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Premio Vivere a Spreco Zero 2021: al via la 9^ edizione

 









Presentazione della nuova edizione del Premio con il fondatore della campagna Spreco Zero Andrea Segrè e l’Ambasciatore Buone Pratiche 2021 Luca Mercalli.


Spreco Zero

per info : www.sprecozero.it


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Premio #sprecozero, da birra ibrida a cibo sempre-fresco

 


Dalla Birra Ibrida prodotta con il pane invenduto nei forni milanesi creata da 4 studenti del Politecnico di Milano, alla tecnologia di un’azienda di Pordenone che attraverso sistemi di riscaldamento allunga la shelf life al cibo fresco, al processo di ultima generazione che risolve i problemi di gestione dei prodotti e delle scorte. Sono alcuni dei 21 progetti vincitori degli ‘Oscar’ 2020, l’ottava edizione del premio che promuove le buone pratiche di enti pubblici, imprese, cittadini, scuole e associazioni. Tanti esempi virtuosi e creativi che uniscono sostenibilità e spirito imprenditoriale, veicolando valori di aggregazione sociale che sono stati festeggiati il 26 novembre alla presenza della testimonial Veronica Pivetti e del fondatore Spreco Zero Andrea Segrè. Per vivere a #sprecozero nel segno della dieta mediterranea arriva il ricettario “La cucina del riciclo” di un Liceo di Portici scritto in collaborazione con il MedEatReserarch. Al turismo ecologico ci ha pensato la Regione Toscana con il progetto ‘Urban Waste’ per la diffusione dell’uso di doggy Bag in buffet e ristoranti e per aver favorito la donazione di cibo da parte degli hotel alle associazioni solidali. Menzione special poi alla Regione Emilia Romagna con il progetto ‘Stop allo spreco: il gusto del consumo consapevole’, che ha coinvolto studenti e fattorie didattiche. Tanti i riconoscimenti, come il premio Biodiversità ai video di casa Surace che sensibilizzano sulla varietà del gusto e dei cibi o il premio Ortofrutta al Gruppo Rivoira per la tecnologia Cherry Vision 3.0 che ha permesso di recuperare i raccolti di ciliegie danneggiate dal maltempo.


fonte: www.ansa.it


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Green Drop Award 2020, l’ambiente alla Mostra del Cinema di Venezia

Torna con la Mostra del Cinema di Venezia 2020 anche il Green Drop Award, sarà la nona edizione a svolgersi nel città lagunare.
















Si rinnova l’appuntamento con il Green Drop Award 2020. Quella di quest’anno sarà la nona edizione a svolgersi in laguna, durante la Mostra del Cinema di Venezia (giunta alla 77esima edizione). Il premio rivolto ai film che meglio hanno interpretato le tematiche ambientali e la sostenibilità è organizzato come di consueto da Green Cross Italia.

Ecologia e sviluppo sostenibile saranno tra i temi centrali non soltanto in relazione ai film in lizza per il Green Drop Award 2020. Green Cross Italia ha organizzato, in collaborazione con ENEA, GSE, ANEC, Connect4Climate, Fondazione Ecosistemi e Film Commission, una tavola rotonda. Il titolo sarà “Sustainable Screens 2020: un cinema sostenibile per una ripresa green“, a sottolineare l’importanza di una filiera green per il cinema.


La premiazione dei film più ambientalisti è in programma venerdì 11 settembre 2020. Si terrà nella Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior, presso la Fondazione Ente dello Spettacolo.

Un’edizione che inevitabilmente porrà tra i temi caldi il rapporto tra Coronavirus e clima. A sottolinearlo Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award:


Il 2020 ha segnato uno spartiacque nell’idea di futuro che ognuno aveva. Siamo tutti chiamati a riconsiderare le nostre azioni perché è evidente che la gestione del Pianeta non è più sostenibile. Significativo che tra le opere fuori concorso vi sia il film che parla di Greta. Il Coronavirus ha limitato i movimenti e ci ha obbligato a ripensare gli stili di vita. Come sarà il domani che siamo chiamati a vivere? Come affrontare i cambiamenti climatici in atto? Il Cinema in questi anni ci ha spesso aiutato a sognare il futuro e a denunciare le storture del presente. Con il Green Drop Award, da quasi dieci anni, scegliamo quelle opere per noi più significative per il grande pubblico per indirizzarci verso un futuro sostenibile.

Un’opportunità per prendere coscienza della necessità di cambiare i propri stili di vita secondo Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia:

La maggior parte di noi è cosciente che abbiamo poco tempo per cercare di invertire la rotta che sta portando a collassi ambientali e sociali sempre più frequenti e devastanti. Siamo chiamati tutti a cambiare stile di vita, a pretendere dai governi e dalle imprese l’accelerazione della conversione ecologica verso un mondo sostenibile e socialmente equo.

fonte: www.greenstyle.it

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Premio Vivere a #sprecozero per imparare a ridurre i rifiuti















Parte l’edizione 2020 del Premio Vivere a #sprecozero, promosso con il Ministero dell’Ambiente dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market. Fino al 15 settembre spazio a enti pubblici, scuole, imprese, cittadini e associazioni per candidare i loro progetti e le buone pratiche di ogni giorno, anche solo con un tweet. Dieci le categorie in campo, dalla biodiversità – priorità tematica scelta dalle Nazioni Unite – alla Dieta Mediterranea, dalla prevenzione sprechi nell’ortofrutta alla nuova categoria “Pagine di sostenibilità”, dedicata ai saggi pubblicati nell’ultimo anno sul tema delle buone pratiche di economia circolare.

La presentazione del premio è avvenuta mercoledì a Roma nella sede dell’Anci (l’associazione dei comuni italiani), presenti il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut (Pd), il fondatore di Spreco Zero Andrea Segrè, il curatore del Premio Luca Falasconi.Dettagli e indicazioni per la candidatura si si trovano sul sito sprecozero.it.

fonte: www.ansa.it


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Gli eroi del riciclo, 10 persone comuni che stanno cambiando il mondo

Dal movimento nigeriano che promuove jogging e raccolta di rifiuti al progetto filippino che trasforma le vecchie divise scolastiche in nuovi prodotti di valore. Sono i vincitori dei 10mila dollari in premi, assegnati dalla Global Recycling Foundation















Dieci eroi del riciclo. Dieci persone, associazioni o società che stanno portando avanti con dedizione e spirito innovativo progetti di riciclo locale. La Global Recycling Foundation li ha selezionati tra oltre 2.000 realtà nel mondo, per supportarli con un piccolo riconoscimento e un premio in denaro: mille dollari per portare avanti il loro lavoro, facendo conoscere i loro sforzi al resto del mondo. “Collettivamente ci aiutano a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030, ed è loro che vogliamo celebrare in occasione del Giornata mondiale del riciclaggio 2020”, scrive la fondazione.
I dieci eroi del riciclo provengono da otto paesi di tutto il mondo. E le esperienze selezionate coprono un ampio numero di settori, dalla raccolta dei rifiuti in plastica agli articoli per la casa.
“Siamo orgogliosi di fornire un riconoscimento ai #RecyclingHeroes, bambini, scuole, insegnanti e professionisti, aziende e comunità, e tutti gli altri”, ha spiegato Ranjit S. Baxi, fondatore e presidente della Global Recycling Foundation. “Chiunque può essere un ero del riciclo – non importa quanto grandi o piccole siano le loro iniziative”.

Chi sono i 10 eroi del riciclo?

Plogging Club (Nigeria) ispira i giovani nei campus nigeriani ad agire per l’ambiente combinando l’attività di jogging con quella di raccolta dei rifiuti.
Reform Africa (Uganda) gestisce lo smaltimento dei rifiuti di plastica trasformandoli in sacchetti sostenibili, impermeabili e durevoli. L’iniziativa impiega i giovani nella raccolta e le madri single nella rielaborazione dei prodotti.
U-Recycle (Nigeria) è un’organizzazione no profit, fondata da alcuni ragazzi, che lavora per promuovere un’economia circolare in Nigeria attraverso il rafforzamento culturale nelle scuole e nelle comunità.
They Are These Foundation (Sudafrica) è un’organizzazione senza scopo di lucro che lavora con i bambini delle scuole nelle aree rurali insegnando loro i vantaggi, così come le cose da fare e da non fare per ottenere un futuro ecologico pulito a livello nazionale.
Anuya Trivedi, fondatrice di Greenbuddies (India) ha creato “aree di gioco riciclate” eco-progettate ed economiche a partire da pneumatici e altri scarti riutilizzabili.
Aribe Bajwa, fondatore degli ambasciatori sociali della gioventù (Pakistan) Con la sua organizzazione lavora per il potenziamento della comunità sul fronte ambientale, con azioni come la piantumazione di nuove alberi o sessioni formative per le istituzioni.
Made by TREID (Filippine) estende la vita di vecchi vestiti e uniforme scolastiche, trasformandoli in prodotti di valore superiore come scarpe, borse multifunzionali, accessori per la casa e nuovi tessuti. Non solo. Il progetto offre al contempo opportunità di lavoro alle persone svantaggiate.
Ecolana (Messico), società a impatto sociale focalizzata sulle pratiche di riciclaggio inclusive in Messico. Da un lato offre una piattaforma digitale con una guida al riciclaggio (una mappa e un dizionario dei materiali di scarto) per i consumatori, e dall’altro aiuta i marchi di consumo a sviluppare programmi di riciclo.
Cappabue National School (Irlanda). Questa piccola scuola di Cork sta aumentando la consapevolezza nei confronti dell’inquinamento delle spiagge attraverso un video, “One Small Change”, divenuto oggi virale.
Nick Oettinger, amministratore delegato e fondatore di The Furniture Recycling Group (Regno Unito) ha dato il via a un progetto che preleva ogni anno 400mila materassi dalle discariche britanniche. Ad oggi la società ha raccolto e riciclato oltre 1,5 milioni di materassi.
fonte: https://www.rinnovabili.it

William e Kate lanciano un premio multimilionario per cercare di ‘riparare’ il Pianeta



Il duca e la duchessa di Cambridge, William e Kate, hanno lanciato un premio da svariati milioni di sterline. Obiettivo? “Riparare la terra” nei prossimi 10 anni grazie a nuove tecnologie e soluzioni in grado di affrontare la crisi climatica.


L’iniziativa Earthshot Price descritta come il “premio ambientale più prestigioso della storia“, vuole incoraggiare a trovare le risposte ai più scottanti problemi ambientali del nostro pianeta e arriva dopo oltre un anno di consultazioni con oltre 60 organizzazioni ed esperti.
L’ambito premio verrà assegnato a 5 vincitori all’anno nei prossimi 10 anni, persone ma anche gruppi o organizzazioni che si saranno distinte nella realizzazione di nuove tecnologie, politiche e soluzioni a problemi di clima ed energia, natura e biodiversità, oceani, inquinamento dell’aria e dell’acqua.
Insomma un premio per “visionari” del clima che andrà a sostenere la ricerca per risolvere i problemi ambientali e, in questo modo, principe e consorte contribuiranno alla realizzazione di 50 soluzioni alle sfide più urgenti che si trova ad affrontare il mondo.

Come ha dichiarato William:
“La terra è a un punto di svolta e siamo di fronte ad una scelta netta: o continuiamo così e danneggiamo irreparabilmente il nostro pianeta o ricordiamo il nostro potere unico come esseri umani e la nostra continua abilità di guidare, innovare e risolvere i problemi “
La famiglia reale britannica è molto attiva su una serie di questioni ambientali già da anni, ricordiamo che il padre di William, il principe Carlo, ha parlato per decenni dell’impatto dei cambiamenti climatici e dell’importanza della tutela della natura.
Il nuovo progetto sarà lanciato formalmente nei prossimi mesi con sfide annunciate in occasione di eventi in tutto il mondo e cerimonie di premiazione annuali in diverse città tra il 2021 e il 2030. William ha dichiarato di essersi ispirato al Moonshot che il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy ha proposto negli anni ’60 con l’obiettivo di lanciare nuove tecnologie come la risonanza magnetiche e le antenne paraboliche.
Non si conoscono ancora i dettagli sull’entità dei singoli premi e su come questi saranno finanziati ma il principe ha svelato che saranno a disposizione milioni di sterline grazie ad una coalizione mondale di filantropi e organizzazioni varie.
fonte: https://www.greenme.it

Greta Thunberg rifiuta premio ambientale: servono azioni, non premi

Greta Thunberg rifiuta un premio per l'ambiente da parte del Nordic Council, la stessa sedicenne svedese ha spiegato su Instagram il perché.




Greta Thunberg ha rifiutato un premio ambientale, più precisamente il Nordic Council’s Environmental Award 2019. La sedicenne svedese ha motivato la propria decisione di non accettare il riconoscimento con il fatto che al movimento ambientalista non servono premiazioni o targhe, ma azioni concrete e risultati a favore dell’ambiente e del clima.

Come ha dichiarato Greta Thunberg attraverso il suo profilo Instagram:

I Paesi nordici hanno una grande reputazione nel mondo quando si tratta di problematiche ambientali e climatiche. Non mancano di vantarsi al riguardo. Non mancano le belle parole. Ma quando si tratta delle emissioni e dell’impronta ecologica pro capite – se includiamo il nostro consumo, le nostre importazioni così come aviazione e spedizioni – allora è tutta un’altra storia.

Un premio che l’ambientalista svedese continuerà a rifiutare, ha proseguito nel post, finché i Paesi nordici non intraprenderanno azioni in linea con quel che dice la scienza:


Finché non comincerete ad agire in accordo con quel che sostiene la scienza come necessario per limitare l’incremento delle temperature globali al di sotto degli 1,5 gradi o eventualmente dei 2 gradi centigradi, io – e Fridays For Future in Svezia – sceglieremo di non accettare il Nordic Council’s Environmental Award né il suo premio in denaro di 500.000 corone svedesi [circa 52mila dollari, n.d.r.].

Il riconoscimento a Greta è stato proposto da Svezia e Norvegia, con la seguente motivazione: “Per aver dato nuova vita al dibattito intorno all’ambiente e al clima in un momento critico della storia mondiale”. A confermare il rifiuto dell’ambientalista svedese lo stesso Nordic Council, che ha dichiarato in una nota stampa:


Il premio è stato consegnato dall’ambientalista svedese Noura Berrouba a Isabelle Axelsson e Sophia Axelsson di Fridays For Future, che hanno rappresentato Greta alla cerimonia di premiazione trasmessa in diretta martedì sera dalla Stockholm Concert Hall. Insieme hanno riferito il messaggio di Greta, che include anche l’affermazione che l’ambiente non ha bisogno di ulteriori premi.

fonte: www.greenstyle.it

Premio Spreco Zero: assegnati gli oscar della sostenibilità

Giunto alla sua sesta edizione, il Premio Vivere a Spreco Zero è promosso da Last Minute Market e premia ogni anno le buone pratiche messe in atto da enti pubblici, imprese, scuole e cittadini contro lo spreco




Un premio per far conoscere, valorizzare e promuovere la diffusione delle buone pratiche contro lo spreco implementate ogni giorno da imprese, amministrazioni, scuole e consumatori. Il Premio Vivere a Spreco Zero ha raggiunto anche quest’anno la sua missione consegnando gli oscar della sostenibilità a Maranello (categoria Comuni), Consorzio Bestack (categoria Imprese), Istituto Pacinotti di Taranto (categoria Scuole) e alla cittadina Valentina Brengola, con due menzioni speciali assegnate al progetto “Non Scado”, di Legambiente Ragusa, e all’associazione Assform, impegnata in eventi di prevenzione degli sprechi in Trentino. Promosso dalla campagna di Last Minute Market, Spreco Zero, e sostenuto da Comieco, Conapi, Conad e Camst, il premio è giunto alla sua sesta edizione e festeggia quest’anno i 20 anni di prevenzione degli sprechi alimentari, intrapresi proprio da Last Minute Market.

In prima linea a sostenere l’iniziativa anche l’Associazione Italiana dei Comuni Italiani (ANCI) e il Ministero dell’Ambiente, impegnati a sensibilizzare Comuni e amministrazioni locali con iniziative finalizzate a contrastare lo spreco, così come previsto dagli obiettivi dell’Agenda 2030. Come riferito dal presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2018 del Premio Vivere a Spreco Zero 2018, i sindaci sono impegnati attivamente nella battaglia contro lo spreco, convinti che si possa davvero cambiare le cose lavorando sull’educazione e promuovendo iniziative ad hoc. “La lotta allo spreco – ha dichiarato Decaro – che è parte integrante dell’economia circolare, significa lotta alla povertà e sostenibilità di modelli di produzione e consumo virtuosi che generano a loro volta benefici economici e sociali”, aggiungendo anche che è intenzione dei sindaci introdurre in tutte le scuole come materia scolastica “educazione alla cittadinanza, i cui perni sono l’educazione alimentare e quella al rispetto dell’ambiente.

Soddisfatto il fondatore di Last Minute Market, Andrea Segrè, convinto che l’orizzonte Spreco Zero sarà raggiunto quando le buone pratiche saranno diventate prassi nella vita di tutti. La consegna del Premio si svolgerà mercoledì 28 novembre a Bologna. Testimonial di questa sesta edizione è l’artista Giobbe Covatta, scelto, si legge nelle motivazioni, “per l’attenzione, la sensibilità e l’efficacia d’impegno di un attore e autore fra i più amati dal grande pubblico”.

fonte: www.rinnovabili.it

Stop alle bottiglie e premi a chi ricicla, le città anti-plastica
















Cassina de’ Pecchi (Milano)
La Tari etica aiuta chi vende prodotti alla spina
Per diminuire lo spreco della plastica, per spingere la gente a guardare cosa butta e dove butta, per invitare al riciclo, il comune milanese di Cassina de’ Pecchi ha inventato la Tari etica. Ha infatti introdotto detrazioni sulla tassa sui rifiuti, dove la plastica è tra le protagoniste sia nelle abitazioni private che nelle imprese. Sconti sono previsti per chi si comporta bene e smaltisce i prodotti nel modo corretto. Stessa idea di premio in denaro sotto forma di sconti anche a chi sperimenta il vuoto a rendere e la vendita di prodotti sfusi alla spina ( 5% di sconto). Prodotti normalmente confezionati in plastica che vanno dall’acqua ai detersivi. Riduzione fino al 60% della Tari ai negozi di vicinato, servizio fondamentale per le fasce deboli e per le persone più anziane. E per chi decide di mettere al bando le slot machine, presenti ora in molti bar, c’è lo sconto del 10%.


Ponte delle Alpi ( Belluno)
Nei pannolini c’è il segreto della raccolta record
Forse non tutti sanno che pannolini e pannoloni sono fatti in gran parte di materiale plastico. Il loro giusto smaltimento ha aiutato Ponte delle Alpi a prendere, ancora una volta, il riconoscimento di comune “Riciclone”. In 25 anni di assegnazione del titolo alle amministrazioni che contengono la produzione di rifiuto indifferenziato in 75 chili per abitante all’anno, Ponte delle Alpi, in provincia di Belluno è stato premiato quattro volte. Tra le sue mosse vincenti avviare un progetto per riciclare anche i pannolini e i pannoloni, che vanno consegnati separatamente all’ecocentro e lavorati per separare poi plastica, carta e rifiuti organici che diventano concimi. L’assessore all’ambiente Ezio Orzes spiega: « Dopo anni di impegno nel contrastare progetti di grande impatto ambientale sul territorio, ho deciso di impegnarmi in prima persona, per disegnare un futuro diverso per la mia comunità».

Parma
I bambini insegnano ai genitori a bere dal rubinetto
È sotto gli occhi di tutti, dopo le buste di plastica per ridurre l’inquinamento si devono eliminare le bottiglie. E invece proprio in Italia siamo i maggiori consumatori di acqua imbottigliata, nonostante quella del rubinetto sia in generale ottima, superiore spesso a quella che si acquista. Si tratta allora di contrastare le cattive abitudini fin da piccoli e di “ usare” i bambini per educare i genitori. Già dal 2014 il comune di Parma ha perciò sottoscritto un protocollo d’intesa per l’utilizzo dell’acqua di rete nelle mense dei nidi, scuole dell’infanzia e scuole primarie e secondarie di primo grado: bandite le bottiglie di plastica, si beve quella del rubinetto. Ma poiché la diffidenza va combattuta con la conoscenza, parte integrante del progetto sono state campagne informative, incontri nella scuole e visite guidate alle reti di distribuzione dell’acqua, per far vedere a tutti quanto è buona l’acqua corrente.

Latronico (Potenza)
E ora c’è la banca che paga per gli imballi
Un “ecopoint” dove raccogliere rifiuti in plastica e in alluminio. I cittadini in cambio riceveranno 0,08 euro per ogni singolo imballo consegnato, che potranno poi spendere negli esercizi commerciali di Latronico (Potenza) che hanno aderito all’iniziativa. L’idea è semplice, e riprende la vecchia abitudine del “vuoto a rendere”. I cittadini sono incentivati a differenziare i materiali post- consumo e a non disperderli nell’ambiente. In questo modo ottengono un risparmio sull’acquisto di beni di ogni tipo ( spesa, parrucchiere, ecc, in base agli esercizi commerciali che aderiranno spontaneamente al progetto). Questa concatenazione di eventi virtuosi porterà le persone a fare più acquisti sul territorio, stimolando l’economia locale a km zero. Il concetto chiave è che i rifiuti non sono qualcosa da demonizzare, ma una ricchezza da sfruttare per ridurre l’impatto ambientale.

fonte:http://www.repubblica.it

“Io penso circolare”. La Stampa lancia un premio per l’economia del riuso

La Stampa Tuttogreen, insieme ad Aquafil e col patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha dato vita alla prima edizione di un Premio per le startup nate dopo il 1 novembre 2014 e i centri di ricerca pubblici, che stiano lavorando per dare un contributo innovativo a processi, sistemi, tecnologie e prodotti nel campo dell’economia circolare.


 

 

 

 

Contro l’economia della spreco

Ecco l’iniziativa in breve:
  •   Il centro di ricerca vincitore riceverà un premio di 3.000 euro
  •   La startup vincitrice riceverà una consulenza di 3 mesi del valore di 10.000€ dalla società Life Cycle Engineering, per le analisi delle performance ambientali del progetto.
  •   La premiazione sarà a Torino il 21 aprile 2017.
    I vincitori e i finalisti di entrambe le categorie saranno presentati e raccontati su lastampa.it e riceveranno una targa ufficiale
C’è tempo fino al 12 marzo 2017. Per mandare il tuo progetto leggi il regolamento!
Per tutte le informazioni relative al Premio scrivere a segnalazioni@lastampa.it o si veda il sito www.lastampa.it/iopensocircolare.
 
fonte: http://www.envi.info