Visualizzazione post con etichetta #Baratto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Baratto. Mostra tutti i post

A Milano apre il primo negozio in cui si paga con il baratto, per dare nuova importanza agli oggetti usati che non vogliamo più e per incoraggiare un processo di economia circolare

Non si usano i soldi, ma per comprare si usano oggetti che non utilizziamo più, dai vestiti, all’arredo, all’attrezzatura sportiva, un modo per rinnovare i propri acquisti a costo zero e zero impatti ambientale, scambiando ciò che per noi è diventato ingombrante, con qualcosa che ci serve o ci piace.



Il progetto è nato da un bando del comune di Milano, e dall’unione di Swapush, un’azienda che tramite la propria APP e sito internet organizza eventi di scambi e shopping a costo zero, e la social street di Benedetto Marcello, l’obiettivo è quello di favorire l’economica circolare e il rispetto dell’ambiente, grazie alla riduzione dei consumi di materiali e alla riduzione di emissioni rispetto alla produzione di nuovi oggetti,

Il primo negozio del baratto, di chiama SwappaMi e aprirà le porte il 1 luglio in corso Buenos Aires, nella corte interna al civico 23, mentre una settimana dopo aprirà il secondo punto baratto, sempre a Milano in Ripa di Porta Ticinese 93,

Il funzionamento del negozio è molto semplice, si può portare tutto quello che non si usa (vestiti, arredi per la casa, libri, strumenti musicali, etc) e ad ogni oggetto verranno attribuiti dei punti, chiamati “Pillole”, una specie di moneta virtuale con cui poi si potrà trovare e comprare quello che più piace, sia in negozio che direttamente sulla loro App online.

La storia di questo primo negozio di baratto è la storia di Serena, la fondatrice di Swapush, e dell’idea che le è venuta 21 anni fa, nel 2000, quando è rimasta colpita da un mercatino di baratto organizzato da un’associazione studentesca, da allora ha iniziato ad organizzare degli eventi di baratto che via via tramite la diffusione dell’idea hanno iniziato a coinvolgere sempre più persone,

nel 2017, la passione di Serena diventa un’app, Swapush, attraverso cui si può fare tutto virtualmente, e adesso si è anche trasformata in un negozio fisico,

i numeri dell’App dimostrano in grande interesse delle persone per la possibilità di dare vita ai propri vecchi oggetti e scambiarli con qualcosa di diverso, infatti sono stati organizzati 215 eventi a cui hanno partecipato più di 21mila persone

insomma un’idea green, che entra in pieno nell’idea di economia circolare, il cui unico imperativo è che i soldi sono aboliti!

fonte: www.positizie.it



#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

#Iscriviti QUI alla #Associazione COORDINAMENTO REGIONALE UMBRIA RIFIUTI ZERO (CRU-RZ) 


=> Seguici su Blogger 
https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram 
http://t.me/RifiutiZeroUmbria
=> Seguici su Youtube 

TERNI: PRENDE VITA “FACCIAMO A CAMBIO?”, MERCATINO DEL BARATTO PER BAMBINI E BAMBINE




TERNI – Martedì primo giugno il Co-working Bloom Spazio Condiviso e Illustrastorie organizzano “Facciamo a cambio?” il mercatino del baratto per i bambini e le bambine. L’evento si svolgerà a via Galvani, in pieno centro, nel rispetto delle attuali normative. Giulia Ceccarani, illustratrice che è l’artefice del progetto Illustrastorie, sottolinea che “l’evento sarà organizzato come quando si facevano i mercatini sotto casa, dove ci si scambiava i giochi e gli oggetti più vari.” Un evento per tornare a far stare insieme i più piccoli, che con la pandemia hanno avuto sempre meno occasioni di socialità.

L’organizzazione metterà a disposizione dei tappeti dove i bambini potranno allestire la propria postazione. Per info e prenotazioni si può contattare lo 0744/1984085 oppure scrivere una mail a:
bloomcoworking2020@gmail.com
illustrastorie@gmail.com

fonte: www.vivoumbria.it


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

#Iscriviti QUI alla #Associazione COORDINAMENTO REGIONALE UMBRIA RIFIUTI ZERO (CRU-RZ) 


=> Seguici su Blogger 
https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram 
http://t.me/RifiutiZeroUmbria
=> Seguici su Youtube 

Strass&Baratt: apre a La Cassa l’oasi del riuso e del riciclo

Sabato 4 Luglio è stata inaugurata in piazza Michele Galetto la nuova sede, presso La Cassa, di Strass&Baratt, da sei anni stanziato unicamente a Pessinetto Fuori, nato grazie alla volontà e alle idee di Luca Baraldo e Laura Castelli.



«Qui non si compra e non si vende, ma si scambia oppur si prende… e se non dai niente sei lo stesso benvenuto», è questo lo slogan e il motto che da sempre ha mosso Strass&Baratt, luogo del riciclo che basa le proprie fondamenta sullo scambio di oggetti dall’uso quotidiano, elettrodomestici funzionanti, libri, capi d’abbigliamento, e quant’altro.

Si tratta di una iniziativa privata dove, dalle 10:30 alle 19:00 di ogni sabato, dal 2014, si è venuta a costituire una vera e propria piccola oasi del riuso dove poter scambiare, prendere, portare oggetti, il tutto senza scambio di denaro; vi è solamente la possibilità di lasciare un’offerta. Grazie a un gruppo di volontari e all’Amministrazione comunale che ha concesso in uso uno spazio comunale non utilizzato per sostenere il progetto, Strass&Baratt è riuscita ad aprire questa succursale, riuscendo a estendere la propria rete anche a La Cassa, nella speranza che in un futuro queste iniziative possano fiorire con maggiore prosperità, grazie a realtà che, volenterose di diffondere pratiche sostenibili, siano in grado di portare avanti un ideale di forte impatto ecologico, in prima linea contro gli sprechi e capace di dare a chi meno ha.

Non poche, a tal proposito, le richieste che si trovano analizzando questo progetto, come ad esempio quella che domanda di raccogliere «indumenti per il prossimo viaggio di fine Luglio a Trieste e dintorni, sul confine sloveno al termine della Rotta Balcanica, a sostegno dei ragazzi che avrebbero diritto a miglior vita ma che vengono pestati, respinti e privati del poco che gli è rimasto dalla polizia europea di frontiera»; oppure quella che chiede enciclopedie da utilizzare per un’opera d’arte.

Nella nuova sede già a fine Giugno sono arrivati i primi oggetti destinati al riuso, tuttavia per portare a regime anche questo nuovo piccolo mondo, è necessario che chi possiede articoli di cui non fa più uso, li venga a portare da Strass&Baratt per ridare loro vita attraverso un riciclo mai fine a se stesso ma sempre volto a un ‘porto e prendo’, un ‘do ut des’, basato sulla volontà di non sprecare ciò che con sudore è stato comprato e che magari potrebbe servire a qualcun altro e nel contempo trovare qualcosa che possa essere

utile a chi ha donato.





Un’iniziativa totalmente verde, ecosostenibile e figlia di una società, o meglio di una parte di società, che inizia a sentire stretto questo consumismo di cui è figlia e a cui l’economia capitalista ci ha legati ben stretti, che percepisce l’esigenza di cambiamento, di un ritorno a quelle pratiche che da anni, troppi anni abbiamo dimenticato.



Un costante e continuo aiutarsi reciprocamente, rendendosi commensali di una stessa tavola, una pratica lontana nel tempo e nella concezione ma così vicina nello spazio, quello di La Cassa ad esempio, a cui tutti rivolgo l’invito di spendere un’oretta o anche meno per fare un salto e chissà, magari portare un cappello o un maglione che non ci piace più, tornando a casa con un paio di pantaloni comodi che stavamo cercando.

fonte: www.italiachecambia.org


#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz 
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria 

Il baratto dei giocattoli per promuovere riuso e condivisione

Il baratto dei giocattoli è uno strumento ideale per promuovere tra i bambini il concetto di riuso e di condivisione verso chi ha bisogno. Nasce da questo presupposto l’iniziativa “Ce l’ho ce l’ho mi manca” la cui sesta edizione si terrà a Roma domenica 1 dicembre. Un evento dove il consumismo lascia il passo alla generosità (con buona pace degli inventori del black friday!).



Da una scorsa edizione dell’iniziativa 

Promuovere tra i bambini un pensiero etico, nel quale il baratto di giocattoli possa riflettere nuove pratiche di sostenibilità e di solidarietà verso chi è meno fortunato. È questo l’obiettivo della sesta edizione della manifestazione “Ce l’ho ce l’ho mi manca”, prevista domenica 1 dicembre 2019, dalle ore 10:00 alle ore 19:00 negli spazi del terzo piano di Eataly a Roma (in Piazzale 12 Ottobre 1492, a pochi passi dalla Piramide Cestia).


Una giornata gratuita, organizzata dal magazine online Family Welcome, per sensibilizzare i più piccoli e le loro famiglie al “non spreco” ed alla riduzione dei rifiuti, attraverso il riuso a fini solidali dei giocattoli non più utilizzati.


Un evento dove il consumismo lascia per una volta il passo alla generosità dimostrando che così a vincere siamo un po’ tutti.


Promuovendo la buona pratica del riuso si allunga la vita dei giocattoli che non diventano né rifiuti da smaltire né oggetto di ulteriore consumo di risorse naturali. Si può così aiutare l’ambiente e i bambini in difficoltà destinatari delle donazioni dei giocattoli non scambiati: i minori migranti, in fuga da guerra e povertà o quelli che vivono in condizioni di disagio socio-economico nei quartieri più svantaggiati delle grandi città.


Le centinaia e centinaia di giochi scambiati e donati e le migliaia di famiglie romane che hanno preso parte alle prime cinque edizioni sono la dimostrazione che il “ “Ce l’ho ce l’ho mi manca” è un momento che va ben oltre al giocattolo in sé.


Rappresenta una situazione ludica di crescita e di consapevolezza rivolto soprattutto ai bambini, impegnati in prima persona, a ragionare in modo critico su questioni sociali di grande importanza. Lo scambio dei giochi, tra i più piccini, costituisce infatti un insegnamento verso il consumo eticamente sostenibile. Così come la donazione, rivolta ai più grandi, promuove il senso di solidarietà verso i coetanei che si trovano in difficoltà.





La scoperta che donare può essere più bello di ricevere e che nel farlo si può anche tutelare l’ambiente è il messaggio che ci si può portare a casa.
Le buone regole del baratto


Ad accogliere bambini e famiglie all’ingresso della manifestazione, ci saranno i volontari di Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. Poi i Clowndottori e Cantastorie dell’Associazione no-profit di medici, La Banda Faclò, nata nel 2015 in seno alla Carovana dei Sorrisi per promuovere la terapia del sorriso, la forza della fantasia e la creatività come aiuto ai bambini malati e persone in situazione di disagio.


A tutti questi professionisti del sorriso si consegnano i giocattoli ricevendo in cambio monete simboliche per un valore il più possibile equivalente al materiale che è stato messo a disposizione per il baratto.


Con questi gettoni i bambini possono scegliere autonomamente altri giochi, “come nuovi”, all’interno dell’area dedicata al baratto.


Al termine, i giocattoli che non dovessero conoscere nuovi “proprietari” saranno donati ai Punti Luce e Spazi Mamme di Save the Children in Italia e all’Associazione La Banda Faclò, che li distribuirà in ospedali pediatrici e case famiglia.


La Banda Faclò


Baratto, Family Friendly Market, Laboratori per bambini


L’evento si articola in 3 aree tematiche:


1) BARATTO: uno spazio unicamente dedicato allo scambio dei giochi tra i bambini.


2) INTRATTENIMENTO: laboratori gratuiti didattici per bambini organizzati per temi e fasce d’età dai 3 ai 12 anni.


L’argomento dei laboratori organizzati da Musement, la piattaforma digitale leader nella ricerca e nella prenotazione di tour e attrazioni in tutto il mondo, riguarda una serie di appuntamenti focalizzati sulle diverse città dove il portale offre imperdibili esperienze. Occhi puntati su Londra e Parigi dove Musement è particolarmente attiva: i bambini possono cimentarsi nella costruzione di modellini del London Eye e della Torre Eiffel in cartone riciclato per vivere insieme il piacere di un’avventura. Un momento di stimolo per i piccoli che si spera possa avere in futuro risonanza nella loro quotidianità. Anche per questo ai bambini viene regalata una borraccia ecologica da utilizzare per i prossimi viaggi e le avventure alla scoperta del mondo.


Si legano al piacere della sperimentazione e della trasformazione, invece, i laboratori pensati da Treatwell, la piattaforma di prenotazione online per i trattamenti di bellezza e benessere leader in Europa. Un’esperienza coinvolgente che vede i bambini come piccoli erboristi, impegnati attorno a un tavolo con oli e pozioni, nella preparazione di regali per le loro mamme: creme e scrub a base di ingredienti alimentari e completamente naturali. Contemporaneamente le mamme si concedono un momento di relax grazie alla manicure offerta dai saloni che fanno parte del network.


3) XMAS MARKET: area espositiva dedicata a prodotti e servizi a misura di famiglia con bambini.

fonte: www.italiachecambia.org

Il Banco del Riuso a cura di Fondazione Cogeme



Una volta si chiamava baratto, ossia scambio beni, merci o servizi praticato in assenza di moneta. Oggi, nell’epoca dell’interazione digitale, prende il nome di “sharing” (condivisione) o “swapping” (scambio). Sulla base di questa premessa, è nato a Febbraio 2018 lo spazio “RIUSO3 – Banco del riuso in Franciacorta”. Il Banco, attualmente, aggrega attivamente i comuni di Rovato, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Castrezzato e Cologne. Coordinato dalla Fondazione Cogeme Onlus il progetto si avvale del supporto tecnico di Linea Gestioni, gestore della raccolta differenziata, e della Cooperativa Sociale CAUTO, esperta nel settore. Lo spazio si trova in via XXV Aprile 146 a Rovato (BS).


Come funziona?

All’interno del Banco ogni operazione di scambio, che esclude sia l’uso di denaro che la gratuità, si basa sull’assegnazione standardizzata di un punteggio denominato Felicità Interna Lorda (FIL).
Finalità?

Attivare una serie di politiche orientate alla riduzione dei rifiuti attraverso proposte di scambio e recupero di beni materiali ancora in buono stato o servizi. L’obiettivo è quello di promuovere il miglioramento nella gestione del ciclo dei rifiuti tramite la prevenzione allo scarto in un contesto di: Recupero; Risparmio; Rete.

ATTIVITÀ di SCAMBIO:

L’attività del Banco durante la mattinata di sabato 31 agosto prevede l’organizzazione di un gioco-scambio per i bambini dai 6 ai 10 anni dove simuleremo con immagini/carte le varie tipologie di scambio che si possono effettuare presso il Banco e i valori che ne stanno alla base. L’attività verrà svolta con i materiali recuperati presso il Banco e che verranno portati in Fiera in questa occasione.

Sarà inoltre possibile, per i bambini e le loro famiglie, portare un qualsiasi oggetto (libro, gioco, disegno) per poter partecipare agli scambi.

Tramite il gioco racconteremo quali sono le figure presenti al Banco e i valori di attenzione e accoglienza verso l’altro.

fonte: https://www.nuovaorceania.it/

A Genova la biblioteca del giocattolo per insegnare ai bambini a non sprecare


















Bambole e vecchi giochi, peluche, puzzle e libri usati: un modo diverso per inculcare nei bimbi la cultura del recupero e del non spreco è creare una… Biblioteca! Come per i libri, perché non dare in prestito anche i giocattoli e dare loro una nuova vita?
L'obiettivo? Beh, se vogliamo un mondo migliore sin dalla più tenera età possiamo insegnare ai nostri piccoli che ogni oggetto può avere una vita più lunga e che se un bimbo un giocattolo non lo usa più è un vero peccato gettarlo! Un giocattolo, insomma, qui può essere oggetto di un divertente baratto e l’occasione buona per conoscere altri amichetti.

E non solo, all’interno di queste eccezionali biblioteche si svolgono anche una serie di attività come laboratori ludico-formativi per insegnare ai bambini a riparare e a riscoprire l’utilità di pezzi di giocattoli non più recuperabili, oppure a riciclare i materiali di scarto per la creazione di nuovi giochi “sostenibili”.

Dal 2016 e nel giro di pochi mesi la Biblioteca ha trovato ben due sedi: a via Lugo (Genova San Teodoro) e negli spazi di Palazzo Verde (ex Magazzini dell’Abbondanza, via del Molo).

fonte: https://www.greenme.it

Non buttarlo, scambialo!

Per tirarsi fuori dal consumismo sono sempre più le persone che tornano al baratto di beni e tempo

















Nato a Manhattan, nel cuore pulsante dello shopping, lo swapping (‘swap’ vuol dire letteralmente scambiare, barattare) è la tendenza in fatto di moda che consente di fare shopping gratis e di non sprecare ciò che è acquistato. Le fashion-victim di oltre oceano hanno inventato un nuovo modo di fare acquisti, abbattendo i costi ma senza rinunciare allo stile. La parola d’ordine ora, anche nella moda, è diventata re-inventare, riciclare!
La tendenza a condividere i propri armadi è sbarcata in questi anni anche in Italia con la nascita di molte realtà che hanno aperto negozi dedicati a questa pratica o di community online in cui “swappare” direttamente seduti davanti al PC, o ancora attraverso l’organizzazione di vere e proprie feste con le amiche in cui la parola d’ordine diventa riuso.
Gli swap party, che all’estero sono ormai una consuetudine, stanno diventando una buona, e divertente, pratica anche in Italia dove, sempre più spesso, il cambio di stagione diventa un piccolo evento mondano in cui barattare capi d’abbigliamento, oggetti, accessori, complementi d’arredo, provando a scambiarli con altri capi che invece rinnoverebbero il guardaroba praticamente a costo zero, facendo così un favore all’ambiente, ma anche al portafogli.
Come funziona? Ogni invitata si presenta con la propria borsa colma d’indumenti, libri, lampade, utensili da cucina, bigiotteria, giochi, insomma di tutto.
Da scambiare rigorosamente, niente soldi, solo “Crediti”. Ognuno dà il valore che desidera e che pensa sia equo alla merce esposta e chi la desidera paga in crediti (stampati dagli organizzatori e vidimati) da scambiare. Poi con gli stessi crediti acquisiti si può ottenere altro.
Così un giaccone che è ancora nuovo, ma il ragazzo che lo portava è cresciuto, può servire a una mamma che ha un figlio adolescente. Un servizio che da anni ruba posto alla credenza diventa la nuova fodera del divano. Le marmellate fatte in casa si trasformano in stivali. I pantaloni presi e mai messi danno il posto al nuovo gioco per i bimbi e così via.
Un’iniziativa partita come un divertimento si sta rivelando un altro modo di vedere la compravendita.
Contatti umani, solidarietà, scambio, nel vero senso della parola. Questo sistema è anche una frenata al consumismo esasperato, nulla è buttato, ma tutto è riutilizzato.
Sono vari i negozi in Italia che hanno aperto nel nome del baratto e del riuso. Alcuni chiedono una quota associativa annua, altri “vendono” i beni che dopo un dato tempo non hanno trovato uno scambio. Sono varie e fantasiose le soluzioni che di giorno in giorno si trovano grazie a questa forma di “economia circolare”.
Il baratto a volte s’intende anche di soggiorni, case, tempo. Basta navigare in internet per imbattersi in decine di siti che trattano l’argomento.
Barattobb.it è il primo sito dedicato al baratto di soggiorni, alloggio e colazione, in B&B in tutta Italia a costo zero in cambio solamente di fantasia e voglia di condivisione. Nato da “La Settimana del Baratto”, giunta quest’anno alla nona edizione, vede i bed and breakfast, affiliati al portale bed-and-breakfast.it che aderiscono all’iniziativa, barattare il soggiorno in cambio di beni o servizi.
A questo sistema si aggiungono le “Banche del tempo”, in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi. Definendole quindi come: “libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane”. Sono luoghi nei quali si recuperano le abitudini ormai perdute di mutuo aiuto tipiche dei rapporti di buon vicinato. Oppure si estende a persone, prima sconosciute, l’aiuto abituale che ci si scambia tra appartenenti alla stessa famiglia o ai gruppi di amici.
Le banche del tempo sono organizzate come istituti di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro. La più grande differenza è che non si maturano mai interessi né in passivo né in negativo! L’unico obbligo che si ha è il pareggiamento del conto.
Il baratto è approdato anche nei nostri cellulari ed è possibile trovare App dedicate all’argomento, anche se non sempre lo scambio è gratuito.


fonte: https://www.peopleforplanet.it

Settimana del Baratto: soggiorni gratis in B&B per chi baratta beni e servizi. Come partecipare















Da lunedì 13 a domenica 19 novembre beni e servizi in cambio del soggiorno gratis in un B&B! Si avvicina infatti la Settimana del Baratto 2017, l’evento organizzato ogni anno da Bed-and-Breakfast.it che ogni anno vede un sempre maggior numero di viaggiatori che aderiscono all’iniziativa.
Parola d’ordine: baratto. In questo modo, gli affiliati del portale che partecipano all’iniziativa accoglieranno gratuitamente gli ospiti che offriranno a loro volta prestazioni di vario genere o beni di consumo e strumentali.
Sul sito dedicato all’appuntamento annuale, le richieste dei bed and breakfast e le proposte dei viaggiatori sono sempre di più e si incrociano: è qui che si pianifica lo scambio. Si può inoltre aderire all’iniziativa, raccogliere informazioni e organizzare la permanenza via Facebook.
Villa Chiara a Montepulciano, per esempio, baratta l’accoglienza gratuita con del miele o altri prodotti dell’alveare. Alla Torretta di Sotto, nell’Oltrepò Pavese, c’è bisogno di una mano per la potatura delle rose: con mezza giornata di lavoro tra i fiori ci si assicura camera e colazione. La Betulla dell’Etna, in ottima posizione per un’escursione sul vulcano siciliano, apre le sue porte ai possessori di droni che effettuino riprese aeree ed editing di un video del B&B.
Centinaia di bed and breakfast sposano la filosofia dello scambio anche al di fuori della terza settimana del mese di novembre e su qui hanno una lista di desiderata valida tutto l’anno.
casa

Come partecipare alla Settimana del Baratto

Per prendere parte alla Settimana del Baratto avete tre possibilità:
  • potete scegliere la località che vorresti visitare digitandola sulla barra di ricerca del sito ufficiale o scorrendo il menù delle regioni. Una volta individuata la struttura, contattate il gestore dal modulo proponendo il vostro baratto
  • potete consultare la lista dei desideri dei gestori aderenti alla Settimana del Baratto e verificare se tra di essi ne esiste uno o più che fanno al caso vostro e proporvi come ospiti in cambio del bene o servizio richiesto
  • infine, potete inserire la vostra proposta di baratto: se qualche gestore sarà interessato al bene o servizio verrete ricontattati
Infine, il 2017 corrisponde alle prove generali per la Barter Week, lo spin-off internazionale della Settimana nostrana, che avrà la sua prima edizione ufficiale nel 2018, in concomitanza con la decima dell’evento italiano.
I B&B esteri possono aderire attraverso il sito. Ad oggi, sono già presenti strutture in 45 paesi diversi del mondo. Chi volesse soggiornare alle Mauritius, per esempio, può farlo da subito garantendo lezioni di inglese, francese o tedesco ai due figli dei proprietari della Reine Creole a La Gaulette.

fonte: www.greenme.it

Passamano, i negozi senza soldi conquistano l’Italia!

l negozio senza soldi di Bolzano ha fatto scuola e da quell'idea sono nati altri progetti simili da nord a sud del Paese. Tra questi Passamano Caserta, un luogo dove si possono donare oggetti che non servono ma che possono essere riutilizzati da altre persone, oppure si può prendere ciò che si desidera senza lasciare denaro in cambio.
Dalla loro pagina facebook  si legge che la loro missione è: “Passare di mano in mano oggetti ma anche idee, in uno scambio di saperi e relazioni”. Ci pare una missione di tutto rispetto, per questo abbiamo deciso di intervistare la fondatrice del progetto: Anastasia Magliulo.




















Cosa vi lega a Passamano Bolzano?
La nostra è un’associazione di volontariato, la loro è un’associazione di promozione sociale, quindi ci sono differenze sul piano legale, ma nella sostanza il progetto è esattamente lo stesso e si pone gli stessi scopi. Ci è piaciuta l’idea di creare questa sorta di gemellaggio Nord – Sud. Tra l’altro siamo in contatto con Alessandro (il fondatore di Passamano Bolzano, ndr), che ci ha seguito anche prima dell’apertura per darci consigli e aiuti e siamo tuttora in ottimi rapporti. I due progetti sono indipendenti e l’ambiente culturale al quale appartengono è completamente diverso, però ci piace confrontarci sulle problematiche e mantenere vivo lo scambio ed il dialogo in maniera costante nel tempo.


Cosa si trova esattamente a Passamano Caserta?
Vestiti, scarpe, borse e valigie; articoli per bambini e giocattoli; libri e fumetti; CD, DVD, utensili casalinghi, stoviglie e bicchieri; biciclette e ricambi e tanto altro ancora. Insomma Passamano Caserta mette a disposizione della collettività tutto ciò che può essere riutilizzato ed avere una seconda vita.

Siamo un’associazione laica e apartitica senza scopo di lucro che non riceve contributi pubblici, i cui volontari non ricevono compenso in denaro. Passamano è un luogo di condivisione dove ognuno è invitato a dare e ricevere in modo equo e rispettoso. La donazione è facoltativa, perché certamente ci sono persone che non potrebbero sostenere neppure una minima donazione tra chi frequenta Passamano. Ciononostante le persone sanno quando ci chiedono maggiori informazioni che abbiamo il dovere di sostenere delle spese. Ogni tanto organizziamo anche delle raccolte fondi. Inoltre chi lo desidera può anche sostenerci con un bonifico, anche minimo (per tutte le informazioni a riguardo accedete alla pagina facebook, ndr).


Passamano, Via Valentino Mazzola n.7�aserta
 


L’apertura di Passamano Caserta risale a novembre del 2013, ci racconti com’è andata all’inizio?
L’inizio è stato problematico. Facciamo un discorso sul contesto: siamo partiti dal tema del rispetto dell’ambiente e poi abbiamo abbracciato anche la solidarietà, nel senso più ampio del termine; però mentre a Bolzano il rispetto dell’ambiente ce l’hanno nel DNA, noi siamo nella terra dei fuochi. C’è voluto un po’ di tempo per far capire lo spirito dell’iniziativa, ovvero che molte cose invece di finire in discarica potevano tranquillamente essere messe a disposizione. Tuttora siamo in lotta costante per cercare di affermare il nostro progetto. Il tutto poi tenendo conto che siamo un gruppo di sei persone, che cerchiamo di garantire l’apertura di almeno due giorni a settimana perché ognuno di noi ha impegni di lavoro e di famiglia e che ci troviamo in una zona leggermente periferica di Caserta.

Inoltre, malgrado l’evidente difficoltà economica dei casertani, considerato il reddito medio pro-capite, vi è una sorta di preoccupazione su cosa penserà la gente che impedisce di comprendere pienamente la validità e l’utilità di questo progetto nel soddisfare bisogni reali e salvaguardare l’ambiente. Probabilmente la questione è anche legata ad un retaggio culturale. I tempi della guerra e delle grandi privazioni sono rimasti fortemente impressi nelle menti delle generazioni successive che paradossalmente hanno ereditato una mentalità dell’accumulo di beni per compensare in qualche modo il periodo delle grandi ristrettezze. Questa è ovviamente una mia riflessione personale e non necessariamente la realtà dei fatti. Mia madre che ha settant’anni, ad esempio, si preoccupa sempre che io abbia abbastanza da mangiare, ben sapendo che non ho mai avuto questo genere di problemi!

Ora i tempi sono profondamente cambiati nella nostra società rispetto ai periodi della guerra o del dopoguerra ed uno dei problemi principali della nostra società è lo spreco delle risorse, il consumo fine a se stesso, etc. Qui arrivano persone che portano capi ancora etichettati, perché comprati ma mai utilizzati e questo, nonostante il bel gesto, per il rovescio della medaglia dà la misura della nostra irresponsabilità.


10341870_660497424020372_7693744269383028679_n


Come si è evoluto nel tempo il progetto?
Abbiamo avuto un riscontro positivo con altre associazioni similari, per esempio da un mesetto condividiamo la sede con un’associazione di giovani che si sono posti come scopo lo scambio culturale e tra le loro attività maggiori vi è lo scambio dei libri; essendo poi loro più giovani danno nuova linfa vitale al progetto e nuove energie: una  sinergia che ci fa ben sperare! Inoltre anche il pubblico adesso è molto più ricettivo ed ha capito il nostro scopo.


Portiamo avanti anche delle attività sul territorio, ad esempio domani (venerdì 20 gennaio, ndr) parteciperemo ad una manifestazione organizzata in centro dove ci saranno diverse realtà e quindi approfittiamo anche di queste occasioni per far conoscere il nostro progetto. È anche grazie a questi momenti che fortunatamente abbiamo modo di renderci conto che non siamo soli, noi come volontari di Passamano Caserta, e tutti gli altri che saranno presenti domani alla manifestazione. Alla fine molte delle realtà che partecipano alle manifestazioni e agli eventi a cui prendiamo parte anche noi lavorano per la condivisione dei beni, dei saperi e delle informazioni, mirano ad una elevazione culturale generalizzata. Noi stessi quando ci confrontiamo con altre persone ed altre realtà cresciamo sia a livello personale che come associazione.

 10513499_770021566401290_8745183213799808634_n


Dopotutto le persone tornano da noi anche per chiederci quando saranno i prossimi eventi, perché fin dall’inizio abbiamo organizzato occasioni d’incontro con la cittadinanza, come ad esempio il primo evento che era legato all’autoproduzione partendo da materiali di riciclo, dove ci fu un’ottima risposta da parte di molti artigiani o artigiani amatori che furono in grado di realizzare degli splendidi oggetti in plastica, alluminio e così via.

Domani (oggi, venerdì 20 gennaio, ndr.) l’evento sarà aperto a varie realtà associative per cui ognuna avrà la possibilità di presentare il proprio progetto ed ovviamente anche di conoscere e farsi conoscere dagli altri. La data corrisponde anche alla festa del Santo Patrono di Caserta e speriamo quindi che la partecipazione pubblica sia cospicua. Ogni occasione d’incontro e scambio con le persone è per noi di fondamentale importanza. Dopotutto la qualità delle relazioni è tra i nostri principi fondanti.

Anche all’interno del non-negozio il portare le cose è una sorta di pretesto per coltivare dei rapporti umani. Le persone che vengono da noi, poi tornano anche solo per chiacchierare: il fatto che ci sia condivisione rappresenta già di per sé un’occasione che facilita le relazioni umane, che poi alla fine è questo l’aspetto davvero fondamentale per farci andare avanti. Il rispetto per l’ambiente e la condivisione sono il terreno comune che ci unisce e per cui le persone tornano: perché hanno trovato qualcuno con cui parlare del più e del meno, ma con cui sanno di poter parlare anche di temi importanti, perché si sentono parte integrante del progetto. 


fonte: http://www.italiachecambia.org/

Libri gratis con il riciclo, l’iniziativa green che arriva dal Cilento

Michele Gentile, il proprietario di una libreria di Polla in provincia di Salerno, dà la possibilità ai suoi clienti di acquistare i volumi gratuitamente portando in negozio l’equivalente in materiale di metallo in disuso. Così, in un colpo solo, promuove cultura e riciclo


















LIBRI GRATIS CON IL RICICLO –

Lattine di alluminio, ferro, piombo e altri rifiuti di altro genere in cambio di libri. È l’iniziativa promossa da Michele Gentile, titolare della libreria Ex Libris Café di Polla, in provincia di Salerno, che ha deciso di puntare sul binomio riciclo – cultura. Da circa un anno infatti i suoi clienti e non solo possono in un solo colpo: dare una mano all’ambiente, risparmiare e avere un libro in più da leggere. L’iniziativa di chiama “Non rifiutiamoci” e “l’idea è nata un giorno mentre ero in macchina con un amico e ho visto ai bordi della strada i resti abbandonati di un cancello di ferro – spiega Michele – allora mi sono chiesto ‘quanti libri si possono acquistare semplicemente riciclando rifiuti di questo tipo?’”. Da questa semplice domanda è nata un’iniziativa strutturata che grazie al passaparola e ai social network sta prendendo sempre più piede in questo paese del Cilento.

NON RIFIUTIAMOCI LIBRERIA –

Grazie alla collaborazione con la Metalfer di Antonio Coppola, una piattaforma di raccolta di rifiuti di metallo, Michele Gentile ha dato vita ad un originale baratto “green”. I clienti, infatti, portando in libreria oggetti di alluminio, ferro, ottone o piombo ricevono in cambio dei libri del valore corrispettivo al peso dei materiali. Portare, ad esempio, 18/20 chilogrammi di lattine in alluminio dà diritto a un libro da dieci euro mentre con 10 chilogrammi di ottone si può acquistare un vocabolario e così via. Il materiale raccolto ovviamente viene smaltito dalla Metalfer. L’iniziativa è talmente piaciuta da aver raccolto adesioni anche nella scuola media di Sala Consilina, un comune vicino a Polla. I suoi giovani studenti sono riusciti a raccogliere circa 100 chilogrammi di alluminio, passando al setaccio bar, pub e pizzerie, in cambio di decine di libri che sono entrati a far parte della biblioteca della scuola. Un modo semplice ed efficace per riuscire a vendere libri, in un epoca in cui è sempre più difficile, e allo
 stesso tempo promuovere il riciclo e il rispetto per l’ambiente. “Da questa esperienza è nato un nuovo modello di libreria” spiega Michele che in un prossimo futuro spera di riuscire ad avviare una “rete di librerie del riciclo” motivo per il quale sta cercando dei ragazzi giovani che abbiano voglia di appassionarsi a uno dei lavori più belli del mondo.

LIBRO SOSPESO –

Non rifiutiamoci, però, non è l’unica iniziativa messa in campo Ex Libris Café di Polla. Michele ha dato vita anche a una versione da libreria del “caffè sospeso”: i suoi clienti possono scegliere di acquistare un libro da donare ai ragazzi tra i 10 e i 18 anni. Il volume, sul quale si può lasciare una dedica, viene esposto in un’apposita bacheca dove i giovani lettori possono scegliere il libro che più li ispira. Un’iniziativa dedicata alle nuove generazioni e ai giovani, nei quali Michele crede molto per costruire un mondo più pulito e sostenibile, attraverso la lettura di qualche libro in più


fonte: http://www.nonsprecare.it

A Capannori solo cose belle



















Economia circolare significa rimettere in circolo per il riuso ciò che non ci serve più.
Questo il principio alla base de ‘Il vero mercato del baratto – Coi nostri lilleri… si lallera’ che si terrà il 17 e 18 dicembre a Tassignano, nel polo culturale di Artemisia.
L’iniziativa é promossa dal Comune di Capannori (LU) insieme all’associazione Tucam in collaborazione con Caritas Lucca, Daccapo, ‘Ludus in Tabula’, Centro Giovani di Capannori, Progetto Tutor e Gruppo Scout A.G.E.S.C.I Capannori 1.
Oggetti di varia natura, vestiti, scarpe, stoviglie, libri, giocattoli, elettronica, dvd ancora in buono stato potranno essere barattati usando i lilleri, una moneta coniata ad hoc.
Avrà luogo anche la ‘banca del tempo’: vale a dire che oltre alle cose materiali sarà possibile mettere a disposizione il proprio tempo libero e le ore offerte per la prestazione di servizi come, ad esempio, ripetizioni e baby sitter, che potranno essere acquistati con i lilleri.
L’evento vero e proprio del weekend 17 e 18 sarà preceduto dalla raccolta dei materiali in programma, sempre ad Artémisia, mercoledì 7 (ore 21-23), sabato 10 (15-19), lunedì 12 (21-23), martedì 13 (21-23) e mercoledì 14 dicembre (21-23). In queste date sarà possibile consegnare oggetti e materiali che non servono più in cambio dei quali verrà corrisposto l’equivalente.
Volete fare cose belle – sostiene entusiasta, Luca Menesini, il sindaco -, Venite a Capannori!”

fonte: http://comunivirtuosi.org

Parma: MercaTiAmo – 8/4/16 (inaugurazione Cibo per la Mente)

Press release

Nuovo importante mattoncino per la costruzione della comunità di MercaTiAmo: questa settimana il focus sono i libri. Verrà infatti inaugurata la prima biblioteca solidale del quartiere San Leonardo – Cortile San Martino, a cura dell’associazione di volontariato “Comunità Solidale Parma” (www.comunitasolidaleparma.org).

A partire da Venerdì 8 aprile, dalle 16.30 alle 19.00 sarà possibile prendere in prestito un libro usato al prezzo simbolico di 1 Euro (servizio gratuito per persone di età superiore ai 65 anni e per i ragazzi fino ai 14 anni). Tutto il ricavato sarà interamente riutilizzato per l'acquisto di nuovi libri che andranno ad aggiungersi a quelli già disponibili. Si potrà scegliere tra un’ampia gamma di proposte, che spazieranno dalla letteratura italiana a quella straniera, dai libri illustrati e d'arte ai gialli, dalla storia alla psicologia, e chi più ne ha più ne metta.

Il progetto prevede per il futuro anche una sezione dedicata al “book crossing”, ossia la possibilità di scambiare i propri libri con quelli degli altri partecipanti, per dare loro nuova vita e condividere gratuitamente nozioni ed emozioni. Un primo “assaggio” di questa nuovo modo di relazionarsi verrà fornito già in occasione dell’inaugurazione della biblioteca.

Dopo aver scelto il libro da leggere nelle prossime settimane, ci sarà come sempre la possibilità di acquistare cibi freschi, naturali e sostenibili direttamente dai produttori aderenti a MercaTiAmo, nel consueto orario (16.00-19.00) all’interno del Workout Pasubio (complesso ex Manzini di via Palermo, 6), ingresso in via Catania, al riparo da pioggia e dal vento, con ampia possibilità di parcheggio nelle aree limitrofe.



--


Bottega dei piccoli, il 'non negozio' dove scambiare vestiti e oggetti gratis

baratto bambini

Apre a Roma il primo “non negozio” per bambini e ragazzi dove poter scambiare e regalare oggetti e vestiti usati o nuovi senza alcun bisogno del denaro. Si chiama la “Bottega dei piccoli” e ha come obiettivo quello di favorire il riciclo e il riuso di giochi, vestiti, scarpe e così via che spesso vengono utilizzati solo poche volte.
L’idea è dell’associazione Terra dei Piccoli onlus, che opera in tutta Italia e realizza progetti per migliorare le condizioni di vita dei bambini con una spiccata sensibilità per l’ambiente.
Siamo euforici, dopo 4 anni la onlus è riuscita finalmente a realizzare uno spazio interamente dedicato al dono e allo scambio, in modo da permettere ai bimbi e ai ragazzi di scambiarsi o regalarsi dei beni nuovi o usati. Si tratta di una soluzione per affrontare in modo ecologico le nuove povertà, ma anche per promuovere e sostenere l’attenzione allo spreco, dichiara Francesca Accettella, responsabile del negozio.

Cosa fare allora per risparmiare ed evitare inutili sprechi?

Bisogna affidarsi alla sharing economy, l’economia della condivisione che promuove un uso più consapevole delle cose.
Viviamo in città sempre più segnate dall'inquinamento e dalla povertà, soprattutto infantile, adesso in via Montaione n.44 per 4 giorni alla settimana il martedì e giovedì dalle 15-19 e il mercoledì e sabato dalle 10-13, sarà possibile con gesti concreti cambiare le cose e insieme percorrere una strada caratterizzata da maggiore sobrietà e rispetto per le cose, per l'ambiente e per i bimbi che hanno poche possibilità economiche o tanta sensibilità per l’ambiente, dice Andrea Cippone, socio fondatore della onlus e ideatore del progetto.
baratto bambini2
La Bottega dei piccoli è stata aperta in una zona dove secondo gli ideatori è importante agevolare il baratto eco, quindi il riuso e il riciclo, nei confronti di famiglie meno fortunate.
Questa attività della onlus si inserisce in un percorso tracciato da anni nella vista associativa” “che vuole proporre ai bambini, e ai loro adulti di riferimento, un nuovo modo per contrastare l’emarginazione, riflettendo al contempo sui temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, specifica la presidente Fiorella Deodati.
Non quindi un negozio di serie b, ma cinquanta metri quadrati che permettono di fare delle buone azioni.

Come funziona la Bottega dei Piccoli: come donare e ricevere un vestito usato o nuovo

Il funzionamento è molto semplice: si sottoscrive una tessera associativa dal costo annuale di 15 euro e si ha diritto a fare scambi infiniti. Ogni volta che si lascia qualcosa in scambio o in dono nel negozio, il responsabile del negozio lo valuta e accredita sulla tessera magnetiche personale le "good money" e cioè le buone monete elettroniche che servono per gli scambi successivi.
Tutto quello che non entra in negozio, per problemi di spazio o perché richiesto da case famiglia o famiglie in situazioni di disagio economico viene regalato.
Lo scambio è possibile solo tra associati alla onlus e quindi tra i bimbi e ragazzi muniti di tesserina, mentre i beneficiari, in forma gratuita, dei beni sono i bimbi che vivono in casa famiglia e i bimbi di famiglie indigenti.
Tutta la merce viene riutilizzata o donata a chi si iscrive e a chi è in stato di bisogno e lo stato di indigenza è verificato e certificato dai servizi sociali pubblici.

fonte: www.greenme.it

Il valore sostenibile dell’economia del riuso

Allungando la vita ai prodotti passandoli di mano ed evitandogli morte certa in discarica, l'ambiente sembra trarne beneficio. Lo attesta una ricerca voluta da Schibsted Media Group che ha calcolato l'impronta “evitata” che passa per i propri portali europei. Il risultato è sbalorditivo: 12,5 i milioni di tonnellate di CO2 che la Second Hand Economy eviterebbe di emettere nell'ambiente 

http://nova.ilsole24ore.com/wp-content/uploads/2016/03/quattro-1024x422.jpg

Il lato Green di quella che possiamo definire economia dell’usato non è forse così evidente a chi ogni giorno compra o vende prodotti di seconda mano, pratica da sempre attuata nei mercatini delle pulci e che in questi ultimi anni è stata rilanciata anche dal web tanto da raggiungere in Italia un valore pari a 18 miliardi di euro (più o meno l’1% Pil) coinvolgendo un bel 50% della popolazione italiana under 45 (fonte Doxa).
Eppure, evitando la produzione di nuove autovetture, arredamenti vari, oggetti di elettronica, abbigliamento e tutto ciò che alletta i collezionisti e allungando la vita ai prodotti passandoli di mano ed evitandogli morte certa in discarica, l’ambiente sembra trarne beneficio.
Lo attesta una ricerca voluta da Schibsted Media Group, in Italia attiva con Subito.it, che ha calcolato l’impronta “evitata” che passa per i propri portali europei. Il risultato è sbalorditivo: con le transazioni delle 5 piattaforme web attive in Italia, Francia, Svezia, Spagna e Norvegia sarebbero 12,5 i milioni di tonnellate di CO2 equivalenti che la Second Hand Economy eviterebbe di emettere nell’ambiente.
“Che per quanto riguarda il nostro Paese arriva a 3,4 milioni di tonnellate di CO2 – spiega Melany Libraro, general manager di Subito.it – Ciò significa che per risparmiare la stessa quantità di CO2 si dovrebbe fermare il traffico di Milano per 32 mesi o quello di Roma per 10 mesi”.
Certo, gli stessi portali di compravendita producono un impatto sull’ambiente considerevole, basta pensare a tutta l’energia richiesta per gestire i data server. Ma l’Istituto svedese di ricerca ambientale (Ivl) che ha condotto e certificato la ricerca ha “preso in considerazione l’impatto dell’elettricità utilizzata per la gestione dei server – spiega l’Executive vice president communication and Csr di Schibsted Media GroupLena K. Samuelsson – e soprattutto i risultati del progetto sono al netto dei consumi energetici legati non solo alla gestione dei server, ma anche degli uffici e ai viaggi di lavoro dei nostri dipendenti”.
È bene dichiarare però che non tutto il vintage fa così bene all’ambiente. E la metodologia della ricerca lo mette bene in chiaro quando sottolinea come ad esempio “alcuni frigoriferi e freezer contengono sostanze dannose (gas) e consumano più energia di quelli nuovi. Un frigorifero di ultima generazione, per esempio, consuma solamente il 40% di elettricità richiesta da un apparecchio vecchio”. Ed è evidente che sia le sostanze dannose, le Cfc, sia il consumo di energia causano emissioni di gas serra.
Ma non è solo la buona impronta ambientale ad andare in favore della Second hand economy che ha un impatto rilevante in Italia anche grazie alla tecnologia, in quanto il 38% del volume d’affari, ovvero 6,8 miliardi di euro, passa attraverso l’online.
Dall’analisi dei profili di chi ama vendere e comprare usato emergono altre tendenze che sottolineano come ogni Paese europeo abbia propri usi e costumi. “In Italia per esempio – racconta ancora Samuelsson – c’è un interesse molto forte per l’automotive e l’elettronica di seconda mano. In Svezia gli utenti vendono e comprano soprattutto articoli per bambini: vestiti, giocattoli o altri oggetti del mondo baby. In Norvegia, invece, notiamo una particolare attenzione per la categoria sport, mentre in Francia per i vestiti e le scarpe. In Spagna gli utenti ricercano molto i libri, sia quelli di letteratura sia i libri scolastici”. Non è solo il risparmio a trainare l’acquisto di tutto ciò che è seconda mano. “I nostri utenti ci dicono che gli oggetti del passato durano più nel tempo – spiega Libraro – : chi fa la compravendita dell’usato lo fa quindi perché crede nel riuso (40%) o afferma che è un modo pratico per liberarsi di ciò che non vuole più. Ma c’è anche chi desidera proteggere l’ambiente (18%) e chi considera l’acquisto di qualcosa di nuovo uno spreco di risorse (33%)”.

fonte: http://nova.ilsole24ore.com

Baratto urbano a Torino

A Torino si sperimenta il  primo progetto di baratto urbano, denominato “Pac-baratto”, dov’è possibile sia barattare oggetti con altri che donarli in cambio di nulla. La partecipazione è libera, improntata verso uno spirito di reciprocità, dello scambio non monetario e del dono
12715853_801107613327900_3115906363591845892_o

Mentre il consueto mercato storico di Piazza della Repubblica, a Torino, brulica di acquirenti e venditori, un variegato gruppo di cittadini si prepara a rompere gli schemi del consumo. L’associazione Yepp di Porta Palazzo ha presentato qualche giorno fa, il suo primo progetto di baratto urbano, denominato “Pac-baratto” . Sotto la volta della Galleria Umberto I, presso lo spazio 0/6, decine di persone hanno partecipato alla stimolante iniziativa, ciascuna munita dei propri oggetti da barattare.
12717815_801094496662545_8779516764914407017_n 
I ragazzi dell’associazione dopo aver allestito lo spazio con banchetti e musica anni Cinquanta, hanno accompagnato questa iniziativa all’insegna del riciclo e volta alla riqualificazione del quartiere inteso come luogo di scambio ed interconnesione socio-culturale. Un manifesto con le regole basilari del baratto è affisso all’ingresso della galleria e recita cosi: “Tutti i partecipanti allestiscono le postazioni con i propri oggetti e le modalità di scambio vengono liberamente definite. È possibile sia barattare oggetti con altri che donarli in cambio di nulla. La partecipazione è libera, improntata verso uno spirito di reciprocità, dello scambio non monetario e del dono”. 
“L’idea che sta alla base di questa iniziativa – spiega Anna Gentile, antropologa collaboratrice di Yepp – è quella di creare relazioni tra persone attraverso lo scambio di beni e il riciclo, così da stimolare forme di consumo più consapevole e meno frenetico. La forte valenza socio-culturale di progetti come questo, mette in luce la necessità di indirizzare i cittadini verso forme di scambio incentrate sui rapporti tra persone, anzichè sul profitto.”
L’intento è di assegnare ai beni utilizzati nello scambio un valore diverso da quello economico, che può essere di tipo affettivo o legato al reale utilizzo dell’oggetto. Ivano Casalegno, uno degli organizzatori dell’evento,  racconta come grazie a questo tipo di iniziativa sia possibile riflettere sul senso del riuso e del riciclo, rivitalizzando da un lato oggetti che altrimenti sarebbero stati gettati via, dall’altro la trama sociale e la rete di comunicazione tra individui.
11999782_801092043329457_1914136572998273472_o
L’associazione Yepp, nata a Berlino e approdata a Torino nel 2003, fa parte di un progetto internazionale che coinvolge centinaia di giovani di età compresa tra i quindici e i ventinove anni e decine di territori, proponendo molteplici eventi e iniziative culturali che spaziano dal teatro alla danza, dal videomaking all’orientamento sul lavoro. Principale obiettivo dell’associazione è quello di divenire punto di riferimento per le politiche giovanili in Italia, favorendo l’inclusione e la partecipazione attiva delle nuove generazioni nello sviluppo e nella crescita dei contesti locali.
Sabato 27 febbraio Yepp ha presentato uno spettacolo del Teatro dell’oppresso, la cui partecipazione è stata aperta a tutti. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito qui.
Fonte: ecodallacittà