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Progetti educativi: A2A lancia il nuovo portale “scuola2a” e la web tv dedicata a studenti ed insegnanti

Piattaforma digital per le iniziative dedicate alle scuole, su energia, ambiente, nuove tecnologie e sostenibilità


















A2A lancia un nuovo canale di comunicazione per il mondo della scuola: un portale web dedicato ai progetti educativi su energia, ambiente e sostenibilità con l’obiettivo di raggiungere in maniera più efficace e capillare gli insegnati e gli studenti dei territori dove opera il Gruppo.
Da oltre 40 anni A2A collabora con le scuole e le università, offrendo proposte didattiche gratuite per tutti i gradi scolastici. Nel 2018 sono stati circa 34.000 gli studenti e i docenti che hanno visitato gli oltre 40 impianti del gruppo, 30.000 le persone coinvolte in iniziative didattiche come mostre, eventi, concorsi e lezioni in classe.
Iscrivendosi sul sito web scuole.a2a.eu, il docente può beneficiare di tutti i servizi messi a disposizione gratuitamente da A2A per le scuole, con modalità di ricerca contenuti in base al tema e al grado scolastico di riferimento. Sul portale si possono prenotare le visite guidate agli impianti del Gruppo A2A e avere accesso alle relative schede didattiche.
Ulteriore innovazione del portale è la presenza della sezione EDU TV, una web tv grazie alla quale il docente può partecipare a webinar esclusivi, eventi di formazione in modalità e-learning e avere a disposizione una serie di video didattici. Sul portale sono inoltre disponibili tutte le informazioni riguardanti i progetti educativi di A2A, come “Missione Terra: Global Goal Protocol”, dedicato al 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e gli aggiornamenti sugli eventi e le iniziative territoriali in collaborazione con enti e associazioni.
È possibile inoltre scaricare gratuitamente le pubblicazioni editoriali, come il nuovo opuscolo “Il nuovo valore delle cose” sul tema dell’economia circolare o accedere ad altre opportunità come le borse di studio per soggiorni estivi all’estero con Intercultura. 

fonte: www.ecodallecitta.it

Progetto di compostaggio Quelimane Limpia: il modello Milano in Mozambico

Progetto finanziato nel 2016 dall’Unione Europea, cofinanziato dalla Regione Lombardia e Fondazione Peppino Vismara, realizzato dalla municipalità di Quelimane con il supporto del Comune di Milano, Celim, CetAmbLab, Amsa-Gruppo A2A


















Inaugurato in Mozambico il centro di compostaggio di Quelimane Limpia, progetto finanziato nel 2016 dall’Unione Europea, cofinanziato dalla Regione Lombardia e Fondazione Peppino Vismara, realizzato dalla municipalità di Quelimane con il supporto del Comune di Milano, Celim, CetAmbLab, Amsa-Gruppo A2A.
Quelimane, quarta città del Mozambico e capoluogo della Zambesia, regione tra le più povere della nazione (alto tasso di mortalità infantile, decessi di minori sino ai cinque anni e delle gestanti), grazie alle scelte della sua amministrazione locale è una delle realtà più impegnate nel ridisegno dei propri sistemi urbani nel campo della sicurezza alimentare, della gestione dei rifiuti e delle acque potabili e di depurazione. Nella delegazione del sistema Milano è presente anche MM per un’analisi di fattibilità di alcuni interventi migliorativi del sistema di gestione delle acque.

Il Mozambico è uno dei paesi che vede il maggiore impegno della cooperazione italiana nel perseguimento degli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite (SDG – sustainable development goals) e la città di Quelimane ha ricevuto per il progetto Quelimane Limpia il riconoscimento di buona pratica, sul tema di sicurezza alimentare, da parte dell’Unicef.
Di fronte all’insufficiente e inefficiente raccolta dell’immondizia e all’assenza di un sistema di differenziazione e riciclo nella municipalità di Quelimane, CELIM intende migliorare le condizioni igienico-ambientali nella città africana rafforzando la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti (autorità locali, società civile e settore privato).

A2A, inaugurato un impianto fra i più tecnologici d’Europa per il recupero della plastica

Sorge a Cavaglià in provincia di Biella. Partendo dai singoli sacchi che vengono conferiti dai cittadini, l'impianto è in grado di trattare, selezionare e dividere ben 13 tipi di plastiche differenti, che possono così essere avviate al riciclo e diventare nuovi oggetti





Un esempio concreto di economia circolare a vantaggio del territorio: un impianto in grado di accogliere la plastica ottenuta dalla raccolta differenziata e, grazie a tecnologie innovative e soluzioni automatizzate, recuperarla come materia da restituire alle comunità, generando valore dalla fine all’inizio. Uno dei siti più tecnologici d’Europa realizzato da A2A Ambiente -società del Gruppo A2A- a Cavaglià in provincia di Biella è stato inaugurato oggi alla presenza del Presidente di A2A, Giovanni Valotti e dell’Amministratore Delegato, Valerio Camerano.

Partendo dai singoli sacchi che vengono conferiti dai cittadini, l'impianto è in grado di trattare, selezionare e dividere ben 13 tipi di plastiche differenti, che possono così essere avviate al riciclo e diventare nuovi oggetti. L’eccellenza tecnologica è il fondamento di questa struttura, e l’automazione del processo con vagli, scanner ottici e windshifter consente di trattare 45.000 tonnellate annue di materiale. Tonnellate di plastica che, come materia prima seconda, diventano elemento fondante del processo di economia circolare. Il polo per il recupero della plastica è stato realizzato con materiali ad altissimo isolamento ed è dotato di un impianto fotovoltaico sul tetto da 300 kW che contribuisce all’alimentazione del sito con 330.000 kWh all’anno di energia 100% green.

“Siamo orgogliosi di aver posto l’innovazione tecnologica concretamente a servizio dell’economia circolare con la realizzazione di questo nuovo sito. Ma Cavaglià è un inizio: la nostra ambizione è sviluppare il miglior sistema di gestione dei rifiuti in Italia – commenta Valerio Camerano, Amministratore Delegato del Gruppo A2A- Nel nostro Piano Industriale al 2022 abbiamo infatti previsto 600 milioni di investimenti in impianti dedicati alla circular economy, per il trattamento della plastica, dell’organico e dell’end-of-waste”.

“Con questo impianto A2A conferma ancora una volta la propria vocazione di multiutility orientata alla sostenibilità, integrata nei territori e capace di generare e distribuire valore – dichiara Giovanni Valotti Presidente di A2A - La Politica di Sostenibilità del nostro Gruppo, sviluppata partendo dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al 2030 delle Nazioni Unite, si basa su alcuni pilastri fondamentali fra cui l’economia circolare e la decarbonizzazione: questo nuovo impianto è un ulteriore passo di un cammino la cui direzione è ormai tracciata e irreversibile”.

L’area del sito piemontese ospita inoltre il progetto “A2A in 3D”, ideato per porre l’attenzione sui benefici dell’economia circolare e su come la plastica, se correttamente gestita con strumenti adeguati, possa trasformarsi in una risorsa. All’interno della struttura, il pubblico potrà vivere un vero e proprio viaggio della materia, che parte dalla plastica come rifiuto e, percorrendo tutte le tappe fino alla creazione di nuovi oggetti, comprendere meglio i concetti di recupero, riciclo e riuso. I visitatori hanno infatti la possibilità di macinare manualmente la plastica, ottenere un filamento per il processo di stampa 3D e vedere realizzati oggetti in PLA e in ABS.

A2A Ambiente, società controllata al 100% da A2A, è il primo operatore in Italia e presidia tutta la catena del valore della gestione dei rifiuti, dalla raccolta al recupero di materia e di energia, con un parco impiantistico tra i primi del Paese. Rifiuti che diventano risorse: il percorso virtuoso che li trasforma comincia proprio dalla fine, il momento in cui un oggetto non più utilizzabile viene buttato via. Passando attraverso una serie di processi che lo trasformano in nuova materia, viene nuovamente immesso nei cicli produttivi e di consumo. Ogni materiale segue il proprio percorso, attraverso trattamenti diversi, presso impianti dedicati. Ma per tutti i materiali il punto di partenza è lo stesso: essere separato con attenzione e conferito correttamente.

fonte: www.ecodallecitta.it

Milano, imparare a riconoscere i nuovi materiali compostabili, un’iniziativa di Amsa, Assibioplastiche e Comieco.

“Hai detto umido?”, parte la nuova campagna di comunicazione per imparare a differenziare i nuovi materiali compostabili e migliorare ulteriormente la raccolta differenziata.




















Bicchieri e stoviglie, capsule e cialde del caffè, sacchi per la spesa, buste per il pane e frutta e verdura e tanti altri oggetti che si trovano in commercio vengono oggi realizzati con polimeri compostabili. Per agevolare i cittadini nello smaltimento di questa nuova tipologia di rifiuti Amsa, Assobioplastiche e Comieco hanno lanciato a Milano la campagna di comunicazione “Hai detto umido?” per scoprire e imparare a differenziare correttamente i nuovi materiali compostabili.
 Gli oggetti realizzati con polimeri compostabili possono essere buttati nell’umido insieme agli scarti di cucina ed essere trasformati in compost, migliorando la raccolta differenziata e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti. Per riconoscere questi prodotti basta verificare che siano certificati secondo lo standard europeo EN13432 e che riportino almeno uno dei seguenti simboli, accompagnato dalla scritta “compostabile”.
 “Attività come la campagna sui nuovi materiali compostabili mirano a migliorare ulteriormente la raccolta differenziata, uno degli obiettivi previsti dal piano strategico per la città di Amsa e Comune di Milano” – ha dichiarato Mauro de Cillis, Direttore Operativo di Amsa, società del Gruppo A2A –.
Nel mese di agosto Milano ha raggiunto il 59,5 per cento di raccolta differenziata, confermandosi tra le metropoli più virtuose in Europa nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti”.
Tra i materiali che possono finire nell’umido ci sono anche certe tipologie di contenitori in carta e cartone. “Se la confezione è pulita e ben svuotata va buttata nel bidone bianco”, precisa Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, “ma se è sporca di cibo può essere buttata nell’umido e riciclata insieme al resto della frazione organica, così nulla va sprecato”.
“Ringrazio Amsa per questa campagna, la prima pensata appositamente per i manufatti compostabili, che darà un importante contributo alla diffusione di comportamenti virtuosi in una città che anno dopo anno è stata in grado di conseguire risultati da primato nella raccolta differenziata dei rifiuti organici. È anche con le buone pratiche dei piccoli gesti quotidiani, come quello di una corretta raccolta dell’umido, che si preserva l’ambiente, migliorando così la qualità della vita delle persone”, ha commentato il presidente di Assobioplastiche Marco Versari.
La campagna dedicata ai nuovi materiali compostabili verrà veicolata online e sul territorio attraverso l’Ufficio Mobile di Amsa, uno sportello itinerante presso cui è possibile richiedere informazioni, segnalare problematiche inerenti la raccolta, ricevere materiale informativo e prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti. Il calendario delle tappe previste dall’Ufficio Mobile è consultabile sul sito di Amsa.
fonte: www.ecodalecitta.it

In autunno parte il 'Contatore Ambientale' di Milano che misura quanto fa bene la raccolta differenziata

Realizzato grazie alla collaborazione tra Comune, Conai, Amsa, A2a Ambiente e Amat permetterà di conoscere precisamente quanta acqua o emissioni di Co2 vengono risparmiate, quanto compost viene creato, quanto vetro, alluminio, acciaio, carta, cartone, legno e plastica vengono riciclati



















Quanto vale la raccolta differenziata a Milano? Dal prossimo autunno sul sito del Comune sarà possibile conoscere esattamente quali e quanti vantaggi genera il corretto trattamento dei rifiuti grazie al Contatore Ambientale, frutto della collaborazione tra il Comune di Milano, Conai, Amsa, A2A Ambiente e Amat, che oggi in Sala Arazzi a Palazzo Marino hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la sua realizzazione.

Uno strumento che permetterà di valutare i benefici ambientali derivanti da un efficiente sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani, qual è quello milanese, e di conoscere precisamente quanta acqua o emissioni di Co2 vengono risparmiate, quanto compost viene creato dal materiale organico, quanto vetro, alluminio, acciaio, carta, cartone, legno e plastica vengono riciclati riutilizzati e dunque quante e quali materie prime vergini vengono risparmiate.

I dati, disponibili sul portale Open Data, saranno facilmente consultabili sul sito istituzionale dell’Amministrazione.

“L’attivazione del Contatore è un passaggio importante per le politiche ambientali del Comune di Milano – commenta l’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli -, perché restituisce ai cittadini la piena consapevolezza di quanto una intelligente gestione dei nostri rifiuti sia utile a tutti, in termini non solo ecologici ma anche economici. Rendersi conto dei benefici e comunicarli in modo efficace è fondamentale, poiché i primi artefici del successo della differenziata sono proprio i cittadini che ogni giorno con le buone pratiche separano in maniera sempre più precisa e responsabile gli scarti prodotti”.

“Consumo responsabile e produzione responsabile rappresentano uno dei 17 Goal dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – aggiunge Gloria Zavatta, presidente di Amat -. Sensibilizzare i cittadini e le imprese è molto importante e il Contatore della Raccolta Differenziata della città risponde a questo bisogno. Permetterà inoltre di calcolare in maniera rigorosa tutte le fasi di gestione dei rifiuti e i quantitativi di nuovi prodotti che (simbolicamente) si possono ottenere con i materiali avviati a riciclo”.

“Conai è felice di mettere a disposizione la propria esperienza per diffondere la cultura del riciclo e per favorire la transizione al nuovo modello di produzione e consumo proprio dell’economia circolare. Il contatore ambientale nasce per quantificare i benefici ambientali ed economici generati dalla corretta gestione dei rifiuti urbani”, ha dichiarato Giorgio Quagliuolo, Presidente di Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi. “È fondamentale che i cittadini sappiano che quanto viene raccolto separatamente può avere una nuova vita: attraverso questo strumento racconteremo loro i risultati in termini di discariche evitate, di risparmio di energia e materie vergini, di nuovi prodotti creati con le materie prime seconde ottenute grazie anche al loro contributo”.

LA DIFFERENZIATA A MILANO

Oggi la percentuale di raccolta è arrivata al 55,6%, un risultato che pone Milano al vertice tra le metropoli europee insieme a Vienna e che fa ben sperare rispetto all’obiettivo del fissato del 60 per cento fissato dall’Amministrazione per il 2020.

Merito del modello portato avanti dal Gruppo A2A, che si basa sulla gestione integrata dell’intera catena dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento, dal recupero di materia alla produzione di energia. Il cento per cento dei rifiuti urbani milanesi è avviato a riciclo o a recupero, nessun rifiuto primario viene destinato alla discarica.

Tra giugno e novembre di quest’anno, sono stati potenziati inoltre i servizi di raccolta differenziata nella zona ovest di Milano, estendendo a tutte le utenze domestiche il servizio porta a porta del cartone e riducendo la frequenza di ritiro del rifiuto indifferenziato. Il sistema, attivo nel 50% delle utenze milanesi, raggiungerà tutta la città entro il 2019.

“Le innovazioni al sistema di raccolta differenziata stanno dando risultati positivi - dichiara Mauro De Cillis, Direttore Operativo di Amsa – Nella zona nord ovest di Milano abbiamo registrato un deciso calo dei rifiuti indifferenziati (-6,7%) e un significativo aumento delle frazioni riciclabili come carta e cartone (+9,7%), plastica e metalli (+8,7%) e organico (+8,7%). Un importante successo ottenuto grazie all’impegno e alla sensibilità ambientale dei cittadini di Milano”.

La raccolta differenziata inoltre è attiva in 67 mercati comunali, l’estensione del servizio al 100 per cento dei mercati è prevista entro il 2019

fonte: www.ecodallecitta.it
La replica dell'azienda che è nel mirino della magistratura







 

 

 

 

 

 

 

Il termoutilizzatore bresciano gestito dalla multiutility (Fotolive)



BRESCIA - "Il termoutilizzatore di Brescia ha trattato esclusivamente rifiuti che era autorizzato a valorizzare energeticamente, e il presunto omesso trattamento dei rifiuti da parte di altri soggetti prima del conferimento a Brescia avrebbe comportato non un vantaggio ma un danno economico per la stessa A2A Ambiente. E' inoltre importante sottolineare che il presunto mancato trattamento non ha avuto alcun riflesso ambientale". A dirlo con una nota diffusa nella serata del 10 ottobre è A2A Ambiente, nel mirino della magistratura nell'ambito di un'inchiesta sul traffico di rifiuti dalla Campania al Nord Italia sfociata in due arresti, 26 persone sotto indagine.
Anche varie società sono appunto finite sotto la lente della Procura, la quale nei loro confronti ha chiesto al giudice un provvedimento di interdizione. "Gli addebiti rivolti ad A2A Ambiente riguardano lo smaltimento negli anni 2014-2015 di circa diecimila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi di origine urbana e non dunque le ecoballe che sarebbero stati conferiti senza il preventivo trattamento - si difende la multiutility ribadendo la propria estraneità alle contestazioni - . L'azienda tratta oltre 4 milioni di rifiuti l'anno in impianti di recupero di materia e di energia che rappresentano un'eccellenza nel panorama nazionale. I trattamenti avvengono in impianti che applicano le migliori tecnologie disponibili sul mercato grazie anche agli interventi di miglioramento delle performance messi costantemente in atto".

fonte: www.ilgiorno.it





Il traffico di rifiuti cambia rotta: da Sud a Nord per seppellirli o bruciarli. Coinvolti i dirigenti dei colossi Hera, A2A Ambiente e Aral.












Inchiesta dei carabinieri del Noe di Milano con la Direzione distrettuale antimafia di Brescia. Per la prima volta emerge che un flusso di immondiziasmaltita illegalmente arriva da Campania e Lazio per finire non trattata anzi interrata o bruciata in Piemonte e Lombardia. Traffico illecito e associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Indagate 26 persone dei colossi Herambiente (gruppo Hera) e A2A Ambiente e della Aral di proprietà dei Comuni della provincia di Alessandria. La custodia cautelare è subito scattata per l’imprenditore lombardo dei rifiuti Paolo Bonacina e per il responsabile tecnico di Aral, Giuseppe Esposito. Ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi. Bonacina era il fulcro del sistema che ha fruttato almeno 10 milioni di euro, coinvolgendo sindaci, intermediari, responsabili commerciali, trasportatori, gestori di inceneritori e discariche, nonché provocando inquinamento ambientale, alterazione del mercato, danni alle casse pubbliche.

Clicca qui tutti i particolari nel servizio di 
Veronica Ulivieri.

Tra le ripercussioni, per lo stop dei conferimenti all’impianto di smaltimento Aral di Castelceriolo: allarme emergenza rifiuti per 148 Comuni della provincia di Alessandria. Dove si è già dimesso l’indagato presidente-direttore Aral, 
Fulvio De Lucchi, “l’uomo banda”. Chieste anche le dimissioni da consigliere e capogruppo PD dell’ex sindaca di Alessandria (non rieletta il mese scorso) Rita Rossa, essendo il marito Ezio Guerci (già vicesindaco) indagato per aver ricevuto mazzetta (un Suv) quale “consulente” Aral, A2a e inceneritore di Acerra. Il “conflitto di interessi” era determinato dal fatto che Aral è posseduta al 93,52% dal Comune di Alessandria. Il Comune ora rischia un secondo dissesto.


fonte: www.ilfattoquotidiano.it