Visualizzazione post con etichetta #RecoveryPlan. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #RecoveryPlan. Mostra tutti i post

Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare: UNA VITTORIA PARZIALE SUL TESTO DEL RECOVERY PLAN o P.N.R.R

 



Movimento Legge Rifiuti Zero
per l'Economia Circolare


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Enter your email address:

Delivered by FeedBurner

Ci vuole un Recovery Planet

A fine aprile il governo Draghi dovrà consegnare la propria versione del Recovery Plan. Per uscire dalla crisi post-Covid serve però una strategia complessiva che cambi il modo in cui viviamo. La rete della Società della cura ha elaborato una proposta che ha messo insieme più di mille persone, suddivise in 13 tavoli tematici



L'antidoto a un esecutivo chiuso nelle sue stanze, con portatori di interesse ed esperti dei soliti affari e con scarsa attenzione alla dura realtà dei cambiamenti climatici?

Quelle minacce che, solo a volercisi adattare con soluzioni di mercato, costerebbero al mondo tra 130 e 300 miliardi di dollari l’anno fino al 2030, e tra 280 e 500 miliardi fino al 2050, mentre a novembre 2020 il Green Climate Fund istituito per sostenere l’Accordo di Parigi ne ha approvati 7,2 e davvero sborsati 1,4?

Non basta un Recovery Plan, pur a volerlo fare bene: serve un Recovery Planet. Una strategia complessiva che cambi il modo in cui produciamo, coltiviamo, distribuiamo, ci nutriamo, ci finanziamo, lavoriamo e affrontiamo la prospettiva digitale, operando scelte nette a partire da un cambio di paradigma complessivo che metta la pratica ecofemminista della cura al centro del sistema al posto del profitto.

Recovery Planet è il risultato del lavoro di oltre mille mani che per cinque settimane si sono incontrate regolarmente in modo virtuale pescando competenze e pensieri tra oltre 1400 tra realtà organizzate e persone che si riconoscono nel processo di convergenza verso una Società della Cura.

La Società della Cura nasce in un pomeriggio di mezza estate, quando a Roma, nella distopica cornice di Villa Pamphilj, l’ex premier italiano Giuseppe Conte accoglie alcune realtà della società civile e sindacali per provare a mitigare l’effetto-choc provocato dalla lettura del Piano Colao che indicava per l’uscita del Paese dalla crisi post-Covid le stesse scelte mercatiste che ci avevano portato alla crisi sociale e ambientale, insieme alla stagnazione economica, ben prima dello scoppio della pandemia. 



Nasce così un appello spontaneo a radunarsi fuori dalla cornice dorata, in un pic-nic, per ragionare insieme su quale dovesse essere, invece, una cornice di senso e un piano d’azione innovativo che consentisse all’Italia, ma non solo, di non sprecare le lezioni della pandemia, affrontare il collasso climatico e l’ingiustizia sociale per costruire la società della cura di sé, degli altri, del pianeta.

Da quel centinaio tra persone e realtà nasce un percorso di confronto che, dopo meno di un anno di lavoro insieme e due mobilitazioni – il 21 novembre e il 22 dicembre – con azioni simboliche da Aosta a Catania, che hanno lanciato un Manifesto comune e un “Dono” per reindirizzare 175 miliardi dell’ultima Legge di bilancio verso un cambiamento radicale di direzione delle politiche locali e nazionali per non lasciare nessun@ indietro.

Il 10 aprile torneremo a mobilitarci per presentare a istituzioni e territori il nostro Recovery Planet: un Piano nazionale di transizione verso la società della cura, la nostra alternativa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo, elaborato con un metodo partecipato da centinaia di persone organizzate in 13 tavoli tematici. Il documento si apre con una lettura critica femminista delle iniziative da intraprendere, e si accompagna a un testo più di dettaglio prodotto dal tavolo tematico “Ecologia e ambiente” cui hanno lavorato attivist@ dei Fridays for future, dei movimenti per l’acqua pubblica, No Tav, No Triv, dell’associazione Laudato Sì e di molti altri comitati e realtà ambientaliste, contadine e animaliste.

Il superamento del modello di economia lineare verso una circolarità multidimensionale dell’organizzazione dei mercati è uno dei pilastri della vera transizione, ma da solo non basta, perché per contenere all’origine i virus patogeni la cui diffusione è accelerata dalla degradazione dell’ambiente che abbiamo provocato, bisogna ispirare ogni intervento alla cura del patrimonio naturale, alla rigenerazione dei servizi ecosistemici che sorreggono la rete della vita e tra i viventi. 



È in questa chiave che si integrano con coerenza l’esigenza di ripubblicizzare i servizi pubblici locali a partire dall’acqua, a dieci anni dal referendum popolare che lo ha chiesto, riscrivere la Strategia nazionale della biodiversità, il Piano nazionale integrato per energia e clima, la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile tagliando le emissioni almeno del 7,6% l’anno come chiedono le Nazioni Unite, abolendo i sussidi ambientalmente dannosi ma introducendo anche tassazioni penalizzanti dei prodotti più inquinanti che gravino sui profitti degli azionisti.

Più importante, però, è colmare il deficit democratico e di partecipazione alle scelte strategiche del Paese che si va approfondendo, prevedendo un percorso per l’inserimento in Costituzione della salvaguardia dei diritti della natura e del vivente svelatisi con la pandemia così deboli ma determinanti per la nostra stessa sopravvivenza. Non sono solo pagine o critiche, la difesa di un diritto o di un bene comune, ma la sfida per un’alternativa di società, che contrapponga il prendersi cura alla predazione, la cooperazione solidale alla solitudine competitiva, il “noi” dell’eguaglianza e delle differenze all’“io” del dominio e dell’omologazione.

fonte: comune-info.net


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Enter your email address:

Delivered by FeedBurner

Riciclare impegno da cui dipende nostro futuro, non sprecare e rigenerare in logica sviluppo

Il ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani in occasione della Giornata mondiale del riciclo. “Grazie al Recovery plan faremo di tutto per supportare la transizione circolare soprattutto nei centri urbani” per “rafforzare e digitalizzare i sistemi di raccolta differenziata e colmare i gap impiantistici”. Avviato l’aggiornamento della Strategia nazionale sull’economia circolare del 2017, a settembre consultazione pubblica


“Il riciclo dei materiali è un impegno fondamentale per una gestione consapevole del nostro futuro: non sprecare, riutilizzare tutto ciò che è possibile, anche trasformandolo o rigenerandolo, nella logica di uno sviluppo sempre più sostenibile, giusto, inclusivo”. E’ il pensiero del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sui rifiuti espresso in occasione della Giornata mondiale del riciclo, istituita nel 2018 dalla Global recycling foundation per sensibilizzare la comunità internazionale.

“L’attuale crisi pandemica – osserva Cingolani – ha evidenziato il ruolo fondamentale delle nostre città come ambienti resilienti. Ho potuto lavorare per diversi anni su tecnologie e materiali relativi alla seconda vita della plastica. Sono stati anni entusiasmanti: forse in nessun altro settore ho avuto modo di vedere come in così poco tempo alcune delle idee nate nei laboratori siano diventate realisticamente utili. Grazie al Recovery plan – spiega il ministro – faremo di tutto per supportare la transizione circolare soprattutto nei centri urbani, con progettualità innovative che consentano di rafforzare e digitalizzare i sistemi di raccolta differenziata e colmare i gap impiantistici per favorire il riciclo e il recupero di materia. Tutti temi portati nel G20, del quale abbiamo la presidenza”.

Il ministero – viene spiegato – in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico e con il supporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dell’Enea, ha avviato l’aggiornamento della Strategia nazionale sull’economia circolare del 2017. Il nuovo Piano revisionato sarà messo a consultazione pubblica a settembre. All’interno della Strategia saranno comprese le azioni dell’Italia in coerenza con il Piano europeo di azione sull’economia circolare.

“Un grande lavoro sta riguardando anche il comparto tessile, per supportare il settore nel percorso di transizione ecologica e nel raggiungimento degli obiettivi europei di raccolta e il riciclo pre e post consumo – dice Laura D’Aprile, direttrice generale per l’Economia circolare dell’ex ministero dell’Ambiente – il riciclo e la rigenerazione dei materiali sono pratiche fondamentali per salvaguardare il Pianeta”. Poi, annuncia che “entro aprile verrà avviata la consultazione degli operatori pubblici e privati sul recepimento delle Direttive sulle plastiche monouso e sui rifiuti portuali”.

fonte: www.rinnovabili.it

#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Enter your email address:

Delivered by FeedBurner

Micropolis: La macchina del fango

 


























fonte: Micropolis


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria

Micropolis: Gubbio, primavera in fumo

 


























fonte: Micropolis


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria