sarà presto qui ad Orvieto ed alla discarica di “Le Crete”.
«Questa commissione ha una funzione importante per portare alla luce documenti, e fare chiarezza su tanti troppi punti oscuri che il traffico di rifiuti ha creato e continua a creare in Italia. Ogni giorno le inchieste e gli atti ufficiali della magistratura ci confermano che le ecomafie sono una realtà consolidata che non conosce crisi. Una piaga di proporzioni immani che avvelena la nostra terra, uccide il futuro e provoca morte. Compito di questa commissione è produrre documentazione in una inchiesta che renda coscienti i cittadini di quello che realmente gravita intorno a questo complesso sistema.
Al momento la discarica di “Le Crete” è al centro dell’attenzione della politica e della cittadinanza, così come è grande l’interesse delle istituzioni regionali tutte impegnate a scavalcare d’autorità le decisioni, legittime e democratiche, degli orvietani che ne vorrebbero al più presto la chiusura e comunque si oppongono ad ogni ipotesi di allargamento. Tutti gli approfondimenti quindi sono necessari, soprattutto in considerazione che, ad oggi, iniziative per un ciclo virtuoso dei rifiuti non solo non sono partite ma, sembra, non siano nemmeno all’orizzonte con il rischio potenziale che la stessa Orvieto, dopo i sequestri delle altre discariche regionali, entri tra gli obbiettivi sensibili per quegli smaltimenti illeciti che hanno causato danni ambientali nel ternano, nel viterbese e nel perugino.

Le Crete

L’occasione di manifestare da subito la presenza di una politica propositiva per soluzioni che non includano le discariche, come quella avanzata dal MoVimento 5 Stelle e dai tanti comitati #RifiutiZero presenti in regione, e l’intransigenza istituzionale del vicepresidente Vignaroli è sicuramente uno stimolo ad impedire che la nostra città possa cader vittima di tentazioni autoritarie e leggi d’emergenza che poi, come in tante altre occasioni è già successo, rischiano di diventare veicolo anche di quel malaffare che noi ad Orvieto proprio non vogliamo.»

Lucia Vergaglia, MoVimento 5 Stelle, città di Orvieto

fonte:  http://www.concaternanaoggi.it/

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