Visualizzazione post con etichetta #Swapparty. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Swapparty. Mostra tutti i post

ABITO, un progetto di scambio di indumenti e inclusione sociale dell'associazione San Vincenzo de Paoli

Evento di lancio con incontri tematici, second hand market e swap party: 27-29 settembre 2019 @ ABITO Social Factory, via Santa Maria 6/i, Torino

























Nasce ABITO, un progetto di scambio di indumenti e inclusione sociale, per contrastare la povertà e favorire l’integrazione delle persone, con sede in via Santa Maria 6/i a Torino, realizzato dall’associazione San Vincenzo de Paoli.
Il progetto sarà presentato durante gli ABITO Open Days, un momento di apertura alla città dove, da venerdì 27 a domenica 29 settembre, verranno organizzati un Second Hand Market, degli incontri tematici dedicati alla sostenibilità ambientale e sociale e uno swap party.
ABITO è tra i vincitori del bando "PON Città Metropolitane 2014-2020" indetto dal Comune di Torino ed è realizzato in collaborazione con la Squadra Giovani della Croce Verde.
Il progetto rinnova lo storico servizio di distribuzione di vestiti dell’associazione, che sostiene ogni anno 700 persone, con più di una tonnellata di vestiti raccolti al mese. ABITO recupera gli abiti donati dai cittadini e li ridistribuisce a persone che vivono in condizioni di fragilità, le quali in cambio mettono a disposizione tempo e competenze in favore della comunità.
Ai beneficiari verrà messa a disposizione una tessera gratuita con dei punti da usare nell’ABITO Social Factory, dove i vestiti verranno selezionati, inseriti in un database ed esposti per essere provati e scelti.
“Il progetto vuole dare maggiore dignità alle persone e al contempo responsabilizzarle – spiegano Giorgio Ceste e Guido Bagnoli, coordinatori del progetto - partendo dall’idea che tutti i cittadini possono contribuire al benessere di sé stessi e degli altri”.
Per ridurre al minimo gli sprechi, i capi non ridistribuiti verranno utilizzati come materia prima all’interno di una sartoria popolare allestita negli spazi di ABITO. Questa sartoria potrà riparare, rivisitare e confezionare nuovi capi di moda sostenibile, dando opportunità di inclusione e formazione a tutti i beneficiari e i cittadini interessati.
Per sensibilizzare la cittadinanza verso i temi del riuso e dell’impegno sociale, si realizzeranno inoltre degli eventi di raccolta fondi sul territorio che permetteranno di rimettere in circolo i capi ancora disponibili.
Si verrà così a creare una “filiera sociale a km0”, che garantirà eticità, qualità dei prodotti e promuoverà la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
L’associazione intende creare una rete di organizzazioni e realtà associative del territorio per co-progettare i servizi e le attività di restituzione e accompagnamento dei beneficiari. Inoltre è alla ricerca di nuovi volontari per le attività della sartoria e della distribuzione degli indumenti.

Programma di ABITO Open Days:
Venerdì 27 settembre
ore 10.30 – 12.30 Welfare di comunità. Incontro dedicato al tema della restituzione de i progetti generativi. Gradita prenotazione via email a info@progettoabito.org
ore 15.00 – 19.30 Second Hand Market. Fai una donazione e porti a casa i vestiti della selezione vintage e seconda mano
Sabato 28 settembre
ore 11.00 – 12.00 La moda etica. Incontro tematico sulla sostenibilità sociale e ambientale. A cusa di Sara Cavagnero (rén collective). Gradita prenotazione via email ainfo@progettoabito.org
ore 10.00 – 22.00 Second Hand Market. Fai una donazione e porti a casa i vestiti della selezione vintage e seconda mano
Domenica 29 settembre
ore 17.30 – 19.30 Abito swap party. Scambia i tuoi vestiti che non usi con altri che ti piacciono! Prenotazione obbligatoria via email a info@progettoabito.org
ore 15.00 – 19.30 Second Hand Market. Fai una donazione e porti a casa i vestiti della selezione vintage e seconda mano
Orari di raccolta, per chi vuole sostenere e donare vestiti usati:
Lunedì e martedì 15.00 – 18.00
Mercoledì e giovedì 10.30 – 13.00
Orari di distribuzione degli abiti ai beneficiari:
Martedì 10.00 – 13.00
Mercoledì e sabato 15.00 – 18.00

Il Banco del Riuso a cura di Fondazione Cogeme



Una volta si chiamava baratto, ossia scambio beni, merci o servizi praticato in assenza di moneta. Oggi, nell’epoca dell’interazione digitale, prende il nome di “sharing” (condivisione) o “swapping” (scambio). Sulla base di questa premessa, è nato a Febbraio 2018 lo spazio “RIUSO3 – Banco del riuso in Franciacorta”. Il Banco, attualmente, aggrega attivamente i comuni di Rovato, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Castrezzato e Cologne. Coordinato dalla Fondazione Cogeme Onlus il progetto si avvale del supporto tecnico di Linea Gestioni, gestore della raccolta differenziata, e della Cooperativa Sociale CAUTO, esperta nel settore. Lo spazio si trova in via XXV Aprile 146 a Rovato (BS).


Come funziona?

All’interno del Banco ogni operazione di scambio, che esclude sia l’uso di denaro che la gratuità, si basa sull’assegnazione standardizzata di un punteggio denominato Felicità Interna Lorda (FIL).
Finalità?

Attivare una serie di politiche orientate alla riduzione dei rifiuti attraverso proposte di scambio e recupero di beni materiali ancora in buono stato o servizi. L’obiettivo è quello di promuovere il miglioramento nella gestione del ciclo dei rifiuti tramite la prevenzione allo scarto in un contesto di: Recupero; Risparmio; Rete.

ATTIVITÀ di SCAMBIO:

L’attività del Banco durante la mattinata di sabato 31 agosto prevede l’organizzazione di un gioco-scambio per i bambini dai 6 ai 10 anni dove simuleremo con immagini/carte le varie tipologie di scambio che si possono effettuare presso il Banco e i valori che ne stanno alla base. L’attività verrà svolta con i materiali recuperati presso il Banco e che verranno portati in Fiera in questa occasione.

Sarà inoltre possibile, per i bambini e le loro famiglie, portare un qualsiasi oggetto (libro, gioco, disegno) per poter partecipare agli scambi.

Tramite il gioco racconteremo quali sono le figure presenti al Banco e i valori di attenzione e accoglienza verso l’altro.

fonte: https://www.nuovaorceania.it/

Non buttarlo, scambialo!

Per tirarsi fuori dal consumismo sono sempre più le persone che tornano al baratto di beni e tempo

















Nato a Manhattan, nel cuore pulsante dello shopping, lo swapping (‘swap’ vuol dire letteralmente scambiare, barattare) è la tendenza in fatto di moda che consente di fare shopping gratis e di non sprecare ciò che è acquistato. Le fashion-victim di oltre oceano hanno inventato un nuovo modo di fare acquisti, abbattendo i costi ma senza rinunciare allo stile. La parola d’ordine ora, anche nella moda, è diventata re-inventare, riciclare!
La tendenza a condividere i propri armadi è sbarcata in questi anni anche in Italia con la nascita di molte realtà che hanno aperto negozi dedicati a questa pratica o di community online in cui “swappare” direttamente seduti davanti al PC, o ancora attraverso l’organizzazione di vere e proprie feste con le amiche in cui la parola d’ordine diventa riuso.
Gli swap party, che all’estero sono ormai una consuetudine, stanno diventando una buona, e divertente, pratica anche in Italia dove, sempre più spesso, il cambio di stagione diventa un piccolo evento mondano in cui barattare capi d’abbigliamento, oggetti, accessori, complementi d’arredo, provando a scambiarli con altri capi che invece rinnoverebbero il guardaroba praticamente a costo zero, facendo così un favore all’ambiente, ma anche al portafogli.
Come funziona? Ogni invitata si presenta con la propria borsa colma d’indumenti, libri, lampade, utensili da cucina, bigiotteria, giochi, insomma di tutto.
Da scambiare rigorosamente, niente soldi, solo “Crediti”. Ognuno dà il valore che desidera e che pensa sia equo alla merce esposta e chi la desidera paga in crediti (stampati dagli organizzatori e vidimati) da scambiare. Poi con gli stessi crediti acquisiti si può ottenere altro.
Così un giaccone che è ancora nuovo, ma il ragazzo che lo portava è cresciuto, può servire a una mamma che ha un figlio adolescente. Un servizio che da anni ruba posto alla credenza diventa la nuova fodera del divano. Le marmellate fatte in casa si trasformano in stivali. I pantaloni presi e mai messi danno il posto al nuovo gioco per i bimbi e così via.
Un’iniziativa partita come un divertimento si sta rivelando un altro modo di vedere la compravendita.
Contatti umani, solidarietà, scambio, nel vero senso della parola. Questo sistema è anche una frenata al consumismo esasperato, nulla è buttato, ma tutto è riutilizzato.
Sono vari i negozi in Italia che hanno aperto nel nome del baratto e del riuso. Alcuni chiedono una quota associativa annua, altri “vendono” i beni che dopo un dato tempo non hanno trovato uno scambio. Sono varie e fantasiose le soluzioni che di giorno in giorno si trovano grazie a questa forma di “economia circolare”.
Il baratto a volte s’intende anche di soggiorni, case, tempo. Basta navigare in internet per imbattersi in decine di siti che trattano l’argomento.
Barattobb.it è il primo sito dedicato al baratto di soggiorni, alloggio e colazione, in B&B in tutta Italia a costo zero in cambio solamente di fantasia e voglia di condivisione. Nato da “La Settimana del Baratto”, giunta quest’anno alla nona edizione, vede i bed and breakfast, affiliati al portale bed-and-breakfast.it che aderiscono all’iniziativa, barattare il soggiorno in cambio di beni o servizi.
A questo sistema si aggiungono le “Banche del tempo”, in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi. Definendole quindi come: “libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane”. Sono luoghi nei quali si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone, prima sconosciute, l’aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici.
Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi né in passivo né in negativo! L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.
Il baratto è approdato anche nei nostri cellulari ed è possibile trovare App dedicate all’argomento, anche se non sempre lo scambio è gratuito.


fonte: https://www.peopleforplanet.it