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Dalle “macerie” della tempesta Vaia nasce l’edificio in legno più alto d’Italia

Parte degli alberi abbattuti dalla violenta tempesta del 2018 hanno iniziato un processo di rinascita e trasformazione. Una seconda vita che oggi assume anche le forme di un nuovo progetto edilizio verde dedicato al social housing
















A volte la sostenibilità riesce ad mettere radici anche nella distruzione. Ne è un esempio l’edificio in legno più alto d’Italia, progetto di greenbuilding nato dalle “macerie” della tempesta Vaia. Quando nel 2018, il maltempo ha investito il Triveneto con venti di scirocco che soffiavano a 200 km/h, l’impatto sull’ambiente è stato devastante. L’evento meteorologico ha provocato la distruzione di 42.500 ettari di foreste e lo schianto al suolo di milioni di alberi. In un panorama naturale completamente stravolto, uno dei problemi emersi nel post disastro è stato riuscire a gestire gli oltre 9 milioni di metri cubici di legname abbattuto.

Secondo gli esperti ci vorranno anni per rimuovere dai boschi tutto il legno caduto, ma è importante operare al massimo della velocità perché il materiale tende a deteriorarsi e a non essere più utilizzabile. Ma soprattutto rischia di divenire coltura per nuove infezioni parassitarie. Come quella del bostrico (Ips typographus L), minuscolo insetto che si sviluppa sulle piante deperienti ma è in grado di attaccare anche quelle sane, aumentando ulteriormente il danno forestale.

In realtà, molto si è già fatto. Attualmente spiega PEFC Italia, organismo garante della certificazione di gestione sostenibile del patrimonio forestale, quasi la metà di questo legname è stato esboscato. Nel dettaglio, circa il 60% del legno è stata recuperato e venduto e i lavori procedono a pieno ritmo. Ritmo tenuto alto grazie anche ad una serie di progetti virtuosi che puntano a sostenere le zone colpite

Un cuore sociale per l’edificio in legno più alto d’Italia

Tra questi rientra a pieno titolo anche l’edificio in legno più alto d’Italia, realizzato al 100% proprio con gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia. La costruzione sorgerà a Rovereto nell’area ex Marangoni Meccanica e sarà destinata all’edilizia sociale. Con i suoi 9 piani per 29 metri d’altezza, una volta completato l’immobile si guadagnerà di diritto il record nazionale. Il progetto comprende anche un altro edificio di 5 piani, realizzato allo steso modo con legname recuperato, previa ingegnerizzazione ad opera di X-Lam Dolomiti.

Entrambe le costruzioni portano la firma di Ri-Legno a cui è stata commissionata l’opera da Rovim Srl e Finint nell’ambito di un progetto di social housing. La scelta del materiale ha permesso di ridurre drasticamente l’impronta climatica dei due edifici, sia perché il legno ha un costo energetico di produzione e smaltimento molto più basso rispetto il calcestruzzo, sia perché costituisce un pozzo naturale di carbonio.

“Il risparmio di emissioni rispetto all’edilizia tradizionale è dell’ordine del 50-70%”, spiega Francesco Dellagiacoma, neo eletto presidente del PEFC Italia. “Quella che abbiamo di fronte è il futuro dell’edilizia; un elemento centrale del green deal cui l’Italia è chiamata a partecipare per contribuire all’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% e contenere gli effetti della crisi climatica, come indicato dall’UE”. L’effetto climatico complessivo (stoccaggio + riduzione delle emissioni) è di 3.700 tonnellate di CO2 in meno; pari alle emissioni di 3 anni di tutte le persone che abiteranno nel complesso. Oltre al buon record verde, l’edificio in legno più alto d’Italia sarà caratterizzato anche da un importante valore aggiunto dal punto di vista sociale. Insieme al secondo palazzo ospiterà 68 famiglie, offrendo alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti.

fonte: www.rinnovabili.it


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“A tutto legno”: la sostenibilità entra nelle scuole primarie grazie a Rilegno















Al via in questi giorni in 58 classi di 15 scuole primarie di Bologna il progetto di educazione ambientale "A TUTTO LEGNO" promosso da Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno. Si tratta di un'iniziativa, che parte da Bologna per toccare poi altre città italiane, che vuole avvicinare i ragazzi fin dalle elementari (classi 3^,4^,5^) a temi importanti come quelli della sostenibilità e dell'economia circolarepassando attraverso la scoperta del legno, materiale naturale e sostenibile per eccellenza, che accompagna da sempre la vita dell'uomo.Sono previsti due incontri per ogni classe della durata di 2 ore ciascuno condotti da formatori esperti.
Con metodologie attive e partecipate, sarà introdotto il concetto di economia circolare, come base di un nuovo approccio innovativo verso la sostenibilità.
Per fare toccare con mano ai bambini le infinite possibilità del legno, sarà dato ampio spazio alla creatività grazie ad attività laboratoriali, che porteranno alla realizzazione di elaborati personali o di classe partendo proprio dalla manipolazione di prodotti derivanti dalla lavorazione e trasformazione degli imballaggi in legno.
"Con questa iniziativa che parte oggi da Bologna", ha dichiarato Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno, "vogliamo promuovere tra i ragazzi la conoscenza del legno e del suo ciclo vitale, dal bosco alla filiera del recupero e riciclo, per coinvolgerli sui temi ambientali. Le giovani generazioni rappresentano, infatti, una risorsa fondamentale per vincere le sfide cruciali dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico diventate sempre più urgenti. E per lasciare un segno tangibile", ha aggiunto Semeraro, "vogliamo donare ad ogni bambino una piccola quercia da piantare. Più alberi, e più legno, contribuiranno a salvare il pianeta e a rendere le città più vivibili per le future generazioni".Il riciclo del legno in Italia è un esempio concreto e virtuoso di economia circolare gestito dal Consorzio Rilegno su tutto il territorio nazionale. Grazie a un sistema che coinvolge aziende, Comuni e cittadini, gli imballaggi in legno rientrano nel ciclo produttivo un numero infinito di volte con indubbi vantaggi ambientali, economici e occupazionali. Un sistema articolato che ogni anno consente di raccogliere e avviare a riciclo quasi 2 milioni di tonnellate di legno che diventano al 95% pannello truciolare, vera linfa vitale per l'industria del legno, e per il restante altri prodotti come pallet block, blocchi di legno cemento per l'edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere e compost. In poco più di 20 anni il riciclo del legno ha creato una "nuova" economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione, e che si pone all'avanguardia in Europa con una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi, ben oltre il target fissato dall'Unione Europea al 30% per il 2030.
Una recente ricerca del Politecnico di Milano ha stimato che questo sistema  genera un impatto economico di circa 1,4 miliardi di euro, 6mila posti di lavoro e soprattutto un "risparmio" nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.


fonte: www.greencity.it

Rilegno contest: reinventare la cassetta di legno per i prodotti bio

Rilegno lancia un concorso di idee per ripensare la cassetta di legno quale nuovo imballaggio per i prodotti biologici all'insegna del motto "la natura trasporta la natura". E' possibile candidare i progetti fino al 2 marzo 2020.





L'economia circolare passa anche dai materiali che utilizziamo. Come possiamo usare il legno per realizzare nuove soluzioni progettuali per contenere e trasportare il biologico? Questa l'idea alla base del contest lanciato da Rilegno, il consorzio ambientale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno. 
La sfida è quella di reinventare la cassetta di legno per ideare un nuovo contenitore per i prodotti biologici, ripensando il rapporto tra oggetto fisico, beni di consumo in esso contenuti, relazione con la filiera commerciale (dalla logistica al punto vendita) e rapporto con il consumatore. 
La cassetta di legno, quella che vediamo al mercato piuttosto che nel negozio sotto casa, è un oggetto apparentemente comune, ma che racchiude un mondo di valori economici, culturali e sociali. Un imballaggio che è metafora fisica di un processo: riciclo, economia circolare, utilizzo delle materie prime naturali. Le cassette di legno rappresentano, infatti, un imballaggio sostenibile e green in grado di garantire una reale economia circolare.
In Italia se ne producono ogni anno circa 450milioni, destinate in gran parte al settore ortofrutticolo, perché il legno per sua natura è un materiale adatto al contatto alimentare: alcuni studi, promossi da Assoimballaggi e Rilegno, evidenziano come le cassette in legno risultano avere il più basso impatto ambientale dal punto di vista emissivo (gas ad effetto serra, eutrofizzazione, acidificazione, rilascio di smog fotochimico) e dell'ecotossicità.
A monte della filiera delle cassette in legno vi è la pioppicoltura che, oltre ad essere una fonte di approvvigionamento di legno, svolge importanti funzioni paesaggistiche e ambientali, mentre a fine vita le cassette entrano nel sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi in legno gestito da Rilegno, diventando nuova materia prima. 
Il contest promosso da Rilegno è aperto a tutti, e in particolare rivolto a studenti e professionisti del design e dell'architettura, di età non inferiore ai 18 anni e con la possibilità di partecipare in gruppo. Sarà possibile candidare i progetti fino al 2 marzo 2020 attraverso il sito www.contest.rilegno.org. Una giuria di qualità selezionerà i lavori più interessanti in base all'originalità, ai valori simbolici del progetto, alla fattibilità tecnica ed economica e alla riproducibilità su scala industriale.
Al primo classificato andrà un riconoscimento in denaro pari a 10.000 Euro, premi anche al secondo e terzo classificato, così come ai progetti meglio comunicati su Instagram (#rilegnocontest). L'iniziativa si concluderà con la premiazione dei vincitori durante la Milano Design Week 2020. 

fonte: www.greencity.it

Legno post consumo: quasi 2mln di tonnellate riciclate in italia

Semeraro (Rilegno): “Il 95% del legno recuperato genera nuova materia prima o nuovi prodotti”




















Quasi 2 milioni di tonnellate di legno post consumo vengono destinate al riciclo nel ogni anno in Italia. Lo conferma Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno, presentando i dati della sua attività per il 2018. Il documento, approvato la scorsa settimana dall’Assemblea annuale, mostra i grandi passi avanti compiuti dal settore negli ultimi 12 mesi: un incremento dei volumi raccolti del 7,74 per cento sull’anno precedente e una percentuale del 63 per cento raggiunta nel riciclo degli imballaggi di legno (gli imballaggi nuovi immessi sul mercato nel 2018 hanno superato i 3 mlndi tonnellate).
Numeri che fanno della filiera una vera fuoriclasse a livello comunitario: oggi, infatti, il sistema italiano supera già l’obiettivo UE fissato per il 2030. “Da diversi anni ormai registriamo un costante aumento dei volumi di legno riciclato questo grazie anche alla capacità del sistema di aumentare il numero delle piattaforme aderenti al network, così come di coinvolgere sempre più Comuni attraverso le convenzioni per la raccolta differenziata del legno”, spiega Nicola Semeraro, Presidente del consorzio. “Ma quello che ritengo davvero importante sottolineare è che in poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno in Italia ha creato una ‘nuova’ economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Abbiamo dato al concetto di economia circolare una effettiva applicazione concreta, considerando che il 95% del legno recuperato genera nuova materia prima o nuovi prodotti. Un caso di successo made in  Italy che ci pone all’avanguardia in Europa”.
La gran parte di tutto questo legno post consumo, avviato al riciclo, è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti; tuttavia una parte importante del totale – circa 642.000 tonnellate – oggi proviene anche dalla raccolta urbana realizzata attraverso le convenzioni attive con oltre 4.500 Comuni italiani. Da sottolineare poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione: sono state ben 780mila le tonnellate, ovvero circa 56 milioni i pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi sul mercato.
A livello territoriale è la Lombardia a fare la parte del leone con 504.290 tonnellate (il 26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 242.504 ton. e dal Piemonte con 197.602 ton.

fonte: www.rinnovabili.it

Riciclo e recupero del legno post consumo: Italia leader mondiale di settore

Una ricerca del Politecnico di Milano parla di 2,5 milioni di materia prima riciclata per una filiera da 1,4 miliardi di euro che garantisce 6 mila posti di lavoro





















Oltre 2,5 milioni di tonnellate di legno post consumo riciclate o riusate, un impatto economico stimabile in 1,4 miliardi di euro per una filiera che garantisce circa 6 mila posti di lavoro:queste le cifre che emergono da uno studio del Politecnico di Milano presentato durante un convegno di settore The Future Today, promosso a Milano da Rilegno e FederlegnoArredo.

Secondo i dati raccolti nella ricerca “Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia”, delle oltre 2 milioni di tonnellate di legno recuperato nel 2017, il sistema coordinato dal Consorzio Rilegno ha permesso di rigenerarne e riutilizzarne circa il 30%, destinando al riciclo la quota restante. Il legno riciclato è stato usato prevalentemente per produrre pannelli destinati all’arredo: in termini ambientali, il legno vergine così risparmiato equivale a un milione di tonnellate di CO2, pari al 2% delle emissioni annuali in Italia.

Pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi: questi i materiali raccolti dalla rete parte di Rilegno, composta di 400 piattaforme private di raccolta, 14 impianti di riciclo e 4 mila Comuni convenzionati: le elaborazioni del PoliMi hanno valutato in 1,4 miliardi di euro l’impatto economico della filiera del recupero e riuso del legno post consumo (considerando l’effetto diretto delle imprese che operano all’interno della filiera del riciclo del legno post consumo; l’effetto indiretto, dovuto alla produzione richiesta alla catena di fornitura di queste imprese; l’effetto indotto, dovuto ai consumi generati dalla massa salariale) e in 6 mila i posti di lavoro sostenuti.

“In poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno ha creato una ‘nuova’ economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione – ha commentato il Presidente di Rilegno, Nicola Semeraro – Agli inizi non si sapeva neanche cosa fosse l’economia circolare e oggi, invece, abbiamo trasformato un problema in una risorsa: in Italia recuperiamo oltre il 60% degli imballaggi di legno, quando l’Europa si ‘accontenta’ del 30%. Abbiamo dato al concetto di economia circolare un’applicazione concreta con soluzioni meno invasive nei confronti dell’ambiente e anche economicamente sostenibili”.

“La filiera italiana del LegnoArredo è la migliore al mondo per percentuali di riciclo – ha spiegato Emanuele Orsini, Presidente FederlegnoArredo – Oltre il 95% del legno raccolto viene riciclato: i pannelli sono costituiti quasi totalmente da legno recuperato, particolarità che rende la filiera italiana unica al mondo. E prima ancora del riciclo, la versatilità del legno lo rende adatto anche al riutilizzo. Parlare di economia circolare per il settore significa anche guardare ai tanti materiali innovativi, e riciclati: la forte spinta verso una circolarità dell’economia e il costante investimento in termini di Ricerca e Sviluppo stanno aprendo nuove frontiere che consentono di pensare, e ripensare, i prodotti in maniera diversa, fin dalla loro progettazione”.

fonte: www.rinnovabili.it

Raccolta differenziata: in Italia copertura quasi totale
















La raccolta differenziata in Italia si svolge con il contributo fondamentale dell’accordo quadro Anci- Conai. Lo confermano i dati del settimo rapporto sulla banca dati Anci-Conai, presentati nella sede dell’Anci a Roma da Ivan Stomeo (delegato Anci ai rifiuti e sindaco di Melpignano), Giorgio Quagliuolo, (presidente del Conai) e Filippo Brandolini (vice presidente di Utilitalia) e dal vice segretario dell’Anci, Stefania Dota. Con loro, alcuni degli amministratori protagonisti delle migliori pratiche nei territori: il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il sindaco di Albairate Giovanni Pioltini, l’assessore alle Politiche del Territorio di Fiumicino, Ezio Di Genesio Pagliuca (fotogallery)
Il rapporto conferma la capillarità dell’accordo Anci-Conai, basato su convenzioni per la raccolta e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio che interessano nel 2016 il 97,7% dei Comuni italiani (7.813) e il 99,5% della popolazione (60.314.369), con un aumento in quest’ultimo caso del 2% rispetto al 2015; inoltre, il 51% dei Comuni italiani ha almeno cinque convenzioni. (Scarica Rapporto integrale, leggi la sintesi).
Il rapporto evidenzia poi che i Comuni stipulano soprattutto convenzioni per il riciclo della plastica (consorzio Corepla) e del vetro (consorzio CoReVe), con rispettivamente il 99% e 91% della popolazione nazionale coinvolta; minore è la diffusione territoriale delle convenzioni per il recupero di alluminio (consorzio CiAl) e legno (consorzio Rilegno), che interessano circa il 64-65% della popolazione.
Il Nord si conferma la macro area con le più elevate performance di raccolta: qui si intercetta il 54% di tutta la raccolta conferita al Conai e si concentra il 56% degli importi totali riconosciuti dai consorzi. Anche il Centro e il Sud peraltro, con una resa media pro capite tra gli 86 e i 77 chili per abitante all’anno, fanno registrare dati confortanti. Nelle regioni delle isole si registra il contributo minore alle raccolte conferite al Conai (6,2% del totale) e la resa media pro capite più bassa (50 chili per abitante all’anno.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), nel 2016 sono stati ritirate nei punti di raccolta 283.075 tonnellate, con una riduzione dello 0,4% rispetto al 2015. Anche per questa categoria di rifiuti i risultati della raccolta variano sensibilmente sul territorio, sia dal punto di vista dei quantitativi che della composizione: le regioni del Nord-Ovest intercettano il 30% del totale nazionale (la Lombardia, da sola, quasi il 19%).
“Il rapporto – sostiene il delegato Anci ai rifiuti Ivan Stomeo – conferma gli importanti risultati raggiunti, ma ci dà anche la fotografia di un’Italia a due velocità. Un Nord sempre più veloce ed un Sud, invece, molto meno. Da questo quadro bisogna ripartire nello scrivere il nuovo accordo con il Conai. Dobbiamo sforzarci tutti quanti a portare tutte le regioni d’Italia allo stesso livello. Altro tema è il costo del servizio: è necessario potenziare il principio del “chi inquina paga”, perché attualmente il costo di gestione degli imballaggi non viene pagato da chi li produce ma dalla collettività, con la Tari. Abbiamo di fronte una bella sfida nello scrivere il nuovo accordo: una sfida in cui le nostre comunità dovranno essere protagoniste”.
“Il quadro presentato oggi ci offre l’immagine di una sensibilità crescente verso la raccolta differenziata e l’economia circolare, pur con difformità territoriali ”, ha sottolineato la vice segretaria dell’Anci Stefania Dota. “Il tema dei rifiuti è strategico per i Comuni e come associazione vogliamo perseguirlo rafforzando la nostra collaborazione con il Conai grazie a  misure sempre più efficaci il raggiungimento degli obiettivi fissati per la raccolta differenziata a livello nazionale”.
“La banca dati Anci-Conai – afferma il presidente del Conai Giorgio Quagliuolo – è ormai diventata un punto di riferimento per quanto riguarda i dati di gestione dei rifiuti urbani, in particolare di imballaggio. I dati sulla raccolta differenziata presentati quest’anno confermano la centralità dell’accordo quadro Anci-Conai per i Comuni italiani, in un’ottica di sussidiarietà rispetto al mercato. Per il futuro, consolideremo la nostra collaborazione con Anci, concentrandoci sulle aree con maggiori margini di crescita e dialogando in maniera più diretta con i Comuni”.
“Il rapporto presentato dimostra  – afferma il vice presidente di Utilitalia Filippo Brandolini –  che quando c’è la volontà si possono raggiungere risultati importanti in materia di raccolta differenziata e di riciclo rifiuti. Questi risultati sono il presupposto migliore per la sfida che ci pone il pacchetto per l’economia circolare. La filiera tra comuni, consorzi e aziende di gestione è un punto di partenza per lo sviluppo industriale del comparto. Sono questi stessi soggetti a poter testimoniare l’effettivo bisogno di impianti industriali e a poter valutare insieme i processi che possono portare alla loro realizzazione”.

Fonte: Anci.it

Legno e sostenibilità: in 20 anni riciclate oltre 27 milioni di tonnellate

Rilegno, alimenta una vera economia circolare di questa materia prima naturale e sostenibile. La percentuale di riciclo e recupero degli imballaggi ha superato ormai il 63%. A Ecomondo si celebrano i 20 anni di attività















Un nuovo logo, un nuovo sito web e una nuova rivista, un contest fotografico e molti progetti in cantiere per Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi di legno, che a Ecomondo, la fiera della green e circular economy, celebra i 20 anni di attività.
Nato nel 1997 a seguito del decreto legislativo Ronchi, Rilegno ha il compito di organizzare e garantire in tutta Italia il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno (pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi) e di altre componenti. La filiera gestita dal Consorzio ha permesso in questi 20 anni all’industria italiana del riciclo del legno di diventare un’eccellenza riconosciuta in tutta Europa.

Legno e sostenibilità: in 20 anni riciclate oltre 27 milioni di tonnellate D’altro canto i numeri parlano chiaro, in vent’anni sono state riciclate oltre 27 milioni di tonnellate di rifiuti legnosi e si è registrata una continua crescita nel settore della rigenerazione dei pallet, con 5,3 milioni di tonnellate recuperate, pari a 331 milioni di unità reimmesse al consumo previa cernita e/o riparazione. Complessivamente, sommando riciclo, riutilizzo e recupero energetico la quota di recupero è arrivata ormai al 63,52%, consolidando il fondamentale contributo di Rilegno nel perseguimento degli obiettivi del sistema italiano ed evitando l’emissione di 8 milioni di tonnellate di gas serra.
Tanto legno che diventa rinnovata materia, trasformandosi in pannello truciolare, semilavorato per l’industria del mobile, vero ‘nutrimento’ per il comparto dell’arredo nazionale, ma anche in blocchetti per pallet, pasta cellulosica per cartiere, blocchi di legno-cemento per la bioedilizia e molto altro ancora.

Legno e sostenibilità: in 20 anni riciclate oltre 27 milioni di tonnellate Il comparto, per quanto riguarda i 2.372 consorziati, genera un volume d’affari di 1.850 milioni di Euro e occupa 25mila addetti. Il sistema di recupero e riciclo può contare su un network di oltre 400 piattaforme private, capillarmente diffuse sul territorio, al servizio del tessuto industriale e commerciale. L’attività di Rilegno non riguarda solo i rifiuti di imballaggio ma, grazie all’accordo sottoscritto con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), anche gli altri rifiuti legnosi che provengono dal circuito domestico. Rilegno attraverso le sue convenzioni garantisce il ritiro dei rifiuti di legno in 4.429 Comuni italiani, per un numero di abitanti che supera i 41 milioni.
Infine, Rilegno sostiene economicamente il sistema del recupero co-finanziando ogni anno le attività di raccolta e avvio a riciclo.
La valorizzazione del legno da rifiuto a risorsa per il circuito produttivo e industriale genera benefici ambientali ed economici - dichiara Nicola SemeraroPresidente di Rilegno – riciclare il legno significa risparmiare energia, migliorare la qualità dell’aria evitando gli sprechi. Le percentuali di riciclo che abbiamo raggiunto sono costantemente oltre i limiti fissati dalla legge e ci permettono di guardare con ottimismo anche ai target che la Commissione Europea sta definendo per il futuro, con un innalzamento della quota di riciclo che dovrà arrivare all’80% entro il 2030”.
Per l’immediato futuro il Consorzio Rilegno è impegnato su progetti legati alla tracciabilità dei flussi dei rifiuti di imballaggio e al miglioramento della logistica.

Se diamo uno sguardo agli imballaggi in legno di uso comune dobbiamo prendere atto che non sono cosi diversi da trenta o quarant’anni anni fa. Cosi la sfida per noi – aggiunge il Presidente Semeraro è quella di diventare per primi il motore del cambiamento, sfruttando la tecnologia per trasformare un potenziale rifiuto in un elemento capace di generare valore. Un sistema capace di permeare tutto ciò che avvolge la merce, perché non si limiti più a un mero ruolo di contenitore, ma possa agire come centrale di informazioni, dati e storie sul contenuto. Rilegno vuole essere il regista capace di proiettare il settore nel futuro, offrendo cosi un servizio in termini di valore alle imprese associate e di trasparenza per il consumatore. Agiremo sul piano culturale, della formazione, della sensibilizzazione e per questo insieme al Politecnico di Milano abbiamo avviato un Osservatorio congiunto sulle applicazioni innovative per il riciclo del legno, destinato a rappresentare una vera e propria ‘antenna’ dei fenomeni in atto e con l’ambizione di diventare una fonte di innovazione per tutto il settore”.


fonte: www.ecodallecitta.it

Legnodingegno: concorso internazionale per il riuso creativo del legno

Legnodingegno, è il concorso internazionale promosso da Rilegno per diffondere l’utilizzo di legno e sughero riciclato o recuperato nell’arredo, coniugando il design con la sostenibilità. ‘Ricre-azioni di legno e convivialità’ è la sfida di quest’anno che invita progettisti, eco-designer e appassionati over 18 a presentare oggetti, o componenti d’arredo di uso comune, che presentino un design accattivante e funzionale, partendo da pallet usati, cassette della frutta e imballaggi industriali. L’iscrizione è gratuita. In palio diecimila euro e un trampolino di lancio verso incarichi legati alle nuove frontiere del design pubblico e privato.
 “Abbiamo scelto di organizzare questo concorso – Nicola Semeraro, presidente del Consorzio Rilegno – per esaltare l’infinito uso del legno in tutte le sue forme, valorizzandolo quando ha già compiuto una prima vita come imballaggio. Il riuso, quello creativo, restituisce oggetti intelligenti, addirittura geniali come quelli che negli anni sono stati presentati a Legnodingegno. Noi riteniamo che questi oggetti possano rappresentare una grande opportunità per arricchire un’economia fondata sul riuso e sul riciclo della materia legno”.

Ma cosa può nascere dal riuso creativo del legno? Tanto per dare un’idea ricordiamo alcuni degli oggetti premiati nelle scorse edizioni: Panca Irma, una seduta multifunzionale pensata per l’arredo urbano ideata dall’architetto sardo Jari Franceschetto, lo scaffale multiuso Rokket dell’architetto friulano Alessandro Iurman, Basket Case, un cestino per la carta che con un semplice gesto può diventare un canestro, ideato e realizzato dal designer Giacomo Moor.
A giudicare gli elaborati sarà una giuria d’eccezione, con Livia Pomodoro presidente entrante dell’Accademia Milanese di Brera, Antonio Romano, firma leader nel design nazionale, il presidente di Rilegno Nicola Semeraro e ad altri autorevoli esponenti del modo dell’arte e della sostenibilità. Originalità, riproducibilità su scala industriale e compatibilità ambientale, i criteri premianti utilizzati dalla giuria. In aprile, durante Il Salone del Mobile di Milano, le premiazioni del concorso.
Per partecipare al concorso c’è tempo fino al 30 dicembre. Ulteriori informazioni e modalità di partecipazione al sito: legnodingegno.org

fonte: http://www.menorifiuti.org

"La Versiliana dei Piccoli": quest'anno il festival è dedicato ad Arte, Materia e Riciclo

L’edizione 2016 del Festival al Parco della Versiliana (fino al 28 agosto) propone un percorso di conoscenza della materia e dei suoi usi con laboratori didattici, spettacoli e una nuova area giochi realizzata con materiale riciclato
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Un interessante viaggio alla scoperta della materia e dei suoi infiniti usi: è quanto propone La Versiliana dei Piccoli, il festival dedicato ai giovani che animerà fino al 28 agosto il parco della Versiliana. “Arte, Materia e Riciclo” è il tema scelto per l’edizione 2016 del festival di Marina di Pietrasanta (Lucca), nato da un’idea dell’ANCI e finanziato dal Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) nell’ambito dei fondi a disposizione dell’Accordo quadro del quinquennio 2015-2019, con il contributo dei Consorzi di filiera: Cial per l’alluminio, Comieco per la carta, Corepla per la plastica, Coreve per il vetro, Ricrea per l’acciaio e Rilegno per il legno; il consorzio Greentire si è occupato della pavimentazione della nuova area giochi, mentre il Consorzio Italiano Compostatori ha curato l’orto didattico.
Con numerosi eventi in programma legati ai temi dell’educazione ambientale e del riciclo, il festival realizzerà un percorso innovativo attraverso un laboratorio didattico creativo che vedrà protagonisti importanti artisti (come Piero Giannoni, Matteo Pugliese, Helidon Xhixha e lo street artist PAO) che, utilizzando le materiale prime seconde messe a disposizione dai 6 Consorzi di filiera del CONAI, avvicineranno i bambini al complesso sistema del riciclo della materia attraverso la sua trasformazione in manufatti artistici; inoltre all'arena dei piccoli si terranno 18 spettacoli, gli stessi artisti prima dell'esibizione spiegheranno ai ragazzi l’origine dei diversi materiali.
All’interno del parco è stato allestito anche uno spazio espositivo dove si potranno ammirare 6 opere realizzate con materiale di imballaggio riciclato dall'artista Umberto Cinquini, mentre grazie al Virtual Tour “Waste Lab 1.0” i bambini, utilizzando visori 3D, potranno viaggiare in maniera interattiva nel mondo dei rifiuti e dalla loro trasformazione: come in un videogioco, dovranno scegliere dove collocare il rifiuto e accompagnarlo nel processo di trasformazione sino al prodotto finale.
Anche l’area giochi all’aperto è stata interamente rinnovata e realizzata con prodotti provenienti da materiale riciclato. Greentire, società consortile senza scopo di lucro che si occupa della gestione degli pneumatici fuori uso, ha contribuito a rivestire l’intera area del parco (300 mq) con il granulo di gomma proveniente da 2.300 pneumatici di autovetture, una soluzione che garantisce importanti ricadute in termini di impatto ambientale e adeguamento alle norme per la tutela della salute dei bambini; l’opera è stata interamente realizzata da GommAmica, importante azienda impegnata nella produzione di granulo di gomma. A disposizione dei giovani visitatori ci sarà anche un orto didattico, le cui piante sono state concimate esclusivamente da compost derivante da rifiuto organico grazie alla collaborazione con il Consorzio Italiano Compostatori.
L’iniziativa - ha spiegato Filippo Bernocchi, Delegato ANCI Energia e Rifiuti - vuole indirizzare le nuove generazioni a far proprio il concetto alla base dell’economia circolare, ovvero un modello economico sostenibile dal punto di vista ambientale in cui la materia viene costantemente riutilizzata, attraverso processi di trasformazione e valorizzazione, con forte limitazione dell’incenerimento e del conferimento in discarica. Quest’anno ‘La Versiliana dei Piccoli’ non rappresenta solo uno spazio ludico-educativo gratuito a disposizione delle famiglie, quanto piuttosto un vero e proprio modello di economia circolare spiegata ai bambini con l’obiettivo di veicolare il concetto di materia come risorsa dagli infiniti usi, da contrapporre alla cultura dell’usa e getta”.

Ecodesign, posti di lavoro e compost

Eco-design e recupero nell'arredo, al via 'Legno d'Ingegno' © Ansa


Riciclo, recupero e tanta creatività con al centro il legno: la sfida è ideare e progettare un componente d'arredo o un sistema di arredi da pallet usati, cassette della frutta e imballaggi industriali che rinascono a nuova vita e diventano oggetti e complementi di design per il quotidiano. Al via 'Legno d'Ingegno', il Concorso internazionale di Rilegno (Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno) giunto alla 4/a edizione, per architetti e appassionati che "promuove l'utilizzo di legno e sughero riciclato o recuperato nell'arredo".

Il tema - spiega Rilegno - è 'Ricre-azioni di legno e convivialità', per stimolare la creazione di arredi legati alla condivisione dello spazio e al desiderio di stare insieme, per format semplici ed economici, attenti all'ambiente. Per il primo classificato, in palio ci sono 10.000 euro e un 'biglietto da visita' di grande visibilità sul palcoscenico internazionale. L'iscrizione gratuita è aperta a talenti creativi, professionisti e studenti di qualsiasi nazionalità (dai 18 anni). Sono ammessi gruppi con un unico referente. Le iscrizioni chiudono il 30 dicembre prossimo e il 28 febbraio 2017 è prevista la conclusione della valutazione; tra i criteri utilizzati: originalità, riproducibilità su scala industriale e compatibilità ambientale. Ulteriori informazioni disponibili su www.rilegno.org/it/cosa-facciamo/legno-d-ingegno. "Con oltre un milione e 715 mila tonnellate di legno avviato al riciclo ogni anno in Italia - spiega Nicola Semeraro, presidente del Consorzio - Rilegno contribuisce a dare mille vite al legno, restituendogli valore nel processo di economia circolare". "Il concorso - conclude - ne esalta l'infinito uso in tutte le sue forme" con oggetti che non rimangono unici ma sono "una grande opportunità per farne un'attività, un'impresa e arricchire un'economia fondata sul riuso e sul riciclo della materia legno".

fonte: www.ansa.it

A Roma le premiazioni italiane della SERR 2015

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Si terrà giovedì 21 aprile a Roma, presso lo Spazio Europa gestito dall’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea in Via IV Novembre 149, la cerimonia di premiazione della settima edizione della Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti, che si è svolta in tutta Europa dal 21 al 29 novembre 2015 e che ha visto l’Italia primeggiare tra tutti i 27 paesi partecipanti con ben 5286 azioni realizzate.
L’appuntamento è per le ore 15:00 e vincitori italiani della Serr 2015 saranno premiati dagli sponsor (e introdotti dai membri del comitato promotore) che hanno supportato e reso possibile la realizzazione di questa edizione:

  • Categoria Pubbliche amministrazioni
Presenta: Città Metropolitana di Roma
Consegna il Premio: CIAL

  • Categoria Imprese
Presenta: Utilitalia
Consegna il Premio: COMIECO

  • Categoria Associazioni
Presenta: Legambiente
Consegna il Premio: RICREA

  • Categoria Istituti Scolastici
Presenta: Unesco
Consegna il Premio: COREVE

  • Categoria Cittadini
Presenta: AICA
Consegna il Premio: COREPLA

  • Categoria Altro
Presenta: ANCI
Consegna il Premio: RILEGNO

  • Menzione speciale
Consegna il Premio: CONAI

La giuria che ha designato i vincitori è composta dal comitato promotore nazionale composto da Ministero dell’Ambiente, Utilitalia, Città Metropolitana di Torino, Città Metropolitana di Roma, Legambiente, ANCI, AICA,  E.R.I.C.A. Soc. Coop., Eco dalle Città.
Dalle ore 15 e prima delle premiazioni SERR è prevista anche la conferenza stampa di lancio dell’evento centrale dell’European Clean Up Day 2016 in Italia, il “Keep Clean and Run – #pulisciecorri”, una corsa in programma dal 30 aprile al 6 maggio e volto a sensibilizzare sulla tematica del littering.
Dopo l’esperienza del 2015 da Aosta a Ventimiglia, quest’anno è stato disegnato un percorso che tocca tre Regioni dell’Italia centrale: da San Benedetto del Tronto, nelle Marche, fino a Roma. Anche quest’anno Roberto Cavallo e Oliviero Alotto percorreranno di corsa strade e sentieri, compiendo azioni di pulizia dai rifiuti abbandonati lungo il percorso e correndo ogni giorno per circa 50 km. In ogni Comune sede dell’arrivo di Tappa tutta la popolazione sarà invitata a partecipare a un momento di pulizia del territorio; al termine, i protagonisti prenderanno parte a un evento-dibattito nel corso del quale presenteranno i dati legati alla Tappa appena conclusa.
Per informazioni: serr@envi.info

fonte: http://www.envi.info