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Per la SERR 2021 riflettori puntati sulle Comunità circolari




















Parte il conto alla rovescia per la tredicesima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Dal 1° settembre aperte le iscrizioni

Una settimana l’anno per incoraggiare tutti gli europei (e non solo) a impegnarsi nella...

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, ecco le migliori azioni italiane

L’evento di premiazione, svoltosi on-line e introdotto dal Ministero della Transizione Ecologia, ha consentito di risparmiare oltre 200 kg di CO2









Sono dell’Università degli Studi di Torino per le Pubbliche Amministrazioni, DECO SPA per le Imprese, il Comitato Mamme in Comune per le Associazioni, Eco School Triangia e Fattoria didattica Lunalpina per gli Istituti scolastici e Letizia Palmisano per i cittadini le migliori azioni italiane della dodicesima edizione della Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti (SERR), che si è svolta in tutta Europa dal 21 al 29 novembre 2020. La cerimonia di premiazione si è tenuta in streaming e ha visto tra i premiati, oltre alle cinque categorie menzonate, anche Kalat Ambiente srr, a cui è andata la Menzione Speciale in memoria di Giorgio Gollo.

L’evento ha visto la partecipazione di circa 200 tra action developer, cittadini e rappresentanti del Comitato Promotore italiano (Ministero della Transizione Ecologica, Regione Siciliana, Anci, Città Metropolitana di Torino, Legambiente, Utilitalia, AICA, CNI Unesco, in qualità di invitato permanente; ERICA Soc. Coop. in qualità di partner tecnico e sostenitori). La premiazione SERR è stata l’occasione per condividere esempi di buone azioni nell’ambito della riduzione dei rifiuti, specialmente sul tema centrale di quest’ultima edizione: i rifiuti “invisibili” che vengono quotidianamente prodotti a casa e a lavoro, più o meno consapevolmente.

La cerimonia, moderata da Roberto Cavallo, è stata aperta dal saluto iniziale del Ministero della Transizione Ecologica rappresentato da Eliana Caramelli, della Direzione Generale per l'economia circolare (ECI) Divisione II – Politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare. A seguire l’introduzione del Presidente del consiglio direttivo di AICA, Emanuela Rosio, la quale ha presentato l’edizione della SERR e le varie categorie.

Ecco le migliori azioni italiane della dodicesima edizione della SERR:

I premi sono stati consegnati alle cinque categorie di Action Developer (Pubbliche Amministrazioni, Imprese, Istituti scolastici, Cittadini, Associazioni) e al vincitore della menzione speciale che hanno partecipato alla SERR 2020. I vincitori, tutti presenti alla cerimonia, hanno commentato la consegna virtuale delle pergamene e dei premi raccontando la loro esperienza in prima linea per la riduzione dei rifiuti.

Ma ecco l’elenco dei vincitori suddivisi per categoria:

Categoria Pubbliche Amministrazioni:

Università degli Studi di Torino con l’azione “Spazzino digitale. Un byte alla volta contro i rifiuti invisibili”, una campagna di sensibilizzazione e call to action per una pulizia digitale, rivolta alla comunità universitaria, organizzata dal Green Office dell’Università di Torino UniToGO. L’emergenza Covid-19 ha portato ad un massiccio passaggio al digitale che ha un diretto impatto ambientale, basandosi su un’infrastruttura fisica che porta con sé un’impronta ecologica legata al suo utilizzo. UniToGO ha promosso una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, veicolando informazioni teoriche ma anche consigli pratici per ridurre la propria impronta digitale.

Categoria Imprese:

DECO SPA con l’azione “Regala Un'altra Vita Agli Oggetti Usati Su Riusogreen.Com”, il portale web finalizzato a favorire la pratica del riuso attraverso lo scambio gratuito di oggetti inutilizzati, volto a contrastare il concetto dell’usa e getta. Deco S.p.A., azienda leader nei servizi ambientali, ha l’obiettivo di mettere in rete una comunità di persone disposte a regalare i propri oggetti inutilizzati con una doppia finalità: quella ambientale, al fine di ridurre la quantità di rifiuti e la produzione di oggetti, e quella solidale, donando a chi ne ha bisogno.

Categoria Associazioni:

Comitato Mamme In Comune con l’azione “Il Rifiuto Che Non Si Vede Ma C'è”. Una campagna di sensibilizzazione on-line che ha previsto un questionario on line sui rifiuti invisibili e diversi eventi online su Facebook in cui si è parlato dei #rifiutiinvisibili, quelli che non vediamo: quelli dell'industria tessile, del Comparto Alimentare, lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale e anche i rifiuti del Covid.

Categoria Scuole:

Eco School Triangia e Fattoria didattica Lunalpina con l’azione “UNA T-SHIRT PER TE... UN DONO PER L'AMBIENTE”. Quanto costa una t-shirt all'ambiente? I bambini hanno effettuato delle ricerche mirate per rispondere a questa domanda producendo un opuscolo informativo da distribuire alla popolazione. All'interno della scuola è stata organizzata un'azione per il libero scambio di indumenti usati, che è stata poi aperta al pubblico in una piazza del paese.

Categoria Cittadini:

Letizia Palmisano con l’azione “Digital Clean Up: rendi sostenibile il tuo smartworking”. Il mondo digitale è più simile all'ambiente di quanto si possa pensare: esiste infatti una grande quantità di "rifiuti digitali" che occupano spazio inutile nella memoria dei dispositivi elettronici e che contribuiscono a far aumentare la nostra impronta ecologica. Eliminando questi file "inutili", aumentiamo la longevità dei nostri dispositivi, riducendo al contempo la nostra impronta di carbonio nell'ambiente.

Assegnata anche una Menzione Speciale in Memoria di Giorgio Gollo, ex funzionario della Città Metropolitana di Torino mancato nel 2019: è stata assegnata a Kalat Ambiente srr, l’Ente di governo istituito nell’ATO Catania Provincia Sud, con l’azione “Trova i Rifiuti invisibili”, che ha coinvolto gli studenti di 23 istituti scolastici dei 15 comuni del Calatino. Obiettivo dell’azione è stato il generare consapevolezza nei ragazzi sulla tematica dei rifiuti invisibili e sull’enorme incremento delle emissioni di CO2 dovuto alla loro produzione.

Ad aprile saranno rese note le molte novità previste per le edizioni 2021 di Let’s Clean Up Europe e della Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti: l’obiettivo, per il nostro paese, è quello di confermarsi come leader in Europa per numero di azioni.

fonte: www.e-gazette.it


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Ecodesign. Ovvero, come superare un errore di sistema

Smontaggio, riparabilità, recupero e riutilizzo: con i suoi criteri ambientali l'ecoprogettazione dei prodotti può giocare un ruolo fondamentale nella riduzione dei rifiuti. Paola Sposato, ricercatrice Enea, spiega i vantaggi delle strategie circolari e dei nuovi modelli di business











La maggior parte degli impatti ambientali che un prodotto origina lungo il suo ciclo di vita sono la conseguenza delle scelte operate in fase di progettazione. Molti rifiuti, infatti, potrebbero essere eliminati progettando una nuova generazione di prodotti pensati sin da principio per ridurre, minimizzare ed ottimizzare il consumo di risorse lungo l’intero ciclo di vita, cioè far sì che risorse e materiali siano non solo impiegati in modo efficiente nei prodotti, ma anche pensati per continuare a “vivere” nelle fasi di post-uso, dopo che i prodotti di cui fanno parte cessano di svolgere la loro funzione.

Si tratta quindi di intervenire su un errore di progettazione, che è anche un errore di sistema: in un modello di economia lineare, l’uscita di un bene dallo stabilimento coincide spesso con la fine dell’interesse da parte dell’azienda per ogni singolo materiale che compone quel prodotto, sebbene abbia sostenuto considerevoli costi economici e ambientali per costruirlo (materie prime, processi, energia, acqua eccetera). Ed è proprio questo abbandono di considerazione la principale criticità del modello.

Ecoprogettazione vuol dire integrare con i criteri tradizionali, come la forma e la funzione, requisiti di sostenibilità e considerazioni ambientali lungo l’intera catena del valore: dalle fasi di pre-produzione, passando per la distribuzione e il consumo. Certamente, la prevenzione di sprechi e inefficienze è alla base di una progettazione sostenibile: dematerializzare, ottimizzare i processi produttivi e scegliere materiali riciclati/riciclabili, biodegrabili, compostabili eccetera, sono tutti criteri progettuali fondamentali. Sappiamo inoltre come l’effettiva riciclabilità finale di un materiale passi per il livello di disassemblabilità del bene (la possibilità cioè di smontarlo in più parti) che abbiamo acquistato, coerentemente con il sistema di riciclo per cui è stato pensato.

Ma se da un lato queste strategie sono oggi maggiormente note e vedono una loro applicazione sempre più diffusa, ciò che è ancora carente è la conoscenza e applicazione di strategie di chiusura dei cicli che intervengano sin dalla fase di uso.

Oltre al disassemblaggio infatti – prerogativa imprescindibile, capace di far recuperare i materiali di un prodotto a fine vita – sono molte altre le strategie di chiusura dei cicli che consentono di evitare la produzione di rifiuti prima ancora che il prodotto venga dismesso dal consumatore. Si tratta delle cosiddette strategie di estensione ed ottimizzazione della vita utile del prodotto.

In quest’ottica un prodotto deve essere concepito per garantirne la riparabilità ed aggiornabilità delle parti e componenti nonché la rigenerazione, il riutilizzo e la rifabbricazione. Questo consente da un lato di aumentare il tasso di utilizzo dei prodotti, favorendo una nuova generazione di beni più durevoli, evitando le conseguenze dell’obsolescenza programmata, dall’altro di implementare azioni e sistemi per reimpiegare le risorse nei processi produttivi evitando l’utilizzo e acquisto di altre risorse vergini o critiche.

Tuttavia la possibilità che un prodotto progettato per essere riparabile venga poi effettivamente riparato dipende fortemente dallo scenario d’uso e di restituzione in cui è inserito (sistemi di logistica inversa, centri di riparazione ecc..). Tenere in considerazione questi aspetti è dunque fondamentale e rappresenta la condizione necessaria per una progettazione veramente circolare e sistemica.

Progettare relazioni circolari

Oltre a progettare un prodotto smontabile, recuperabile e riparabile, l’ecodesign deve essere quindi accompagnato anche da una “progettazione di relazioni circolari” tra tutti gli attori della catena del valore: da chi produce il bene, passando per chi lo consegna (sistemi di distribuzione) e chi lo detiene temporaneamente (il consumatore), fino a tutti i sistemi e attori necessari affinché i flussi di risorse possano tornare indietro per essere riutilizzati e valorizzati in altri processi produttivi.

Le strategie di design circolare rappresentano quindi dei veri e propri modelli integrati di produzione e consumo, nuovi modelli di business che richiedono un cambio di mentalità nella cultura aziendale, che è chiamata ad abbandonare le logiche dell’economia lineare in favore di un cambio di paradigma in cui i concetti di collaborazione e sharing economy, condivisione ed accesso ai beni in luogo del possesso, divengono cruciali per la transizione ecologica. Determinanti in quest’ottica anche fattori abilitanti quali le piattaforme digitali e L’IoT (Internet of things). Non si tratta sicuramente di un percorso facile e immediato, e necessita di essere supportato e facilitato da istituzioni e mondo della ricerca, da una maggiore formazione anche a sostegno della nascita di adeguate e nuove figure professionali.

Al tempo stesso rappresenta un’occasione unica per le imprese di diventare più competitive e consolidare il rapporto con i consumatori, sempre più esigenti e critici nei loro comportamenti di acquisto in relazione agli aspetti ambientali e che, attraverso piattaforme di condivisione, stanno sempre più diventando loro diretti concorrenti.

I modelli di progettazione circolare rendono un’azienda più resiliente, affidabile e indipendente dalle fluttuazioni del mercato delle materie prime. Puntare al recupero di prodotti, componenti e materiali attraverso le strategie di estensione della vita utile significa infatti avere un maggior controllo su quante e quali tipologie di risorse è possibile recuperare in ogni fase del ciclo di vita. Significa, in altri termini, pianificare la produzione con sistemi di tracciamento e monitoraggio alla base di una gestione efficiente delle risorse necessari per massimizzare la produttività delle risorse già acquistate ed impiegate nei prodotti. Tenendo in considerazione questa prospettiva, i vantaggi dell’ecoprogettazione e dei sistemi circolari diventano alleati indispensabili per superare quell’errore di sistema.

fonte: economiacircolare.com


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Dal 21 al 29 novembre la 12a edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

Il tema di quest’anno è “Rifiuti Invisibili”



Si terrà dal 21 al 29 novembre 2020 la dodicesima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), che quest’anno avrà come tema centrale “I Rifiuti Invisibili”. Lo annuncia il Comitato promotore nazionale della SERR, composto da CNI Unesco, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Utilitalia, Anci, Città Metropolitana di Torino, Legambiente, Regione Siciliana e AICA, con E.R.I.C.A. Soc. Coop. in qualità di partner tecnico.

Sarà possibile iscriversi alla SERR 2020 da martedì 1 settembre a sabato 31 ottobre 2020 collegandosi al sito www.ewwr.eu e registrando la propria azione.

Parlare di “rifiuti invisibili” vuol dire riferirsi alla grande quantità di rifiuti generati durante il processo di fabbricazione e distribuzione dei prodotti. Lo sapevi che per fabbricare, a far arrivare in negozio o a casa tua, uno smartphone che pesa meno di 200 grammi vengono prodotti ben 86 chilogrammi di rifiuti?

Con lo slogan “Qual è il tuo peso reale?” la SERR ti sfida a informarti sui chili in più che tutti portiamo sulle spalle a causa di modelli di produzione e consumo non sostenibili.

Potrebbe non sembrare ovvio, ma ci sono molte azioni che possiamo intraprendere per affrontare questo problema. Prolungare la vita dei prodotti riutilizzandoli e riparandoli, acquistandoli di seconda mano, noleggiare e condividere prodotti anziché possederli, per le imprese ottenere un marchio di qualità ecologica o aderire ai regimi di responsabilità estesa del produttore … L’elenco è lungo! Scopri di più sui rifiuti invisibili e dai un’occhiata ai nostri strumenti di comunicazione qui.

La “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” è nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, gli stakeholder e i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti delineate dall’Unione Europea e che gli Stati membri sono chiamati ad attuare.

Il crescente successo dell’iniziativa, riconosciuta a livello istituzionale dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha portato l’Italia nel 2019 a registrare 5.814 azioni, riconfermandosi così tra le nazioni top in Europa.

Anche per il 2020 l’obiettivo sarà coinvolgere il più possibile Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e Organizzazioni no profit, Scuole, Università, imprese, Associazioni di categoria e singoli cittadini a proporre azioni volte a prevenire, ridurre o riciclare correttamente i rifiuti a livello nazionale e locale.

Maggiori informazioni su com’è strutturata la SERR e sulle modalità d’adesione saranno fornite sulla pagina Facebook ufficiale dedicata all’evento o scrivendo a serr@envi.info, insieme ad esempi pratici di possibili azioni da implementare.

fonte: www.envi.info


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Il 1 settembre si aprono le iscrizioni alla SERR 2018

Siete pronti per una nuova edizione, la decima, della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR)Tra pochi giorni, precisamente il 1 settembre, si apriranno le iscrizioni: ci sarà tempo fino al 31 ottobre per registrare la propria azione che si svolgerà poi dal 17 al 25 novembre 2018. Il tema centrale di quest’anno è rappresentato dai rifiuti pericolosi, ovvero quei rifiuti che se smaltiti in modo non corretto possono diventare dannosi per la salute degli esseri viventi e per l’ambiente.































Quali sono i rifiuti pericolosi?

rifiuti pericolosi contengono sostanze inquinanti. In passato erano chiamati rifiuti tossici nocivi, per la loro caratteristica di essere velenosi sia per gli esseri viventi, sia per l’ecosistema naturale.
Prendiamo in prestito l’elenco fornitoci dal sito www.menorifiuti.org (il sito ufficiale della SERR): i rifiuti classificati come pericolosi, secondo quanto si legge sul testo del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, parte IV, allegato D, sono:
–     scarti della raffinazione del petrolio
–     scarti dei processi chimici industriali
–     scarti dell’industria metallurgica
–     scarti che provengono da apparecchiature elettriche ed elettroniche
–     solventi
–     oli esausti
–     batterie e accumulatori
–     rifiuti degli impianti di trattamento delle acque reflue
–     rifiuti dell’industria fotografica (soluzioni di sviluppo e
attivanti a base di acqua o di solventi; soluzioni fissative e di
sbianca-fissaggio, ecc.)
–     rifiuti delle attività medica e veterinaria
–     rifiuti della produzione conciaria e tessile
–     rifiuti dell’industria cosmetica (detergenti, trucchi)
–     pitture e vernici di scarto; scarti di inchiostro
–     rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose
–     esplosivi di scarto (munizioni, fuochi d’artificio)

Smaltimento dei rifiuti pericolosi

Come spiegato su menorifiuti, la normativa sui rifiuti pericolosi in Italia è molto complessa: in generale le tipologie di rifiuti indicate non possono essere smaltite nelle comuni discariche, ma devono essere gestite in modo separato tramite operatori autorizzati, come società di trasporto o di smaltimento.
Per informazioni specifiche ogni ente locale può avere il suo regolamento: per questo fate una ricerca online sui siti web dei Comuni, delle Regioni e delle aziende deputate alla raccolta che possono indicarcìvi a chi rivolgersi o quale struttura contattare nel caso di smaltimento di rifiuti pericolosi. Per alcune categoria di prodotti (es. i rifiuti elettrocini, RAEE) valgono regole più generali (es. nel caso dei RAEE c’è la possibilità di consegnare il rifiuto a un negozio di prodotti elettronici senza obbligo d’acquisto di un prodotto nuovo)
Seguite il sito menorifuti dove verrà approfondita questa particolare tipologia di rifiuti con preziosi consigli e suggerimenti (es. l’olio esausto) nella speranza che possiate partecipare con una vostra azione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2018.
fonte: www.envi.info

Let's Clean Up Europe 2018!









Caro organizzatore,

ti scriviamo per ringraziarti, ancora una volta, per aver partecipato alle precedenti edizioni della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti e/o di Let’s Clean Up Europe e per segnalarti che le iscrizioni per l’edizione 2018 di Let’s Clean Up Europe sono aperte e chiuderanno tra un mese esatto! Registra e realizza anche tu la tua azione di pulizia straordinaria del territorio!

Le caratteristiche dell’edizione 2018 in breve:

  • LCUE si è vestita da “pulizia di primavera”! Le azioni si possono infatti realizzare dal 1 Marzo fino al 30 Giugno  2018
  • Naturalmente, il momento centrale di LCUE rimane intorno al giorno dell’Europa (9 Maggio), per cui sarebbe preferibile (ma non obbligatorio) realizzare azioni di pulizia fra l’11 e 13 Maggio
  • Possibilità di registrarsi fino al 4 Maggio

Cosa occorre fare per partecipare?
·         Identifica un luogo da pulire
·         Coinvolgi i tuoi contatti (colleghi, amici, parenti… a seconda di chi vuoi coinvolgere nell’azione di pulizia)
·         Promuovi la tua azione di clean-up tramite social media (su Facebook, puoi postare le immagini dell’azione di pulizia taggando @LCUEofficial e ti rilanceremo! Su Twitter @LetsCleanUpEU)
Per una guida dettagliata su come organizzare un’azione di pulizia ti invitiamo a leggere il documento scaricabile da questo link: http://www.envi.info/wp-content/uploads/2018/01/Metodologia-Azione-clean-up.pdf

Maggiori informazioni disponibili su: http://www.envi.info/lcue-2018/  e su http://letscleanupeurope.eu/
Hai delle domande? Scrivici a serr@envi.info

GRAZIE in anticipo per la tua partecipazione anche quest’anno!

Francesca Davoli
Via Santa Margherita n. 26 - 12051 Alba (CN) - Italia
Telefono: 0173/33777 – Fax 0173/364898



Sono 4419 le azioni approvate in Italia per l’ottava edizione della SERR










Italia ancora al top in Europa per quanto riguarda la prevenzione dei rifiuti. Sono infatti 4419 le azioni approvate nel nostro Paese per l’ottava edizione della SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Week for Waste Reduction), che prenderà il via in tutta Europa sabato 19 novembre e si concluderà domenica 27 novembre. Questo il dato emerso dalla presentazione ufficiale che si è svolta questa mattina a Ecomondo, presso lo stand di Utilitalia.
L’obiettivo primario della Settimana è il coinvolgimento attivo di cittadini, istituzioni e imprese, e anche in questa edizione è stato pienamente centrato. Analizzando i dati nel dettaglio, nel 2016 è continuato il trend positivo delle azioni promosse dai singoli cittadini, con un incremento del 74% rispetto al 2015. In forte rialzo anche le azioni promosse dalle scuole, con un balzo del 50%. In percentuale, le azioni sono state proposte dalle seguenti tipologie di action developer:
1. Pubbliche Amministrazioni 40%
2. Associazioni 23%
3. Imprese 13%
4. Scuole 9%
5. Cittadini 11,5%
6. Altro 3,5%
Ancora una volta non hanno voluto mancare all’appuntamento grandi player del panorama nazionale, quali ad esempio Intesa San Paolo, che realizzerà azioni in tutte le sue filiali, il Mercatino Franchising, che coinvolgerà tutti i propri punti vendita con iniziative concrete e misurabili, la catena di hotel NH. Un gran numero di azioni arrivano anche da soggetti come il Comune di Roma, la rete Ecoristoranti e Consorzio Medio Novarese. Ancora una volta va sottolineato come alla SERR non partecipano solo iniziative “spot”, inaugurate e concluse nell’arco della settimana: accade infatti molto spesso che iniziative strutturate, avviate da mesi o addirittura da anni da importanti soggetti dell’imprenditoria o del mondo delle istituzioni, trovino nella Settimana un’occasione per rendere pubblico (e quindi visibile) il proprio impegno e sviluppare ulteriormente quanto già fatto da tempo. Accade infine che importanti progetti, anche di lungo corso, vengano inaugurati proprio in occasione delle SERR per sfruttare l’effetto amplificatore della campagna europea. Particolarità di quest’anno è anche la natura stessa delle azioni proposte, sempre più articolate.
Anche quest’anno le azioni della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti arrivano da tutte le Regioni d’Italia, isole e regioni più piccole comprese. I territori in cui si svolgeranno il maggior numero di azioni sono:
1. Lombardia 18%
2. Lazio 13%
3. Piemonte 13%
4. Veneto 9%
5. Toscana, Campania ed Emilia Romagna 7%
Tema di questa edizione è la riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi, che ha riscontrato l’adesione di circa il 95% delle azioni approvate. Fra le tematiche delle azioni approvate, la quasi totalità ha a che vedere con la prevenzione dei rifiuti a monte, in coerenza con la gerarchia europea di gestione rifiuti. Molto presenti anche le azioni che affrontano la tematica della riduzione (10%) e la raccolta differenziata (7%).
“La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, grazie al contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è uno degli esempi virtuosi di comunicazione ambientale, in quanto contribuisce a instaurare la coscienza e la pratica dell’economia circolare nel nostro Paese- commenta la Sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani -. La SERR promuove presso il grande pubblico un nuovo modello di sviluppo basato sulla prevenzione, sul riuso dei materiali e sul riciclo dei rifiuti, mettendo insieme soggetti pubblici e privati, la società civile e le Istituzioni. Il 22 e 23 novembre il Ministero dell’Ambiente organizzerà come azione SERR gli Stati Generali dell’Educazione Ambientale, durante i quali sarà lanciato il piano di prevenzione dei rifiuti”. L’impegno del Ministero dell’Ambiente proseguirà anche dopo la SERR con l’implementazione di un piano di prevenzione dei rifiuti che riguarderà la sede del MATTM a Roma.
La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti rappresenta la principale e più ampia campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini europei circa l’impatto della produzione di rifiuti sull’ambiente. Nata all’interno del Programma LIFE+, si avvale anche nel 2016 del sostegno della Commissione Europea.
L’edizione 2016 si svolge con il patrocinio di UNESCO, del Ministero dell’Ambiente, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e di ANCI. La SERR è resa possibile grazie al contributo di CONAI e dei sei Consorzi di Filiera: CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE, RICREA e RILEGNO.
In Italia la “Settimana” è promossa da un Comitato promotore nazionale composto da CNI Unesco come invitato permanente, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Utilitalia, ANCI, Città Metropolitana di Torino, Città Metropolitana di Roma Capitale, Legambiente, AICA e dai partner tecnici E.R.I.C.A. Soc. Coop. ed Eco dalle Città.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.menorifiuti.org.

fonte: http://www.ecoincitta.it

Definite le date della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2016

Si terrà dal 19 al 27 novembre 2016 l’ottava edizione della SERR che avrà quale tema specifico annuale: “come ridurre e riciclare correttamente gli imballaggi e favorire l’eco-design degli stessi”
Immagine: Definite le date della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2016
Si terrà dal 19 al 27 novembre 2016 l’ottava edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), che avrà quale tema specifico annuale: “come  ridurre e riciclare correttamente gli imballaggi e favorire l’eco-design degli stessi”. Lo annuncia il Comitato promotore nazionale della SERR, composto da CNI Unesco,Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareUtilitaliaAnciCittà Metropolitana di TorinoCittà Metropolitana di Roma CapitaleLegambiente e AICA, con  E.R.I.C.A. Soc. Coop. ed Eco dalle Città in qualità di partner tecnici.
Ci si potrà iscrivere alla SERR 2016 da martedì 1 settembre a sabato 4 novembre, collegandosi al sito www.ewwr.eu e registrando la propria azione. Per maggiori informazioni sulle modalità d’iscrizione verrà anche attivata una pagina dedicata sul sito www.envi.info.
Il focus di quest’anno sarà dedicato agli imballaggi, a partire dall’ottimizzazione nell’uso di materiale per avvolgere/contenere i beni, grazie a un processo virtuoso di eco-design, fino al corretto riciclo degli stessi, in un’ottica di Economia Circolare.
L’accento verrà quindi posto sulle buone pratiche di raccolta differenziata; sulle filiere del riciclo, garantite da CONAI e dai Consorzi di Filiera (CiAl per l’alluminio, Comieco per la carta, Corepla per la plastica, Coreve per il vetro, Ricrea per l’acciaio e Rilegno per il legno) e sul minore ricorso a materie prime grezze, chiedendo ai partecipanti di sviluppare azioni che promuovano idee e abitudini finalizzate a ridurre i rifiuti prodotti, fin dalla fase di acquisto di beni, e/o a rendere migliore la raccolta differenziata e il riciclo più semplice, efficace ed efficiente.
Nel creare la propria azione ci si potrà sbizzarrire: informazioni più dettagliate su com’è strutturata la SERR e sulle modalità d’adesione saranno fornite sulla pagina Facebook ufficiale dedicata all’evento o scrivendo a serr@envi.info, insieme ad esempi pratici di possibili azioni da implementare.
Definite le date della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2016
La “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” è nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, gli stakeholder e i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti delineate dall’Unione Europea e che gli Stati membri sono chiamati ad attuare.
Il crescente successo dell’iniziativa ha portato nel 2015 i 33 Paesi partecipanti a mettere in campo a livello europeo circa 12.000 azioni, di cui 5.286 in Italia (primato continentale per il quinto anno consecutivo).
Anche per il 2016 l’obiettivo sarà coinvolgere il più possibile Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e Organizzazioni no profit, Scuole, Università, imprese, Associazioni di categoria e singoli cittadini a proporre azioni volte a prevenire, ridurre o riciclare correttamente i rifiuti a livello nazionale e locale.
Ulteriori dettagli sulle precedenti edizioni sono disponibili sul sito internet ufficiale italiano www.menorifiuti.org.

fonte: http://www.ecodallecitta.it