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Comuni Ricicloni 2021. Tutti i comuni premiati di CiAl, Corepla e Coreve

Corepla premia Castelnuovo Bozzente e Casola di Napoli, Coreve La Spezia, Pomezia e Nizza di Sicilia e CiAl Cagliari, Fiumicino (RM) e Savona

 
Nel corso della cerimonia dei Comuni Ricicloni non poteva mancare anche la premiazione delle varie categorie: a seguire i premiati dei comuni che si sono distinti negli imballaggi in alluminio, premiati da CiAl, quelli della plastica (Corepla) e quelli del vetro (Coreve)

CiAl premia Cagliari, Fiumicino (RM) e Savona
Cagliari, Fiumicino (RM) e Savona: sono i tre Comuni vincitori del premio Comuni Ricicloni di quest’anno, categoria raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio. Per ognuno di essi, a ricordo del contest, è stata predisposta una targa dal valore simbolico consegnata sul palco alle autorità presenti da Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale CIAL.

Le motivazioni dei premi CIAL
Comune di Cagliari - Nel Comune di Cagliari le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema misto stradale e porta a porta, con il quale gli imballaggi in alluminio si differenziano con quelli in vetro. Le operazioni sono gestite dalle società De Vizia ed Econord, che trattano il materiale raccolto in tutta la provincia, ponendosi per risultati fra i migliori nel sud Italia e Isole; il materiale viene poi trattato presso la Ichnos Ambiente di Uta.
Comune di Fiumicino - Nel Comune di Fiumicino le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema porta a porta con il quale gli imballaggi in alluminio si conferiscono con gli imballaggi in plastica. Le operazioni sono gestite da un ATI composto dalle società Gesenu, Paoletti e Coplat, che consegna il materiale raccolto al centro di selezione Plast Srl, con il quale CIAL lavora per servire gran parte del territorio.
Comune di Savona - Nel Comune di Savona le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema misto stradale, per il 90% del territorio, e porta a porta per il rimanente 10%, con il quale gli imballaggi in alluminio si differenziano insieme al vetro. Le operazioni sono gestite dalle società ATA SpA ed Ecolvetro, con le quali CIAL ha un rapporto più che consolidato che ha sempre portato, negli anni, ottimi risultati. Da segnalare che Savona, con l’area del porto, è per CIAL anche l’hub di riferimento per la raccolta delle lattine in alluminio sulle navi da crociera.

Corepla premia Castelnuovo Bozzente (CO), Casola di Napoli e AMIU Genova
Tre i Comuni premiati da Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, partner storico dell’iniziativa: Castelnuovo Bozzente (CO) e Casola di Napoli (NA), che si sono distinti per eccellenti performance di qualità della raccolta, ed Amiu Genova, per la realizzazione di un progetto speciale finalizzato alla raccolta di bottiglie e flaconi tramite ecocompattatori. Protagonisti sono i sempre più numerosi Comuni, quindi, ma anche e soprattutto i cittadini: la loro civiltà e il loro impegno per il rispetto dell’ambiente hanno consentito di ottenere risultati eccellenti.
Castelnuovo Bozzente (CO)
Nella Regione Lombardia, che nel 2020 registra una raccolta pro capite di 23,1 kg di imballaggi in plastica, la scelta di Corepla quest’anno è caduta su Castelnuovo Bozzente, un piccolo comune di soli 900 abitanti che ha optato per il convenzionamento diretto con COREPLA e, pur con un valore di raccolta pro capite in linea con il dato regionale, si distingue in particolar modo per la qualità della raccolta (con un tasso di impurità inferiore del 34% rispetto alla media regionale) e il continuo miglioramento negli ultimi anni.
Casola di Napoli (Na)
Sul podio anche il Comune di Casola di Napoli (Na): nel 2020 la Regione Campania conferma il valore di raccolta pro capite dell’anno precedente, con 24,3 kg/ab/anno di imballaggi in plastica raccolti. Casola di Napoli, con i suoi 3.700 abitanti, si distingue tra i comuni virtuosi per l’elevata qualità della raccolta rispetto alla media regionale (con un tasso di impurità inferiore del 30% rispetto alla media regionale) e il miglioramento che la stessa ha avuto rispetto all’anno precedente.
Menzione Speciale a Genova per il progetto PlasTiPremia A permettere a Genova di essere riconosciuto tra i Comuni Rifiuti Free, il progetto PlasTiPremia: si tratta della raccolta tramite eco-compattatori, iniziato a fine 2020 e implementata nel 2021.

Coreve premia La Spezia, Pomezia e Nizza di Sicilia
La Spezia, Pomezia e Nizza di Sicilia. Sono questi, secondo Coreve, i Comuni che si sono maggiormente distinti nel corso del 2020 nella raccolta differenziata del vetro, tanto da meritarsi il titolo di Comuni Ricicloni, nella speciale categoria 'Cento di questi consorzi'.
La performance ritenuta migliore dai tecnici del Consorzio è quella de La Spezia. Anche grazie al passaggio alla raccolta porta a porta monomateriale, gli oltre 91mila abitanti della cittadina ligure, hanno differenziato ben 45,5 kg di vetro ciascuno, ben cinque chili in più rispetto alla media nazionale del 2020. Un dato importante, ma non sufficiente per aggiudicarsi il premio. A fare la differenza per La Spezia è stata, in particolare, l’ottima qualità del materiale raccolto, rientrato nella fascia A-B. Quantità e qualità, dunque, hanno permesso al sindaco Pierluigi Peracchini di aggiudicarsi la coppa in vetro riciclato, realizzata da Vetromaghie. Per quanto riguarda l’Italia centrale, invece, la performance migliore è stata quella dei 61mila abitanti di Pomezia, comune in provincia di Roma. Anche in questo caso la raccolta pro capite nel 2020 ha superato la media nazionale, con ogni cittadino che ha avviato a riciclo 42,8 chilogrammi di imballaggi di vetro. I tecnici del Consorzio, insieme a quelli della società di gestione del servizio di raccolta porta a porta in città, hanno accertato una riduzione della presenza di impurità nel materiale contenuto nei bidoni, che è stato inserito nella fascia B-C. Ritirano la coppa l’assessore alla Raccolta differenziata Stefano Ielmini e il consigliere comunale Marcella Conte. Un discorso analogo a quello valido per Nizza di Sicilia, Comune di 20mila abitanti in Provincia di Messina, che si è aggiudicato il riconoscimento di Coreve nel sud Italia. Anche in questo caso, il sistema di raccolta adottato è il porta a porta e la resa pro capite nel 2020 si è assestata attorno ai 36,7 kg, leggermente sotto la media nazionale ma assolutamente significativa per la macroarea di riferimento accompagnato da un buon livello di qualità di materiale selezionato dagli abitanti che ha fatto assestare la raccolta nella fascia B-C.

fonte: www.e-gazette.it/


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Coreve: peggiora la qualità della raccolta del vetro

Si rinnova la campagna di comunicazione su tv e social promossa da CoReVe per ricordare ai cittadini le corrette modalità di raccolta dei rifiuti



Nel 2020 la qualità della raccolta differenziata del vetro effettuata dai cittadini è peggiorata rispetto al 2019, e siamo ancora molto lontani dai livelli medi del resto d’Europa. Ancora troppi oggetti di ceramica, pyrex e cristallo, ma soprattutto di sacchetti che finiscono nella campana del vetro. Il 10,5% dei rifiuti di imballaggio (bottiglie e vasetti) in vetro recuperati all’interno delle campane o nei cassonetti del “porta a porta”, infatti, non può essere avviato a riciclo a causa della presenza di questi inquinanti. Questo perché, negli impianti di trattamento a valle della raccolta, la selezione automatizzata di questi materiali, anche se tecnologicamente sempre più evoluta, comporta inevitabilmente anche la perdita e lo scarto di vetro altrimenti perfettamente riciclabile.

Campagna tv e social
Per provare a interrompere i comportamenti errati che finiscono per compromettere parte del lavoro e dell’impegno dei cittadini più attenti, CoReVe (Consorzio Recupero Vetro), d’accordo con ANCI (Associazione dei Comuni Italiani), ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione, con il Patrocinio del MiTe (Ministero per la Transizione Ecologica) e con l’aiuto di Licia Colò, giornalista e divulgatrice, da sempre molto attenta alle tematiche ambientali e alla sostenibilità. Due mesi di campagna TV che vedranno Licia Colò raccontare ai telespettatori di Mediaset e La7, quali errori evitare nel momento in cui si vanno a differenziare i rifiuti di imballaggio in vetro, a cui, da giugno a fine anno, si affiancherà una campagna “social” voluta per raccontare agli italiani l’importanza e i benefici ambientali derivanti dal corretto riciclo del vetro.

Scotti: fanalino di coda per la qualità
“Nel 2020 – spiega Gianni Scotti, Presidente di CoReVe – la qualità della differenziata è ulteriormente peggiorata rispetto all’anno precedente. Mentre migliorano le performance degli impianti di riciclo, i cui scarti si riducono grazie al costante miglioramento tecnologico, c’è evidentemente ancora molto lavoro da fare. L’Italia, che è tra i Paesi più virtuosi d’Europa per le percentuali di raccolta differenziata degli imballaggi di vetro, è tuttavia fanalino di coda per quanto riguarda la qualità. Serve quindi un cambio di passo e serve subito, per evitare inutili sprechi e sostenere l’Economia Circolare del vetro. Per questo abbiamo deciso di lanciare la nuova campagna con un’ambasciatrice d’eccellenza per tutto ciò che riguarda l’ambiente, Licia Colò, che già in passato aveva offerto la sua autorevole voce ai messaggi del Consorzio”.

fonte: www.e-gazette.it


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CAC più caro per imballaggi in plastica meno riciclabili

Conai ha deliberato una rimodulazione del contributo che riguarderà, oltre agli imballaggi in plastica (fascia B2 e C), anche quelli in acciaio e vetro.











Su richiesta dei consorzi di filiera Corepla, Ricrea e Coreve il Consiglio di amministrazione di Conai ha deliberato un aumento del Contributo Ambientale (CAC) per gli imballaggi in acciaio, in plastica e in vetro, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2021.

Per quanto concerne il CAC plastica, saranno colpiti gli imballaggi ritenuti più difficili da riciclare: nella fascia B2 si passerà da 436 a 560 euro per tonnellata, mentre nella fascia C il contributo salirà da 546 a 660 euro per tonnellata. Resterà invece invariato il CAC per gli imballaggi di fascia A (oggi pari a 150 euro/tonnellata) e di fascia B1 (208 euro/tonnellata).

Nell’annunciare gli aumenti, Conai si impegna a revisionare e aggiornare criteri e logiche del CAC differenziato entro giugno 2021, confrontandosi anche con quanto avviene in Europa e legando i valori del contributo "non solo alla riciclabilità e al circuito di destinazione degli imballaggi, ma anche ai reali costi di raccolta e riciclo”.




L’aumento - spiega Conai - è stato determinato da diversi fattori, alcuni legati specificatamente al settore, il principale dei quali è l’aumento dei conferimenti (+5% quest’anno) a fronte di una contestuale riduzione delle quantità assoggettate al contributo ambientale. Inoltre, occorre adeguarsi ai nuovi target di riciclo fissati da Bruxelles (50% dell’immesso al consumo entro il 2025), che impongono investimenti in ricerca e sviluppo e un più massiccio sostegno al riciclo meccanico per favorire l’avvio a riciclo di alcune frazioni merceologiche che i riciclatori non avrebbero altrimenti interesse a recuperare. Infine, segnala il Consorzio, va messo in conto il crollo della domanda di materiale da riciclo causato dal fermo delle attività in primavera per l'emergenza sanitaria, che ha dimezzato i ricavi delle aste, influenzati dalla minore richiesta di materiale.

Per quanto concerne motivazioni più generali, si segnala la crescita nella raccolta urbana, anche in questo caso dovuta all’effetto lockdown, oltre ad una generalizzata preferenza dei consumatori verso i prodotti imballati e del venir meno dei consumi fuori casa.

Per quanto concerne gli imballaggi in acciaio, il contributo ambientale aumenterà da 3 a 18 euro a tonnellata, tornando così sui livelli di cinque anni fa, prima di essere progressivamente ridotto. Destinato ad aumentare dall’anno prossimo anche il CAC vetro, da 31 a 37 euro per tonnellata.

fonte: www.polimerica.it


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Riciclo del vetro, nuovo accordo Anci-Coreve: più soldi ai Comuni

Dopo mesi di trattativa, raggiunta l’intesa per i prossimi 5 anni: i corrispettivi passeranno dagli attuali 53 euro/tonnellata a 73 euro entro il 2024. Si punta ad un aumento della qualità della raccolta differenziata del vetro. Al via anche la sperimentazione della raccolta per colore











Fare una raccolta differenziata del vetro efficiente, efficace ed economica, diventa ancor più conveniente, sia per i cittadini che per le amministrazioni locali. L’intesa raggiunta dopo mesi tra ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e CoReVe(Consorzio Recupero Vetro), punta sulla qualità della raccolta differenziata e rappresenta un ulteriore passo in avanti in direzione dello sviluppo sostenibile del Paese, per sostenere un’economia circolare nazionale che vede, nella filiera degli imballaggi in vetro, un modello d’eccellenza.

Il nuovo Allegato Tecnico dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, valido per i prossimi 5 anni, entra in vigore retroattivamente dal 1 settembre e prevede importanti novità per rendere la raccolta differenziata dei rifiuti d’imballaggio sempre più efficiente ed efficace, adeguando il contributo economico per i Comuni (e i gestori delegati) che passa dall’attuale copertura dei “maggiori oneri” alla copertura dell’80% dei costi del servizio di raccolta differenziata dedicato al vetro, in linea con le nuove Direttive europee, allo scopo di continuare ad assicurare il riciclo su tutto il territorio nazionale.

“L’obiettivo principale dell’intesa – sottolinea il presidente di CoReVe Gianni Scotti – è premiare la qualità della raccolta del vetro finalizzata al riciclo. Per questo, da un latoabbiamo accettato un elevato incremento (+40%) dei corrispettivi per materiale di alta qualità (per coprire l’80% dei costi di un servizio di raccolta differenziata efficace ed efficiente, come richiesto dalle nuove Direttive) ma, dall’altro, abbiamo ridotto significativamente i contributi per chi effettua una pessima raccolta. In quest’ottica va anche vista l’introduzione di strumenti ad hoc, come: la sperimentazione della raccolta differenziata divisa per colore, l’introduzione di un premio per la riduzione della presenza di sacchetti e importanti risorse aggiuntive per la comunicazione ai Cittadini. La trattativa è stata complessa – aggiunge Scotti - in quanto, mentre nel resto d’ Europa il servizio ottimale per il vetro è considerato quello con campane stradali e solo per Bar e Ristoranti, si ricorre ad una modalità” porta a porta” (quindi più costosa), i Comuni italiani hanno adottato diffusamente il “porta a porta” anche per il vetro poiché’ preferito per le caratteristiche del territorio nel contesto della globalità della raccolta differenziata. Perciò, il traguardato miglioramento dell’attuale qualità della raccolta, consentirà l’aumento del riciclo grazie alla riduzione di frazioni estranee e scarti.

Il testo completo dell’Allegato Tecnico Vetro dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI (2020-24) è consultabile sul sito www.coreve.it

I PUNTI PRINCIPALI DELL’ACCORDO ANCI-CoReVe

- A partire dal 1° settembre 2020 (e poi dal 1° gennaio di ogni anno) fino a fine 2024, cambiano i corrispettivi riconosciuti da CoReVe, a Comuni e Gestori del servizio convenzionati. Più è alta la qualità, maggiore è l’incremento dei corrispettivi: per la Fascia A si passa dai 53 di oggi a 73 euro a tonnellata nel 2024.

- La presenza della frazione “fine”, cioè i frammenti di vetro inferiori a 10mm, che determina grandi perdite di materiale non più recuperabile con le attuali tecnologie e comporta un aumento indesiderato del contenuto di piombo nei nuovi imballaggi prodotti dal riciclo, avrà dei nuovi limiti.

- “Premio sacchetti”. L’uso e il conferimento dei sacchetti, di plastica o di altro materiale, con il vetro rappresenta un grave problema della raccolta, poiché i frammenti di vetro imprigionati nel sacchetto vanno persi, durante la selezione degli inquinanti negli impianti. Per ovviare a ciò CoReVe ha quindi previsto un incentivo di 3 euro a tonnellata, per materiale con una bassa quantità di sacchetti (meno di 3 sacchetti su un campione di 300 kg di materiale). Al contempo, si introdurrà una penale di 3 euro a tonnellata per chi conferirà troppi sacchetti (più di 10 sacchetti ogni 300kg di materiale).

- Investimenti per 1 milione di euro l’anno in campagne di comunicazione rivolte ai cittadini per favorire corrette modalità di raccolta proprio sul tema dell’impiego improprio dei sacchetti (di plastica o altro materiale) e per la riduzione, alla fonte, delle frazioni estranee in generale ed in particolare dei cosiddetti “falsi amici” del vetro: ceramica, pyrex, cristallo; gli inquinanti più dannosi.

- La raccolta separata per colore (vetro colorato e vetro incolore) aumenterebbe l’efficacia ed economicità del processo di riciclo. Per questa ragione, si è deciso di individuare eavviare in due aree significative del Paese, la sperimentazione della raccolta separata per colore.

fonte: www.ecodallecitta.it


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Lo stop di bar e ristoranti fa scendere la differenziata del vetro:-20%














Se il ciclo del riciclo del vetro in Italia non si è ancora bloccato è merito dei cittadini che, nonostante la quarantena, non abbandonano le buone pratiche quotidiane e, parallelamente, dei lavoratori che gestiscono il servizio di raccolta dei rifiuti urbani e di quelli che ne assicurano il successivo recupero e riciclo nella produzione di nuovi imballaggi in vetro.

Nel corso degli ultimi 40 giorni, la quantità di materiale raccolto nelle città italiane si è ridotta del 20% circa. Meno della metà rispetto a quanto preventivabile in seguito alla chiusura forzata di bar, ristoranti e hotel avvenuta il 5 marzo scorso. Secondo le stime CoReVe, infatti, tra il 40 e il 45% del totale dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti e raccolti proviene, in condizioni normali, da questo circuito (HORECA). Quindi, si poteva temere una riduzione della disponibilità di rottame di vetro, destinato agli impianti di trattamento, di proporzioni simili. Così non è stato, per ora. Probabilmente, perché il distanziamento sociale ha determinato un incremento nel consumo domestico di imballaggi che, alla fine, ha in parte compensato presso le famiglie il calo dovuto alla chiusura delle attività ricettive. Anche se, per vedere gli effetti compiuti dell’emergenza sanitaria in corso e della chiusura delle attività non essenziali, si ritiene di dover aspettare almeno la fine di aprile.

“In questo quadro – commenta il presidente di CoReVe, il Consorzio Nazionale di Recupero del Vetro, Gianni Scotti – voglio per prima cosa ringraziare i lavoratori che in questi giorni difficili stanno garantendo questo servizio essenziale per i cittadini. Tutti noi siamo impegnati per garantire il perfetto funzionamento del ciclo e riciclo del vetro, ma è indubbio che gli operatori della raccolta sono quelli in prima linea e dunque i più esposti ai rischi del contagio. Assieme a loro, il nostro ringraziamento va agli operatori delle vetrerie e degli impianti di trattamento. Forza lavoro essenziale che deve essere dotata di tutti i dispositivi di sicurezza individuali necessari”

“Guai però – prosegue Gianni Scotti – ad allentare l’attenzione sulla qualità della raccolta differenziata, requisito fondamentale per l’effettivo avvio a riciclo dei rifiuti raccolti, soprattutto in un momento nel quale le vetrerie del Paese stanno marciando ancora su buoni, mentre i quantitativi di materiale differenziato calano in modo sensibile; oggi la contrazione sembra essere del 20% ma, alla lunga, potrebbe essere del 30% o più. Non sprecare quanto raccolto, per la presenza di inquinanti, è dunque cruciale. Anche ai tempi del Coronavirus va infatti garantita la sostenibilità del sistema produttivo italiano, scongiurando la paralisi di un settore trainante l’economia circolare del Paese per mancanza di materiale di qualità adeguata alle esigenze delle vetrerie. Per questo invito, una volta di più, tutti i cittadini italiani a proseguire con il loro impegno per mantenere una corretta raccolta differenziata degli imballaggi di vetro, prestando la massima attenzione alla qualità del materiale conferito”.


Fonte: E-Gazette


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Arriva Close the Glass Loop, la piattaforma per il vetro riciclato

Feve, Assovetro e Coreve sono i promotori di una una piattaforma industriale nata per gestire meglio e coordinare a livello europeo la filiera della raccolta del vetro e quella del riciclaggio. L’obiettivo è adeguarsi alle nuove indicazioni UE, che vogliono portare il tasso di riciclaggio del vetro al 75% entro il 2030.


Feve (The european container glass federation), Assovetro e Coreve (Consorzio di recupero del vetro) annunciano l’arrivo di Close the Glass Loopuna piattaforma industriale nata per gestire meglio e coordinare, a livello europeo, la filiera della raccolta del vetro e quella del riciclaggio, al fine di aumentare la quantità e qualità del vetro riciclato disponibile e incentivare l’economia circolare in questo settore.

Gli obiettivi di Close the Glass Loop, nata con la collaborazione dell’industria europea del packaging in vetro, sono principalmente due: il raggiungimento di un tasso di raccolta del 90% in tutta l’Unione Europea entro il 2030, aumentando così l’attuale media del 76%, e l’aumento della produzione di vetro riciclato di migliore qualità, tale da permettere che una maggiore quantità di materiale riciclato possa essere riutilizzato in un nuovo ciclo di produzione. 

Il vetro è già il materiale di imballaggio per alimenti e bevande più riciclato in Europa. Tuttavia, il vetro riciclato potrebbe essere utilizzato molto di più di quanto accade oggi. A questo proposito, i nuovi obiettivi dell’UE misurano non solo il tasso di raccolta (già molto alto), ma anche il tasso di riciclaggio, portandolo al 75% entro il 2030. Per gli ideatori della piattaforma Close the Glass Loop, ciò significa che per raggiungere questi obiettivi rispetto al vetro riciclato, bisogna in primo luogo compiere maggiori sforzi per aumentare e migliorare la raccolta. Per ottenere il 90% di tasso di raccolta, dunque, l’iniziativa vuole coinvolgere tutti gli attori della catena del valore del packaging in vetro: il produttore, il proprietario del marchio, il consumatore, le società di gestione dei rifiuti e gli enti locali.
Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per giugno 2020“Per avere successo, dobbiamo lavorare a livello locale in ogni Stato membro dell’Ue, condividendo al tempo stesso le migliori pratiche e aumentando gli obiettivi attraverso una piattaforma europea”, afferma il presidente di Feve Michel Giannuzzi.

fonte: www.rinnovabili.it

Rifiuti, la cattiva qualità della differenziata frena il riciclo del vetro

Oltre il 13% dei materiali raccolti viene ributtato in discarica. Per migliorare servono campagne di comunicazione e sensibilizzazione























L’industria del vetro “Made in Italy” conta oltre 23 mila addetti impiagati da oltre 1000 aziende (32 dedite alla produzione, il resto alla trasformazione del materiale), un comparto che rappresenta un settore di punta per l’economia circolare: i dati Coreve mostrano che nel 2018 sono state 2.472.208 le tonnellate di imballaggi in vetro immesse sul mercato italiano (+1,7%), la raccolta differenziata è arrivata a 2.189.000 tonnellate (+8,4%) mentre l’avvio a riciclo ha toccato quota 1.885.957 tonnellate (+6,6%), con dunque un tasso di riciclo pari al 76,3% (dal 72,8% del 2017). Numeri che mostrano però anche un risvolto negativo: la differenziata cresce più del riciclo, anche perché mentre aumenta la quantità dei materiali raccolti diminuisce la qualità.
Un dato che è stato sottolineato anche dal presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, intervenuto oggi all’Osservatorio nazionale del Ccnl vetro: il vetro è un materiale durevole, riciclabile infinite volte, economicamente vantaggioso grazie al risparmio non solo di materie prime vergini, ma anche di energia,ed è in grado di tornare a produrre contenitori di pari qualità di quelli riciclati correttamente con la raccolta differenziata. Ma il punto dolente è che la qualità della raccolta differenziata non decolla, soprattutto in alcune Regioni a causa dell’aumento delle quantità raccolte gli scarti sono passati dal 7% del 2013 al 12% del 2017. E il trend sta proseguendo.
Gianni Scotti, presidente del Coreve, commentando i dati 2017 del Consorzio afferma che «lo sviluppo delle quantità raccolte è infatti accompagnato da una crescente presenza di materiale improprio conferito, erroneamente, nella raccolta differenziata del vetro. Il che comporta un aumento degli scarti nella fase di trattamento che precede il riciclo in vetreria. Oltre il 13% del totale raccolto, che potrebbe essere riciclato alimentando un perfetto esempio di economia circolare, è purtroppo perso e smaltito in discarica. Uno spreco dannoso ed oneroso. Una maggior attenzione, da parte del cittadino, nell’evitare di conferire frazioni estranee come la ceramica, il pyrex, il cristallo, o i sacchetti di plastica, che troviamo sempre più spesso associati alla diffusione della raccolta “porta a porta”, potrebbe evitare tutto ciò». E questo nonostante i risultati finora conseguiti siano complessivamente buoni: «Sul versante del recupero siamo giunti ad una fase nella quale, per spingere ulteriormente l’attuale tasso di riciclo – aggiunge Scotti – dovranno essere rese disponibili per la rifusione in vetreria quantità crescenti di rottame separato per colore».
Per il momento l’urgenza più pressante è però quella di migliorare la qualità della raccolta differenziata, che è bene ricordare si tratta di un mezzo utile solo al raggiungimento di un fine, quello dell’effettivo riciclo. Non a caso Coreve e Anci coreve hanno appena scelto la provincia di Rimini per avviare, a livello nazionale, una nuova campagna di sensibilizzazione sulla qualità del vetro rivolta a tutte le strutture ricettive (pub, ristoranti e bar) ed alberghiere della zona turistica dei 5 comuni della Provincia.
La posta in gioco è alta, e non solo dal punto di vista ambientale. «Le filiere del riciclo e del riutilizzo che si allineeranno con i nuovi obiettivi previsti dalla Direttive europee – ha spiegato oggi Ronchi – potranno generare importanti benefici economici e occupazionali nei prossimi 5 anni: 20,1 miliardi di euro di aumento di produzione, un valore aggiunto di 6,6 miliardi di euro e 171 mila nuovi occupati nel quinquennio».
fonte: www.greenreport.it

Surfing Glass, una bottiglia virtuale lanciata nel mare di Internet per far scoprire tutte le qualità del vetro

Al via “Surfing Glass”, la 12ma edizione del Concorso per le scuole di Assovetro e CoReVe. I piccoli ecologisti dovranno postare in rete messaggi per fare emergere le proprietà dei contenitori in vetro, affrontando i temi della sicurezza alimentare, salute e riciclo





















Il vetro entra in rete. Una bottiglia “virtuale” lanciata nell’infinito mare di Internet con un messaggio sulle qualità del vetro sarà il tema di Surfing Glass, la dodicesima edizione del Concorso per le scuole organizzato da Assovetro (l’Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro) e da CoReVe (Consorzio Recupero Vetro).
Gli alunni dovranno elaborare contenuti in grado di esprimere perfettamente le straordinarie peculiarità dei contenitori in vetro: amici dell’ambiente, preziosi per la salute, campioni di economia circolare, riciclabili all’infinito e al 100%, e farli viaggiare sul web.
Il Concorso, che si svolge nell'ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto da Assovetro con il MIUR, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, è rivolto alle classi quarta e quinta della Scuola primaria ed ai tre gradi delle Scuole secondarie di primo grado statali e paritarie.
Il Concorso di quest’ anno - ha sottolineato Marco Ravasi, Presidente della sezione vetro cavo di Assovetro - vuole sfruttare al massimo tutte le potenzialità del web per diffondere e far conoscere le preziose proprietà del vetro, un materiale unico dal punto di vista della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale, tanto che l’81% degli italiani lo ritiene il packaging più sostenibile e il 65% il più sicuro per il cibo (Fonte: Rapporto Censis “Il valore sociale di prodotti e attività dell’industria vetraria in Italia”). Ogni bottiglia messa in rete potrà così raggiungere con il suo messaggio positivo un numero infinito di persone”.
Ma come lanciare nel mare di Internet le bottiglie virtuali? Le classi dovranno creare contenuti in grado di far emergere le proprietà dei contenitori in vetro per uso alimentare, concentrandosi sui temi della Sicurezza Alimentare - Salute e del Riciclo, all’interno di bottiglie virtuali che navigheranno online sul sito dedicato (www.surfinglass.it). Il messaggio postato potrà essere composto dal solo testo, dal testo più immagine o da brevi video.
Ma prima di iniziare la sfida su Internet ogni classe dovrà superare, sul sito del Concorso, la prova di un quiz, rispondendo ad una serie di domande sui contenitori in vetro e sulle loro caratteristiche, ottenendo, in caso di risposta esatta, l’assegnazione di un punteggio. Motivo di maggior merito nella valutazione dei messaggi sarà l’utilizzo della lingua inglese.
Per dare una maggiore diffusione ai contenuti realizzati, i ragazzi dovranno coinvolgere la propria famiglia (genitori, fratelli, parenti, amici ecc.) a condividere i messaggi della classe sui profili social degli adulti (Facebook, Instagram, Twitter).
Il vetro - ha osservato Franco Grisan, Presidente di CoReVe - è campione di economia circolare, ma ha bisogno non solo di supporters ma anche di buoni giocatori. Tutti credono, infatti, nel riciclo, ma ancora troppo pochi conferiscono tutto, sempre e correttamente, senza mettere insieme al vetro il sacchetto di plastica che conteneva le bottiglie e i vasetti, il bicchiere di cristallo che è caduto e si è rotto, o la tazzina di ceramica che si è scheggiata. Contiamo molto sulle nuove generazion: nuovi giocatori che possono migliorare il gioco.”
Le classi vincitrici saranno invitate a Roma a partecipare alla cerimonia di consegna dei premi nel prossimo mese di maggio.

Raccolta differenziata: in Italia copertura quasi totale
















La raccolta differenziata in Italia si svolge con il contributo fondamentale dell’accordo quadro Anci- Conai. Lo confermano i dati del settimo rapporto sulla banca dati Anci-Conai, presentati nella sede dell’Anci a Roma da Ivan Stomeo (delegato Anci ai rifiuti e sindaco di Melpignano), Giorgio Quagliuolo, (presidente del Conai) e Filippo Brandolini (vice presidente di Utilitalia) e dal vice segretario dell’Anci, Stefania Dota. Con loro, alcuni degli amministratori protagonisti delle migliori pratiche nei territori: il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il sindaco di Albairate Giovanni Pioltini, l’assessore alle Politiche del Territorio di Fiumicino, Ezio Di Genesio Pagliuca (fotogallery)
Il rapporto conferma la capillarità dell’accordo Anci-Conai, basato su convenzioni per la raccolta e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio che interessano nel 2016 il 97,7% dei Comuni italiani (7.813) e il 99,5% della popolazione (60.314.369), con un aumento in quest’ultimo caso del 2% rispetto al 2015; inoltre, il 51% dei Comuni italiani ha almeno cinque convenzioni. (Scarica Rapporto integrale, leggi la sintesi).
Il rapporto evidenzia poi che i Comuni stipulano soprattutto convenzioni per il riciclo della plastica (consorzio Corepla) e del vetro (consorzio CoReVe), con rispettivamente il 99% e 91% della popolazione nazionale coinvolta; minore è la diffusione territoriale delle convenzioni per il recupero di alluminio (consorzio CiAl) e legno (consorzio Rilegno), che interessano circa il 64-65% della popolazione.
Il Nord si conferma la macro area con le più elevate performance di raccolta: qui si intercetta il 54% di tutta la raccolta conferita al Conai e si concentra il 56% degli importi totali riconosciuti dai consorzi. Anche il Centro e il Sud peraltro, con una resa media pro capite tra gli 86 e i 77 chili per abitante all’anno, fanno registrare dati confortanti. Nelle regioni delle isole si registra il contributo minore alle raccolte conferite al Conai (6,2% del totale) e la resa media pro capite più bassa (50 chili per abitante all’anno.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), nel 2016 sono stati ritirate nei punti di raccolta 283.075 tonnellate, con una riduzione dello 0,4% rispetto al 2015. Anche per questa categoria di rifiuti i risultati della raccolta variano sensibilmente sul territorio, sia dal punto di vista dei quantitativi che della composizione: le regioni del Nord-Ovest intercettano il 30% del totale nazionale (la Lombardia, da sola, quasi il 19%).
“Il rapporto – sostiene il delegato Anci ai rifiuti Ivan Stomeo – conferma gli importanti risultati raggiunti, ma ci dà anche la fotografia di un’Italia a due velocità. Un Nord sempre più veloce ed un Sud, invece, molto meno. Da questo quadro bisogna ripartire nello scrivere il nuovo accordo con il Conai. Dobbiamo sforzarci tutti quanti a portare tutte le regioni d’Italia allo stesso livello. Altro tema è il costo del servizio: è necessario potenziare il principio del “chi inquina paga”, perché attualmente il costo di gestione degli imballaggi non viene pagato da chi li produce ma dalla collettività, con la Tari. Abbiamo di fronte una bella sfida nello scrivere il nuovo accordo: una sfida in cui le nostre comunità dovranno essere protagoniste”.
“Il quadro presentato oggi ci offre l’immagine di una sensibilità crescente verso la raccolta differenziata e l’economia circolare, pur con difformità territoriali ”, ha sottolineato la vice segretaria dell’Anci Stefania Dota. “Il tema dei rifiuti è strategico per i Comuni e come associazione vogliamo perseguirlo rafforzando la nostra collaborazione con il Conai grazie a  misure sempre più efficaci il raggiungimento degli obiettivi fissati per la raccolta differenziata a livello nazionale”.
“La banca dati Anci-Conai – afferma il presidente del Conai Giorgio Quagliuolo – è ormai diventata un punto di riferimento per quanto riguarda i dati di gestione dei rifiuti urbani, in particolare di imballaggio. I dati sulla raccolta differenziata presentati quest’anno confermano la centralità dell’accordo quadro Anci-Conai per i Comuni italiani, in un’ottica di sussidiarietà rispetto al mercato. Per il futuro, consolideremo la nostra collaborazione con Anci, concentrandoci sulle aree con maggiori margini di crescita e dialogando in maniera più diretta con i Comuni”.
“Il rapporto presentato dimostra  – afferma il vice presidente di Utilitalia Filippo Brandolini –  che quando c’è la volontà si possono raggiungere risultati importanti in materia di raccolta differenziata e di riciclo rifiuti. Questi risultati sono il presupposto migliore per la sfida che ci pone il pacchetto per l’economia circolare. La filiera tra comuni, consorzi e aziende di gestione è un punto di partenza per lo sviluppo industriale del comparto. Sono questi stessi soggetti a poter testimoniare l’effettivo bisogno di impianti industriali e a poter valutare insieme i processi che possono portare alla loro realizzazione”.

Fonte: Anci.it

Il riciclo del vetro in crisi per “troppa” differenziata, i rifiuti ora rischiano di restare in strada

Coreve: «Situazione paradossale con possibili problemi di decoro e ordine pubblico in molte città, Roma compresa». A rischio la gestione di oltre 27mila tonnellate di materiali




















«Il recupero e riciclo della raccolta di rifiuti di imballaggi in vetro nella città di Roma e in molte aree del Centro–Sud rischia di entrare in crisi – dettaglia Franco Grisan, Presidente Coreve – L’aumento della raccolta delle aree in ritardo, l’estate calda e il grande afflusso turistico hanno aumentato la raccolta, che nei primi dieci mesi è cresciuta nel Mezzogiorno di quasi il 14%, con punte di oltre il 50% in Sicilia, 45% in Basilicata, 23% in Calabria. Questa crescita ha anticipato le quantità affluite allo stabilimento Vetreco di Supino (Frosinone), saturando prematuramente la capacità produttiva autorizzata dalla Provincia di Frosinone».
L’impianto di Supino è stato inaugurato nel 2013 da tre realtà industriali di primaria importanza nel mondo del vetro, Ardagh Glass, Saint Gobain Vetri e Zignago Vetro con l’obiettivo di “migliorare l’attività di reimpiego di rottame di vetro nella propria produzione”, e oggi rappresenta uno dei più importanti impianti nel suo genere in Italia: qui conferiscono rifiuti da imballaggi in vetro provenienti da 788 comuni (ad esempio il 54% dei rifiuti raccolti a Roma) e da 6 regioni del Centro e Sud Italia (Lazio, Campania, Calabria, Abruzzo, Basilicata e Puglia), per una popolazione totale servita di oltre 10 milioni di persone. Il ciclo è più che virtuoso, considerato che il vetro è un materiale riciclabile al 100% e all’infinito. Ora però questo stesso stabilimento, “vittima” del crescente successo nella raccolta differenziata del vetro nel Centro-Sud Italia, ha informato che, siccome nei mesi di novembre e dicembre potrà ricevere solo 18.700 tonnellate (mentre dovrebbe accogliere, se i conferimenti dovessero mantenere i ritmi di ottobre, 46.000 tonnellate), continuerà a ricevere i rifiuti di imballaggi in vetro finché gli è possibile, dopo dovrà fermarsi. Rimarrebbero fuori dal computo oltre 27mila tonnellate di rifiuti che, inevitabilmente, rimarrebbero lungo le strade di Roma e di molte città del Centro-Sud.
Un rischio, questo, nato – come spiegano da Coreve – dalle differenti posizioni espresse da organi diversi della pubblica amministrazione: l’impianto, infatti, a suo tempo aveva ricevuto l’autorizzazione da parte della Regione Lazio per raccogliere 400.000 tonnellate all’anno di rifiuti di imballaggi in vetro, mentre quella ricevuta dalla Provincia di Frosinone lo abilitava a trattare soltanto poco più di 200.000 tonnellate. Un limite questo che, visti i buoni risultati di raccolta al Sud e i consumi prolungati dovuti al protrarsi della stagione calda, è stato già quasi raggiunto a distanza di più di un mese dalla chiusura dell’anno.
«Il paradosso di questa situazione – sottolinea Grisan – è che la valutazione di impatto ambientale fatta dalla Regione Lazio permetterebbe allo stabilimento di ricevere quasi il doppio delle quantità attuali e che queste potrebbero tranquillamente aumentare del 50% semplicemente passando da una organizzazione a 2 turni ad una stabile a 3 turni a parità di impianto, fra l’altro con aumento della manodopera impiegata sia nell’impianto che nell’indotto. Questa situazione ha dell’assurdo e potrebbe avere conseguenze molto gravi. Da anni abbiamo messo in campo uno sforzo notevole per incrementare la raccolta del vetro al Centro-Sud e ora uno dei più importanti stabilimenti preposti al trattamento non può svolgere al meglio la propria funzione per incomprensibili vincoli burocratici. Se chi di dovere non farà quanto in suo potere per evitare il collasso del sistema di raccolta, ci troveremo di fronte ad un possibile problema di decoro e di ordine pubblico in molte città del Centro-Sud, Roma compresa».
Con il risultato che se la Provincia non dovesse rispondere tempestivamente al sollecito ricevuto da parte di CoReVe (prima il 24 ottobre e poi il 3 novembre scorsi) e intervenire con le azioni correttive necessarie, la conseguenza cui si andrà incontro nel giro di pochi giorni sarà la necessaria interruzione del servizio pubblico di raccolta in molte parti d’Italia. Un Paese dove il riciclo s’invoca ma si ignora nelle sue dinamiche industriali, concentrandosi – quando va bene – sulla sola raccolta differenziata senza domandarsi dopo cosa accade. Un “equilibrio” precarissimo d’ignavia e disinteresse che ad ogni scossone rischia di andare in frantumi, proprio come il vetro.

fonte: www.greenreport.it

Cresce la raccolta differenziata del vetro in Italia, meno il riciclo




















Coreve, il consorzio senza fini di lucro che ha per scopo il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale, ha appena aggiornato i dati sull’immesso al consumo degli imballaggi in vetro, la loro raccolta differenziata una volta divenuti rifiuti, e la perfomance del recupero. Tutti numeri col segno “più”, ma non per questo sempre positivi.
Innanzitutto l’immesso al consumo degli imballaggi in vetro, che nel 2016 a livello nazionale è stato di circa 2.364.052 tonnellate, con un aumento dello 0,9% rispetto al 2015 (2.342.845 tonnellate). Imballaggi usati, divenuti rifiuti e smistati dai cittadini: anche la raccolta differenziata del vetro ha registrato un incremento nell’ultimo anno, +2,1% rispetto al 2015, attestandosi a circa 1.864.000 tonnellate. Gli incrementi più significativi si sono registrati al Sud (+6,5%), e al Centro (+4,2%), mentre al Nord, dove la raccolta è ormai consolidata, il dato è rimasto sostanzialmente stabile.
Che ne è stato fatto dunque dei rifiuti in vetro differenziati? Le tonnellate di vetro riciclate a livello nazionale sono state 1.687.553, con un incremento dell’1,6% rispetto al 2015 mentre il tasso di riciclo – spiegano da Coreve –, ovvero il rapporto tra quanto riciclato e l’immesso al consumo, è cresciuto dal 70,9% del 2015 al 71,4%. Si tratta di dati ben più bassi rispetto all’aumento della raccolta differenziata: come mai?
A spiegarlo è direttamente Franco Grisan, presidente del Coreve: «Il 2016 è stato un anno positivo per la raccolta e il riciclo del vetro nel nostro Paese. Le regioni del Sud stanno migliorando ma le istituzioni e CoReVe dovranno fare ogni sforzo perché il recupero sia maggiore e continuo nei prossimi anni, in vista dell’impegnativo obiettivo di 90% di riciclo fissato dal Parlamento Europeo il 14 marzo. Per questo abbiamo lanciato quest’anno un Piano straordinario d’incentivazione Sud, per spronare tutti gli attori coinvolti nel processo di raccolta a fare network e raggiungere risultati sempre migliori. Stona leggermente, tuttavia, nei risultati ottenuti, il +2,1% della raccolta a fronte del +1,6% del riciclo, perché questo gap dello 0,5% vuol dire che la raccolta differenziata è stata fatta peggio. È per questo motivo che continueremo a portare avanti campagne di sensibilizzazione per promuovere comportamenti virtuosi nel fare la raccolta differenziata del vetro».Un esempio concreto: il sacchetto di plastica/bioplastica/carta viene utilizzato da molti cittadini per trasportare il vetro da conferire nei cassonetti dedicata alla raccolta differenziata, ma impedisce di recuperare correttamente il vetro da riciclare e costituisce un’impurità. Va dunque tolto.
Si tratta di informazioni spesso non note ai più, da cui l’importanza di campagne di comunicazione mirate a sensibilizzare i cittadini. Anche perché i benefici per l’ambiente e la collettività sono importanti: dal riciclo degli imballaggi in vetro, nel 2016 l’Italia ha risparmiato 3.165.000 tonnellate di materie prime (pari ad una collina di dimensione 1,5 volte il Colosseo), ha ridotto l’emissione in atmosfera di 1.953.000 tonnellate di CO2 (pari a quanto assorbito da una foresta di dimensioni pari alla regione Puglia) e risparmiato energia per l’equivalente di circa 332 milioni di metri cubi di gas (pari a circa i consumi di gas della città di Genova).

fonte: www.greenreport.it

CoReVe scommette sul Sud e presenta il 'Piano Straordinario Incentivazione Sud'

Fino a 3 milioni di euro per chi raggiunge gli obiettivi, ecco il nuovo progetto di promozione della raccolta differenziata del vetro voluto da CoReVe per incrementare i risultati al Sud 












Un progetto di sviluppo del tasso di riciclo nazionale tramite incentivazione della raccolta differenziata del vetro al Sud, per spronare nel 2017 le regioni in ritardo ad attivarsi e a fare squadra. È quello presentato oggi da Franco Grisan, Presidente di CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, alla presenza di Roberto De Santis, Presidente di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) e di Filippo Bernocchi, rappresentante di ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Il progetto stanzia complessivamente fino a 3 milioni di euro. Le regioni coinvolte sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Per favorire lo spirito di squadra il meccanismo prevede che l’obiettivo da perseguire sia a livello regionale e che saranno premiati tutti gli operatori convenzionati che avranno concorso a raggiungerlo.
La soglia minima per ottenere il premio è un aumento di +10% delle tonnellate raccolte in convenzione nella regione rispetto al 2016. Se l’aumento sarà maggiore il premio per ogni singola tonnellata sarà più consistente e crescerà progressivamente fino all’aumento delle quantità di +30%.
Se un operatore dovesse incrementare le sue quantità, nella regione, di una percentuale maggiore di quella regionale e un altro operatore presentasse un aumento percentuale inferiore, avendo la regione raggiunto l’obiettivo, entrambi sarebbero premiati con il bonus previsto per l’aumento regionale raggiunto.

CoReVe scommette sul Sud e presenta il 'Piano Straordinario Incentivazione Sud'  








 

Il progetto, denominato “Piano Straordinario Incentivazione Sud”, s’inserisce in un articolato programma di attività per lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in vetro rivolto specificamente alle regioni del Mezzogiorno che sono in ritardo ma dove i margini di crescita della raccolta sono molto ampi. L’attività svolta da CoReVe, infatti, ha già visto campagne di sensibilizzazione TV, incontri formativi e informativi con gli Amministratori e gli operatori del settore, innovative formule di cofinanziamento per l’acquisto di contenitori, sostegno alle attività di comunicazione dedicate alla raccolta “mono-materiale” del vetro, programmi di sensibilizzazione e educazione ambientale nelle scuole. Il fine ultimo è di stare al passo nello sviluppo del riciclo secondo quanto ci chiede l’Europa, che coincide con l’interesse del nostro Paese.

Gli obiettivi

L’obiettivo ambizioso del piano è di dare impulso all’attività di raccolta per aumentare il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro nelle regioni coinvolte di 60.000 tonnellate all’anno, cioè mediamente di circa 3 kg/abitante. Considerando che il peso medio dell’imballaggio tra bottiglia e vasetto è di circa 280 grammi, l’obiettivo può essere raggiunto intercettando qualcosa come 11 imballaggi in più per abitante in un anno.
È fattibile ed è una questione di organizzazione – ha dichiarato Franco Grisan – Infatti abbiamo evidenze del fatto che spesso c’è desiderio da parte dei cittadini meridionali di fare la raccolta differenziata ma che manca l’organizzazione appropriata. Contiamo che questo piano agisca da stimolo. I problemi principali riguardano, per i piccoli Comuni, la logistica dopo la raccolta, ma per tutti anche l’organizzazione di una raccolta specifica ed efficiente per bar e ristoranti e di una corretta raccolta monomateriale di vetro porta-a-porta o stradale per le famiglie. La prima questione è soprattutto in mano alle autorità regionali e comunali. Sulle altre due CoReVe è disponibile in ogni momento per intervenire a supporto dei gestori con il suo know-how”.

Come funziona il Progetto

Nelle regioni che nel 2017 avranno complessivamente registrato un incremento medio delle quantità convenzionate raccolte e avviate a riciclo (2017 vs 2016) pari o superiore al 10%, oltre al corrispettivo spettante ai sensi dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI (2014-19) verrà eccezionalmente riconosciuto ai singoli Convenzionati CoReVe un extra bonus, in euro/tonnellata, per tutte le quantità aggiuntive raccolte in più da ciascuno di essi rispetto all’anno precedente, secondo il seguente schema premiante:

L’importanza della filiera

Per centrare questi obiettivi, CoReVe chiama quindi all’azione tutti i soggetti coinvolti nella raccolta dei rifiuti d’imballaggio in vetro sul territorio regionale e fa leva sul necessario lavoro di squadra a loro richiesto, che costituisce il pilastro portante dell’intera azione di sviluppo e promozione indicata dal Consorzio.
Gli attori coinvolti nel processo di raccolta sono molteplici e di diversa natura: Comuni o loro aggregazioni sovracomunali, gestori della raccolta privati e pubblici, piattaforme di stoccaggio del materiale. È necessario pertanto che questi facciano squadra mettendo in campo tutte le proprie risorse” - ha dichiarato Franco Grisan.
Raggiungere una percentuale di rifiuti di imballaggi riciclati all’80% nel 2030 è la più recente, sfidante, proposta in discussione al Parlamento europeo. CONAI è consapevole che un tale obiettivo può essere perseguito solo con un forte impegno a far crescere le regioni in ritardo. -ha dichiarato Roberto De Santis- CoReVe, il cui obiettivo nel 2030 è di riciclare l’85% degli imballaggi in vetro immessi al consumo in Italia anche con questo progetto, in sintonia con la strategia di CONAI, sta concentrando i suoi sforzi sulle regioni meridionali dove esiste un potenziale di riciclo ancora inespresso. Il piano presentato oggi fa leva sulla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti e siamo convinti che le sette regioni interessate possano ottenere degli ottimi risultati. Del resto, in tutte sono presenti singole realtà che stanno ottenendo risultati in linea con la media nazionale.
Un plauso all’iniziativa è arrivato da Filippo Bernocchi: ”L’ANCI accoglie con favore l’annuncio di questa iniziativa alla quale dà il suo supporto. Essa, insieme alle altre messe in campo da CoReVe nel Sud, aiuterà i Comuni in ritardo a perseguire i risultati ambientali richiesti dai cittadini e dalla Comunità Europea. Consideriamo positivamente lo sforzo finanziario straordinario messo in campo da CoReVe, annunciato e condiviso durante i lavori del Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI. Questa iniziativa rappresenta una sfida per tutti i Comuni coinvolti e siamo sicuri che essi sapranno cogliere quest’occasione per far fare un ulteriore salto di qualità al Sud e all’Italia intera”.

fonte: www.ecodallecitta.it