Il Salvagente ha inviato una lettera aperta ai ministri della Salute e dell’Istruzione per “Evitare che nei piatti dei nostri figli finiscano i
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Pfas nei piatti e nei bicchieri usati nelle mense scolastiche. L’appello della rivista Il Salvagente per sostituirli
Il Salvagente ha inviato una lettera aperta ai ministri della Salute e dell’Istruzione per “Evitare che nei piatti dei nostri figli finiscano i
Vi spieghiamo perché i bicchieri rotti non vanno nella raccolta differenziata del vetro
Giudicare il vetro solo dalla trasparenza non basta. Vi spieghiamo come riciclare questo materiale correttamente e cosa possiamo gettare o meno nel contenitore del vetro.

Sapevate che nella raccolta del vetro vanno conferiti solo gli imballaggi? Niente specchi, lampadine, cristallo e neanche i bicchieri. Per garantire l’intero processo, è necessario che il riciclo sia eseguito correttamente prestando attenzione a ciò che possiamo e non possiamo gettare nel cassonetto del vetro.
Questo è vetro? Allora dove lo butto? Con o senza plastica? Quando si tratta di riciclaggio i dubbi non mancano e, nonostante le nostre buone intenzioni, senza volerlo, potremmo commettere degli errori. Per evitare che ciò accada, grazie allo sviluppo della tecnologia, ora abbiamo dalla nostra parte degli alleati strategici come Junker, un’applicazione che possiamo utilizzare gratuitamente per avere una risposta immediata a tutti i dubbi e le richieste in merito al riciclaggio. Facciamo un po’ di chiarezza con il loro aiuto!
Cosa NON va nel vetro
Uno degli errori più comuni quando parliamo di raccolta differenziata, è gettare i bicchieri rotti nel contenitore del vetro. Il bicchiere, oltre a non essere un imballaggio, può contenere tracce di piombo che rendono impossibile il riciclaggio del vetro. La loro presenza nel vetro mette a rischio anche il riciclaggio dell’altro materiale raccolto correttamente, che finirebbe per essere perso. Insomma, un ostacolo per l’economia circolare che possiamo facilmente evitare.
Per evitare che il vetro venga smaltito in discarica invece che riciclato, perché a contatto con materiale improprio, basterà porre una maggiore attenzione da parte nostra. Non solo i bicchieri, anche la ceramica, il pyrex, gli specchi, il cristallo e le lampadine non vanno nel vetro, e lo stesso vale per i sacchetti di plastica utilizzati da molti per raccogliere i pezzi rotti.
Allora dove vanno?
Ceramica, pirex, cristallo, bicchieri: se sono piccole quantità possono essere gettati nell’indifferenziato, mentre per quantitativi maggiori è bene recarsi presso l’ecocentro comunale.
Specchi: non sono riciclabili e vanno conferiti come rifiuti ingombranti.
Lampadine: a parte le lampade a incandescenza e quelle alogene che vanno nel indifferenziato, tutte le altre lampade, come ad esempio i LED, a risparmio energetico o i neon, fanno invece parte della raccolta differenziata dei RAEE e vanno conferite all’ecocentro o presso gli appositi contenitori posizionati nei centri commerciali.
Ricordatevi di non inserire i sacchetti di plastica nel raccoglitore del vetro.
Cosa SÌ va nel vetro
Ora che sappiamo cosa non va nel vetro, è più semplice capire cosa invece sì. Come avevamo detto all’inizio dell’articolo qui vanno conferiti tutti gli imballaggi, quindi:
Bottiglie di vetro: di vino, di birra, di succhi, di liquori, le bottiglie di qualsiasi misura o colore.
Vasetti e barattoli: di marmellata, dei sughi, delle salse e anche quelli dei cibi sott’olio o sott’aceto.
Boccette di profumo
Deodoranti roll-on in vetro
Prima di inserire gli imballaggi di vetro nel rispettivo cassonetto, ricordatevi di svuotarli sempre, non è necessario lavarli, basterà togliere il grosso e svitare i tappi di metallo. Non preoccupatevi di separare le etichette: verrà fatto meccanicamente negli impianti.
Con Junker la raccolta differenziata è un gioco!
La raccolta differenziata a volte può sembrare complicata, quindi per evitare problemi, bisogna sempre informarsi riguardo le regole relative alla raccolta e allo smaltimento del proprio comune di appartenenza (non sono le stesse per tutti). Per farlo possiamo usare Junker che fornisce informazioni aggiornate prese direttamente dai comuni e vi aiuta a fare la differenziata domestica in maniera semplice, veloce e soprattutto senza errori.
Con questa app si risolvono facilmente tutti i problemi con la differenziata. Per sapere come smaltire un prodotto basterà scansionare il codice a barre, e Junker lo individuerà nel suo database di oltre un milione e mezzo di prodotti. E se non lo riconoscesse? niente panico: basterà fotografarlo per avere in pochi minuti tutte le info su quale bidone deve essere utilizzato in base alla zona in cui ti trovi, e indicando persino i materiali che lo compongo.
Le app come Junker giocano un ruolo strategico per il corretto trattamento dei rifiuti perché collegano le nuove tecnologie e i servizi territoriali con la partecipazione attiva dei cittadini, tutto ciò a favore della sostenibilità verso un’economia circolare.
fonte: www.greenme.it

Sapevate che nella raccolta del vetro vanno conferiti solo gli imballaggi? Niente specchi, lampadine, cristallo e neanche i bicchieri. Per garantire l’intero processo, è necessario che il riciclo sia eseguito correttamente prestando attenzione a ciò che possiamo e non possiamo gettare nel cassonetto del vetro.
Questo è vetro? Allora dove lo butto? Con o senza plastica? Quando si tratta di riciclaggio i dubbi non mancano e, nonostante le nostre buone intenzioni, senza volerlo, potremmo commettere degli errori. Per evitare che ciò accada, grazie allo sviluppo della tecnologia, ora abbiamo dalla nostra parte degli alleati strategici come Junker, un’applicazione che possiamo utilizzare gratuitamente per avere una risposta immediata a tutti i dubbi e le richieste in merito al riciclaggio. Facciamo un po’ di chiarezza con il loro aiuto!
Cosa NON va nel vetro
Uno degli errori più comuni quando parliamo di raccolta differenziata, è gettare i bicchieri rotti nel contenitore del vetro. Il bicchiere, oltre a non essere un imballaggio, può contenere tracce di piombo che rendono impossibile il riciclaggio del vetro. La loro presenza nel vetro mette a rischio anche il riciclaggio dell’altro materiale raccolto correttamente, che finirebbe per essere perso. Insomma, un ostacolo per l’economia circolare che possiamo facilmente evitare.
Per evitare che il vetro venga smaltito in discarica invece che riciclato, perché a contatto con materiale improprio, basterà porre una maggiore attenzione da parte nostra. Non solo i bicchieri, anche la ceramica, il pyrex, gli specchi, il cristallo e le lampadine non vanno nel vetro, e lo stesso vale per i sacchetti di plastica utilizzati da molti per raccogliere i pezzi rotti.
Allora dove vanno?
Ceramica, pirex, cristallo, bicchieri: se sono piccole quantità possono essere gettati nell’indifferenziato, mentre per quantitativi maggiori è bene recarsi presso l’ecocentro comunale.
Specchi: non sono riciclabili e vanno conferiti come rifiuti ingombranti.
Lampadine: a parte le lampade a incandescenza e quelle alogene che vanno nel indifferenziato, tutte le altre lampade, come ad esempio i LED, a risparmio energetico o i neon, fanno invece parte della raccolta differenziata dei RAEE e vanno conferite all’ecocentro o presso gli appositi contenitori posizionati nei centri commerciali.
Ricordatevi di non inserire i sacchetti di plastica nel raccoglitore del vetro.
Cosa SÌ va nel vetro
Ora che sappiamo cosa non va nel vetro, è più semplice capire cosa invece sì. Come avevamo detto all’inizio dell’articolo qui vanno conferiti tutti gli imballaggi, quindi:
Bottiglie di vetro: di vino, di birra, di succhi, di liquori, le bottiglie di qualsiasi misura o colore.
Vasetti e barattoli: di marmellata, dei sughi, delle salse e anche quelli dei cibi sott’olio o sott’aceto.
Boccette di profumo
Deodoranti roll-on in vetro
Prima di inserire gli imballaggi di vetro nel rispettivo cassonetto, ricordatevi di svuotarli sempre, non è necessario lavarli, basterà togliere il grosso e svitare i tappi di metallo. Non preoccupatevi di separare le etichette: verrà fatto meccanicamente negli impianti.
Con Junker la raccolta differenziata è un gioco!
La raccolta differenziata a volte può sembrare complicata, quindi per evitare problemi, bisogna sempre informarsi riguardo le regole relative alla raccolta e allo smaltimento del proprio comune di appartenenza (non sono le stesse per tutti). Per farlo possiamo usare Junker che fornisce informazioni aggiornate prese direttamente dai comuni e vi aiuta a fare la differenziata domestica in maniera semplice, veloce e soprattutto senza errori.
Con questa app si risolvono facilmente tutti i problemi con la differenziata. Per sapere come smaltire un prodotto basterà scansionare il codice a barre, e Junker lo individuerà nel suo database di oltre un milione e mezzo di prodotti. E se non lo riconoscesse? niente panico: basterà fotografarlo per avere in pochi minuti tutte le info su quale bidone deve essere utilizzato in base alla zona in cui ti trovi, e indicando persino i materiali che lo compongo.
Le app come Junker giocano un ruolo strategico per il corretto trattamento dei rifiuti perché collegano le nuove tecnologie e i servizi territoriali con la partecipazione attiva dei cittadini, tutto ciò a favore della sostenibilità verso un’economia circolare.
fonte: www.greenme.it
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Direttiva SUP: l'Italia potrebbe vietare anche i bicchieri in plastica monouso
Al bando non solo piatti e stoviglie, ma anche i bicchieri di plastica monouso. È quanto potrebbe accadere in Italia se venisse approvato l'emendamento presentato da alcuni senatori che hanno messo nero su bianco la proposta dell'associazione ambientalista Marevivo

Giuseppe Iasparra
Al bando non solo piatti e stoviglie, ma anche i bicchieri di plastica monouso. È quanto potrebbe accadere in Italia se venisse approvato l'emendamento presentato da alcuni senatori che hanno messo nero su bianco la proposta dell'associazione ambientalista Marevivo per allargare il perimetro della Direttiva europea SUP (Single use plastics).
La Direttiva europea sulla plastica monouso vieterà piatti, stoviglie, cannucce e altri manufatti monouso. Ma non i bicchieri. O meglio, come ricorda Marevivo, la Direttiva SUP “mette al bando solamente i contenitori per liquidi realizzati con polistirolo espanso, cioè quelli di schiuma espansa usati soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti per bevande calde. Rimanevano consentiti tutti gli altri bicchieri di plastica, come quelli bianchi di polistirolo sottile o quelli trasparenti di polipropilene della consistenza più morbida e tenace”. Ora la situazione potrebbe cambiare se venisse approvato l'emendamento inserito nell'iter di recepimento della direttiva (e che dovrebbe essere votato la prossima settimana al Senato).
“Noi in Italia consumiamo 20 milioni di bicchieri monouso al giorno. Si tratta di quantitativi enormi perché l'utilizzo dei bicchieri usa e getta viene fatto in maniera continua, basti pensare quando siamo al bar” sottolinea ad Eco dalle Città Raffaella Giugni, responsabile delle relazioni istituzionali di Marevivo. “Molti di questi bicchieri finiscono poi nell'indifferenziato e diventa anche difficile il loro riciclo, come invece avviene per il PET delle bottiglie. Si stima poi che almeno un 20% dei bicchieri in plastica monouso finiscano dispersi nell'ambiente. Per questo abbiamo ritenuto che fosse necessario aggiungerli per dare un senso a questa normativa che a nostro avviso manca di un elemento fondamentale” conclude Raffaella Giugni.
Testo emendamento
AS 1721
Emendamento 22.105 (TESTO 2)
Articolo 22
LOREFICE
Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:
«d) prevedere che, laddove nell'Allegato alla direttiva (UE) 2019/904 si richiamano le tazze per bevande, si intendono ricompresi anche i bicchieri, coerentemente con gli orientamenti previsti dall'articolo 12, par.2 della medesima direttiva;».
fonte: www.ecodallecitta.it

Giuseppe Iasparra
Al bando non solo piatti e stoviglie, ma anche i bicchieri di plastica monouso. È quanto potrebbe accadere in Italia se venisse approvato l'emendamento presentato da alcuni senatori che hanno messo nero su bianco la proposta dell'associazione ambientalista Marevivo per allargare il perimetro della Direttiva europea SUP (Single use plastics).
La Direttiva europea sulla plastica monouso vieterà piatti, stoviglie, cannucce e altri manufatti monouso. Ma non i bicchieri. O meglio, come ricorda Marevivo, la Direttiva SUP “mette al bando solamente i contenitori per liquidi realizzati con polistirolo espanso, cioè quelli di schiuma espansa usati soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti per bevande calde. Rimanevano consentiti tutti gli altri bicchieri di plastica, come quelli bianchi di polistirolo sottile o quelli trasparenti di polipropilene della consistenza più morbida e tenace”. Ora la situazione potrebbe cambiare se venisse approvato l'emendamento inserito nell'iter di recepimento della direttiva (e che dovrebbe essere votato la prossima settimana al Senato).
“Noi in Italia consumiamo 20 milioni di bicchieri monouso al giorno. Si tratta di quantitativi enormi perché l'utilizzo dei bicchieri usa e getta viene fatto in maniera continua, basti pensare quando siamo al bar” sottolinea ad Eco dalle Città Raffaella Giugni, responsabile delle relazioni istituzionali di Marevivo. “Molti di questi bicchieri finiscono poi nell'indifferenziato e diventa anche difficile il loro riciclo, come invece avviene per il PET delle bottiglie. Si stima poi che almeno un 20% dei bicchieri in plastica monouso finiscano dispersi nell'ambiente. Per questo abbiamo ritenuto che fosse necessario aggiungerli per dare un senso a questa normativa che a nostro avviso manca di un elemento fondamentale” conclude Raffaella Giugni.
Testo emendamento
AS 1721
Emendamento 22.105 (TESTO 2)
Articolo 22
LOREFICE
Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:
«d) prevedere che, laddove nell'Allegato alla direttiva (UE) 2019/904 si richiamano le tazze per bevande, si intendono ricompresi anche i bicchieri, coerentemente con gli orientamenti previsti dall'articolo 12, par.2 della medesima direttiva;».
fonte: www.ecodallecitta.it
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Ragusa: oltre 72% rifiuti differenziati raccolti. Il Comune patrocinia il progetto RiVending
Ragusa, con oltre il 72% di rifiuti differenziati raccolti, è uno dei comuni più virtuosi dell’intera Sicilia. Col progetto RiVending i distributori automatici diventeranno ‘green’ riciclando i bicchieri e le palette in plastica del caffè che si trasformeranno in nuovi prodotti.

Il Comune di Ragusa ha concesso il patrocinio al Progetto Rivending (www.rivending.eu), il circuito chiuso di raccolta e riciclo di bicchieri e palette del caffè dei distributori automatici, promosso da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST.
La delibera della Giunta Comunale della Città di Ragusa, presieduta dal Sindaco, Avv. Giuseppe Cassì, ha ritenuto il progetto RiVending compatibile alle “politiche ambientali” che l’Amministrazione intende perseguire, vale a dire politiche di prevenzione che promuovono una cultura rivolta alla sostenibilità ambientale.
“Siamo particolarmente fieri – spiega il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti – del fatto che un comune virtuoso come Ragusa, da anni impegnato sul fronte ambientale, abbia riconosciuto il valore di un progetto di filiera che risolve in maniera efficace il tema del fine vita dei prodotti monouso di plastica nel settore della distribuzione automatica e ci auguriamo che altri Comuni e istituzioni italiane seguano l’esempio del capoluogo siciliano sostenendo il progetto”.
“Abbiamo scelto di aderire al progetto RiVending – dichiara il Sindaco Giuseppe Cassì – perché si sposa con gli obiettivi della nostra politica ambientale. Consideriamo infatti i traguardi raggiunti nell’ambito della raccolta differenziata come un punto di partenza per migliorare la qualità della stessa, guardando alla comodità dei cittadini e alla purezza dei materiali raccolti. RiVending si cala perfettamente in questa nostra visione.”
Attraverso RiVending, infatti, i consumatori dei distributori automatici, dopo aver gustato il proprio caffè, sono invitati a buttare bicchiere e paletta in un apposito contenitore che permette di isolare il materiale plastico di cui sono fatti dagli altri imballaggi in plastica e di semplificare così il processo di selezione del materiale, recuperando una plastica omogenea di altissima qualità con cui si possono creare tanti nuovi prodotti.
Ragusa, con oltre il 72% di rifiuti differenziati raccolti (dati 06/2020 certificati dall'Ato Srr di Ragusa), è uno dei comuni più virtuosi dell’intera Sicilia, una regione purtroppo ancora ferma al 29,5% e fanalino di coda tra le regioni italiane. L’attenzione che la Giunta Comunale ha concesso ad un progetto di economia circolare come RiVending, certifica una volta di più il grande impegno della città sull’adozione di buone pratiche di sostenibilità ambientale.
fonte: www.ecodallecitta.it

Il Comune di Ragusa ha concesso il patrocinio al Progetto Rivending (www.rivending.eu), il circuito chiuso di raccolta e riciclo di bicchieri e palette del caffè dei distributori automatici, promosso da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST.
La delibera della Giunta Comunale della Città di Ragusa, presieduta dal Sindaco, Avv. Giuseppe Cassì, ha ritenuto il progetto RiVending compatibile alle “politiche ambientali” che l’Amministrazione intende perseguire, vale a dire politiche di prevenzione che promuovono una cultura rivolta alla sostenibilità ambientale.
“Siamo particolarmente fieri – spiega il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti – del fatto che un comune virtuoso come Ragusa, da anni impegnato sul fronte ambientale, abbia riconosciuto il valore di un progetto di filiera che risolve in maniera efficace il tema del fine vita dei prodotti monouso di plastica nel settore della distribuzione automatica e ci auguriamo che altri Comuni e istituzioni italiane seguano l’esempio del capoluogo siciliano sostenendo il progetto”.
“Abbiamo scelto di aderire al progetto RiVending – dichiara il Sindaco Giuseppe Cassì – perché si sposa con gli obiettivi della nostra politica ambientale. Consideriamo infatti i traguardi raggiunti nell’ambito della raccolta differenziata come un punto di partenza per migliorare la qualità della stessa, guardando alla comodità dei cittadini e alla purezza dei materiali raccolti. RiVending si cala perfettamente in questa nostra visione.”
Attraverso RiVending, infatti, i consumatori dei distributori automatici, dopo aver gustato il proprio caffè, sono invitati a buttare bicchiere e paletta in un apposito contenitore che permette di isolare il materiale plastico di cui sono fatti dagli altri imballaggi in plastica e di semplificare così il processo di selezione del materiale, recuperando una plastica omogenea di altissima qualità con cui si possono creare tanti nuovi prodotti.
Ragusa, con oltre il 72% di rifiuti differenziati raccolti (dati 06/2020 certificati dall'Ato Srr di Ragusa), è uno dei comuni più virtuosi dell’intera Sicilia, una regione purtroppo ancora ferma al 29,5% e fanalino di coda tra le regioni italiane. L’attenzione che la Giunta Comunale ha concesso ad un progetto di economia circolare come RiVending, certifica una volta di più il grande impegno della città sull’adozione di buone pratiche di sostenibilità ambientale.
fonte: www.ecodallecitta.it
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Palloncini e bicchieri di plastica, addio! L’Italia prima in Europa a vietare quelli usa e getta
L’Italia fa da apripista e vieta anche i bicchieri e i palloncini all’interno della direttiva europea sulla plastica usa e getta. A dare l’annuncio è stato il Ministro dell’ambiente Costa.

L’Italia è dunque il primo paese europeo ad aver recepito la direttiva che dal 2021 vieterà l’uso di numerosi oggetti in plastica monouso. Ma non solo. Oltre a piatti, posate, cannucce vieterà anche i palloncini e i bicchieri di plastica.
Secondo quanto annunciato da Costa, la norma è stata approvata e ora passerà all’esame dell’Aula per l’approvazione nella legge delega europea.
Ricordiamo che la direttiva sulla plastica monouso, approvata oltre un anno fa, punta a ridurre il marine littering introducendo norme più severe per i prodotti e gli imballaggi che rientrano tra i dieci oggetti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Secondo la direttiva, i piatti, le posate, le cannucce, le aste per palloncini e i cotton fioc in plastica monouso saranno vietati entro il 2021
E adesso, almeno in Italia, lo saranno anche palloncini e bicchieri
fonte: www.greenme.it

L’Italia è dunque il primo paese europeo ad aver recepito la direttiva che dal 2021 vieterà l’uso di numerosi oggetti in plastica monouso. Ma non solo. Oltre a piatti, posate, cannucce vieterà anche i palloncini e i bicchieri di plastica.
Secondo quanto annunciato da Costa, la norma è stata approvata e ora passerà all’esame dell’Aula per l’approvazione nella legge delega europea.
Ricordiamo che la direttiva sulla plastica monouso, approvata oltre un anno fa, punta a ridurre il marine littering introducendo norme più severe per i prodotti e gli imballaggi che rientrano tra i dieci oggetti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Secondo la direttiva, i piatti, le posate, le cannucce, le aste per palloncini e i cotton fioc in plastica monouso saranno vietati entro il 2021
E adesso, almeno in Italia, lo saranno anche palloncini e bicchieri
fonte: www.greenme.it
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Starbucks lancia nuovi bicchieri riciclabili e compostabili
Nuovi bicchieri riciclabili e compostabili per Starbucks, in fase di sperimentazione a Londra: introdotte anche nuove misure per il Coronavirus.

Nuovi bicchieri riciclabili e compostabili per Starbucks. La compagnia ha mantenuto quindi la promessa fatta ai propri clienti a marzo del 2019, quando assicurò che entro il 2020 sarebbero arrivate nuove “cup” più ecologiche. La fase di sperimentazione europea verrà messa in atto a Londra (negli USA a New York, Seattle e San Francisco, in Canada a Vancouver), salvo poi esportarne l’utilizzo in tutti i punti vendita della catena.
Si tratterà di bicchieri di carta, esteticamente molto simili a quelli tradizionalmente associati al marchio. Elementi che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo di Starbucks di -50% di rifiuti entro i prossimi 10 anni. Ha dichiarato Kevin Johnson, direttore esecutivo:
È con grande decisione che ci muoviamo in avanti con un lavoro innovativo e altamente collaborativo per portare bicchieri riciclabili e compostabili in tutto il mondo. Stiamo reimmaginando il futuro per Startbucks, e per le oltre 30mila comunità che serviamo ogni giorno, con un grande senso di responsabilità per un Pianeta più sostenibile.
Animal Equality: stop alle gabbie per Starbucks
Starbucks ha deciso di agire anche contro la possibile diffusione del Coronavirus. Dalla scorsa settimana la compagnia ha sospeso la possibilità di servirsi di una propria tazza riutilizzabile al momento del servizio. L’azienda dichiara però che verrà comunque riconosciuto il bonus economico a chi porterà la tazza o il bicchiere con sé, anche se non sarà possibile utilizzarlo.
fonte: www.greenstyle.it

Nuovi bicchieri riciclabili e compostabili per Starbucks. La compagnia ha mantenuto quindi la promessa fatta ai propri clienti a marzo del 2019, quando assicurò che entro il 2020 sarebbero arrivate nuove “cup” più ecologiche. La fase di sperimentazione europea verrà messa in atto a Londra (negli USA a New York, Seattle e San Francisco, in Canada a Vancouver), salvo poi esportarne l’utilizzo in tutti i punti vendita della catena.
Si tratterà di bicchieri di carta, esteticamente molto simili a quelli tradizionalmente associati al marchio. Elementi che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo di Starbucks di -50% di rifiuti entro i prossimi 10 anni. Ha dichiarato Kevin Johnson, direttore esecutivo:
È con grande decisione che ci muoviamo in avanti con un lavoro innovativo e altamente collaborativo per portare bicchieri riciclabili e compostabili in tutto il mondo. Stiamo reimmaginando il futuro per Startbucks, e per le oltre 30mila comunità che serviamo ogni giorno, con un grande senso di responsabilità per un Pianeta più sostenibile.
Animal Equality: stop alle gabbie per Starbucks
Starbucks ha deciso di agire anche contro la possibile diffusione del Coronavirus. Dalla scorsa settimana la compagnia ha sospeso la possibilità di servirsi di una propria tazza riutilizzabile al momento del servizio. L’azienda dichiara però che verrà comunque riconosciuto il bonus economico a chi porterà la tazza o il bicchiere con sé, anche se non sarà possibile utilizzarlo.
fonte: www.greenstyle.it
Economia circolare: Ichnusa lancia il nuovo bicchiere in vetro riciclato
Oggi Ichnusa lancia il suo nuovo bicchiere in vetro riciclato, testimone di un impegno verso il territorio e della promozione dell'economia circolare. Riuso, impegno e rispetto sono valori alla base della mission di Ichnusa e con questo bicchiere, disponibile in tutti i supermercati d'Italia per un mese, il birrificio di Assemini vuole sottolineare questa scelta.

Attenzione costante verso il territorio e amore per la propria terra. Nasce da qui il simbolo che racconta il rispetto di Ichnusa verso la Sardegna: un bicchiere in vetro riciclato.Creato anche grazie a scarti e rimanenze di bottiglie provenienti dal Birrificio di Assemini, il bicchiere in vetro riciclato di Ichnusa racconta glioltre cent’anni che legano il marchio alla sua terra.
Il vetro ambrato e spesso sottolinea tutto il “peso” di una birra espressione di un popolo libero e fiero, e di una terra forgiata dalla natura e dal tempo. Il fondo riporta le parole chiave “riuso, impegno e rispetto”che incorniciano la silhouette dell’Isola e raccontano l’anima del marchio e della Sardegna che Ichnusa celebra con questo bicchiere.
Perché quello che unisce Ichnusa alla sua isola è un legame profondo, fatto di impegno costante nel tempo e scelte responsabili, che cominciano proprio dall’attenzione che il Birrificio di Assemini ripone verso l’ambiente e una produzione più sostenibile. Da sempre, in Sardegna, Ichnusa sostiene e utilizza il Vuoto a Buon a Rendere, il formato che, in un’ottica di economia circolare, permette il riutilizzo della stessa bottiglia fino e oltre i vent’anni. Per sostenere crescita e diffusione di questo formato, dal 2019 è attiva nel Birrificio di Assemini una nuova linea di confezionamento interamente dedicata alle bottiglie di vetro a rendere.
Significativo anche l’impegno del marchio a una gestione puntuale di tutte le risorse. Negli ultimi cinque anni (2013-2018), il Birrificio ha tagliato del60% le emissioni di CO2, del 36% i consumi di energia termica e del 22% quelli di energia elettrica. Per dare un’idea, l’energia che il birrificio è riuscito a risparmiare negli ultimi 5 anni equivale al consumo annuo di un paese di medie dimensioni. Alta anche l’attenzione al consumo di acqua:una risorsa preziosa nella produzione della birra che il Birrificio Ichnusa utilizza in modo responsabile, registrando un taglio del 12% rispetto al 2013.
Il bicchiere in vetro riciclato, simbolo dell’amore di Ichnusa per la Sardegna, sarà disponibile - in edizione limitata – come omaggio per tutti coloro che effettueranno un acquisto di Ichnusa nella grande distribuzione dal 1 agosto al 30 settembre 2019.Sul sito dedicatowww.inostribicchieri.it tutte le informazioni per ricevere i bicchieri direttamente a casa. Ma l’attenzione di Ichnusa all’ambiente si inserisce in un disegno più ampio, che coinvolge dipendenti del Birrificio, partner e popolazione locale in un’iniziativa- chiamata #ILNOSTROIMPEGNO - che ha visto impegnato il Birrificio indiverse tappe su tutto il territorio; appuntamenti in cui la Birra di Sardegna ha invitato i propri partner –Legambiente, Cagliari Calcio, Dinamo Basket – e la comunità a unirsi in una grande squadra e “sporcarsi le mani” per pulire il territorio dai rifiuti abbandonati.
Dal 1912 Ichnusa racconta con orgoglio e passione la sua terra, difendendola con la stessa fermezza granitica del carattere del suo popolo. Sinonimo stesso di Sardegna, ne incarna valori e anima, un’anima fatta di istinto, cuore e fierezza.
Attenzione costante verso il territorio e amore per la propria terra. Nasce da qui il simbolo che racconta il rispetto di Ichnusa verso la Sardegna: un bicchiere in vetro riciclato.Creato anche grazie a scarti e rimanenze di bottiglie provenienti dal Birrificio di Assemini, il bicchiere in vetro riciclato di Ichnusa racconta glioltre cent’anni che legano il marchio alla sua terra.
Il vetro ambrato e spesso sottolinea tutto il “peso” di una birra espressione di un popolo libero e fiero, e di una terra forgiata dalla natura e dal tempo. Il fondo riporta le parole chiave “riuso, impegno e rispetto”che incorniciano la silhouette dell’Isola e raccontano l’anima del marchio e della Sardegna che Ichnusa celebra con questo bicchiere.
Perché quello che unisce Ichnusa alla sua isola è un legame profondo, fatto di impegno costante nel tempo e scelte responsabili, che cominciano proprio dall’attenzione che il Birrificio di Assemini ripone verso l’ambiente e una produzione più sostenibile. Da sempre, in Sardegna, Ichnusa sostiene e utilizza il Vuoto a Buon a Rendere, il formato che, in un’ottica di economia circolare, permette il riutilizzo della stessa bottiglia fino e oltre i vent’anni. Per sostenere crescita e diffusione di questo formato, dal 2019 è attiva nel Birrificio di Assemini una nuova linea di confezionamento interamente dedicata alle bottiglie di vetro a rendere.
Significativo anche l’impegno del marchio a una gestione puntuale di tutte le risorse. Negli ultimi cinque anni (2013-2018), il Birrificio ha tagliato del60% le emissioni di CO2, del 36% i consumi di energia termica e del 22% quelli di energia elettrica. Per dare un’idea, l’energia che il birrificio è riuscito a risparmiare negli ultimi 5 anni equivale al consumo annuo di un paese di medie dimensioni. Alta anche l’attenzione al consumo di acqua:una risorsa preziosa nella produzione della birra che il Birrificio Ichnusa utilizza in modo responsabile, registrando un taglio del 12% rispetto al 2013.
Il bicchiere in vetro riciclato, simbolo dell’amore di Ichnusa per la Sardegna, sarà disponibile - in edizione limitata – come omaggio per tutti coloro che effettueranno un acquisto di Ichnusa nella grande distribuzione dal 1 agosto al 30 settembre 2019.Sul sito dedicatowww.inostribicchieri.it tutte le informazioni per ricevere i bicchieri direttamente a casa. Ma l’attenzione di Ichnusa all’ambiente si inserisce in un disegno più ampio, che coinvolge dipendenti del Birrificio, partner e popolazione locale in un’iniziativa- chiamata #ILNOSTROIMPEGNO - che ha visto impegnato il Birrificio indiverse tappe su tutto il territorio; appuntamenti in cui la Birra di Sardegna ha invitato i propri partner –Legambiente, Cagliari Calcio, Dinamo Basket – e la comunità a unirsi in una grande squadra e “sporcarsi le mani” per pulire il territorio dai rifiuti abbandonati.
Dal 1912 Ichnusa racconta con orgoglio e passione la sua terra, difendendola con la stessa fermezza granitica del carattere del suo popolo. Sinonimo stesso di Sardegna, ne incarna valori e anima, un’anima fatta di istinto, cuore e fierezza.
fonte: http://www.alternativasostenibile.it/
Progetto RiVending a Parma
Parma è il primo Comune italiano ad aderire al Progetto RiVending, un circuito virtuoso di recupero e di riciclo della plastica di bicchierini e palette del caffè promosso da CONFIDA (Associazione Italiana Distribuzione Automatica), COREPLA, (Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Recupero degli Imballaggi in Plastica) e UNIONPLAST (Unione Nazionale Industrie Trasformatrici Materie Plastiche – Federazione Gomma Plastica).
Il progetto nasce con l’idea di creare un “ciclo chiuso” di raccolta e riciclo dei bicchieri di plastica utilizzati nei distributori automatici di caffè la cui plastica, recuperata attraverso degli speciali cestini, viene reimmessa nella produzione di nuovi bicchieri creando così un’efficiente economia circolare conforme alle richieste dell’Unione Europea.
Dopo la fase di test – realizzata grazie alla collaborazione del Gruppo Iren e coordinata da Flo Spa – il progetto entra nel vivo con il coinvolgimento di 20 tra le più grandi aziende del parmense. Tra queste Barilla, Cerve, Sidel, Casappa e Flo, oltre all’Università degli Studi di Parma, la Gazzetta di Parma, gli uffici del Comune e dell’Unione Parmense degli Industriali per un totale di oltre 40 mila caffè al giorno consumati da circa 33 mila cittadini che saranno coinvolti in un progetto di recupero della plastica.
Il progetto coinvolge inoltre quattro tra le più importanti aziende di gestione della distribuzione automatica: Buonristoro, Ge.S.a., IVS e Argenta.
“Il progetto Riveding è un ottimo esempio di economia circolare a cui Parma ha aderito con piacere – ha dichiarato l’assessore alle Politiche di Sostenibilità Ambientale Tiziana Benassi. I bicchieri e le palette del caffè, quelle in plastica che usiamo quotidianamente ai distributori automatici, vengono recuperati e riciclati attraverso un processo di raccolta e lavorazione dedicato, che ne garantisce un’altissima percentuale di recupero. Un’iniziativa concreta verso il “plastic free”, per la riduzione della plastica attraverso il riciclo dei materiali.”
Ma come funziona il RiVending? A fianco del distributore automatico viene posizionato uno speciale cestino dove gettare bicchieri e palette in plastica dopo l’uso. Il coperchio presenta fori grandi quanto il diametro dei bicchieri, oltre a un foro per le palette. Tubi rigidi presenti al suo interno favoriscono l’impilamento dei bicchieri uno dentro l’altro così da ridurre il volume di bicchieri raccolti di oltre il 150% rispetto alla raccolta nella plastica generica. Il contenitore RiVending ha al suo interno un sacchetto di colore verde e blu che viene ritirato dalla stessa società che gestisce i rifiuti (Iren) insieme al resto della raccolta differenziata che, dopo una semplice selezione dei sacchi, è in grado di conferirli direttamente a COREPLA che li avvia al riciclo.
Bicchierini e palette del vending sono entrambi realizzati in un unico tipo di plastica (il polistirolo compatto) e sono facilmente lavabili: i residui di caffè, latte, tè o bevande similari sono infatti liquidi acquosi facilmente eliminabili, senza alcun pericolo di contaminazione, prima del riciclo meccanico che li riporterà ad essere scaglie o granuli di plastica che verranno reimmessi nella produzione per la produzione di nuovi bicchieri.
fonte: https://comunivirtuosi.org
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Rimini: in spiaggia dal 1° luglio 2019 niente bicchieri e cannucce in plastica usa e getta
Negli stabilimenti balneari sarà consentito vendere bevande in bicchieri di carta monouso o di materiale compostabile monouso o di materiale plastico lavabile in lavastoviglie e riutilizzabile
"Ai fini della tutela dell’ambiente, sulle spiagge del Comune di Rimini è vietata la vendita di bevande in bicchieri di plastica usa e getta e la distribuzione ai clienti sia di bicchieri sia di cannucce in plastica usa e getta; è consentito vendere bevande in bicchieri di carta monouso o di materiale compostabile monouso o, infine, di materiale plastico lavabile in lavastoviglie e riutilizzabile nonché distribuire ai clienti bicchieri e cannucce monouso di carta o di materiale naturale o comunque compostabile". E' quanto prevede l'ordinanza Balneare comunale 1/2019 del Comune di Rimini. "A seconda della tipologia di bicchieri e cannucce monouso eventualmente utilizzati nel punto vendita (bar, ristorante o risto-bar), i concessionari interessati - si legge ancora nell'ordinanza - dovranno farsi carico di comunicare adeguatamente alla clientela la tipologia di materiale se carta o compostabile e, nel caso, di collocare negli spazi comuni dell’attività contenitori per il corretto conferimento dei rifiuti. Al fine di smaltire eventuali scorte di materiale in plastica il divieto di cui sopra decorre dall’1 luglio 2019".
fonte: www.ecodallecitta.it
"Ai fini della tutela dell’ambiente, sulle spiagge del Comune di Rimini è vietata la vendita di bevande in bicchieri di plastica usa e getta e la distribuzione ai clienti sia di bicchieri sia di cannucce in plastica usa e getta; è consentito vendere bevande in bicchieri di carta monouso o di materiale compostabile monouso o, infine, di materiale plastico lavabile in lavastoviglie e riutilizzabile nonché distribuire ai clienti bicchieri e cannucce monouso di carta o di materiale naturale o comunque compostabile". E' quanto prevede l'ordinanza Balneare comunale 1/2019 del Comune di Rimini. "A seconda della tipologia di bicchieri e cannucce monouso eventualmente utilizzati nel punto vendita (bar, ristorante o risto-bar), i concessionari interessati - si legge ancora nell'ordinanza - dovranno farsi carico di comunicare adeguatamente alla clientela la tipologia di materiale se carta o compostabile e, nel caso, di collocare negli spazi comuni dell’attività contenitori per il corretto conferimento dei rifiuti. Al fine di smaltire eventuali scorte di materiale in plastica il divieto di cui sopra decorre dall’1 luglio 2019".
fonte: www.ecodallecitta.it
"Bevi a rendere" - Il nuovo progetto dell'ATA per le prevenzione della produzione dei rifiuti
L'ATA Rifiuti, in collaborazione con il Comune di Jesi, lancia nel proprio territorio un nuovo progetto finalizzato a prevenire la produzione dei rifiuti plastici usa e getta.
Undici locali del centro storico della città aderiscono al progetto denominato “BEVI A RENDERE” e sostituiranno così i bicchieri usa e getta in plastica con bicchieri lavabili e riciclabili, realizzati nel pieno rispetto delle norme sul contatto alimentare e sulla sicurezza.
Undici locali del centro storico della città aderiscono al progetto denominato “BEVI A RENDERE” e sostituiranno così i bicchieri usa e getta in plastica con bicchieri lavabili e riciclabili, realizzati nel pieno rispetto delle norme sul contatto alimentare e sulla sicurezza.
Quando i clienti acquisteranno le proprie bevande riconsegneranno il bicchiere al locale per consentirne il lavaggio ed evitare l’inutile produzione di rifiuti! Il logo "Bevi a rendere" caratterizzerà questi locali attraverso una vetrofania, materiale informativo e, sopratutto, bicchieri brandizzati che avranno anche lo scopo di promuovere l'immagine della città.
fonte: http://www.atarifiuti.an.it/
Arriva il bicchiere commestibile
Bevi e mangia: un gruppo di ricercatori ci presenta un nuovo modo di produrre le stoviglie, che oltre che rispettose dell’ambiente diventano così molto buone
Lo usi per bere e poi te lo mangi, oppure lo sbricioli e lo getti ai piccioni: o, ancora, lo butti, tanto in pochi giorni si sarà dissolto in molecole non inquinanti. È il prototipo di bicchiere appena presentato da un gruppo di ricercatori del Samara Polytech: una miscela di estratti degli avanzi di mela che va a sostituire i soliti polimeri sintetici e diventa, quindi, totalmente biodegradabile. E, secondo i tester, anche buono.
Stoviglie fatte così potrebbero facilmente trovare applicazione, oltre che nella vita di tutti i giorni, in condizioni particolari come la permanenza nello Spazio oppure i viaggi all’Artico. Oppure più semplicemente, potrebbero risultare ideali per chi è appassionato di escursioni e per i backpacker. Ecco il bicchiere commestibile alla prova in questo video.
Lo usi per bere e poi te lo mangi, oppure lo sbricioli e lo getti ai piccioni: o, ancora, lo butti, tanto in pochi giorni si sarà dissolto in molecole non inquinanti. È il prototipo di bicchiere appena presentato da un gruppo di ricercatori del Samara Polytech: una miscela di estratti degli avanzi di mela che va a sostituire i soliti polimeri sintetici e diventa, quindi, totalmente biodegradabile. E, secondo i tester, anche buono.
Stoviglie fatte così potrebbero facilmente trovare applicazione, oltre che nella vita di tutti i giorni, in condizioni particolari come la permanenza nello Spazio oppure i viaggi all’Artico. Oppure più semplicemente, potrebbero risultare ideali per chi è appassionato di escursioni e per i backpacker. Ecco il bicchiere commestibile alla prova in questo video.
fonte: www.wired.it
Comuni Virtuosi scrive a Starbucks: “In Cordusio no a tazze e bicchieri usa e getta, difendiamo l’ambiente”
L’appello, firmato anche da Greenpeace e Wwf Italia, indirizzato ai vertici dell’azienda americana e al sindaco Sala
Un appello lanciato dall’associazione Comune Virtuosi – di cui fanno parte oltre cento comuni italiani – per chiedere a Howard Schultz, direttore esecutivo dimissionario di Starbucks e al suo successore Myron Ullman, che non vengano introdotte tazze e bicchieri usa e getta nel primo punto vendita italiano – il Reserve Store – che aprirà a Milano in piazza Cordusio nei prossimi mesi. A sostenere l’iniziativa in difesa dell’ambiente anche Greenpeace Italia, Wwf Italia, Zero Waste Italy e alcune piattaforme europee come Zero Waste Europe e Reloop, realtà paneuropea che sostiene l’economica circolare.
«Chiediamo a Howard Schultz e Myron Ullman di dare il via a una rivoluzione verde di Starbucks, a partire dallo Store di Milano, eliminando l’uso di tazze e bicchieri usa e getta». Perché, scrivono nell’appello i promotori, «un’azienda che conta 28 mila negozi presenti in 77 paesi ed è frequentata ogni giorno da milioni di persone ha un enorme potenziale per fare la differenza e dare un’importante contributo per fermare la crescente marea di rifiuti da consumo usa e getta». Secondo una stima realizzata proprio da Starbucks, infatti, ogni anno vengono distribuite dalla catena di caffetteria circa 600 miliardi di tazze in carta o plastica. I firmatari dell’appello chiedono quindi a Starbucks di seguire l’esempio della catena di caffè indipendente, la Boston Tea Party, che ha eliminato a partire dal mese di giugno l’impiego di tazze e bicchieri usa e getta per sostituirle con quelli riutilizzabili. L’associazione si rivolge anche al sindaco di Milano Giuseppe Sala affinché «voglia farsi portatore del nostro appello con la sua giunta, nell’interesse dei suoi concittadini e del decoro urbano della città».
I sindaci dei Comuni Virtuosi vogliono promuovere «da subito modelli di produzione a ciclo chiuso o circolare nei comuni, senza attendere che le misure contenute nelle direttive europee, parte del pacchetto sull’economia circolare vengano recepite dal nostro governo centrale, aspettando ancora un paio di anni. Se vogliamo mantenere le temperature globali entro i due gradi è necessario intervenire al più presto a livello nazionale come locale e l’intera industria ha il dovere di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo facendo bene da subito». Questo farebbe sì che vengano contenuti i costi di gestione dei rifiuti che assorbono una parte significativa del budget dei comuni – che è finanziata dai contribuenti – e che potrebbero essere destinati ad altri progetti sociali e ambientali necessari alle comunità.
fonte: www.lastampa.it
Un bicchiere "intelligente" per sconfiggere l'usa e getta
Da usare nelle discoteche e nella movida, ideato da due liguri
Un bicchiere in silicone per alimenti, flessibile, leggero, pieghevole e "intelligente", che grazie ad un chip inserito sul fondo che si interfaccia con una app può velocizzare le operazioni di cassa. Pensato come alternativa alle migliaia di bicchieri di plastica, utilizzati e subito buttati via negli stadi, nelle discoteche o nella movida, ma declinabile anche per usi domestici. Si chiama Pcup e nasce dall'idea di due 27enni liguri, Stefano Fraioli (savonese) e Lorenzo Pisoni (genovese), che in un incubatore di Milano hanno avviato la startup Pcup srl e lanciato una campagna di crowfunding (in chiusura il 26 giugno) "che servirà a migliorare l'unicità del bicchiere, ad esempio per illuminarlo al buio" spiegano, e si preparano ad avviare la produzione.
"Pcup nasce con l'obiettivo di sostituire l'utilizzo di bicchieri di plastica usa e getta nei contesti di grande distribuzione di bevande al pubblico con un bicchiere mai visto prima, utilizzato nel modo più antico del mondo: il vuoto a rendere" spiegano. Il materiale scelto è il silicone, indistruttibile, leggero, flessibile, utilizzabile dove plastica rigida e vetro sono vietati per motivi di sicurezza. "Abbiamo voluto un bicchiere bello, comodo e il più leggero possibile, tanto da farti dimenticare di averlo addosso finché non lo riconsegni alla cassa o decidi di portarlo via, mettendolo in tasca o in borsa" spiegano Fraioli e Pisoni. "E' unico - aggiunge Fraioli - perché è digitale, legato ad una nostra app per cui si paga la consumazione passando il bicchiere in cassa e con i nostri lettori si può quantificare quanti grammi di plastica si sono risparmiati nella serata".
fonte: www.ansa.it
Un bicchiere in silicone per alimenti, flessibile, leggero, pieghevole e "intelligente", che grazie ad un chip inserito sul fondo che si interfaccia con una app può velocizzare le operazioni di cassa. Pensato come alternativa alle migliaia di bicchieri di plastica, utilizzati e subito buttati via negli stadi, nelle discoteche o nella movida, ma declinabile anche per usi domestici. Si chiama Pcup e nasce dall'idea di due 27enni liguri, Stefano Fraioli (savonese) e Lorenzo Pisoni (genovese), che in un incubatore di Milano hanno avviato la startup Pcup srl e lanciato una campagna di crowfunding (in chiusura il 26 giugno) "che servirà a migliorare l'unicità del bicchiere, ad esempio per illuminarlo al buio" spiegano, e si preparano ad avviare la produzione.
"Pcup nasce con l'obiettivo di sostituire l'utilizzo di bicchieri di plastica usa e getta nei contesti di grande distribuzione di bevande al pubblico con un bicchiere mai visto prima, utilizzato nel modo più antico del mondo: il vuoto a rendere" spiegano. Il materiale scelto è il silicone, indistruttibile, leggero, flessibile, utilizzabile dove plastica rigida e vetro sono vietati per motivi di sicurezza. "Abbiamo voluto un bicchiere bello, comodo e il più leggero possibile, tanto da farti dimenticare di averlo addosso finché non lo riconsegni alla cassa o decidi di portarlo via, mettendolo in tasca o in borsa" spiegano Fraioli e Pisoni. "E' unico - aggiunge Fraioli - perché è digitale, legato ad una nostra app per cui si paga la consumazione passando il bicchiere in cassa e con i nostri lettori si può quantificare quanti grammi di plastica si sono risparmiati nella serata".
fonte: www.ansa.it
TG3 Fuori TG: E IL BICCHIERE A RENDERE?
A Roma in un pub già lo fanno.
In Lombardia invece, a Cassina de' Pecchi, in provincia di Milano hanno già aderito in anticipo alla campagna del vuoto a rendere del Ministero dell’Ambiente, che partirà ufficialmente a febbraio dell’anno prossimo: la riconsegna da parte di bar e ristoranti delle bottiglie di plastica e vetro, come si faceva una volta.
Fonte: TG3 Fuori TG
City Londra punta su riciclo,no bicchieri caffè in discarica
La Città di Londra scende in campo per evitare che milioni di bicchieri di caffè finiscano ogni anno in discarica. L'ente di governo della City londinese, insieme a partner pubblici e privati, sta distribuendo contenitori per la raccolta dei bicchieri di caffè in strade, uffici e negozi del centro economico e finanziario di Londra.
Obiettivo è raccogliere mezzo milione di bicchieri ad aprile, e 5 milioni nel corso dell'anno.
Il riciclo dei bicchieri del caffè finora ha creato diversi problemi, perché necessità di separare la carta da una pellicola di plastica. In tutto il Regno Unito vengono gettati via 7 milioni di bicchieri al giorno, 2,5 miliardi all'anno, e soltanto lo 0,25%, 1 su 400, è avviato al riciclo.
Negli ultimi tempi si stanno tuttavia registrando progressi sia sui sistemi di riciclo, sia sulla produzione di bicchieri eco-compatibili. La catena Starbucks, ad esempio, l'estate scorsa ha iniziato a testate bicchieri interamente riciclabili.
(ANSA).
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