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Happy Meal con meno plastica

 











Entro il 2025 McDonald’s utilizzerà per i giocattoli distribuiti nei suoi ristoranti solo materiali biobased o da riciclo.

Il colosso del fast-food McDonald’s renderà

La Casa del Giocattolo Solidale: riuso e condivisione per fare felici i bambini

Economia del dono, solidarietà e seconda vita per gli oggetti usati si fondono in un progetto di mutuo aiuto rivolto ai più piccoli e alle loro famiglie. Partendo dalla distribuzione di giocattoli di seconda mano, un'associazione di Varese ha costruito una rete di vicinanza e appoggio morale e concreto per i nuclei familiari con difficoltà economiche.















Varese, Lombardia - Durante il primo lockdown a Varese è nata la Casa del Giocattolo Solidale per promuovere il benessere e il sostegno dell’infanzia all’interno di famiglie con situazioni e realtà più delicate. Il motto del progetto é “dona un giocattolo, regala un sorriso!”.

Perché i giocattoli? Quanto sono importanti per i bambini? Si può crescere facendone a meno? Attraverso il gioco il bambino acquista maggiore fiducia nelle proprie capacità, prende coscienza del fatto che possiede delle abilità e delle caratteristiche. Attraverso il gioco i bambini imparano e crescono scoprendo piano piano il proprio corpo.

L’attività ludica è funzionale e proporzionale allo sviluppo sensoriale e motorio, aiuta i bambini a mantenersi attivi e reattivi influenzando anche la creatività, la consapevolezza, l’apprendimento e la capacità di risolvere e superare gli ostacoli. Il rapporto che si instaura tra genitori e figli durante il gioco è determinante, è un momento importante di socializzazione che permette di migliorare anche la qualità della loro comunicazione e della loro relazione.

A seguito dell’emergenza sanitaria causata dal Covid, in molte famiglie le difficoltà economiche sono aumentate e le poche risorse economiche a disposizione sono state comprensibilmente dirottate tutte verso i beni di prima necessità; il gioco è stato un po’ trascurato. Tutto questo ha rafforzato la missione per cui è nata l’associazione: donare un giocattolo, ma essere anche vicini ai bambini e alle loro famiglie nei momenti più delicati e importanti della vita.

Sono tante le organizzazioni che si occupano di beni di prima necessità; al contrario, sono poche le associazioni che si occupano del gioco e ancora meno le realtà che mettono a disposizione di bambini cresciuti in contesti complicati e difficili spazi accessibili gratuitamente senza nessun costo per la famiglia.

L’associazione del Giocattolo Solidale di Varese infatti, è alla ricerca di un locale da trasformare in uno spazio di gioco dove le famiglie con più difficoltà possano aderire e partecipare ad attività ludiche e di laboratorio in maniera gratuita. «Sogniamo uno spazio dove tutti i bambini, anche se le loro famiglie non hanno risorse sufficienti, possano giocare spensierati». Un luogo dove poter festeggiare il compleanno o giocare in serenità.

Al momento la Casa del Giocattolo Solidale aiuta oltre 200 bambini – il 26,4% di loro è in età prescolare, il 40,6% frequenta la scuola primaria, il 33% è adolescente – dando loro la possibilità di avere dei sogni, delle ambizioni e degli obiettivi. Oltre ai giocattoli, infatti, l‘associazione cerca di ridurre le distanze fornendo materiale scolastico a chi non ha la possibilità economica per acquistarlo autonomamente e infondendo un senso di comunità tra le persone e i luoghi, rafforzando ogni giorno i contati.



La Casa del Giocattolo Solidale e Cuorieroi Per Bambini Eroi donano anche camerette e biciclette e grazie a “Un Sorriso per La Scuola”, progetto organizzato dall’associazione Pane di Sant’Antonio e La Casa del Giocattolo Solidale Varese, con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto e il patrocinio del Comune di Varese, tanti bambini e adolescenti andranno a scuola il prossimo anno con uno zaino nuovo e tutto il materiale scolastico necessario.

Aiutare senza sprecare! La Casa del Giocattolo Solidale ridà spesso una nuova vita a tutti quegli oggetti che vengono abbandonati nei cassetti, ma che possono avere un altro tipo di uso per chi ne ha bisogno, evitando lo spreco e ogni tipo di consumismo. Uniti si è sempre più forti, soprattutto quando a guidare le azioni sono il cuore e la voglia di regalare un sorriso a chi è un po’ meno fortunato.

La condivisione è la vera risorsa per superare le disparità economiche e sociali. Le realtà come la Casa del Giocattolo Solidale di Varese ci raccontano di altri mondi e di altri valori che possono fare la differenza.

fonte: www.italiachecambia.org



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Mattel raccoglie e ricicla i giocattoli

Lanciato il programma Mattel PlayBack con l'obiettivo di evitare il più possibile il conferimento in discarica.



La multinazionale californiana del giocattolo Mattel ha lanciato il programma Mattel PlayBack, con il quale si propone di raccogliere presso i consumatori i giocattoli non più utilizzati, in gran parte realizzati in plastica, per poi avviarli a recupero.
L'iniziativa fa parte dell'impegno per utilizzare solo plastica riciclabile, riciclata o biobased nei suoi prodotti e negli imballaggi entro il 2030.

Il programma per ora è attivo solo negli Stati Uniti e in Canada, limitato ai giocattoli Barbie, Matchbox e MEGA. In seguito sarà esteso a Francia, Germania e Regno Unito attraverso specifici accordi di partnership con riciclatori locali.

Per partecipare a Mattel PlayBack, i consumatori devono scaricare da Internet e stampare un'etichetta che va applicata sull'imballo contenente i giocattoli, da spedire gratuitamente per posta all'azienda. Giunti alla Mattel, i giocattoli vengono separati per tipologia di materiale e avviati a riciclo; ove ciò non sia possibile si passa alla termovalorizzazione con recupero energetico. L'obiettivo è evitare, quanto più possibile, il conferimento in discarica.

fonte: www.polimerica.it



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Inquinamento: metalli rari nei giocattoli e nei contenitori per cibo

Inquinamento, metalli rari sempre più presenti nella plastica utilizzata per creare giocattoli e contenitori per il cibo



L’inquinamento colpisce anche alcuni oggetti in plastica di uso molto comune, come giocattoli e contenitori per cibo. È quanto rivela un nuovo studio condotto dall’Università di Plymouth e dall’Università dell’Illinois, pubblicato sulla rivista scientifica Science of The Total Environment: molti prodotti in plastica contengono livelli anomali di metalli rari.

I metalli rari sono oggi molto richiesti, per via delle loro proprietà fisiche e chimiche che li rendono particolarmente adatti per la produzione di dispositivi elettronici. Eppure, nonostante la loro rarità, questi elementi sono sempre più rilevati in oggetti in plastica di uso molto comune: una contaminazione che, a detta degli esperti, potrebbe avvenire proprio nella fase di produzione di questo materiale o nei processi di riciclo.

Inquinamento, metalli pesanti e oggetti comuni

I ricercatori hanno voluto analizzare i livelli di metalli rari – detti anche REE, Rare Earth Elements – in alcuni oggetti di uso molto comune. Hanno quindi selezionato 31 prodotti, dai giocattoli ai contenitori di cibo, introducendo anche nel campione degli oggetti creati a partire dalla plastica riciclata. I ricercatori sospettavano possibili contaminazioni nel processo di smistamento e recupero di questo materiale. Ancora, gli esperti hanno misurato i livelli di bromo e antimonio, due sostanze impiegate come ritardanti di fiamma.

Il primo dato emerso è come, negli oggetti in plastica riciclata, si registrino livelli di bromo e antimonio insufficienti per avere un effetto davvero ritardante per le fiamme. Ancora, i metalli rari sono stati identificati in 24 su 31 campioni analizzati.

Non è però tutto, poiché i ricercatori hanno voluto anche indagare se i REE fossero presenti anche nella plastica presente in mare, ormai schiarita dall’azione dei sali marini e dall’esposizione al sole. Anche in questo caso, la maggior parte dei campioni riportava vari livelli di contaminazione, sottolineando quindi come l’inquinamento da metalli rari sia ormai “ubiquo e pervasivo”.

Andrew Turner, docente di Scienze Ambientali presso l’Università di Plymouth e principale autore dello studio, ha così commentato i risultati emersi:


I REE hanno applicazioni critiche nella moderna elettrica, per via delle loro proprietà magnetiche, fosforescenti ed elettrochimiche. Tuttavia, non sono appositamente aggiunti nella plastica, poiché non hanno nessuna funzione in questo materiale. Quindi la loro presenza è più probabilmente il risultato di contaminazioni accidentali durante la separazione meccanica e la gestione di componenti riciclabili.

Ma quali conseguenze potrebbe avere sulla salute un’esposizione a questi metalli?

Gli impatti sulla salute dovuti dalla cronica esposizione a piccole quantità di questi metalli non sono noti. Ma oggi si trovano a livelli più alti nel cibo, nell’acqua di rubinetto e in alcuni farmaci, ciò significa che la plastica probabilmente non rappresenta un vettore significativo di esposizione per la popolazione. Tuttavia, potrebbero sottendere la presenza di additivi chimici più noti e maggiormente conosciuti, già oggi causa di preoccupazione.

Fonte: EurekaAlert


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Burger King: stop ai giocattoli di plastica con i menù per bambini in UK. NaturaSì dice addio ai volantini promozionali

















Si moltiplicano le iniziative di supermercati, ristoranti e fast food in direzione di una maggiore sostenibilità, eliminando imballaggi inutili e sostituendo materiali difficili da smaltire con alternative più sostenibili. Plastica in testa. In questa scia si inserisce la campagna ‘Meltdown’ di Burger King, che ha deciso di dire basta ai giocattoli in plastica regalati insieme ai menu per bambini. Ma non solo, ha anche installato dei bidoni speciali per raccogliere e smaltire quelli vecchi (e non solo quelli che erano stati distribuiti dalla catena di fast food).
L’iniziativa, lanciata lo scorso settembre, è una risposta alla petizione di due bambine che chiedevano a Burger King e McDonald’s di non inserire più giocattoli in plastica nei menu per i piccoli. Tutti i giochi raccolti, verranno sottoposti a un processo di selezione e separazione dei materiali per essere trasformati in aree gioco, vassoi e altri oggetti per i ristoranti della catena.

Tornando in Italia, bisogna menzionare la decisione di NaturaSì , che ha puntato l’attenzione verso la carta. Dal primo di novembre, infatti, la catena del biologico ha detto addio ai volantini promozionali nei negozi NaturaSì e Cuorebio. Si tratta di 2,1 milioni di copie all’anna eliminate, pari a 30 tonnellate di carta e cartone. Questi numeri equivalgono al risparmio di circa 100 alberi l’anno che non devono essere tagliati per produrre carta, oltre che la quantità di acqua consumata da una città di provincia di medie dimensioni e l’elettricità utilizzata da 53 famiglie in anno.
La decisione di EcorNaturaSì arriva dopo un lungo percorso verso una maggiore sostenibilità. In passato, la catena ha eliminato l’acqua in bottiglia dagli scaffali di un centinaio di punti vendita, sostituita da erogatori e borracce riutilizzabili, ha reintrodotto le retine riutilizzabili per la l’ortofrutta e è ricorsa alla vendita sfusa per 22 prodotti alimentari distribuiti nei suoi supermercati.
fonte: www.ilfattoalimentare.it

Lego promuove il riuso dei giocattoli

Avviato negli Stati Uniti il programma pilota Replay, per dare una nuova vita ai popolari mattoncini in ABS previa selezione e una accurata pulizia.




Combina in modo virtuoso sostenibilità ambientale e filantropia il nuovo progetto Replay lanciato come programma pilota negli Stati Uniti dal gruppo danese Lego.

Invece di essere buttati via quando non più utilizzati dai bambini, gli iconici mattoncini in ABS potranno essere restituiti per posta al produttore - senza alcuna spesa per l'utente -, che li donerà a progetti benefici attraverso alcune associazioni no-profit, dopo averli attentamente selezionati, esaminati manualmente e ricondizionati attraverso un’accurata pulizia.

Questo processo - afferma il gruppo danese - è possibile perché i mattoncini Lego sono realizzati con materiali durevoli e di alta qualità, progettati per essere utilizzati per generazioni.
"Sappiamo che normalmente le persone non gettano via i loro mattoncini Lego - afferma Tim Brooks, vice presidente con delega alla Responsabilità Ambientale del gruppo -. La stragrande maggioranza li trasmette ai propri figli o ai nipoti. Ma qualcuno ci ha chiesto se vi fosse un modo sicuro per smaltirli o donarli. Con Replay, forniamo una soluzione facile, sostenibile e con un benefico impatto sociale”.


Un team della Lego ha lavorato tre anni per mettere a punto il programma Replay, per garantire massimi standard di qualità e sicurezza, nel rispetto delle norme statunitensi. Si è poi rivolto a Give Back Box, associazione benefica che ogni anno recupera e ricicla 11 milioni di tonnellate di abbigliamento, calzature e altri prodotti tessili inutilizzati, altrimenti destinati alla discarica.

Infine, Teach For America riceverà la maggior parte dei mattoncini rigenerati e li distribuirà in migliaia di aule in tutto il paese. Una parte dei giocattoli sarà donata all'associazione Boys & Girls Clubs of Boston per i programmi di doposcuola.

Entrambe le organizzazioni non profit riceveranno le prime spedizioni nel novembre di quest'anno. Una volta completato il progetto pilota, nella primavera del 2020, il Gruppo Lego valuterà una possibile estensione di Replay ad altri paesi.

fonte: www.polimerica.it