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Nadia e Mercato Circolare al Tavolo del Riuso-Spritz del Riuso - Torino Mercoledi 23 settembre 2020

Nadia ci spiega cosa è Mercato Circolare al Tavolo del Riuso - Spritz del Riuso - Torino - Mercoledi 23 settembre 2020










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Tavolo Riuso: Alla scoperta delle Officine Creative Torino

 











Lara delle Officine Creative Torino Cecchi Point racconta quello che accade all'interno di questa realtà



fonte: Tavolo del Riuso


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Alessandro Stillo al Tavolo del Riuso - Spritz del Riuso - Torino - Casa del Quartiere - San Salvario - Mercoledi 23 settembre 2020

Alessandro Stillo, presidente di #ReteOnu e vice di #ViviBalon, ci spiega cosa è, cosa fa e che intenzioni ha l'evento #SpritzdelRiuso a #Torino - #CasadelQuartiere - #SanSalvario










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PierAndrea Moiso al Tavolo del Riuso - Spritz del Riuso - Torino - Casa del Quartiere - San Salvario - Mercoledi 23 settembre 2020

PierAndrea Moiso, coordinatore del #TavolodelRiuso, ci spiega cosa è, cosa fa e che intenzioni ha l'evento #SpritzdelRiuso a #Torino - #CasadelQuartiere - #SanSalvario




 






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#RifiutiZeroUmbria @RepairCafePerugia @Cru_rz - Torino 23-25 settembre 2020




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Si Investe Molto Nella Raccolta Rifiuti, Ma Quanto Si Investe Sul Riuso?














Il Tavolo del Riuso ha incontrato i consiglieri comunali di Torino in una recente audizione a Palazzo Civico. “Si investe molto nella raccolta rifiuti, ma quanto si investe sul riuso?” Se è vero che Torino è la città in cui c’è l’unico Centro del riuso inserito nel ciclo di gestione rifiuti, gli spazi per investire sul riuso sono ancora abbondanti. Pier Andrea Moiso, coordinatore del Tavolo del Riuso ha sottolineato: “Stiamo aspettando che la normativa consenta effettivamente e obblighi a considerare il riuso come elemento costitutivo della gestione dei flussi di materia. I produttori già lo sanno e si sono costituiti in consorzi in modo da far girare un enorme volume di economia. Lasciano però alle istituzioni pubbliche la raccolta con i costi e loro si prendono le materie. Spero che arrivino presto i decreti attuativi e la norma che obbligherà tutti i gestori rifiuti a investire nel riuso”.

“Non si può parlare di questo tema se non si conosce profondamente quelli che sono i meccanismi economici e normativi che regolano il settore” ha continuato Moiso. “Come Tavolo del Riuso ci offriamo a fare un simposio in cui informiamo tutta la parte politica e la Città di Torino sul tema in modo da conoscere il mondo in cui ci stiamo muovendo”.

Nel corso dell’audizione il dibattito si è concentrato anche sulle quelle azioni eterogenee che afferiscono al riuso (es. la riparazione). Come mettere insieme queste azioni disperse? “Come Tavolo ci stiamo provando” ha sottolineato il coordinatore del Tavolo. “E’ un operazione molto interessante che richiede tuttavia investimenti al riguardo. Perché se vogliamo produrre degli effetti occorre dare contenuto all’azione, altrimenti rischiamo di rimanere nel campo delle intenzioni”.

L’attenzione si è anche concentrata sulle nuove generazioni imprenditoriali che si affacciano nel campo dell’economia circolare. “Sarebbe interessante mettere assieme delle esperienze con diverso vissuto, dalle cooperative sociali ai diversi poli di innovazioni presenti in città. Quello delle start-up è un mondo che spesso citiamo: ma chi conosce effettivamente i numeri di quante start-up sono presenti nell’eco-sistema torinese e quante di queste lavorano nel campo dell’economia circolare?” si chiede Moiso. “Se nessuno lo sa è uno spreco. Questi sono elementi di conoscenza e di azione preziosi, se messi in connessione con tutto il resto. Altrimenti i risultati delle start-up rimangono momenti isolati. Occorre quindi emergere e rendere questi dati fruibili e disponibili all’elaborazione. Ci sono degli elementi di conoscenza che possono avere risultati ed efficacia molto interessanti e che sono assolutamente da divulgare”.

Inoltre Moiso ha auspicato la creazione di un luogo in grado di mettere insieme “una serie di soggetti che sanno fare e lavorare sul riuso rendendo fruibile al pubblico questo luogo. Naturalmente – ha spiegato il coordinatore del Tavolo del Riuso – anche questo richiede investimenti importanti. Le competenze ci sono, magari nascoste. Bisogna scovarle, renderle sostenibili economicamente e dargli continuità. Con Triciclo lo stiamo facendo, ma non basta. L’idea della Città di ‘Hub dell’economia circolare’ non deve essere astratta ma deve rappresentare un servizio che possa cambiare l’approccio delle persone nei confronti del riuso, dando anche risposte semplici a bisogni di riparazione di oggetti di uso quotidiano”. La cooperativa Triciclo ci ha provato a farlo da solo tenendo conto delle proporzioni, sostenuto dal PON Metro, ha realizzato Tricircolo (che viene inaugurato il 22 novembre 2019 in via Regaldi 7/9). Questo esempio può essere una spinta, un punto di partenza per immaginare un centro del riuso proporzionato ad una città di 900 mila abitanti.

Per quanto riguarda l’Hub dell’economia circolare, il presidente della Commissione Ambiente del Comune di Torino, Federico Mensio, ha spiegato: “E’ un’idea venuta fuori tempo fa ed è ancora valida. Vorremmo individuare uno spazio dove possano trovare spazio le realtà dell’economia circolare. E’ sicuramente una cosa che agevolerebbe un processo già in atto (l’esempio del Tavolo del Riuso ne è una prova). Vorremmo mettere insieme la parte più sociale nel campo dell’economia circolare con realtà imprenditoriali, artistiche e soprattutto la cittadinanza, che su queste cose magari non ha contezza di cosa vuol dire riuso, recupero ed economia circolare”.

“L’idea è in piedi” ha confermato Mensio. “Ci auguriamo che si riesca a realizzare in una visione allargata di economia circolare, che non vuol dire semplicemente ‘riuso’. In questo momento non c’è una cosa del genere in Italia. Ci sono cose simili, i centri del riuso o del recupero, ma non c’è nulla focalizzato sull’economia circolare”.

“C’è il tema della riparazione, della riprogettazione, che andrebbe considerato” ha aggiunto il presidente della Commissione consiliare Ambiente. L’obiettivo è mettere insieme quei pezzi che compongono l’economia circolare creando innovazione, tutti i “punti della filiera circolare messi a contatto in un luogo fisico, inserendo il design sistemico, la ri-progettazione, l’utilizzo di nuovi materiali, coinvolgendo Politecnico e Università. Tutto quello che riguarda l’economia circolare a 360°, compreso il campo chimico e ingegneristico” ha spiegato Mensio.

“La nostra è un’idea di ampio respiro – ha ribadito il presidente della Commissione Ambiente – non limitata al riuso. In quello spazio potresti avere chi seleziona i vestiti e quello che non riesce a valorizzare lo dà a qualcuno a fianco che ricava nuovi oggetti”. Mensio cita un esempio che arriva dall’ultima edizione del Climathon torinese: il secondo classificato ha proposto di recuperare gli ombrelli rotti trasformandoli in borse. “Ci sono cose che in questo momento sfuggono all’idea del riuso e del riciclo. Messe in quel contesto lì, magari, potrebbero anche crescere. Ci va però uno spazio fisico, altrimenti ci saranno sempre delle realtà che tra di loro non comunicano. E ci deve essere contaminazione tra queste realtà” ha concluso Mensio.

fonte: http://tavolodelriuso.it/

Verso il Futuro: a Torino una settimana all’insegna della circolarità

Verso Il Futuro è un cartellone di appuntamenti che a Torino, dal 13 al 23 novembre, metterà il riuso al centro dell’economia circolare, insieme a tutte le realtà e le figure professionali che in città si occupano di promuovere una nuova cultura improntata alla sostenibilità e diffondere buone pratiche.




Intorno a noi sono sempre più numerosi i progetti e le persone visionarie che hanno fatto della sostenibilità la loro missione e che stanno, a piccoli passi, costruendo un nuovo modello sociale, culturale e improntato all’ambiente, ma anche e soprattutto un nuovo modo di fare economia, più circolare e meno lineare, più collettivo e meno individuale. Ridurre gli sprechi significa diventare consapevoli della percezione che abbiamo di un oggetto usato, ripensare il valore di ciò che comunemente consideriamo scarto, portare la circolarità nelle nostre abitudini quotidiane, come riparare una lavatrice o un cellulare rotto al posto che sostituirlo o riconsiderare in chiave sostenibile gli abiti che non usiamo più.

Il “Tavolo del Riuso” nasce nel 2016 a Torino, su stimolo della Compagnia di San Paolo, per aggregare alcune tra le esperienze più significative dell’area metropolitana torinese che operano nell’ambito dell’economia circolare. Ne sono protagonisti associazioni culturali, cooperative sociali e soggetti no profit che si occupano di ambiente o che svolgono funzioni preziose nella sperimentazione di idee e soluzioni innovative a basso impatto.

Perché il riuso?
Come si legge sul sito del progetto, «delle “tre R” (Riduci, Riusa, Ricicla) il Tavolo ha scelto di lavorare sulla seconda, quella del Riuso, perché troppo spesso viene confusa, per errore o semplificazione, con quella del Riciclo. Eppure, il riuso è superiore nella “gerarchia dei rifiuti” europea e, grazie alle tecnologie digitali e a nuovi modelli culturali di socialità e di condivisione, è diventato oggi un settore economicamente rilevante, che può generare valore e posti di lavoro».
Un mondo, insomma, ancora poco esplorato ma dalle innumerevoli potenzialità per uno sviluppo economico ed occupazionale oltre che ambientale. «Il Riuso è dopo la Riduzione la R più importante, prolungare la vita delle cose significa portarne di meno in discarica, aiutare quello sviluppo sostenibile di cui tutti oggi parliamo ed essere al centro dell’economia circolare».




Verso il Futuro è un intenso programma che avrà luogo dal 13 al 23 novembre e dedicato ai grandi temi del riuso, ovvero «quelli che incontriamo nella nostra vita quotidiana, affrontati in modo semplice, per rispondere alle domande che tutti vorrebbero fare ma non sanno a chi indirizzare».
Alcuni esempi? Si parlerà di riciclo di apparecchi elettrici ed elettronici come nel caso di Astelav-Rigeneration, azienda che ripara e regala una seconda vita agli elettrodomestici spiegando, davanti ad una lavatrice, tutti i segreti del riuso o i Restart Café, progetti che promuovendo il diritto alla riparabilità e che si fanno portatori di buone pratiche per l’economia circolare.

Si potranno conoscere le esperienze del riuso nell’ambito tessile come racconterà il progetto RIcuciTÒ, che riunisce una rete di attori locali che uniscono le proprie competenze per recuperare jeans inutilizzabili per ottenere accessori 100% sostenibili e solidali, Nidò Project, il progetto di sartoria sociale e moda etica che vede protagoniste un gruppo di giovani donne nigeriane o ancora la sartoria Baobab Couture che insegnerà come riutilizzare i capi dismessi. La circolarità raggiungerà poi il cibo, grazie alle realtà che sul territorio promuovono il recupero e la lotta agli sprechi come il progetto C.A.R.O.T.A, Ecomori, Food PRIDE o Equoevento. Si parlerà di riuso legato alla mobilità sostenibile come nel caso di Triciclo e della Ciclofficina Popolare, che offrono in diversi momenti laboratori gratuiti di ciclomeccanica.

E ancora, si affronterà il tema dell’abitare sostenibile con l’associazione OffGrid, che a Torino sta creando un movimento di persone accomunate dal sogno di vivere in un mondo a basso impatto ambientale oppure ViviLibrun, che distribuirà i libri raccolti nelle Aree di Libero Scambio raccontando l’esperienza del recupero di volumi.





Queste e tante altre realtà sveleranno tutti i segreti del riuso, all’interno di un programma variegato di esperienze virtuose. «Verso il Futuro presenta “Spritz For Future”. L’aperitivo sarà sostenibile, realizzato con cibo recuperato».

Saranno cinque appuntamenti collocati negli spazi della Rete delle Case del Quartiere: ad ogni appuntamento partecipano una o più persone per condividere la loro esperienza sul tema o sotto forma di Restart Party, per regalare nuova vita ai beni durevoli.

«Verso Il Futuro continua con un convegno dal titolo “Economia circolare e Benessere Sociale”, che presenta una ricerca realizzata dal Tavolo del Riuso in collaborazione con il Politecnico di Torino e ragiona, apre tavoli, approfondisce temi sulla importante e proficua relazione tra riuso, cooperazione sociale, territorio, istituzioni. Seguirà “Party For Future”, una festa per celebrare il riuso nelle sue forme più divertenti: abiti, food, birra, musica, tutto sostenibile, tutto riutilizzato, tutto senza sprechi. Termineremo con una giornata di esperienze di riuso “Labs for Future”, un’occasione per grandi e piccini di attività pratiche di riparazione e costruzione».

fonte: http://www.italiachecambia.org/

Recuperare i libri per salvarli dal cassonetto


Salvare i libri abbandonati del Balôn dal cassonetto con il progetto ViviLibrôn. Lo scopo è quello di migliorare la sostenibilità e la raccolta differenziata del mercato di libero scambio del Balôn attraverso l’integrazione sociale. A salvare i libri ci sono gli Ecomori, un gruppo di ragazzi richiedenti asilo, che tutti i sabato dalle ore 15 recuperano i libri invenduti e abbandonati posizionandoli su di un banchetto, così da restituire nuova dignità spingendo nuovi e voraci lettori a impedire che tutti questi libri finiscano nel cassonetto.
Ma non finisce qui. A fine mercato, dopo una accurata cernita con l’aiuto dei frequentatori del mercato, i libri rimasti sul banchetto vengono posizionati in una libreria (anche questa usata) all’interno del Canale dei Molassi. Una libreria dove i libri sono gratis e accessibili a tutti come in una sorta di bookcrossing (altre librerie si trovano nella scuola Holden e nel giardino Jan Palach). Per tutti gli altri libri e volumi recuperati dagli Ecomori, invece, si aprono le porte della raccolta differenziata grazie alla Cooperativa Arcobaleno, dando così nuovo impulso anche alla differenziata della città.
Alle buone pratiche per salvare i libri dal cassonetto, Eco dalle Città ha dedicato diversi articoli intervistando anche Michele Cappetta, bibliotecario e responsabile della biblioteca Fronte del Borgo presso la Scuola Holden, che racconta la collaborazione con il progetto ViviLibrôn: “A seconda del periodo i libri che riceviamo attraverso Vivilibron si aggirano dai 50 ai 100 libri a settimana. Vista l’eterogeneità dei titoli vanno via molti più volumi di quelli che mi sarei mai aspettato, anche libri che non avrei reputato interessanti hanno una seconda vita. Un residuo di questi libri c’è sempre ma è bassissimo, intorno alle 10 unità ma nel giro di qualche settimana vengono presi anche quelli”. In un altro articolo, invece, Cecilia Cognigni (Responsabile Area Servizi al pubblico, Attività culturali, Qualità e Sviluppo della Biblioteca civica centrale di Torino) ha spiegato come la Biblioteca con le sue molteplici iniziative tratta il libro usato. Testi e volumi donati dai cittadini per i quali disfarsi dei libri non è solo un modo per far spazio in casa o in cantina.
fonte: http://tavolodelriuso.it


Il viaggio alla scoperta della circolarità di Hub Economia Circolare






























Si è concluso il viaggio in quattro tappe di Hub Economia Circolare. Una di queste si è svolta nell’ambito della 24 Ore del Riuso, il 21 novembre 2018. In quella occasione Nadia Lambiase, della startup Mercato Circolare, ci ha raccontato il progetto. A termine del percorso, inoltre, Mercato Circolare ha realizzato un video che ripercorre il “viaggio alla scoperta dell’economia circolare”:
fonte: http://tavolodelriuso.it

La seconda vita delle cose, tema fondamentale per l’economia circolare



Il punto sul riuso e il riutilizzo. Lo scorso 22 novembre 2018, nell’ambito della 24 Ore del Riuso, si sono anche svolti gli Stati Generali sul Riuso. “La seconda vita delle cose oggi è un tema fondamentale nell’ambito dell’economia circolare: riutilizzare le cose prima che vengano a far parte dei rifiuti” ha sottolineato Alessandro Stillo, presidente di Rete ONU. Oggi ci sono tantissimi enti, cooperative, associazioni, commercianti, contoterzisti che operano in questo settore. “Noi li abbiamo radunati insieme e abbiamo anche radunato esperienze in campo italiano e internazionale sia sul riuso, sul riciclo che sulla raccolta differenziata. Oggi infatti – ha sottolineato Stillo – deve esserci un sistema integrato”. E’ la prima volta si trovavano insieme tutti questi soggetti per uno scambio di buone pratiche e anche delle difficoltà che si incontrano. “Per il settore, questo secondo noi, è assolutamente fondamentale per il futuro” ha concluso il presidente di Rete ONU.









fonte: http://tavolodelriuso.it/