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Quante e quali risorse per proteggere l'ambiente?

 











I conti dell’ambiente di Istat forniscono informazioni statistiche sulla interazione tra i sistemi economico ed ambientale

A partire dai primi anni ‘90 Istat ha avviato la sua ...

Corso di Perfezionamento ``Economia Circolare - Da rifiuti a risorse: un'economia in transizione















Da qualche anno si parla di Economia Circolare, intesa come una radicale trasformazione dei cicli di produzione nella direzione della sostenibilità. Le esperienze condotte ad oggi in Italia sono prevalentemente limitate e circoscritte, senza quella estensione a sistema che il nuovo modello richiederebbe per essere efficace.

Da un lato cresce la percezione generale del tema, dall’altro si impone l’orizzonte sovranazionale della Transizione Ecologica e intervengono nuovi e concretissimi obblighi per le imprese.

Entrano con forza nel nostro ordinamento le nuove direttive europee che dettano regole vincolanti e generalizzate per una diversa organizzazione dei cicli di produzione, distribuzione, consumo e recupero dei materiali.

Il Corso è finalizzato a fornire un percorso formativo qualificato e integrato, rivolto prevalentemente al management delle imprese oggi più direttamente coinvolte nella Transizione Ecologica, con particolare riferimento a una gestione innovativa dei flussi di materia e dei rifiuti, in coerenza con le prospettive emergenti.
Il Corso offre una strumentazione concettuale e tecnica mirata alla trasformazione dei modelli organizzativi ed economici dell’impresa, nonché all’adozione di procedure idonee, anche alla luce delle nuove norme introdotte recentemente attraverso il recepimento delle recenti direttive europee in materia.

fonte e per info: http://www.poliedra.polimi.it/corso_ec/


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Vetroresina, da rifiuto a nuova risorsa

Lo smaltimento della vetroresina è un problema in tutto il mondo, ma negli ultimi anni in Italia c’è chi ha avviato delle iniziative per poter aprire degli spiragli al percorso del loro riciclo










Estremamente versatile, elastica e allo stesso tempo resistente. È la vetroresina che sin dagli anni ’50 ha preso piede nella costruzione di tutti quegli oggetti che avrebbero subito forti stimoli da agenti atmosferici ed è stata una soluzione per tantissimi settori: dall’automobilistico al nautico, dall’edile all’aerospaziale, dal dall’eolico all’agricolo, dal settore sportivo a quello chimico. Guardando il rovescio della medaglia, però, questi materiali sono rifiuti speciali, difficilmente smaltibili che vanno a costituire un onere per i cittadini e per le aziende che li producono e hanno un costo notevole per l’ambiente. Basti pensare che la quasi totalità degli scarti di lavorazione e dei rifiuti in vetroresina, nelle discariche italiane, viene smaltita a costi compresi tra 200 e 300 euro/t.

Da una ricerca Markets and Markets, fra scarti di produzione e prodotti a fine vita, si stima un accumulo mondiale di rifiuti in vetroresina di circa 2,4 milioni di tonnellate all’anno; di queste almeno 1 milione è prodotto in Europa e 100mila in Italia. Sempre in Italia, si stima la presenza di circa 30mila tonnellate di compositi accumulati negli anni, solo nelle discariche. E se per tanti anni questi laminati sono stati smaltiti soltanto come rifiuti speciali, da qualche tempo si è iniziato a pensare al loro riciclo. Da una collaborazione con l’Area Science Park di Trieste, nel 2010, nasce Gees Recycling, la prima azienda in Italia ad occuparsi di riciclo di plastiche fibrorinforzate.

«È un sistema di riciclo in due fasi: da un lato il trattamento meccanico, quindi tutta la gestione del rifiuto per trasformare sfridi industriali o prodotti a fine vita in materie prime secondarie; dall’altro, queste particelle vengono poi riagglomerate per creare nuovi materiali costruttivi. Noi operiamo sia nel riciclo e sia nella progettazione dei sistemi di economia circolare, ma cerchiamo anche di dare un supporto al produttore, al nostro interlocutore in termini di progettazione del nuovo prodotto, affinché la gestione del fine vita sia competitiva sotto tutti i punti di vista. Quanto alla riciclabilità del prodotto, noi abbiamo partecipato all’Interreg Italia-Slovenia Retracking, finalizzato al tracciamento del rifiuto attraverso una infrastruttura cloud. Noi recuperiamo queste informazioni nel momento in cui lavoriamo il materiale e quindi siamo poi in grado attraverso un counter elettronico posizionato nel pannello di restituire queste informazioni all’utente» spiega Franco Mioni, AD Gees Recycling Srl.

Aperto nel 2020 a Bergamo, l’impianto pilota di Korec con una tecnologia diversa, per nuove opzioni nell’economia circolare.

«Quello che abbiamo messo a punto – aggiunge Laura Saviano, CEO e project manager Korec Srl – è un processo di tipo termochimico che riesce a riciclare la vetroresina, ovvero non solo a separare la componente fibra dalla parte organica di cui è composta la vetroresina, ma riusciamo anche a recuperare la resina di partenza contenuta nel rifiuto, quindi la parte organica, generando con il nostro processo un liquido organico che ha la particolarità di avere ancora la capacità di polimerizzare, quindi, miscela con resina vergine normalmente adoperata in commercio per produrre vetroresina, può essere riutilizzata per produrre nuovi oggetti in vetroresina, quindi essere reimmessa nello stesso ciclo produttivo di partenza».

fonte: www.riciclanews.it/


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Fiuto il rifiuto - Fiorivano le viole VS Rifiuti Zero

 





















Siete stufi di vivere in un mondo-discarica?
Credete di sapere tutto sulla raccolta differenziata?
Volete imparare a trovare risorse gratuite ?
... oppure non sapete nemmeno riconoscere un rifiuto?
Gli esperti di Rifiuti Zero Umbria ci spiegheranno - da noi pungolati e provocati - cosa è davvero un rifiuto e come possiamo adottare buone pratiche quotidiane per la sostenibilità ambientale, perfino noi, nelle nostre case
Intervenite! Chiedete! Fateci sapere la vostra
FIUTO IL RIFIUTO
Rifiuti Zero Umbria VS Fiorivano le Viole saranno su Facebook


MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO ORE 21
in una diretta caciarona ma serissima, per far conoscere a tutti cosa possiamo fare proprio noi, proprio oggi, per salvare il pianeta dalla monnezza che ci invade!


https://www.facebook.com/events/916223512250226/



fonte:
Fiorivano le viole


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Economia circolare, da Scapigliato 4 milioni di euro per il via alla “Fabbrica dei materiali”

Giari: «Quattro anni fa abbiamo presentato un ambizioso progetto strategico che traghettasse Scapigliato da discarica a innovativo polo industriale, per garantire la trasformazione del rifiuto in risorsa. Oggi passiamo dalle parole ai fatti»











Con un investimento da quasi 4 milioni di euro inizia la messa a terra della “Fabbrica dei materiali” di Scapigliato, un tassello cardine del progetto avanzato dalla società – al 100% del Comune di Rosignano Marittimo – per rendere marginali i conferimenti di rifiuti in discarica favorendo il recupero di materia e di energia. Sarà la società Tonello energie (un player di riferimento nel settore ambientale, con sede nella provincia di Vicenza) ad occuparsi del completo revamping dell’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) già presente nel polo di Scapigliato, al cuore del primo lotto della “Fabbrica dei materiali”.

«Quattro anni fa abbiamo presentato un grande e ambizioso progetto strategico che traghettasse Scapigliato da discarica a moderno e innovativo polo industriale, per garantire la trasformazione del rifiuto in risorsa, creando sviluppo, occupazione e un forte alleggerimento dell’impatto ambientale. Oggi – commenta Alessandro Giari, presidente e ad di Scapigliato (nella foto durante la firma del contratto con Tonello energie, ndr) – passiamo dalle parole ai fatti. Questa è la prima colonna della Fabbrica del futuro, a cui seguiranno nei prossimi mesi ed anni opere ben più importanti».

La Fabbrica del futuro rappresenta il percorso di risalita della gerarchia Ue per la gestione dei rifiuti intrapreso da Scapigliato, approvato con Autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione nel 2019: all’interno di questo percorso entro il 2030 termineranno i conferimenti nella discarica più grande della Toscana, per dare spazio a forme di recupero dei rifiuti.

È in questo contesto che il nuovo Tmb verrà realizzato con le migliori tecnologie disponibili (Bat), che miglioreranno notevolmente gli aspetti ambientali – con la lavorazione in totale aspirazione dell’aria si elimineranno le potenziali maleodoranze – mentre al contempo la potenziata capacità di separazione e selezione del rifiuto garantirà una più elevata capacità di avvio a riciclo. Con le soluzioni robotiche che saranno sviluppate in corso d’opera, il Tmb diviene di fatto il primo lotto della “Fabbrica dei materiali”.

Ad oggi il Tmb di Scapigliato gestisce circa 45mila ton/anno di rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalle nostre case, che qui vengono sottoposti a vagliatura meccanica per ottenere la separazione in sopravaglio (frazione secca) e sottovaglio (frazione organica). Grazie all’investimento stanziato per la Fabbrica del futuro il Tmb, una volta concluso il revamping, potrà trattare oltre 80mila ton/anno di rifiuti aumentando il rendimento di recupero dell’impianto – ovvero il rapporto tra la quantità complessiva di materiali selezionati avviati ad impianti di recupero e la quantità totale di rifiuti in ingresso – e anche l’efficienza con cui vengono selezionati meccanicamente i diversi materiali di cui sono composti gli scarti.

«Finalmente, dopo molte tribolazioni dovute alla situazione sanitaria che stiamo vivendo – sottolinea l’ing. Stefano Soncini, manager di esperienza internazionale nel settore delle costruzioni che per tre anni accompagnerà lo sviluppo degli investimenti di Scapigliato – siamo riusciti a dare avvio ad uno degli importanti progetti previsti nel programma di sviluppo della società che consentiranno di collocare il sito di Scapigliato fra i più moderni e tecnologicamente avanzati siti di trasformazione dei rifiuti a livello nazionale. Entro la prossima primavera confidiamo di dare inizio anche agli altri importanti progetti impiantistici e subito dopo daremo avvio agli interventi di natura paesaggistica finalizzati alla modellazione dell’area e alle piantumazioni, opere che costituiscono il naturale completamento di un grande progetto di trasformazione dell’intero sito di Scapigliato confermando che la società, oltre alla tecnologia, riserva grande attenzione alla sostenibilità ambientale e all’inserimento paesaggistico nel territorio».

fonte: www.greenreport.it


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