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Il nuovo piano industriale porta cermec nell’economia circolare

Una svolta storica quella presentata oggi da Cermec: da impianto di trattamento, principalmente di rifiuto indifferenziato, ad impianto di valorizzazione e recupero dei materiali da raccolta differenziata.



Ad un anno dalla nomina come amministratore unico , Alessio Ciacci, assieme ai soci di Cermec spa(il Comune di Carrara ed il Comune di Massa) presenta una svolta epocale per l’azienda:il nuovo Piano Industriale. Mentre si avvicina la chiusura degli impegni economici legati alla fase del concordato, iniziato nel 2011, l’azienda guarda al futuro cambiando pelle e preparandosi alle sfide di sostenibilità che l’economia circolare ed i cambiamenti climatici oggi richiedono.
«È stato un anno intenso quello che ho condiviso con i soci ed i lavoratori di Cermec – affermaAlessio Ciacci – e voglio ringraziare tutti per l’impegno collettivo che ha assicurato la stabilità all’azienda, la garanzia di trattamento dei rifiuti del territorio, tariffe sempre più competitive, trasparenza e partecipazione.Ora vogliamo fare uno scatto per costruire il Cermec del domani, orientato solo al riciclo di materia, alla produzione di compost di qualità, al ricavo di biometano dall’organico, alla valorizzazione di tutti i materiali delle raccolte differenziate a cui assicurare una nuova vita. Questa è la principale sfida che ci attende e che potrà contribuire a migliorare il servizio a questo territorio».
Il Cermec del domani, che questo Piano Industriale disegna con precisione negli aspetti tecnici ed economici, sarà un impianto in grado di trattare maggiori quantità di materiale organico, di verde, di carta, di plastiche, di legno e altri materiali oggi non trattati come vetroi fanghi da depurazione civile, o le terre da spazzamento. La nuova concezione impiantistica, legata alla digestione anaerobica della frazione organica, permetterà di produrre energia (biometano) oltre che recuperare materia (compost). Questo migliorerà significativamente sia i bilanci ambientali siai bilanci economici. Questo investimento permetterà di trattare tutto il materiale completamente al chiuso, in locali pressurizzati, abbattendo definitivamente anche l’impatto odorigeno. L’investimento permetterà inoltre di offrire al territorio la possibilità di trattare materiali che oggi finiscono nell’indifferenziato (come le terre da spazzamento), che vanno a privati (come il vetro) o che devono essere trasportati in impianti molto distanti (come i fanghi da depurazione civile).
«Questa nuova visione impiantistica – sottolinea Ciacci – si sposa con le normativa ambientali nazionali ed europee, quali il Pacchetto sull’Economia Circolare, nonché con la nuova normativa regionale di settore,che spingono sempre più in alto l’asticella della sostenibilità e obbligano i territori a fare sempre più riciclo di materia, marginalizzando a percentuali irrisorie ciò che va ancora a smaltimento. L’impianto disegnato da questo nuovo piano industriale si inserisce anche nella pianificatone di ambito (Ato Costa) che prevede la dismissione, per Cermec, dell’impianto TMB (trattamento meccanico-biologico) mauna valorizzazione dell’impianto esistente come trattamento dei materiali da riciclo. Questa nuova prospettiva impiantistica oltre a migliorare notevolmente la sostenibilità ambientale dell’azienda e del territorio, permetterà di migliorare notevolmente la redditività dell’impianto, così come permetterà la creazione di nuovi posti di lavoro».
Alla conferenza stampa, per il Comune di Massa ha partecipato il Sindaco Francesco Persiani e per il Comune di Carrara, il vicesindaco e delegato alle Partecipate, Matteo Martinelli, e l’assessore all’Ambiente, Sarah Scaletti.
«Avere una gestione moderna e sostenibile dal punto di vista ambientale – sottolinea il Vicesindaco di Carrara Matteo Martinelli – è sempre stato uno dei nostri principali obiettivi a livello comunale: da anni, ancor prima di entrare in consiglio comunale, come Movimento5Stelle abbiamo lottato per una gestione ispirata a modelli esistenti e sviluppati in altre città come Capannori, da cui proviene il nostro amministratore unico. Per noi è una grandissima soddisfazione essere qua oggi e essere impegnati nell’ampliamento del servizio porta a porta sul Comune di Carrara, in collaborazione con la nostra partecipata Nausicaa. In questi giorni anche con Cermec sistemiamo un altro tassello che per quanto oggi nella fase embrionale servirà una volta realizzato ad avere una gestione virtuosa dei rifiuti sul territorio comunale».
“Con soddisfazione registriamo l’andamento della società che con l’approvazione del bilancio 2019 chiude un periodo difficile- dichiara il Sindaco di Massa Francesco Persiani. Fatta eccezione per alcune vertenze ancora in essere, possiamo affermare che l’obiettivo è stato raggiunto. Questo importante dato assume una maggiore valenza con l’opportunità di avviare il percorso che, a seguito dell’approvazione del piano industriale, porti alla realizzazione di un impianto di digestione anaerobica e compostaggio aerobico. Il nuovo sistema permetterà non soltanto di avere un assetto moderno e tecnologico e maggiormente rispondente alle esigenze del territorio nel rispetto della salute della popolazione e degli abitati circostanti, ma anche la possibilità di un rilancio economico ed occupazionale”.

«Sì, questo progetto – prosegue l’assessore di Carrara Sarah Scaletti – è davvero un tassello importante nella nostra strategia di gestione dei rifiuti. L’impianto attuale, oltre a essere obsoleto per concezione, è figlio di un momento storico in cui le raccolte differenziate erano agli esordi e ancora non si parlava di economia circolare. Oggi inoltre soffre degli anni pesanti del concordato. Fino a oggi ha risposto alle necessità di un territorio che è rimasto fermo su percentuali di differenziata certo non vicine a quelle dei comuni più virtuosi. Il percorso che come amministrazione abbiamo intrapreso è quello di incrementare la differenziata e di portare il nostro comune a percentuali decisamente più alte rispetto a quelle attuali. Lo stiamo facendo estendendo in maniera massiccia la raccolta porta a porta. Ed è chiaro quindi che in un’ottica strategica di questo tipo e guardando anche alle realtà limitrofe, occorreva ripensare radicalmente la funzione di questo impianto salvaguardando però tutte le sue potenzialità legate al servizio che viene dato al territorio per il quale è, e rimane, un fondamentale punto di riferimento».
“Il comune di Massa- prosegue l’assessore di Massa Pierlio Baratta- esprime soddisfazione per l’operato dell’amministratore unico ed auspica un percorso volto alla riduzione delle tariffe che sino ad oggi hanno gravato i contribuenti di costi eccessivi dovuti al ripiano del debito concorsuale. L’amministrazione massese evidenzia il lavoro svolto all’interno di Ato per addivenire alla modifica del piano straordinario di ambito che prevedeva la parziale dismissione dell’impianto di via Gotara. A tal fine l’amministrazione si è battuta affinche ato adottasse la determina che consente ad oggi a Cermec di poter guardare oltre per ricoprire un ruolo logistico strategico nel contesto dell’ambito di costa.”

fonte: www.ciaccimagazine.org


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Presentata la campagna del Ministero dell'Ambiente sullo smaltimento corretto di mascherine e guanti

Protagonista dello spot l’attore Brignano. Il ministro Costa: “Oggi è il momento di agire, non possiamo stare a guardare”




Gettare mascherine e guanti nell’indifferenziato, servirsi il più possibile di quelli riutilizzabili, non buttarli a terra per evitare gravi danni all’ambiente. Si concentra su questi tre punti la campagna di comunicazione del ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Guardia Costiera, Ispra, Iss, Enea e la commissione Colao, presentata il 30 giugno 2020 in conferenza stampa – la prima in presenza post-Covid – dal ministro Sergio Costa, a Roma nella sede del Comando generale della Guardia Costiera.

“Ricordati: mascherine e guanti vanno nell’indifferenziata. Oh, lo faccio anche io, eh!” – dice l’attore Enrico Brignano nello spot video realizzato dal ministero insieme con la Guardia Costiera. Disponibile da oggi, sarà trasmesso anche dalla Rai. Si ispira a quello realizzato da Nino Manfredi: Brignano eredita la sua empatia mostrando le conseguenze dell’abbandono di guanti e mascherine.

Oltre a questo spot, parte una campagna social “Alla natura non serve”, con meme e video emozionali dall’hastag #buttalibene. Il concept muove da una delle foto simbolo della pandemia: un uccellino trovato intrappolato in una mascherina, che ovviamente agli animali non serve, così come non serve alle strade, alla natura, ai mari. Un messaggio per tutti, soprattutto per chi abbandona questi rifiuti, forse inconsapevole del danno ambientale che sta causando.

“Mascherine e guanti monouso – ha osservato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – sono diventati un problema per l’ambiente, in Italia e nel resto del mondo. Da qui è nata la campagna istituzionale del ministero, affidata al carisma di Enrico Brignano, che con il suo potere di persuasione orienterà i comportamenti dei cittadini italiani nell’ottica di prestare attenzione all’ambiente. Anche tramite i social vogliamo raggiungere un pubblico vasto, soprattutto i più giovani. Perché oggi è il momento di agire per difendere la natura e il nostro pianeta dall’inquinamento. Non possiamo stare a guardare”.

“Una collaborazione, quella tra il Comando generale della Guardia costiera e il ministero dell’Ambiente, iniziata già lo scorso anno con il progetto di comunicazione e di educazione ambientale plasticfree, voluto per contrastare la dispersione delle microplastiche in mare e proseguita con la campagna ‘reti fantasma’ che vede impegnati i nostri nuclei subacquei nel recupero delle reti da pesca abbandonate nei fondali, che rappresentano un pericolo per la vita dell’ecosistema marino e per la sicurezza di bagnanti e subacquei” - ha dichiarato il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, l’ammiraglio Giovanni Pettorino. “Quest’anno il nostro impegno a fianco del Ministro Costa si è rinnovato attraverso un’intensa attività di monitoraggio ambientale volta a ‘fotografare’ lo stato de mare durante il periodo di lockdown e nella fase immediatamente successiva e oggi, in particolare, per sostenere questa importante campagna del ministero dell’Ambiente e lanciare un messaggio a coloro che sceglieranno le coste italiane per loro vacanze”.

“L’Ispra e il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente” – ha affermato il presidente Ispra e Snpa, Stefano Laporta – aderiscono a questa campagna che si appella principalmente al senso civico di ciascuno di noi. I numeri parlano chiaro: in Italia si ha una produzione giornaliera di rifiuti da mascherine pari a circa 410 tonnellate, con un valore medio per la fine del 2020 di 100.000 tonnellate di rifiuti; la produzione di rifiuti da guanti sino a fine anno sarà di un valore medio di 200.000 tonnellate. Questi numeri devono necessariamente indurci a comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente”.

“Questa iniziativa – ha scritto in un messaggio istituzionale il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – è un ottimo esempio di come il contrasto alla pandemia coinvolga tutti gli aspetti della nostra convivenza e richieda uno sforzo comune e coordinato. Anche in questa fase della pandemia è importante che tutti agiamo nelle prospettive dell’agenda per lo sviluppo sostenibile dove il tema ambiente, insieme a quello della salute, siano centrali”.

Inoltre, sul sito del ministero dell’Ambiente è stata creata una pagina ad hoc, “All’ambiente non servono”, nella quale ci sono alcune domande e risposte sullo smaltimento corretto di guanti e mascherine e sulle modalità di uso delle mascherine riutilizzabili: https://www.minambiente.it/all-ambiente-non-servono

fonte: www.ecodallecitta.it




fonte video: www.ansa.it



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Cascina, etichetta elettronica per tariffa puntuale rifiuti

Applicata su mastello indifferenziata, registra svuotamenti




















I cittadini del comune di Cascina (Pisa) stanno ricevendo a casa in questi giorni la busta con l'etichetta elettronica (il cosiddetto 'tag') da applicare sul contenitore grigio dei rifiuti indifferenziati. Dal suo ricevimento hanno a disposizione 10 giorni per applicarlo sul contenitore, che dal 2019 "segnalerà" l'esatta produzione di indifferenziati, "tarando" la tariffa per ciascun singolo caso, sui singoli consumi.
"Ogni tag adesivo - spiega una nota del Comune - ha un codice stampato che identifica in maniera univoca ogni utenza e il rispettivo contenitore. Il tag deve essere applicato sul contenitore seguendo le istruzioni contenute nella lettera.
Poiché la tariffa puntuale si basa sul numero di svuotamenti del mastello, ogni volta che una famiglia esporrà il contenitore fuori dalla porta l'addetto al ritiro registrerà il codice univoco contenuto nel tag adesivo che identifica l'utenza".
"Questa operazione comincerà ad essere effettuata a partire dal 10 agosto - prosegue il Comune -. Da questa data in poi, i rifiuti indifferenziati collocati fuori dal contenitore taggato non saranno raccolti e il contenitore senza tag non sarà svuotato. Ogni utenza domestica avrà a disposizione 40 svuotamenti all'anno. Ogni svuotamento in più sarà addebitato a conguaglio nella bolletta Tari 2019".
"Con la tariffa puntuale sull'indifferenziato otteniamo diversi benefici - sottolinea l'assessore all'ambiente, Luciano Del Seppia - perché i cittadini saranno incentivati a non gettare nell'indifferenziato rifiuti che invece dovrebbero essere gettati nell'organico o nel multimateriale leggero, e avranno interesse a svuotare il mastello dell'indifferenziato solo quando questo sarà pieno, per risparmiare sulla bolletta".


fonte: www.ansa.it

Rifiuti in città, si paga ciò che si produce Un chip per stanare chi non differenzia

Pagare per quanto si produce. O, in una visione ambientalista, «chi inquina paga». È la logica della tariffa puntuale, sulla cui applicazione il Comune di Bergamo sta lavorando per raggiungere un altro obiettivo: il 70% di raccolta differenziata.
Rifiuti in città, si paga ciò che si produce Un chip per stanare chi non differenzia
La rivoluzione della tariffa puntuale riguarderà, per capirci, solo il «sacco nero», che contiene tutto quello che non può essere affidato alla catena del riciclo, come plastica, carta o umido (il calcolo della tariffa su tutto ciò che viene «differenziato» si baserà ancora sul rapporto tra il numero dei componenti della famiglia e i metri quadri dell’abitazione).
Il lavoro di Palazzo Frizzoni si sta concentrando soprattutto sulle modalità, capire cioè, in concreto, come fare a calcolare la tassa sul singolo cittadino, evitando aumenti.
Nei Comuni più piccoli, anche della nostra provincia, il sistema si basa sui sacchi a pagamento, ma su un territorio dove vivono 120 mila persone serve uno sforzo organizzativo in più. Tra le esperienze più avanzate che il Comune sta studiando, «ci sono quelle di Parma e Trento, i due Comuni sopra i 100 mila abitanti che hanno applicato la tariffa puntuale» spiega Leyla Ciagà, assessore all’Ambiente. Che lancia l’ipotesi del sacco dotato di «chip» dove i rifiuti sono facilmente riconducibili al proprietario.

fonte: http://www.ecodibergamo.it

Rifiuti Zero: a Capannori la produzione pro capite annua di rifiuto indifferenziato scende sotto i 100 Kg

ascit_raccolta_rifiuti
Per la prima volta dopo l’introduzione della raccolta ‘porta a porta’, nel 2015, la produzione di rifiuto indifferenziato pro capite annuo a Capannori è scesa sotto i 100 chilogrammi, attestandosi sui 98 chilogrammi a persona. Un risultato eccezionale che fa centrare al comune di Capannori uno degli obiettivi cardine della Strategia Rifiuti Zero, ovvero la riduzione alla fonte dei rifiuti non riciclabili e che certifica la qualità del sistema di gestione dei rifiuti sul territorio comunale gestito da Ascit. Il municipio capannorese è tra i primi a tagliare questo importante traguardo in Italia insieme ad alcuni Comuni del nord Italia per la maggior parte, però, di piccole dimensioni.
Capannori si colloca tra le amministrazioni più virtuose a livello regionale e nazionale anche per la produzione pro capite annua complessiva (rifiuto differenziato + indifferenziato) che, sempre lo scorso anno, si è attestata sui 431 chilogrammi pro capite. La performance di Capannori si rivela migliore rispetto alla media provinciale (636 kg), regionale (596 kg) e nazionale (487 kg). Un dato, quest’ultimo, che rispecchia il calo della produzione totale dei rifiuti nel 2015 rispetto al 2014, pari al 4,17 %.
“Essere scesi sotto i 100 chilogrammi pro capite annui di produzione di rifiuto indifferenziato è un traguardo eccezionale che testimonia come a Capannori i Rifiuti Zero stiano diventando realtà – afferma l’assessore all’ambiente Matteo Francesconi -. Un dato che testimonia l’ottima qualità del sistema di raccolta e di gestione dei rifiuti nel nostro comune, senza la quale non sarebbe stato possibile raggiungere un risultato così straordinario. Un obiettivo centrato grazie, innanzitutto, all’impegno e alla pazienza con cui ogni giorno i nostri cittadini separano e conferiscono gli scarti, ma certamente dovuto anche all’introduzione della tariffazione puntuale che ha spinto gli utenti a produrre meno indifferenziato sapendo in questo modo di poter risparmiare in bolletta. Molto soddisfacenti anche i dati sulla raccolta differenziata e sulla trasformazione di molti dei materiali raccolti in altri materiali con l’attivazione di un circuito virtuoso che premia gli sforzi compiuti da tutta la comunità e mette a segno un altro obiettivo della strategia Rifiuti Zero che è il recupero dei materiali finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva”.
Il dato ufficiale certificato dalla Regione Toscana sulla percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2015 ancora non è pervenuto, ma non dovrebbe discostarsi molto da quello, molto positivo, del 2014 pari a 84,61%, la percentuale più alta in provincia di Lucca e tra le migliori a livello nazionale tra i Comuni sopra i 15 mila abitanti.
Sono invece disponibili sempre relativamente allo scorso anno altri interessanti dati sulla quantità di rifiuti differenziati per singola tipologia e sulla loro trasformazione in altri materiali con il conseguente reinserimento nel ciclo produttivo.
Nel 2015 sono state riciclate 7 mila 600 tonnellate di carta e salvato circa 21 mila alberi, mentre 8 mila 500 tonnellate di scarti di cucina sono state trasformate in terriccio utile a concimare circa 34 mila 500 ettari di campi e giardini. Dalla raccolta di 2 mila 600 tonnellate di vetro, inoltre, saranno realizzate 5 milioni di nuove bottiglie da vino. Sempre lo scorso anno sono state raccolte 37 mila tonnellate di olio alimentare che sarà trasformato in Biodiesel e sono state recuperate circa 511 tonnellate di elettrodomestici, (frigoriferi, lavastoviglie, televisori, telefonini) che saranno smontati e riciclati. Sono state infine raccolte e separate 3.200 tonnellate di bottiglie e flaconi di plastica dalle lattine, rigenerando plastica per 5 milioni di bottiglie e metallo per altrettanti barattoli e lattine.

fonte: http://www.improntaunika.it